
NYT: “Israele” sfrutta la guerra a Gaza per impadronirsi delle terre in Cisgiordania
InfoPal - Friday, September 19, 2025
New York – Al Mayadeen. Un editoriale pubblicato giovedì sul New York Times da Philip H. Gordon, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Kamala Harris, ha lanciato l’allarme sull’accelerazione dell’annessione delle terre palestinesi in Cisgiordania da parte di Israele, un progetto che, secondo lui, seppellirebbe la prospettiva di uno Stato palestinese e aggraverebbe lo status di paria di “Israele” a livello mondiale.
Mentre lo sguardo del mondo resta fisso sull’assalto devastante a Gaza, Gordon avverte che il governo israeliano sta sfruttando il caos per portare avanti un’agenda coloniale in Cisgiordania.
Sottolinea che le figure dell’estrema destra nella coalizione di Benjamin Netanyahu, incoraggiate dall’indifferenza statunitense, stanno cogliendo il momento per consolidare un controllo permanente su territori che appartengono ai palestinesi.
Da decenni, i palestinesi vedono la loro terra essere costantemente erosa dagli insediamenti. La popolazione dei coloni, osserva Gordon, è cresciuta fino a circa 740.000 persone a fronte delle appena 10.000 degli anni ’70, e solo nell’ultimo anno sono stati istituiti oltre 100 nuovi avamposti.
L’ultimo punto critico è il piano E1, definito un insediamento “apocalittico” dagli avvocati della soluzione dei due Stati, che separerebbe fisicamente Gerusalemme Est dalle città palestinesi come Ramallah e Betlemme.
Il ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, ha ammesso senza mezzi termini che il progetto “seppellisce l’idea di uno Stato palestinese”, mentre Netanyahu ha dichiarato: “Adempiremo alla nostra promessa che non ci sarà uno Stato palestinese. Questo posto appartiene a noi”.
Violenza dei coloni protetta.
L’espansione non è guidata solo dalla burocrazia, ma anche dall’aumento della violenza dei coloni. I palestinesi subiscono intimidazioni sistematiche: raccolti distrutti, auto incendiate, interruzioni d’acqua e omicidi. L’ONU ha registrato oltre 1.000 episodi solo quest’anno, il numero più alto da quando il monitoraggio è iniziato, nel 2006. Gordon mette in evidenza il caso del colono radicale Yinon Levi, ripreso in un video mentre sparava all’attivista Awdah Hathaleen. Israele ha ritardato la restituzione del corpo di Hathaleen per più di una settimana, mentre Levi è stato rapidamente rilasciato da un tribunale per “insufficienza di prove”.
Il ruolo degli Stati Uniti è centrale. A differenza delle amministrazioni precedenti, la squadra di Trump ha offerto copertura alla campagna di annessione di Israele. Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha descritto l’annessione come “non definitiva”, mentre l’ambasciatore Mike Huckabee ha dichiarato che gli Stati Uniti “non hanno mai chiesto a Israele di non applicare la sovranità” in Cisgiordania.
Washington ha anche revocato le sanzioni contro i gruppi di coloni violenti e vietato ai leader dell’Autorità Palestinese, compreso Mahmoud Abbas, di partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Espansione dell’apartheid.
Secondo Gordon, solo un’azione internazionale coordinata può fermare l’espansione dell’apartheid di Israele”. Gli Emirati Arabi Uniti hanno già avvertito che l’annessione rappresenta una “linea rossa”, mentre Francia e Arabia Saudita stanno portando la questione all’ONU.
La scelta, conclude Gordon, è chiara: Israele può mantenere i legami con la comunità internazionale oppure perseguire il dominio sui palestinesi nei territori occupati della Cisgiordania, ma non entrambe le cose.