“Se queste parole vi giungono, sappiate che Israele è riuscito a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce”: il testamento di Anas Sharif

InfoPal - Tuesday, August 12, 2025

Gaza – Quds News Network. Domenica 11 agosto 2025, il mondo ha perso Anas Sharif, un coraggioso giornalista palestinese la cui voce è stata messa a tacere da un attacco israeliano che ha colpito l’intera troupe di Al Jazeera a Gaza. Dopo mesi di feroci istigazioni contro di lui, Anas è stato brutalmente assassinato.

Quds News ha ottenuto il suo testamento, un testamento profondamente commovente, pieno di amore per il suo popolo, un appello a proteggere i bambini palestinesi e un invito a continuare la lotta per la libertà e la dignità. Le sue parole ora risuonano più forti che mai.

Questa è la mia volontà e il mio messaggio finale.

Se queste parole vi giungono, sappiate che Israele è riuscito a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce.

Prima di tutto, la pace sia su di voi e la misericordia e le benedizioni di Dio.

Dio sa che ho dedicato tutto l’impegno e la forza che avevo per essere un sostegno e una voce per il mio popolo, fin da quando ho aperto gli occhi alla vita nei vicoli e nelle strade del campo profughi di Jabalia. La mia speranza era che Dio prolungasse la mia vita così da poter tornare con la mia famiglia e i miei cari nella nostra città natale, Asqalan (al-Majdal) occupata. Ma la volontà di Dio è venuta prima e il Suo decreto è stato eseguito.

Ho vissuto il dolore in ogni suo dettaglio. Ho assaporato il dolore e la perdita molte volte. Eppure non ho mai esitato un solo giorno a trasmettere la verità così com’è, senza falsificazioni o distorsioni. Che Dio sia testimone contro coloro che sono rimasti in silenzio, coloro che hanno accettato la nostra uccisione, coloro che hanno soffocato i nostri respiri e coloro i cui cuori sono rimasti insensibili ai corpi dei nostri bambini e delle nostre donne, e che non hanno fatto nulla per fermare il massacro che è inflitto al nostro popolo da più di un anno e mezzo.

Vi esorto a tenere stretta la Palestina, il gioiello della corona dei musulmani e il cuore pulsante di ogni persona libera in questo mondo.

Vi esorto a prendervi cura del suo popolo, dei suoi bambini oppressi a cui non è stata data la possibilità di sognare o di vivere in sicurezza e pace, i cui corpi puri sono stati schiacciati da migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, fatti a pezzi, i cui resti sono stati sparsi sui muri.

Vi esorto a non lasciarvi mettere a tacere dalle catene o fermare dai confini. Siate ponti verso la liberazione della terra e del popolo, finché il sole della dignità e della libertà non sorgerà sulla nostra patria rubata.

Vi esorto a prendervi cura della mia famiglia.

Vi esorto a prendervi cura della pupilla dei miei occhi, la mia amata figlia Sham, che la vita non mi ha permesso di vedere crescere come sognavo.

Vi esorto a prendervi cura del mio amato figlio Salah, a cui desideravo stare accanto finché non fosse diventato forte, per portare il mio fardello e continuare  la missione.

Vi esorto a prendervi cura della mia amata madre, le cui preghiere benedette mi hanno portato dove sono. Le sue preghiere sono state la mia fortezza, la sua luce il mio cammino. Chiedo a Dio di confortare il suo cuore e di ricompensarla grandemente per me.

Vi esorto anche a prendervi cura della mia compagna di vita, la mia amata moglie, Umm Salah, Bayan, dalla quale la guerra mi ha separato per lunghi giorni e mesi. Eppure è rimasta fedele alla sua promessa, salda come il tronco di un ulivo che non si piega, paziente e fiduciosa in Dio, portando la responsabilità in mia assenza con forza e fede.

Vi esorto a stringervi attorno a loro e ad essere il loro sostegno dopo Dio Onnipotente.

Se dovessi morire, morirei saldo nei miei principi. Rendo testimonianza davanti a Dio che sono contento del Suo decreto, certo di incontrarLo e convinto che ciò che è con Dio è migliore ed eterno.

O Dio, accettami tra i martiri. Perdona i miei peccati passati e futuri. Fa’ che il mio sangue sia una luce che illumini il cammino della libertà per il mio popolo e la mia famiglia.

Perdonami se ho mancato e prego per la mia misericordia, perché ho mantenuto la mia promessa e non l’ho mai cambiata né tradita.

Non dimenticate Gaza…

E non dimenticatemi nelle vostre sincere preghiere per il perdono e l’accettazione.

Anas Jamal al-Sharif

06.04.2025