
La ‘Dichiarazione di New York’ redatta alla Conferenza ONU del 28-30 luglio approvata dall’ANP
Pressenza - Saturday, August 2, 2025Il favore è stato ufficialmente espresso nelle comunicazioni inviate da Mohammad Mustafa, primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese, ai ministri degli esteri saudita e francese – Faisal bin Farhan e Jean-Noël Barrot – che hanno coordinato e presieduto lo svolgimento del congresso internazionale alla sede ONU di New York.

Faisal bin Farhan Al Saud e Jean-Noël Barrot (28 luglio 2025 © UN / Loey Felipe)
Il ministro degli esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha commentato: “Per la prima volta i paesi arabi e del Medio Oriente hanno condannato Hamas, di cui chiedono il disarmo e l’esclusione dal governo palestinese, ed espresso chiaramente la loro intenzione di normalizzare le relazioni con Israele”.
La Conferenza internazionale di alto livello per la soluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due stati convocata a maggio per svolgersi a giugno a causa della guerra che in quel periodo veniva condotta da Israele e USA contro l’Iran è stata procrastinata a luglio.
Il giorno precedente all’incontro AMNESTY INTERNATIONAL aveva esortato i partecipanti a “dare priorità alla fine del genocidio, dell’occupazione illegale e dell’apartheid israeliano” e a considerare una serie di proposte, tra cui “interrompere ogni forma di commercio o trasferimento che contribuisca o sia collegato al genocidio, all’apartheid o all’occupazione illegale” e “impegnarsi nella ricostruzione della Striscia di Gaza e nel sostegno alla sua popolazione, contrastando ogni tentativo di trasferimento forzato all’interno o all’esterno del suo territorio”.
Al raduno, cui sono convenute tutte le rappresentanze degli stati membri dell’ONU tranne quelle di USA (United States Rejects A Two-State Solution Conference – 28 luglio 2025) e Israele, sono intervenuti 125 delegati delle rispettive nazioni e il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, che ha affermato:
… per i palestinesi lo Stato è un diritto, non una concessione, e la negazione del riconoscimento della loro nazione sarebbe un regalo per gli estremisti di tutto il mondo. L’unica soluzione realistica, giusta e praticabile è quella di due Stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini sicuri e riconosciuti, cioè quelli precedenti al 1967, con Gerusalemme capitale di entrambi, tracciati applicando il diritto internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite e gli altri accordi in materia. Due Stati riconosciuti da tutti e pienamente integrati nella comunità internazionale.
Ciò significa: porre immediatamente fine alla violenza; cessare immediatamente le attività di annessione e di insediamento, come richiesto dalla Corte internazionale di giustizia; rifiutare lo sfollamento forzato della popolazione palestinese da qualsiasi parte del Territorio palestinese occupato, che costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario e rifiutare qualsiasi forma di pulizia etnica; garantire che non sia elusa la responsabilità per eventuali crimini atroci e altre violazioni del diritto internazionale; ripristinare un dialogo politico credibile e riaffermre la parità dei diritti e della dignità di entrambi i popoli. Tutto ciò richiede coraggio da parte dei leader sul campo e determinazione da parte della comunità internazionale nell’agire con principi e perseveranza.
Sappiamo che il conflitto israelo-palestinese dura da generazioni, sfidando speranze, sfidando la diplomazia, sfidando innumerevoli risoluzioni, sfidando il diritto internazionale. Sappiamo che il conflitto continua a mietere vittime, a distruggere speranze e a destabilizzare la regione e il nostro mondo. Ma sappiamo anche che la sua persistenza non è inevitabile e che una soluzione pacifica è possibile.
Ciò richiede volontà politica e una leadership coraggiosa.
E richiede verità. La verità è: siamo a una svolta decisiva.
