La città di Bat Yam assomiglia a Gaza dopo l’attacco missilistico iraniano contro Israele: media ebraici
PressTV. La città di Bat Yam, nei territori occupati da Israele, assomiglia alle
aree distrutte della Striscia di Gaza, a seguito degli attacchi di rappresaglia
condotti dall’Iran contro il regime, secondo i media israeliani in lingua
ebraica.
Il quotidiano israeliano Calcalist ha riportato che, secondo nuovi dati, circa
18.000 persone sono state evacuate dalle case distrutte dagli attacchi
missilistici iraniani.
Di queste, 12.000 sono state trasferite in hotel, mentre le restanti sono state
ospitate in appartamenti in affitto.
Le analisi rivelano che quattro città, tra cui Bat Yam, Tel Aviv, Rehovot e
Ramat Gan, sono state gravemente danneggiate dagli attacchi missilistici
iraniani, mentre la grave carenza di alloggi disponibili ha causato lo
sfollamento dei coloni.
In precedenza, il sindaco di Bat Yam, Tzvika Brot, aveva reso noto l’ingente
danno causato dagli attacchi missilistici iraniani sulla città.
Parlando all’israeliano Canale 10, Brot ha definito l’attacco come “il colpo più
duro nella storia della città”, rivelando che un’area residenziale di 120 dunam
(circa 40 acri) è stata completamente spazzata via.
Il sindaco ha sottolineato che il bombardamento iraniano di un solo giorno ha
provocato una distruzione senza precedenti, sottolineando che questo rappresenta
ora l’attacco più catastrofico mai visto nei Territori Occupati, non solo a Bat
Yam.
Le prime valutazioni israeliane stimano le perdite totali della guerra contro
l’Iran in 20 miliardi di dollari
Israele ha subito perdite dirette stimate in 12 miliardi di dollari per la sua
guerra di 12 giorni contro l’Iran, con danni totali che potrebbero
potenzialmente raggiungere i 20 miliardi di dollari, secondo alcuni rapporti.
Le stime suggeriscono che la distruzione causata dagli attacchi dell’Iran
causerà un aumento dei prezzi delle case a medio termine.
Secondo quanto riportato dalle agenzie immobiliari nel nord di Tel Aviv,
l’offerta di appartamenti nella zona è insufficiente, il che lascia incertezza
su dove le famiglie sfollate si trasferiranno.
Il regime israeliano ha lanciato la sua aggressione immotivata contro la
Repubblica Islamica il 13 giugno, con il sostegno americano, assassinando
diversi comandanti militari di alto rango, scienziati e molti altri civili, tra
cui donne e bambini.
Lo stesso giorno, le forze armate iraniane, guidate dal Corpo delle Guardie
della Rivoluzione Islamica (IRGC), hanno lanciato una campagna di ritorsione
senza precedenti contro il regime israeliano denominata Operazione Vera Promessa
III.
Mentre le forze armate iraniane attaccavano Israele e le sue infrastrutture
militari e industriali, usando molti missili di nuova generazione che colpivano
con precisione gli obiettivi designati, il regime in difficoltà è stato
costretto a cessare unilateralmente la sua aggressione contro l’Iran il 24
giugno.
A seguito di questa azione unilaterale, anche l’Iran ha interrotto la sua
campagna di rappresaglia dopo aver condotto con successo 22 attacchi contro i
Territori Occupati da Israele.
Il ministero della Salute israeliano ha confermato 29 vittime e 3.238 feriti
negli attacchi di rappresaglia iraniani, sebbene gli osservatori affermino che
la cifra sia probabilmente molto più alta a causa della storica censura delle
statistiche sulle vittime da parte di Israele.
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli