Tra storia e fumetto: guerra sporca, eroi e poetiPer millenni e millenni gli esseri umani si sono raccontati storie l’uno con
l’altro. Incontrarsi e raccontarsi erano sinonimi, e queste storie erano loro
stesse vive, mutavano, crescevano e si riproducevano, generandone altre. Questi
racconti nel tempo si sono sedimentati, generando un inconscio speciale,
collettivo, dove noi stessi e i personaggi che li abitavano ci siamo
trasformati, nel bene e nel male. È solo negli ultimi istanti della nostra vita
che questo processo si è accelerato in modo prima inimmaginabile, creando e
bruciando intere mitologie sull’altare di Internet nell’arco di poche ore.
Questo però non impedisce, se si riesce a resistere all’impetuosa corrente del
tempo, di fermarsi e ancora dare spazio a delle storie davanti al fuoco, dove si
racconta di eroi e di poeti.
COMACCHIO E GARIBALDI
Questa primavera è sbocciata una di quelle occasioni. Il comune di Comacchio, in
occasione dell’80° Anniversario della Liberazione, ha reso disponibile
un’edizione speciale de Un pallido sole primaverile, breve graphic novel
pubblicata da Hugo Pratt nel 1992 in cui, attraverso una sua libera
reinterpretazione di ciò che accadde negli ultimi giorni della Seconda Guerra
Mondiale nella Valle di Comacchio, vengono raccontati i luoghi, le persone, gli
amori. Questa riedizione, voluta dal Sindaco e dal Comune di Comacchio, oltre
alle tavole di Hugo Pratt contiene un saggio di Thomas Harder sulle figure
storiche di due personaggi indirettamente abbozzati nel fumetto: Anders Lassen e
Thomas Peck Hunter. L’opera di Pratt, pur non raccontando direttamente la storia
del maggiore danese (Anders Lassen), si muove negli stessi luoghi e nello stesso
periodo in cui il marinaio trovò la morte. È uno straordinario racconto per
immagini basato su fatti realmente accaduti nell’aprile 1945, a pochi giorni
dalla vittoria, nelle valli di Comacchio, nei luoghi che videro la fuga, un
centinaio di anni prima, di Giuseppe Garibaldi e della sua compagna Anita. Il
protagonista del fumetto è William (Bill) Fogg, un ufficiale inglese con parenti
in Romagna, di formazione socialista e con studi effettuati in Italia, che
arriva alla laguna di Comacchio dall’Inghilterra per partecipare insieme ai
partigiani italiani a una delle ultime azioni di guerra contro i tedeschi.
Anders Frederik Emil Victor Schau Lassen, marinaio danese in forza ai reparti
speciali inglesi, rappresenta una delle figure più straordinarie e tragiche
delle forze speciali britanniche durante la Seconda Guerra Mondiale. Nato il 22
settembre 1920, è stato l’unico destinatario non-Commonwealth della Victoria
Cross durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua storia inizia in Danimarca,
dove nasce benestante, figlio di proprietari terrieri, e si sviluppa attraverso
una serie di operazioni sempre più audaci che lo porteranno dall’Africa
occidentale alle isole greche, fino alle valli di Comacchio. Mentre prestava
servizio nella marina mercantile danese, Lassen si ritrovò a dover decidere se
consegnare la nave ai nazisti oppure ribellarsi. Fuggì, e arrivò nel Regno Unito
poco dopo l’inizio della guerra. Si unì ai commando britannici nel 1940,
prestando servizio con il Commando n. 62 (noto anche con il nome di Small Scale
Raiding Force). La sua prima operazione di rilievo fu quella che lo rese
leggendario: l’Operazione Postmaster.