Nulla può giustificare i terribili attacchi terroristici del 7 ottobre [2023] da parte di Hamas e la cattura di ostaggi. E nulla può giustificare la distruzione di Gaza, affamare la popolazione, l’uccisione di decine di migliaia di civili, l’ulteriore frammentazione del territorio palestinese occupato, l’incessante espansione degli insediamenti, l’aumento della violenza dei coloni contro i palestinesi, la demolizione delle case e lo sfollamento forzato degli abitanti,…
… l’annessione della Cisgiordania occupata è illegale, e deve cessare; la devastazione di Gaza è intollerabile, e deve cessare; le azioni unilaterali che compromettono la ‘soluzione dei due Stati’ sono inaccettabili, e devono cessare. Questi non sono eventi isolati: fanno parte di una realtà sistemica che sta smantellando i mattoni della pace in Medio Oriente e proprio per questo dobbiamo insistere e agire per realizzare la ‘soluzione dei due Stati’… l’unica prospettiva coerente con il diritto internazionale, approvata da questa Assemblea e sostenuta dalla comunità internazionale … è la condizione sine qua non per la pace in tutto il Medio Oriente.
Il documento elaborato dai delegati delle nazioni dopo tre giorni di confronto, la Declaration on the Peaceful Settlement of the Question of Palestine and the Implementation of the Two-State Solution detta Dichiazione di New York, esplicita i fatti esaminati, le valutazioni considerate e le decisioni deliberate.
Per la promulgazione del proclama sono attese le ratifiche degli stati, dai referenti delle missioni permanenti all’ONU di Francia e Arabia Saudita attese entro il 5 settembre prossimo, così in tempo utile per la 80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA 80 / New York, 9-23 settembre 2025).
DICHIARAZIONE DI NEW YORK
Il testo, redatto a cura delle rappresentanze di Francia ed Emirati Arabi e di Brasile, Canada, Egitto, Indonesia, Irlanda, Italia, Giappone, Giordania, Messico, Norvegia, Qatar, Regno Unito, Senegal, Spagna e Turchia e delle Lega Araba e Unione Europea, è suddiviso in due parti.
Nella prima parte, composta da 42 paragrafi e sezioni, sono riferite le valutazioni e le decisioni espresse dalle rappresentanze delle nazioni riunite alla sede dell’ONU di New York nelle giornate dal 28 al 30 luglio scorsi. Nella seconda, premettendo il riferimento alle proposte presentate dalle delelegazioni nazionali nell’occasione e alla Risoluzione 79/81 che l’UNGA (Assemblea Generale delle Nazioni Unite) ha deliberato il 3 dicembre 2024, sono elencate le azioni concrete che ciascun stato si impegna a realizzare e le indicazioni e raccomandazioni sugli interventi che i loro governi dovranno realizzare allo scopo.
New York Declaration on the Peaceful Settlement of the Question of Palestine and the Implementation of the Two-State Solution
§ 1-7 / “We, Leaders and Representatives, gathered at the United Nations in New York on 28–30 July 2025, at a historically critical moment for peace, security, and stability in the Middle East … agreed to take collective action to end the war in Gaza, to achieve a just, peaceful and lasting settlement of the Israeli-Palestinian conflict based on the effective implementation of the two-State solution … reiterated our condemnation of all attacks by any party against civilians … We condemn the attacks committed by Hamas against civilians on the 7th of October. We also condemn the attacks by Israel against civilians in Gaza and civilian infrastructure, siege and starvation, which have resulted in a devastating humanitarian catastrophe and protection crisis … have thus committed to taking tangible, timebound, and irreversible steps for the peaceful settlement of the question of Palestine and the implementation of the Two-State solution …
§ 8-18 / Ending the War in Gaza and securing the day after for Palestinians and Israelis – The war in Gaza must end now … We demanded the immediate, safe, unconditional and unhindered delivery of humanitarian assistance at scale through all crossings and throughout the Gaza Strip, in coordination with the UN and ICRC and in line with humanitarian principles … Gaza is an integral part of a Palestinian State and must be unified with the West Bank. There must be no occupation, siege, territorial reduction, or forced displacement … Governance, law enforcement and security across all Palestinian territory must lie solely with the Palestinian Authority, with appropriate international support … ensuring that Palestinians remain in their land … Following the ceasefire, a transitional administrative committee must be immediately established to operate in Gaza under the umbrella of the Palestinian Authority …
§ 19-27 / Empowering a sovereign and economically viable State of Palestine, living side by side, in peace and security with Israel – We stressed that compliance with and respect for the Charter of the United Nations and international law is a cornerstone of peace and security in the region … We reaffirmed the need for the Palestinian Authority to continue implementing its credible reform agenda—with international support, particularly from the EU and the League of Arab States, focusing on good governance, transparency, fiscal sustainability, fight against incitement and hate speeches, service provision, business climate and development … We called on the Israeli leadership to issue a clear public commitment to the Two-State Solution, including a sovereign, and viable Palestinian State, to immediately end violence and incitement against Palestinians, to immediately halt all settlement, land grabs and annexation activities in the Occupied Palestinian Territory, including East Jerusalem, publicly renounce to any annexation project or settlement policy, and put an end to settlers’ violence, including by implementing UNSC resolution 904 and enacting a legislation to punish and deter violent settlers and their illegal actions … We reaffirmed our support for the right of the Palestinian people to self-determination … We agreed to promote Palestinian economic development, facilitating trade, and enhancing Palestinian private sector competitiveness. We called for the removal of movement and access restrictions and the immediate release of withheld Palestinian tax revenues and committed to the revision of the Paris Protocol on Economic Relations (1994), the establishment of a new framework for clearance revenue transfers leading to Palestinian ownership over taxation, as well as the full integration of Palestine into the International Monetary and Financial System and ensuring sustainable corresponding banking relations for the long-term.
