Sesto Fiorentino: un esempio concreto di solidarietà con la Palestina
BDS Italia esprime pieno sostegno alla coraggiosa presa di posizione del Comune
di Sesto Fiorentino, che ha scelto di passare dalle parole ai fatti in un
momento cruciale per la difesa dei diritti umani e della giustizia
internazionale.
La Giunta comunale, guidata dal sindaco Lorenzo Falchi, ha deciso di sospendere
ogni acquisto e commercializzazione di prodotti farmaceutici e cosmetici
provenienti da aziende israeliane nelle farmacie comunali. Si tratta della prima
iniziativa di boicottaggio istituzionale adottata da un ente locale in Italia:
un segnale forte e concreto contro la complicità con le politiche coloniali e di
apartheid dello Stato di Israele.
La misura ha un impatto simbolico e pratico rilevante, in particolare nei
confronti dell’azienda TEVA, multinazionale farmaceutica israeliana leader
mondiale nella produzione di farmaci generici. TEVA è già da tempo oggetto di
una campagna di boicottaggio da parte di BDS Italia, a causa del suo diretto
coinvolgimento nell’economia dell’occupazione israeliana. È importante
sottolineare che la maggior parte dei farmaci TEVA è sostituibile con altri
generici, e che il boicottaggio non si applica ai farmaci non sostituibili, nel
rispetto del diritto alla salute delle persone.
Questa scelta assume ancora più significato nel contesto attuale, in cui il
governo italiano continua a sostenere Israele a livello politico, economico e
militare, nonostante le gravi violazioni dei diritti umani e le recenti sentenze
della Corte Internazionale di Giustizia che parlano chiaramente di potenziale
genocidio a Gaza. In questo scenario, Comuni, Regioni ed enti pubblici hanno la
possibilità – e la responsabilità – di adottare misure concrete per porre fine a
ogni forma di complicità.
Per questo, BDS Italia lancia un appello a tutti gli enti pubblici affinché:
--> interrompano ogni tipo di rapporto istituzionale ed economico con Israele,
finché continueranno l’occupazione, il colonialismo e il genocidio del popolo
palestinese
--> adottino politiche etiche di appalti e investimenti, escludendo le aziende
coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani, in Palestina come altrove
--> esercitino pressione sul governo italiano, affinché rispetti gli obblighi
derivanti dalle sentenze della Corte Internazionale di Giustizia del 2024,
incluso un embargo militare totale nei confronti di Israele
--> sostengano le campagne del movimento BDS, contribuendo così a costruire un
fronte sociale e istituzionale per la giustizia e la liberazione della
Palestina.
Serve una presa di posizione collettiva, coraggiosa e concreta.
Il tempo della neutralità è finito.
La solidarietà non si dichiara: si pratica.
BDS Italia