L’AFRICA E IAN FLEMING
Questa fu condotta da unità britanniche (circa una quarantina di uomini) nel
gennaio 1942 in Guinea Equatoriale, nel quadro della battaglia dell’Atlantico
della Seconda guerra mondiale. L’azione segreta avvenne nel capoluogo Santa
Isabel sull’isola di Fernando Po, all’epoca territorio spagnolo, e quindi
formalmente neutrale. Nel porto dell’isola erano presenti tre navi: la Duchessa
d’Aosta, un mercantile italiano da 8 500 tonnellate, il Likomba, un grosso
rimorchiatore tedesco, e la Bibundi, una chiatta con motore diesel. La Duchessa
d’Aosta possedeva una radio funzionante, perciò era considerata una minaccia,
dato che poteva fornire ai tedeschi dettagli immediati sulle manovre navali
degli Alleati. Uno del commando, l’unico marinaio di professione, il soldato
Anders Lassen, fu il primo a salire a bordo della Duchessa d’Aosta. L’operazione
fu un successo senza precedenti: le tre navi furono catturate in circa trenta
minuti senza perdere nemmeno un uomo. Questa operazione, rimasta a lungo
segreta, è tornata di recente alla ribalta grazie al cinema. Il ministero della
guerra sporca (The Ministry of Ungentlemanly Warfare) è un film del 2024 diretto
da Guy Ritchie. La pellicola è l’adattamento cinematografico del libro Il
ministero della guerra sporca. Le unità militari segrete di Churchill dietro le
file naziste di Damien Lewis. Il film, disponibile su Prime Video, ripercorre le
vicende dell’esercito privato voluto da Churchill per combattere i nazisti, con
Anders Lassen interpretato dall’attore Alan Ritchson, mentre Gus March-Phillips
da Henry Cavill. Il film, pur basato sulla storia vera dell’Operazione
Postmaster, romanza in modo eccessivo i personaggi e gli eventi, ma ha il merito
di aver riportato l’attenzione su questi eroi dimenticati. Un dettaglio
interessante è che Ian Fleming, all’epoca in quota ai servizi segreti inglesi,
fu uno degli organizzatori del team che diede vita all’operazione. Gus
March-Phillips, comandante degli incursori, prima della guerra aveva pubblicato
tre romanzi, rappresentava in un certo senso, il prototipo
dell’ufficiale-intellettuale britannico, ed è stato storicamente una figura
centrale nella creazione dei gruppi speciali e del controspionaggio.
Probabilmente quest’ultimo fu per Fleming una delle fonti di ispirazione per
confluirono nel personaggio di James Bond. Dopo il successo dell’Operazione
Postmaster, Lassen ricevette la Military Cross per il suo ruolo nell’operazione,
ma – come vedremo – la sua guerra era appena iniziata. Nel febbraio 1943, Anders
Lassen fu inviato in Egitto per unirsi a una forza anfibia recentemente
costituita, lo Special Boat Squadron.
CRETA E PATRICK LEIGH FERMOR
La destinazione successiva fu Creta, dove Lassen partecipò a una delle
operazioni più significative: l’operazione Albumen, condotta tra il 22 giugno e
il 12 luglio 1943. Gli inglesi escogitarono un piano complesso che prevedeva un
evento inscenato in cui un individuo deceduto portava una valigetta piena di
documenti falsificati che sarebbero caduti nelle mani tedesche. L’obiettivo era
ingannare il nemico facendogli credere che il principale sbarco alleato sarebbe
avvenuto a Creta o in Sardegna, distogliendo la loro attenzione dalla Sicilia,
dove era programmato lo sbarco reale per il 10 luglio 1943. Anders Lassen,
accompagnato da 13 compagni, sbarcò a Tripiti sulla costa meridionale di Creta.
La squadra si divise poi in tre gruppi, ciascuno con il compito di attaccare tre
aeroporti militari tedeschi chiave: Tympaki, Kastelli Pediadas e Heraklion.
