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La delegazione italiana della Global Sumud Flotilla va avanti nella missione
Dichiarazione in merito ad alcune notizie riportate nelle ultime ore. Nonostante i sabotaggi la missione continua. L’attenzione deve essere rivolta a Gaza, dove solo all’alba di oggi sono state uccise altre 44 persone. La delegazione italiana della Global Sumud Flotilla comunica che la missione va avanti. Smentiamo quanto è stato riportato nelle ultime ore da alcuni media italiani, secondo i quali “la componente italiana ha deciso di scendere dalle barche”. La delegazione italiana presente a bordo è composta da una cinquantina di persone, di cui circa 40 sono rimaste a bordo e le rimanenti hanno legittimamente deciso di tornare in Italia per proseguire l’attività insieme all’equipaggio di terra. Tra di loro la portavoce Maria Elena Delia, come è stato già comunicato. La missione è complessa e delicata. Le imbarcazioni sono state più volte attaccate da droni militari, il governo israeliano minaccia attacchi da settimane, il livello di stress a cui sono sottoposte le persone a bordo è rilevante. A questo si aggiunge che ieri la Farnesina ha inviato un comunicato ai familiari dei partecipanti italiani alla missione, affermando che non verrà garantita protezione in caso di attacco di Israele: un atto di sabotaggio gravissimo. Per queste ragioni, oltre che per altre di natura personale, è assolutamente legittimo considerare il fatto di fermarsi sulla terraferma. All’interno dei processi democratici dal basso deve essere centrale l’intelligenza emotiva collettiva, che permette di riconoscere, comprendere e gestire le divergenze trasformandole in energia positiva. Il sostegno a chi decide di tornare è forte tanto quanto il rinnovamento delle energie per sostenere chi rimane. Così com’è altrettanto legittima la riflessione personale e il confronto collettivo, per poi decidere insieme di andare avanti. Questo è quello che è accaduto alla maggior parte delle persone della delegazione italiana, ancora in missione a bordo. Ridurre la Global Sumud Flotilla al solo scopo (seppur importantissimo) della consegna degli aiuti umanitari è strumentale al boicottaggio della missione, e quindi all’ennesimo sostegno alle illegalità di Israele. Fin dall’inizio l’attenzione massima della Global Sumud Flotilla è stata rivolta al blocco navale – illegale dal 2007 – di Israele al largo di Gaza, all’assedio alla popolazione palestinese, all’occupazione coloniale, al genocidio che ogni giorno, anche mentre scriviamo, genera sofferenza, fame, distruzione e morte per due milioni di persone. Solo all’alba di oggi almeno 44 persone sono state uccise nella Striscia, di cui 25 a Gaza City e tre mentre erano in attesa di aiuti umanitari. La delegazione italiana continua la navigazione insieme al resto della flotta internazionale verso est. All eyes on Gaza. Redazione Italia
Non dimenticate Sabra e Chatila. Delegazione italiana in Libano per i rifugiati palestinesi
Anche quest’anno come ormai da oltre 23 anni, nonostante il genocidio e la pulizia etnica in corso a Gaza e in Cisgiordania e le quotidiane aggressioni contro il Libano da parte di Israele, una delegazione dell’associazione “Per non dimenticare – odv” si trova in Libano per commemorare la strage di […] L'articolo Non dimenticate Sabra e Chatila. Delegazione italiana in Libano per i rifugiati palestinesi su Contropiano.
“VERSO LA PACE E UNA SOCIETÀ DEMOCRATICA IN TURCHIA. LIBERTÀ PER ABDULLAH ÖCALAN E TUTTI I DETENUTI POLITICI”. CONFERENZA STAMPA DELLA DELEGAZIONE ITALIANA RIENTRATA DA ISTANBUL
Tra il 10 e il 12 luglio 2025, nella regione di Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno (nord-Iraq), una ventina di militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan scenderanno dalle basi della guerriglia sulle montagne curde e deporranno simbolicamente le armi davanti alla stampa e a osservatori internazionali. Lo riferiscono in questi giorni diverse agenzie di stampa, anche legate al movimento di liberazione curdo. L’iniziativa, che sarà preceduta da un nuovo appello da Imrali del leader e cofondatore del Pkk  Abdullah Öcalan, intende aumentare la pressione politica sullo stato turco affinché compia dei passi concreti nel processo di pace aperto – in teoria – con il movimento di liberazione curdo (annunciato ufficialmente il 27 febbraio 2025 con l'”Appello per la pace e una società democratica” da Öcalan e seguito dal XII Congresso del Pkk che ha annunciato lo scioglimento dell’attuale struttura organizzativa). Intanto però, denunciano dalle montagne del nord-Iraq, gli aerei e i droni da guerra di Ankara continuano a bombardare le posizioni della guerriglia. Stamattina a Roma, al Senato, si è tenuta la conferenza stampa della delegazione italiana rientrata nelle scorse ore da Istanbul, dove si era recata insieme ad altre delegazioni internazionali  per chiedere alle autorità turche di poter incontrare Abdullah Öcalan sull’isola-carcere di Imrali. Ankara ha negato l’autorizzazione. La conferenza è stato intitolata “Verso la pace e una società democratica in Turchia. Libertà per Ocalan e tutti i detenuti politici”. L’incontro si è potuto svolgere al Senato per l’iniziativa del senatore di Avs Giuseppe De Cristofaro L’audio integrale della conferenza stampa registrato dalla redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.