Rome for Climate Justice – evento conclusivo: Convergere e lottare per un mondo migliore
Come riuscire a intrecciare e unire le forze di lotte e movimenti diversi tra
loro? Come continuare, nel tempo e nello spazio, a combattere per un mondo più
giusto, fuori da sfruttamento capitalista, patriarcato e colonialismo? Queste
sono le domande a cui ha provato a rispondere l’evento conclusivo del progetto
“Rome for Climate Justice”, che si è tenuto giovedì 13 novembre a Esc atelier
autogestito a Roma.
L’obiettivo dell’iniziativa, intitolata “Convergere e lottare per un mondo
migliore”, è stato di discutere di eco-trasfemminismo come concetto “di
convergenza delle lotte”, cioè come strumento per comprendere e praticare le
lotte per la difesa degli eco-sistemi, per la liberazione da guerre, oppressione
e colonialismo e contro il sistema economico capitalista, razzista e
patriarcale.
Hanno partecipato:
* Milo Serraglia, Non Una Di Meno Roma
* Irene De Marco, A Sud e piattaforma Climate pride
* Nidaa Nasser, dell’associazione giovanile palestinese Baladna
* Miriam Tola, John Cabot University
L’evento è stato l’occasione per parlare di eco-trasfemminismo, sia a partire
dagli strumenti teorici che fornisce per sviluppare lotte “convergenti”, sia da
un punto di vista pratico, cioè interrogando le lotte stesse su come creare lo
spazio necessario al dispiegarsi di movimenti moltitudinari e intersezionali.
La copertina è a cura di DINAMOpress
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