Furono azioni molto rischiose, ma ebbero successo e Lassen riuscì ad
allontanarsi da Creta dopo aver distrutto diversi aerei nazisti. È in questo
contesto cretese che probabilmente avvenne un incontro che merita di essere
sottolineato: Lassen potrebbe aver incontrato il grande scrittore viaggiatore
Patrick Leigh Fermor. Fermor era a Creta come agente SOE già dal 1942, noto ai
cretesi come “Michalis”, mentre Lassen partecipò all’operazione Albumen proprio
a Creta nel luglio 1943. Gli inglesi formarono un gran numero di cellule isolate
sparse per le montagne, con buone comunicazioni tra loro, e considerando il
piccolo mondo delle forze speciali britanniche nel Mediterraneo orientale,
sarebbe sorprendente se i due non si fossero mai incontrati, anche solo di
passaggio. Inoltre, sembra che almeno due partigiani greci, Kimon Zografakis e
Giannis Androulaki, abbiano collaborato con entrambi seppur in operazioni
differenti. Sebbene non esistano documenti che attestino un incontro diretto tra
i due, la rete delle operazioni SOE a Creta era sufficientemente ristretta da
rendere probabile almeno un contatto indiretto. Lassen, da un punto di vista
militare era indisciplinato e ribelle, riluttante verso la gerarchia, ma alla
prova dei fatti, sul campo, estremamente efficace, Patrick Leigh Fermor invece
rappresentava l’altra faccia delle operazioni speciali britanniche:
l’intellettuale-avventuriero che aveva fatto del viaggio e della conoscenza
delle culture locali la sua missione di vita. Nato a Londra l’11 febbraio 1915,
Fermor aveva intrapreso a diciotto anni un leggendario viaggio a piedi
attraverso l’Europa, dai Paesi Bassi a Istanbul, partendo l’8 dicembre 1933,
poco dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler in Germania, portando con sé solo
pochi abiti, The Oxford Book of English Verse, e un volume contenente le Odi di
Orazio. La guerra lo trovò quindi perfettamente preparato per operazioni dietro
le linee nemiche. Fermor, che parlava greco e tedesco perfettamente, ebbe un
ruolo importante dietro le linee della battaglia di Creta, durante la Seconda
guerra mondiale. Fu infatti il comandante dell’operazione che portò alla cattura
del generale tedesco Heinrich Kreipe. La notte del 26 aprile del 1944, rapirono,
travestiti da polizia militare della Wehrmacht, il generale tedesco Heinrich
Kreipe. Ne seguì una rocambolesca fuga. L’operazione Kreipe fu un capolavoro di
audacia e pianificazione. Il maggiore Patrick L. Fermor e il capitano W. Stanley
Moss aspettarono l’auto di Kreipe prima della sua residenza, in un finto posto
di blocco. Quando arrivò, chiesero all’autista di fermarsi e di mostrare i
documenti. Non appena la macchina si fermò, Fermor aprì la portiera dal lato di
Kreipe, lo minacciò con la pistola e lo rinchiuse, legato e imbavagliato, nel
bagagliaio della vettura. L’episodio più celebre dell’operazione avvenne quando
Kreipe, condotto dal commando fino sul monte Ida, colpito dallo spettacolo
dell’alba sulla montagna innevata, recitò ad alta voce la prima strofa dell’ode
di Orazio che inizia con Vides ut alta stet nive candidum / Soracte, a cui
Fermor rispose citando le restanti strofe. Questa straordinaria avventura è
stata tradotta sia in letteratura sia al cinema, prima di tutto nel diario di
Moss, I’ll Met by Moonlight (Trad. It. Brutti incontri al chiaro di luna,
Adelphi), pubblicato nel 1950, mentre pochi anni dopo il libro è stato poi
adattato in un film con lo stesso titolo (in italiano Colpo di mano a Creta)
diretto e prodotto da Michael Powell e Emeric Pressburger. Il film fu
interpretato da uno splendido Dirk Bogarde nei panni di Patrick Leigh Fermor,
mentre David Oxley era Stanley Moss. Anders Lassen invece, dopo la sua fuga da
Creta continuava la sua guerra mortale attraverso il Mediterraneo. Dopo la
capitolazione italiana l’8 settembre 1943, le forze britanniche – con l’SBS come
elemento di supporto importante – tentarono invano di stabilire il controllo
sull’Egeo prima che i tedeschi potessero impossessarsi delle isole, subentrando
all’esercito italiano. Il tentativo fallì, ma fino a quando i tedeschi
iniziarono finalmente a ritirarsi dalla Grecia nell’autunno del 1944, l’SBS
continuò a svolgere un ruolo importante nella guerriglia combattuta dagli
inglesi. Lassen si distinse come leader di queste operazioni, che impegnarono
considerevoli forze tedesche che altrimenti avrebbero potuto essere impiegate
sul fronte orientale o per opporsi agli sbarchi in Normandia. Lassen fu decorato
con la Military Cross per le sue azioni a Creta, Santorini e Symi nel 1943. Fu
uno dei soli ventiquattro ufficiali a ricevere la MC tre volte durante la
Seconda Guerra Mondiale, ma il destino di Lassen si stava già delineando verso
il suo epilogo nelle acque italiane, dove la guerra stava volgendo al termine
COMACCHIO E PRATT
Il maggiore Anders Lassen (a destra) nel 1945, mentre discute dell’imminente
raid sul Lago di Comacchio.
