Lenz fumetto: quando le lenzuola raccontano la comunità
A Ome il Festival del Fumetto da Marciapiede diventa un rito collettivo tra
memoria, arte e partecipazione – 30/31 Agosto 2025
Ome (BS) — In un’Italia che spesso dimentica le sue piazze, il piccolo comune
bresciano di Ome fa l’opposto: la piazza la riempie. Di storie, di volti, di
segni. E di lenzuola.
No, non è un bucato fuori stagione: sono lenzuola matrimoniali trasformate in
tavole da fumetto, stese tra i palazzi e le vie del paese per raccontare vite,
sogni, fragilità e desideri. Si chiama LENZ FUMETTO, è il tema e cuore pulsante
del Festival del Fumetto da Marciapiede (FFM), e giunge quest’anno alla sua
quinta edizione.
Ma non è solo una mostra a cielo aperto: è un esperimento sociale, un atto di
memoria collettiva e restituzione affettiva che coinvolge l’intera comunità, dai
più anziani ai più giovani, dagli artisti affermati agli studenti, dalle
famiglie alle cooperative sociali. È un festival che, come pochi, sa intrecciare
arte, territorio e persone.
Le lenzuola come archivi dell’anima
A ideare il progetto è stato il Comune di Ome con una visione ben precisa:
restituire valore e voce ai racconti di vita delle persone del posto. Con
l’aiuto della storica Debora Masserdotti, sono state raccolte testimonianze
orali autentiche, trasformate in fumetti grazie alla direzione artistica di
Pietro Arrigoni e al talento di tredici illustratori.
Le storie, cucite sulla memoria di sette cittadini di Ome, sono diventate segni
su stoffa: lenzuola di dote matrimoniale su cui si intrecciano parole e
immagini. Proprio quelle lenzuola che un tempo accoglievano l’intimità di una
coppia, oggi diventano veicolo di narrazione sociale, appese in pubblico come
bandiere della memoria.
“Come Clelia Marchi, che scrisse la sua autobiografia su un lenzuolo
matrimoniale, anche noi vogliamo trasformare il tessuto in pagina, in voce
visiva”, spiega il direttore artistico Pietro Arrigoni.
La comunità come opera d’arte
Il Festival si fonda su un’idea semplice e radicale: la comunità è un’opera
d’arte vivente. Per questo le lenzuola non stanno nei musei, ma dialogano con
l’aria, il sole, la vita di paese. E per questo ogni storia è esposta nel luogo
dove è nata: una contrada, una piazza, un vicolo.
“In questa edizione rendiamo omaggio a sette straordinarie persone del nostro
paese che hanno avuto la generosità e il coraggio di raccontarci le loro vite.
Storie intense, autentiche, radicate nella nostra terra e nel nostro tempo”,
spiega il sindaco di Ome Alberto Vanoglio.
Il progetto è parte di un più ampio Archivio della Memoria Orale di Ome, nato
nel 2023 con l’obiettivo di salvare dall’oblio le storie locali, integrando la
storia documentale con quella vissuta, emotiva, e a volte contraddittoria, ma
sempre vera.
Quando il fumetto incontra il sociale
LENZ FUMETTO che si terrà sabato 30 agosto e domenica 31 agosto, non è solo
testimonianza: è anche relazione, educazione e inclusione. Durante il festival,
adulti e bambini sono invitati a disegnare sulle federe, simboli di sogno e
protezione, trasformandole in spazi creativi dove elaborare paure, desideri,
affetti.
In questo senso va letto anche il progetto FED FUMETTO – Attraverso il sonno,
che affronta il delicato tema dell’addormentamento nei bambini, offrendo
strumenti ai genitori e ai piccoli per dare forma alle emozioni notturne.
E ancora, l’anteprima del fumetto “Un giorno questo DENTE ti sarà utile”,
realizzato con la cooperativa sociale Il Cardo di Edolo, dà spazio a voci
fragili e straordinarie, come quella di Michele Baccanelli, giovane con
disabilità che scrive per la rivista Zeus! da quando aveva 12 anni.
“Ogni edizione del festival si interroga su cosa voglia dire includere: non
basta esporre, bisogna dare spazio e ascolto alle differenze“, afferma Pietro
Arrigoni, direttore artistico del festival.
Tra vino, gioco e letteratura: il territorio si racconta
Il Festival è anche celebrazione del territorio in tutte le sue sfumature. Come
quella della Cantina Le Panische, condotta da donne, che produce vino biologico
e racconta Ome attraverso le stagioni e le vigne. O la mostra ChiNere, dove il
fumetto femminile si fonde con la degustazione dei vini della Cantina Marchisa,
in un’esperienza sensoriale e culturale.
Anche la letteratura entra in scena: con la Scuola Internazionale di Comics di
Brescia, gli studenti hanno trasformato un capitolo del romanzo I giorni di
vetro di Nicoletta Verna in un lenzuolo narrativo. Un ponte fra carta stampata e
illustrazione, fra romanzo e immaginazione.
A completare il quadro, laboratori per bambini, incontri con fumettisti, letture
sonorizzate per i più piccoli e due serate di giochi da tavolo con il gruppo
sociale Giocatori Malmostosi — perché il gioco è anche un linguaggio culturale,
capace di unire, educare e costruire legami.
Il tempo dell’oralità, il tempo della festa
Il momento forse più potente sarà la grande tavolata popolare della domenica:
tavoli da osteria, tovaglie a quadretti, posate portate da casa. È il ritorno
alla festa collettiva, quella che unisce, quella che fa comunità.
Qui l’oralità torna protagonista. Le anziane del paese, le stesse che hanno
regalato le loro storie, siedono accanto ai giovani fumettisti, tra una fetta di
torta salata e una battuta. La memoria si fa presente, il presente si fa
racconto.
Un festival necessario
LENZ FUMETTO è un festival necessario. Non solo perché celebra la nona arte — il
fumetto — in forme nuove e inedite. Ma perché ricuce strappi, restituisce voce,
genera appartenenza. Dimostra che la cultura, quando è radicata nel territorio e
nei suoi abitanti, può diventare strumento di rinascita e relazione.
A Ome, le lenzuola non coprono: scoprono. E lo fanno con l’umiltà del gesto
domestico e la forza del segno artistico. Perché raccontare è un atto d’amore. E
farlo insieme, un atto politico.
Ome (BS) | 30–31 agosto 2025
Per maggiori informazioni sul programma del festival si consiglia la visita al
sito ufficiale: https://sites.google.com/view/festivalfumettomarciapiede/home
Simona Duci