Colpo di grazia allo Stato palestinese: Israele avanza un piano di insediamento per dividere la Cisgiordania

InfoPal - Friday, August 22, 2025
Complessi di insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata. (Foto d’archivio)

Press TV. Israele ha dato l’approvazione definitiva a un progetto di insediamento illegale in Cisgiordania che taglierebbe di fatto in due il territorio occupato e potrebbe distruggere le speranze di un futuro Stato palestinese.

In una riunione di mercoledì, un comitato israeliano per gli insediamenti ha approvato il cosiddetto progetto E1, che prevede la costruzione di circa 3.500 unità di coloni tra Gerusalemme e l’insediamento di Ma’ale Adumim nella Cisgiordania occupata.

Il progetto mira a dividere la Cisgiordania occupata in due parti, isolando le città settentrionali di Ramallah e Nablus da Betlemme e al Khalil/Hebron a sud, e isolando Gerusalemme Est.

Il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich ha salutato la decisione come un passo significativo per consolidare la presa di Israele sui Territori palestinesi occupati.

“Lo stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan ma con fatti”, ha dichiarato mercoledì Smotrich, lui stesso un colono.

“Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di quest’idea pericolosa”.

Peace Now, un’organizzazione israeliana che monitora l’espansione degli insediamenti nella Cisgiordania occupata, ha descritto il progetto come un “colpo da KO” alla soluzione a due stati, avvertendo che dividerebbe in due la Cisgiordania e isolerebbe ulteriormente  Gerusalemme Est.

“L’insediamento in E1 non ha altro scopo che sabotare una soluzione politica”, ha affermato l’organizzazione.

“Mentre il consenso tra i nostri amici nel mondo è di lottare per la pace e una soluzione a due stati, un governo che da tempo ha perso la fiducia del popolo sta minando gli interessi israeliani, e noi tutti ne stiamo pagando il prezzo”, ha dichiarato Peace Now.

Rapporto: l’era Netanyahu vede un aumento del 40% degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata.

Secondo un rapporto, il numero degli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata è aumentato del 40% dall’insediamento dell’amministrazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.

La scorsa settimana, Breaking the Silence, un’organizzazione israeliana per i diritti umani, ha definito il piano un furto di terra, che “non solo frammenterà ulteriormente il territorio palestinese, ma consoliderà ulteriormente l’apartheid”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu respinge l’idea di uno stato palestinese accanto all’entità israeliana e ha dichiarato di mantenere un controllo illimitato sulla Cisgiordania occupata, su Gerusalemme Est occupata e su Gaza.

Ben-Gvir promette di espandere gli insediamenti israeliani mentre il Procuratore della Corte Penale Internazionele prepara un mandato d’arresto.

In precedenza, i media avevano indicato che il procuratore della CPI, Karim Khan, aveva preparato mandati d’arresto per Ben Gvir.

Gli osservatori affermano che il rinnovato impulso al progetto per l’ insediamento sembra essere una risposta ai recenti annunci di alcuni paesi, tra cui Regno Unito, Francia e Australia, di riconoscere la Palestine come  stato durante le riunioni dell’Assemblea Generale dell’ONU di settembre.

Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, durante la riunione di mercoledì, una sottocommissione per gli insediamenti ha anche avanzato un piano per costruire altre 342 unità nell’insediamento di Asahel,  a est e ovest del monte al-Khalil.

Nonostante la condanna internazionale e le crescenti richieste per fermare le attività di insediamento, l’espansione israeliana non mostra segni di rallentamento. Questi insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e rappresentano un ostacolo significativo ai negoziati.

Nel luglio 2024, la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) ha dichiarato illegale l’occupazione decennale della Palestina storica da parte di Israele.

La ICJ ha chiesto l’evacuazione di tutti gli insediamenti esistenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est.

Le incessanti attività di costruzione di insediamenti da parte di Israele.

Il dibattito sugli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata si sta intensificando.

L’8 agosto, il gabinetto di guerra israeliano ha approvato un piano militare per prendere  la città di Gaza e rafforzare la presa sulla Striscia assediata, che è stata bombardata senza sosta dall’inizio della guerra genocida, il 7 ottobre 2023.

Negli ultimi 22 mesi, il regime israeliano ha ucciso quasi 62.122 Palestinesi e ne ha feriti 156.758, la maggior parte dei quali bambini e donne.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli