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[entropia massima] Libera Scienza in Libero Stato
Puntata 7 di EM, seconda del ciclo Libera Scienza in Libero Stato, parliamo di sostenibilità energetica. Ospiti Sylos Labini e Demostenes Floros. Le enormi difficoltà di una transizione energetica mondiale che consenta l'abbandono di fonti energetiche che emettono gas climalteranti. Un quadro globalmente sconfortante.
[entropia massima] Emergenza zero
Puntata 6 di EM, prima del ciclo Emergenza Zero, parliamo di vulcani e campi flegrei con Gianfilippo De Astis, vulcanologo, primo ricercatore all’INGV, per anni all’Osservatorio Vesuviano.
[2025-11-08] Bioblitz nella Palude Salmastra di Fiumicino - Zona Speciale di Conservazione di Isola Sacra @ ZPS Isola Sacra
BIOBLITZ NELLA PALUDE SALMASTRA DI FIUMICINO - ZONA SPECIALE DI CONSERVAZIONE DI ISOLA SACRA ZPS Isola Sacra - Via Trincea delle Frasche, 342, 00054 Fiumicino RM, Italy (sabato, 8 novembre 08:00) Sabato 8 Novembre, dalle 8 del mattino, ti invitiamo a scoprire insieme le forme di vita che animano la palude salmastra di Isola Sacra, un ecosistema ricco di biodiversità e in continuo mutamento che ha bisogno della partecipazione di chiunque studi e ami la natura per essere preservato In questo ambiente sospeso tra la terra e il mare raccoglieremo dati preziosi su piante e animali, riflettendo su quali misure di conservazione possano proteggere la fitta rete di relazioni che lo abita. Porta con te scarpe comode, pantaloni lunghi, manuali di riconoscimento delle specie e strumenti per osservare gli animali senza disturbare come un binocolo, una lente di ingrandimento o una macchina fotografica. Scarica l’app Observation.org per segnare le specie che incontreremo e contribuire al monitoraggio europeo della biodiversità. Ti aspettiamo! https://observation.org/pages/new-app-observation/
SCINTILLE: arte, musica, scienza e sport per contrastare la povertà educativa nella Bassa Bresciana
Inaugurata la seconda stagione del progetto SCINTILLE, promosso da Ambito 9 in collaborazione con una rete di realtà educative e culturali, per offrire esperienze coinvolgenti ai bambini e ragazzi dei 20 Comuni del territorio Ghedi (BS), 08/10/ 2025 – L’Ambito Distrettuale n. 9 – Bassa Bresciana Centrale, con il sostegno di Regione Lombardia, ha dato ufficialmente il via alla seconda stagione di SCINTILLE, un innovativo progetto territoriale dedicato al contrasto della povertà educativa e alla promozione della coesione sociale. SCINTILLE è molto più di un calendario di eventi: è una rete di esperienze formative, artistiche, sportive e culturali pensate per stimolare nei bambini e nei ragazzi la curiosità, la creatività, il desiderio di imparare e di stare insieme. Un percorso costruito in sinergia con numerosi partner del Terzo Settore, capaci di offrire attività complementari, mirate a valorizzare ogni talento e ogni interesse. Un progetto diffuso nei 20 Comuni dell’Ambito 9 L’Ambito 9 comprende 20 Comuni della Bassa Bresciana Centrale: Alfianello, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Fiesse, Gambara, Ghedi, Gottolengo, Isorella, Leno, Manerbio, Milzano, Offlaga, Pavone del Mella, Pontevico, Pralboino, San Gervasio, Seniga, Verolanuova, Verolavecchia. Con una popolazione totale di oltre 114.000 abitanti, di cui circa 18.000 in età scolastica, l’Ambito presenta forti diversità tra Comuni, molti dei quali di piccole dimensioni e con servizi educativi parziali o assenti. SCINTILLE nasce proprio con l’obiettivo di garantire opportunità diffuse e accessibili a tutti, anche