Firma la petizione: Interrompiamo il transito di armi dai porti italianiESIGIAMO L’IMMEDIATA CESSAZIONE DI OGNI TRANSITO DI ARMI E COMPONENTISTICA
MILITARE NEI PORTI ITALIANI, E IN PRIMO LUOGO DI QUELLE DESTINATE A ISRAELE E AD
ALTRI PAESI CHE OPPRIMONO E BRUTALIZZANO ALTRI POPOLI COMMETTENDO CRIMINI CONTRO
L’UMANITÀ, IL CRIMINE DI APARTHEID E DI GENOCIDIO.
ALCUNI DATI
1) Nella Relazione governativa del 2025, l’Agenzia delle Dogane riporta, per
l’anno 2024, 212 operazioni di esportazioni di materiali militari a Israele per
un valore complessivo di 4.208.757 euro che sono da riferirsi a licenze
rilasciate in anni precedenti. Inoltre, nel 2024, sono continuati gli
interscambi di materiali militari tra Italia e Israele: sono state rilasciate 42
nuove autorizzazioni di importazione di armamenti per il nostro Paese per
154.937.788 euro e, sempre nel 2024, ne sono state effettivamente importate per
37.289.708 euro.
2) Sta inoltre continuando in Italia la produzione di droni “munizioni
circuitanti” (detti anche “droni kamikaze”) Hero 30. Sono prodotti dalla RWM
Italia su licenza della israeliana U Vision. Vengono prodotti non solo per le
nostre Forze Armate ma anche per l’esportazione: il primo destinatario è stata
nel 2023 l’Ungheria verso cui l’Italia (governo Meloni) ha autorizzato
l’esportazione di 160 droni Hero 30 e relativo materiale per un valore di circa
150 milioni di euro.
L’esportazione di materiale d’armamento, componenti, attrezzature militari e
tecnologie è espressamente vietata qualora si riscontri la violazione dei
diritti umani e del diritto umanitario internazionale da parte del paese
destinatario. Tale divieto è stabilito dalla Legge 185/1990 “Nuove norme sul
controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di
armamento”, così come dall’articolo 11 della Costituzione italiana.
Stesse disposizioni sono presenti anche nel Trattato Internazionale sul
commercio delle armi (ATT) – sottoscritto dall’Italia – e nelle risoluzioni
dell’Assemblea delle Nazioni Unite e di altri organismi internazionali.
Nel 2024 l’UAMA non ha concesso nuove autorizzazioni per il commercio di armi
verso Israele, ma le operazioni già autorizzate negli anni precedenti
continuano. L’Italia, quindi, continua a inviare armamenti e fornire supporto
logistico ad un governo responsabile del massacro in atto nella Striscia di
Gaza, della violazione del Diritto Internazionale Umanitario e della Violazione
della Quarta Convezione di Ginevra per Crimini contro l’Umanità e Crimini di
Guerra, nonché attualmente sotto processo per violazione della Convenzione sul
Genocidio.
Alcune aziende italiane aggirano il divieto previsto dalla legge. Nel mese di
febbraio 2025 nel porto di Ravenna è stato sequestrato un carico di 14
tonnellate di componenti di armi “illegali”. Il carico, che doveva transitare
verso lo stato di Israele, è stato bloccato nell’area portuale poiché l’azienda
produttrice non disponeva dell’autorizzazione a esportare materiale bellico.
Firma anche tu per lo stop ad ogni transito di armi dai porti italiani
soprattutto di quelle destinate a Israele e ad altri paesi che si macchiano di
crimini contro l’umanità.
Non vogliamo più essere complici dei massacri e dei genocidi che si stanno
compiendo nella Striscia di Gaza e nel mondo.
CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG.
Promotori della petizione:
BDS Italia
Un Ponte Per
Fari di pace (Pax Christi e Weapon Watch)
GPI – Giovani Palestinesi d’Italia
Partito dei CARC
Gaza Free Style
Peace Link
Gruppo Autonomo Portuali (GAP)
Coordinamento Nazionale No Nato
Assopace Palestina
Cambiare Rotta
Rete Romana Palestina
OPAL
Emergenza Gaza
Rifondazione Comunista
Abbasso la guerra – OdV
Antropologə per la Palestina
LABIBA APS
Warfree – Rete Imprenditori, Commercianti e Professionisti per la Pace e la
Transizione Ecologica
Comitato Riconversione Rwm – Sardegna
Comitato Regionale Sardo – Insieme per la pace disarmata
Cultura è Libertà – una campagna per la Palestina
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
(elenco in continuo aggiornamento)