§ 28-33 / Preserving the two-State solution and achieving regional integration – … We committed to protecting peace efforts against potential spoilers who seek to derail the implementation of the two-State solution through illegal unilateral measures and violent actions …
§ 34-42 /Achieving regional integration through ending the Israeli-Palestinian conflict – … by ending the war in Gaza, releasing all hostages, ending occupation, rejecting violence and terror, realizing an independent, sovereign and democratic Palestinian State, ending the occupation of all Arab territories and providing solid security guarantees for Israel and Palestine … We agreed to support, in parallel to the conclusion of a peace agreement between Palestine and Israel, renewed effort on the Syria-Israel and Lebanon-Israel tracks with the aim of achieving a comprehensive, just, and lasting peace in the Middle East, in accordance with international law and the relevant UN resolutions, putting an end to all claims … We are determined to ensure that the decisions made at this Conference constitute a turning point where the international community as a whole is mobilized, at the political, economic, financial and security levels, to set in motion a long overdue bright future for the benefit of all States and all peoples … We agreed to mobilize the international community at leaders’ level around these commitments on the sidelines of the 80th United Nations General Assembly in September 2025 … This Declaration and its annex reflect the outcome of the eight working groups convened as part of the Conference, outlining a comprehensive and actionable framework for the peaceful settlement of the question of Palestine and the implementation of the two-State solution. These outcomes reflect proposals across the political, security, humanitarian, economic, legal, and strategic narrative dimensions, and constitute a concrete time-bound action plan to guide international engagement and implementation, operational coordination, and follow-up efforts towards the implementation of the Two-State solution and full regional integration.
ALLEGATO:
Ceasfire – Security – Humanitarian response – Gaza recovery and recostruction plan – Humanitarian situation in the West Bank – Realization of a sovreign, unified and indipendent Palestinian State – Support implementation of the Palestinian Authority’s reform agenda towards an economically viable State of Palestine – Unholding international law – Peaceful Coexistence – Achieving regional integration through ending the Isreali-Palestinian conflict
FONTI :
- programma della High-level International Conference for the Peaceful Settlement of the Question of Palestine and the Implementation of the Two-State Solution / programma
- Conferenza Onu per il processo di pace in Palestina. Le raccomandazioni di Amnesty / PRESSENZA – 27.07.2025
- Secretary-General’s remarks at the Opening Segment of the High-level International Conference for the Peaceful Settlement of the Question of Palestine and the Implementation of the Two-State Solution / ONU – July 28, 2025
- With Gaza smouldering, ministers renew push for two-State solution at UN / ONU – July 30, 2025
- High-Level Conference on Two-State Solution Concludes General Debate, Will Reconvene to Consider Outcome Document / ONU – July 30, 2025
- French Mission to the United Nations / July 30, 2025
- UN Declaration on the “Peaceful Settlement of the Question
of Palestine and the Implementation of the Two-State Solution” / Jewish Virtual Library – July 30, 2025 - Prime Minister Mustafa affirms support and endorsement for New York Declaration in letters to Saudi and French FMs / State of Palestine, Prime Minister’s Office – July 31, 2025
- Reviving the Two-State Solution: The UN Conference and The Recognition of Palestine / ISPI – July 31, 2025