nei contesti più periferici o svantaggiati. Attività itineranti, inclusive e coinvolgenti Il progetto prevede laboratori, eventi e spettacoli itineranti, in spazi pubblici e privati: biblioteche, oratori, palestre, scuole, centri culturali, centri per la famiglia. Ogni Comune ospiterà almeno tre attività diverse, per garantire la massima capillarità e prossimità. Le proposte spaziano tra: * Teatro, danza e arti performative * Laboratori scientifici e tecnologici (STEM, stampa 3D, robotica) * Esperienze musicali e corali * Sport e movimento inclusivo * Lettura animata, narrazione e promozione culturale I protagonisti del progetto Oltre all’Ambito 9, partecipano numerose realtà educative, culturali e sportive, già attive sul territorio: * Elefanti Volanti e La Sorgente (servizi educativi e sostegno alle famiglie) * Cara.Mella e Teatro Naufraghi (arte, teatro, lettura) * Quinto Grado, Si Può Fare, Brixia Camera Chorus, Gruppo Bandistico Pontevico (musica e coralità) * Chirone (divulgazione scientifica e STEM) * Sports Academy e Gruppo sportivo Verolese (sport, gioco e inclusione) Sul progetto per Ambito 9 ha commentato la Dott.ssa Giulia Grazioli, Responsabile del Servizio Tutela Minori e Affido: “Vedere tante realtà diverse collaborare con un obiettivo comune – offrire ai bambini e ai ragazzi opportunità di crescita e inclusione – è la prova che la comunità sa rispondere con creatività e impegno ai bisogni educativi. Questo percorso condiviso è la vera forza del progetto e la migliore garanzia del suo successo.” Educare attraverso le passioni SCINTILLE vuole offrire occasioni di crescita che superino i limiti scolastici e geografici, mettendo al centro la persona e le sue passioni. L’obiettivo è creare una rete territoriale educativa, dove istituzioni, famiglie, scuole e associazioni collaborino per una comunità più coesa e attenta ai bisogni dei più giovani. Particolare attenzione è data ai temi dell’inclusione, della parità di genere, della diversità culturale e dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ispirandosi ai principi della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Un calendario fitto di eventi fino a dicembre Le attività hanno preso il via nel mese di settembre 2025 e proseguiranno fino a dicembre, con oltre 40 eventi in programma. Per poi riprendere a gennaio 2026, con la nuova programmazione fino a settembre 2026. Il calendario dettagliato sarà pubblicato e aggiornato sui canali ufficiali dell’Ambito 9 e dei partner coinvolti. Ufficio Stampa – Ambito 9 Bassa Bresciana Redazione Sebino Franciacorta
[entropia massima] Nuova stagione
Inizia la nuova stagione di Entropia Massima, la ventiseiesima. In questa prima puntata presentiamo i diversi cicli, Estrattivismo dei Dati, Antropologica, Emergenza Zero, Libera Scienza in Libero Stato. Presentiamo inoltre la tavola rotonda "La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico", in programma domenica 5 ottobre alle 0re 15:00 presso il C.S.A. La Torre. 
Migliaia di ricercatori chiedono lo stop alla collaborazione scientifica con Israele
In una lettera inviata ai Presidenti dei maggiori enti di ricerca italiani, migliaia di ricercatori hanno chiesto la rescissione di ogni contratto di collaborazione con entità israeliane. Qui di seguito il testo della lettera inviata e il contatto per sostenere e allargare l’iniziativa. “Nei mesi scorsi, in diversi Enti Pubblici […] L'articolo Migliaia di ricercatori chiedono lo stop alla collaborazione scientifica con Israele su Contropiano.
Mario Livio, Jack Szostak / Regola o eccezione?