La fine arrivò nelle valli di Comacchio, negli stessi luoghi che avrebbero
ispirato Hugo Pratt mezzo secolo dopo. Accadde nella notte tra l’otto e il nove
di aprile, quando il maggiore Anders Lassen dello Special Boat Section, una
sottounità dello Special Air Service, aggregato alla 2ª Brigata Commando, guidò
un audace assalto contro una serie di postazioni tedesche. A Lassen in
particolare fu ordinato di guidare una pattuglia per razziare la sponda nord
della laguna. I suoi compiti erano causare il maggior numero di vittime e
confusione possibile, dare l’impressione di un grande sbarco e catturare
prigionieri. Si trattava, come a Creta, di una operazione per sviare il nemico,
far credere che una determinata zona fosse sotto attacco così da indure i
tedeschi a ridurre l’attenzione in altri territori. Sotto il fuoco nemico, mosse
i suoi uomini in avanti silenziando personalmente tre posizioni nemiche che
ospitavano sei mitragliatrici tedesche. Lassen e i suoi uomini furono avvistati
da forze molto superiori, e, nonostante fosse ferito più volte, continuò a
guidare e ispirare i suoi uomini, prima di soccombere a una raffica di
mitragliatrice che lo ferì mortalmente. Poiché la vita dei suoi uomini sarebbe
stata messa in pericolo durante la ritirata, rifiutò di essere evacuato
dall’area. Per questo ultimo atto di eroismo ricevette la Victoria Cross
postuma. La storia di Lassen, dalla Costa d’Oro africana alle valli emiliane,
attraverso le isole greche e le operazioni più segrete della guerra, rappresenta
l’epitome del coraggio e della dedizione. È una storia che ha affascinato anche
Hugo Pratt, il maestro del fumetto d’avventura che proprio in quegli stessi
luoghi ha ambientato una delle sue opere. Il 2025 segna un anno particolare per
la memoria di Hugo Pratt: il 20 agosto si ricordava il trentennale dalla sua
scomparsa ed è stato ricordato con iniziative che hanno dato il via al
cosiddetto “triennio prattiano”, un periodo di celebrazioni che si concluderà
nel 2027 con il centenario della nascita dell’autore, avvenuta il 15 giugno
1927. Le mostre dedicate al maestro di Corto Maltese si moltiplicano in questi
mesi, e sorgono in moltissime città italiane e no: Siena, Roma, Bologna, Milano,
Cagliari, Genova, Parigi, Ginevra. L’arte di Pratt continua a esercitare un
fascino particolare sul pubblico, proprio perché capace di coniugare avventura,
storia e una profonda riflessione sulla condizione umana. La sua capacità di
trasformare eventi storici reali in narrazioni universali, come dimostrato in Un
pallido sole primaverile, conferma ancora una volta la grandezza di un autore
che ha saputo fare del fumetto una forma d’arte elevata. La nuova edizione
dell’opera dedicata agli eventi di Comacchio rappresenta quindi non solo un
omaggio a quegli eroi dimenticati, ma anche una testimonianza della capacità
dell’arte di mantenere viva la memoria storica, trasformandola in qualcosa di
eterno e universale. D’altronde, non è difficile riconoscere in un marinaio
danese, sradicato e giramondo, i tratti di un altro marinaio, che probabilmente
scompare anche lui combattendo la stessa guerra, in Spagna. Lassen conclude
eroicamente la sua vita a Comacchio, poco a nord della natia Rimini e poco a sud
della adottiva Venezia, davanti a quell’adriatico che riempie le finestre di una
casa a Malamocco.
L'articolo Tra storia e fumetto: guerra sporca, eroi e poeti proviene da Pulp
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