SULLO SCIOPERO GENERALE E SULLA SUMUD FLOTILLA!

S.I. Cobas – Sindacato intercategoriale - Wednesday, September 17, 2025

A partire dai primi giorni di agosto su sollecitazione di noi e della CUB i responsabili di tutti i sindacati di base si sono incontrati per discutere la posizione da prendere sulla Palestina e se vi erano le condizioni per indire uno sciopero generale.
Nel confronto emerse la necessità di rincontrarsi alla fine di agosto e alla luce degli ultimi avvenimenti definire i contenuti per l’iniziativa di sciopero ed il giorno che volevamo indirlo, la data però fu procrastinata agli inizi di settembre con una autoesclusione della Usb che aveva deciso di correre da sola.
Nei giorni precedenti la presa di posizione del portuale della Calp che spiegava l’iniziativa presa dalla flotilla e la decisione di fermare l’Italia che lavora qualora gli aiuti alla popolazione di Gaza venissero bloccati. Una lodevole intenzione del compagno che però travisava quello che sono le condizioni attuali dei livelli di coscienza dei lavoratori ( ne sappiamo qualcosa, visto che il SI Cobas è stato l’unico sindacato che ha risposto alla richiesta dei sindacati palestinesi facendo ben quattro scioperi).
Di fronte alla presa di posizione della Usb, che di fronte ad un blocco della flotilla da parte dello stato israeliano avrebbe indetto da sola lo sciopero di tutte le categorie dei lavoratori, la discussione che abbiamo avuto all’interno degli altri sindacati di base si è fondamentalmente focalizzata intorno a chi, come il coordinatore nazionale del SI Cobas, sosteneva
che l’iniziativa via mare amplificava il sentimento popolare contro le barbarie del sistema imperialistico tramite il braccio armato israeliano esercitato contro i palestinesi e le masse nell ‘area Medio Orientale, ma che l’azione, soprattutto umanitaria, poteva servire ad amplificare e mettere al centro l’azione politica dello sciopero in sostegno alla causa portata avanti della resistenza palestinese.
La posizione sostenuta dagli altri sindacati di base ( a parte la Cub che ci è sembrata attesista) era invece di muoversi secondo gli avvenimenti legate a quello che poteva avvenire contro l’azione della flotilla.
Non riuscendo a trovare una sintesi unitaria tra le due posizioni si era deciso di incontrarsi di nuovo il 16 settembre e per il momento scrivere un comunicato di sostegno all’azione dei compagni in azione via mare. Cosa quest’ultima che abbiamo fatto: bozza proposta dalla Cub e corretta dal SI Cobas. Il testo finale però è quello che gira adesso come adesione allo sciopero indetto per il 22 settembre dalla Usb( ” difendere la Flotilla, fermare il genocidio a Gaza, stop all’economia di guerra) senza la nostra firma, perché non siamo abituati a proclamare gli scioperi senza poi non farli il più forti possibili.
Detto questo, però, l’indicazione che diamo ai nostri iscritti è quella, la dov’è possibile, di supportare e partecipare allo sciopero del 22 settembre per la globale Sumud flotilla visto il muoversi di una sempre più diffusa presa di coscienza dei lavoratori/trici riguardo la questione palestinese, leggendo in tutto ciò la possibilità e l’opportunità politica e sindacale in continuità col percorso di classe gia intrapreso con i quattro scioperi da noi indetti precedentemente e soprattutto in prospettiva della manifestazione del 4 ottobre a Roma indetta da tutti i rappresentanti palestinesi in Italia ( oggi si è svolta l’assemblea di indizione a Roma a cui abbiamo partecipato) e lo sciopero generale del 17 ottobre che proclameremo ( con gli altri o da soli) contro l’economia di guerra portata avanti dalla nostra borghesia ( terzo stato imperialista nella graduatoria della vendita di armi ad Israele).
Intrecciamo la lotta di resistenza dei palestinesi con la lotta dei proletari nelle metropoli capitalistiche. Un passo significativo in questa direzione è emerso ed ha irradiato il movimento dei lavoratori a scala internazionale.
La resistenza palestinese rafforza la strada alla resistenza del proletariato mondiale nella sua lotta contro il sistema capitalistico che oggettivamente percorre, nella crisi del suo modo di produzione, le strade che portano verso i confronti militari imperialisti a scala mondiale .
BEN SCAVATO VECCHIA TALPA!

Coordinatore Nazionale SI Cobas

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