“Siamo soli nell’universo?” e “come è iniziata la vita sulla terra?” sono le domande di partenza che campeggiano comunque sullo sfondo del libro. Il tema è stato affrontato da teologi, filosofi e scienziati di varia formazione in ogni tempo e latitudine, senza produrre un risultato definitivo. Alla ricerca di una risposta che si confrontasse con i racconti mitologici e religiosi la scienza ha fornito, nel tempo, diverse ipotesi e ha sondato molti percorsi sperimentali, soprattutto a partire dalle scoperte ottocentesche nei campi della chimica e della biologia; uno straordinario stimolo è giunto dall’Evoluzionismo, cioè dall’insieme di teorie (scientificamente inoppugnabili, per quanto in continuo affinamento) che descrivono il cambiamento continuo dalle specie viventi attraverso stadi di sviluppo che partono da forme più semplici per giungere a più complesse. Libro a tratti di non immediata lettura per il lettore non specializzato, L’origine della vita sulla terra e tra le stelle è in realtà una lettura estremamente utile per affrontare il nodo problematico sintetizzato nel titolo. I due autori (l’astrofisico Mario Livio e il biologo canadese Jack Szostak) approcciano dai rispettivi punti di vista il problema del passaggio dalla non vita (chimica) alla biologia (la vita): un tema che richiede l’accantonare ogni ipotesi religiosa o comunque trascendente, e che fa il punto sullo stato delle ricerche e delle teorie. Se Szostak si concentra sugli esperimenti chimico/biologici che da decenni cercano di comprendere e riprodurre il sorgere della vita (e soprattutto le complesse condizioni, forse eccezionali o forse molto comuni, che produssero quel passaggio), Mario Livio amplia l’orizzonte della riflessione, indagando in quali altri ambienti, al di fuori del nostro pianeta, tali condizioni possano essersi replicate, ma toccando anche il più arduo problema di concepire forme di vita del tutto aliene, che possano avere avviato una diversissima evoluzione in ambienti e condizioni difficilmente concepibili come Marte, ma soprattutto l’oceano subglaciale dei satelliti gioviani Europa e Io oltre a Encelado, una delle lune Encelado: un percorso affascinante e ricco di stimoli.       L'articolo Mario Livio, Jack Szostak / Regola o eccezione? proviene da Pulp Magazine.
La neutralità della scienza
La scienza come tale è un prodotto umano e quindi il suo sviluppo non avviene nel vuoto ma in fasi determinate dello sviluppo sociale, evidentemente in collegamento stretto con esse. Marx per esempio mostra efficacemente come il modo di produzione capitalistico faccia dello sviluppo scientifico uno degli elementi fondamentali della […] L'articolo La neutralità della scienza su Contropiano.
Parlare di “neutralità della scienza” significa ignorare la società che viviamo
Il recente caso Serravalle-Bellavite e la sua strumentalizzazione con gogna mediatica annessa, ci potrebbe far riflettere su molte cose, ma soprattutto su una cosa in particolare: la non-neutralità della scienza. La narrazione dominante propone la “scienza” come un’entità superpartes dogmatica portatrice di una verità imparziale e incontrovertibile che trascende le ideologie e i conflitti. Secondo tale visione, la scienza seguirebbe un cammino lineare e sarebbe il risultato di un processo unico, immutabile, deterministico, unidimensionale, astorico, vincolato sull’asse nuovo-vecchio/tradizionale-moderno e totalmente avulso dalla realtà sociale nella quale viene partorita. La scienza sarebbe capace di rimanere incontaminata dal contesto sociale in cui viene concepita, come se fosse mossa da una propria dinamica interna. Questa tesi fa emergere la profonda ignoranza epistemologica di chi la sostiene. Ogni accademico serio ed ogni epistemologo degno di nota smentirebbe questa concezione, a partire dal fatto che la scienza è un sapere pensato, discusso e come tale non può essere incontaminato. Oltre alla dinamiche epistemologiche, se dobbiamo ragionare su come procede la scienza in campo medico oggi, non si può negare che la ricerca biomedica proceda per dinamiche economiche, ovvero si sviluppa laddove c’è uno sviluppo di mercato. In questi trent’anni di globalizzazione neoliberista, di deregulation di mercato e di politiche di privatizzazione a discapito dei beni comuni, si è evidenziato che la ricerca biomedica è diventata sempre più uno strumento il cui fine ultimo non è il diritto alla salute, ma il mercato. La ricerca biomedica è diventata uno strumento del mercato, mentre la salute – da diritto umano – diventa sempre più una merce. Nel mio libro “La guerra all’idrossiclorochina al tempo della Covid-19” cerco di spiegare come un tempo l’investigazione scientifica consistesse principalmente nella ricerca disinteressata in tutte le direzioni, facendo della scienza l’oggetto principale della propria opera. I finanziamenti, per lo più pubblici e statali, non costringevano a investigare in una determinata direzione e necessariamente con un obiettivo. Quando si intraprendevano direzioni di ricerca che non erano realmente utili o non avevano alcun reale beneficio a servizio della collettività, tali rami venivano abbandonati per concentrarsi su altro. La scienza era ancora patrimonio di tutti e proprietà comune in quanto finanziata per la gran parte dallo Stato. Oggi il contesto in cui la “scienza” si sviluppa è radicalmente cambiato. Si è passati dal concetto di ricerca – finalizzato alla scienza e al suo insieme di scoperte – al concetto industriale di produzione di ricerca e sviluppo, ovvero contestualmente alla ricerca si deve per forza produrre qualcosa che abbia poi un ritorno economico. La scienza oggi non deve produrre per forza qualcosa di utile alla collettività, ma qualcosa di utile al profitto economico, soprattutto se privato. Coloro che oggi finanziano la ricerca sono per lo più privati, ovvero banche, fondi d’investimento, multinazionali, grandi aziende e grandi corporations di aziende e tutto ciò che viene finanziato nell’ambito della ricerca deve portare alla produzione di un prodotto vendibile e con un ritorno economico. Non sono più previsti i “rami morti” della ricerca e nemmeno è previsto fare marcia indietro qualora una certa direzione non porti a niente di utile o addirittura possa potenzialmente arrecare un danno. Fa impressione oggi l’ingenuità con cui gli scientisti dogmatici che parlano in difesa della scienza come “bene comune”, quando oggi la scienza è il deus ex machina del capitale finanziario, uno strumento tecnico – si parla sempre più di tecnoscienza – dipendente dall’accumulo capitalistico e, in quanto tale, finanziato per la gran parte da privati che vogliono un ritorno produttivo e proficuo. Poco importa se viene sviluppato un prodotto che poi, in definitiva, realizza più danno che beneficio – il famoso e ignorato principio di precauzione –, importa invece che il finanziamento in termini di ricerca porti comunque allo sviluppo di un prodotto vendibile e che in un modo o nell’altro sia accettato e abbia successo sul mercato. Ciò che sconvolge è che non importa se i mezzi per ottenere tale successo si incentrino su una rigorosità metodologica o su una obiettività dei dati disponibili. Oggi, queste ultime due componenti sono del tutto secondarie, poiché primario è lo sviluppo produttivo-industriale, mentre la ricerca scientifica si deve adeguare di conseguenza. Una volta finanziata una ricerca, questa deve per forza concretizzarsi in produzione e una volta avviata una determinata produzione, questa deve essere per forza “buona” a prescindere che lo sia veramente. Il sistema industriale è riuscito a sdoganare il più basso livello di rigorosità e di obiettività nella ricerca scientifica, soprattutto quella biomedica. La ricerca scientifica, dipendente dall’industria, ormai ha acquisito moltissime delle semplificazioni proprie del modo di operare industriale: viene meno il rigore, l’obiettività e la neutralità e lascia spazio alla grande produzione industriale e al marketing, dando poca importanza alla qualità del prodotto. Ciò che realmente importa è la percezione del prodotto che si riesce a ingenerare sul mercato e a livello mediatico. Su questo l’industria è imbattibile: può tranquillamente vendere qualsiasi cosa facendola passare per il suo contrario. Un documento ufficiale del Comitato Nazionale di Bioetica approvato in seduta plenaria l’8 giugno 2006, dal titolo Conflitto d’interessi nella ricerca biomedica e nella pratica clinica (1), ha definito la medicina come «una scienza polimorfa e complessa, che intrattiene rapporti di vario tipo, con la Società e con le istituzioni che questa produce», sottolineando come la ricerca biomedica moderna può essere effettuata, nel suo complesso, «soltanto con l’impiego dei capitali di enormi dimensioni». Nel documento addirittura si afferma come «la storia della scienza testimonia ampiamente come nell’ultimo secolo siano stati compiuti numerosi e cospicui falsi descrittivi». I falsi scientifici e le distorsioni metodologiche in medicina possono dipendere dal fatto che «gli orientamenti di un ricercatore possano essere diretti e motivati non solo dai problemi conoscitivi […], ma anche da interessi personali o da quelli connessi con le istituzioni di cui quel ricercatore fa parte». In sostanza viene descritto come le case farmaceutiche decidano il brutto e il cattivo tempo, essendo in grado di manipolare e falsificare studi al fine di un profitto privato e a discapito dell’interesse pubblico e del diritto alla salute. Il campo della salute, sia nei suoi aspetti reattivi sia nella prevenzione e promozione, così come nella ricerca, costituisce oggi un mercato gigantesco, che dà molto peso agli interessi finanziari (Stamatakis, 2013; Ioannidis, 2016) a discapito della medicina intesa come campo del sapere. Ce ne sarebbero tanti di esempi plateali, ma uno su tutti sicuramente è lo scandalo che coinvolse l’allora Ministro De Lorenzo che all’epoca ricevette una tangente di 600 milioni di lire – insieme a Poggiolini – dalla casa farmaceutica SmithKline per far diventare obbligatorio, con la legge 165 del 1991, il vaccino anti-epatite B già in uso dal 1981 in forma facoltativa. Nessuna prova scientifica – inesistente tuttora – che provasse la necessità dell’obbligatorietà del vaccino anti-epatite B, ma esistevano invece cause economiche che ancora oggi plasmano le scelte di medici che invece, in nome della “scienza” e di un ambiguo concetto di “prevenzione”, consigliano normalmente un vaccino reso obbligatorio tramite tangente. Ci viene da chiedere se di questo e di molto altro ne siano a conoscenza i membri del Patto Trasversale per la Scienza, o se ne siano a conoscenza tutti coloro che credono che la scienza sia un discorso puro sempre indipendente. Riflettere su questo ci potrebbe aiutare forse ad abbandonare qualunque tipo di fideismo scientifico fine a se stesso per capire che non è troppo diverso da qualunque altro fideismo religioso.   (1) Comitato Nazionale per la Bioetica, Conflitto d’interessi nella ricerca biomedica e nella pratica clinica: https://bioetica.governo.it/media/3118/p76_2006_conflitti_interessi-clinica_it.pdf   Ulteriori info: > Il mito della neutralità scientifica > Il velo della scienza neutrale https://ilmanifesto.it/la-scienza-non-e-neutrale-e-non-prova-la-verita > Gerardo Ienna (Università Ca’ Foscari di Venezia): “La scienza non è neutrale. > Il contributo dei fisici italiani all’idea della responsabilità sociale dello > scienziato” https://www.gssi.it/communication/news-events/item/21981-la-scienza-e-l-illusione-della-neutralita https://www.ilpost.it/2021/10/17/scienza-politica/ https://ilmanifesto.it/il-secolo-di-marcello-cini > Le “collaborazioni” delle Università: ma la scienza è neutrale?   Lorenzo Poli