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Napoli, redattore di VAS escluso dai “Dialoghi Mediterranei”: «Un evento blindato, poco spazio al vero dialogo»
COMUNICATO STAMPA REDATTORE DELLA RIVISTA DI VAS ESCLUSO DALLA PARTECIPAZIONE AI ‘DIALOGHI MEDITERRANEI’ DI NAPOLI In occasione dell’evento “MED Dialoghi Mediterranei” – organizzato al Palazzo Reale di Napoli, dal 15 al 17 ottobre dal Ministero degli Affari Esteri e dall’ISPI – Ermete Ferraro, membro dell’Esecutivo di VAS e referente per l’Ecopacifismo, si era regolarmente ed in anticipo accreditato, per partecipare in presenza ai lavori del vertice, in qualità di redattore e collaboratore della rivista “Nuova Verde Ambiente”. Dopo varie conferme online e con le relative credenziali, si è presentato ai varchi di accesso per ricevere il badge, ma l’accesso non è gli è stato consentito, per non meglio precisate ‘verifiche’ da parte delle autorità della Polizia di Stato che lo presidiavano. Dopo lunga attesa sotto la pioggia e varie interlocuzioni, però, non gli è stato comunque consentito di accedere ai lavori di persona, adducendo motivazioni risibili quali “la mancanza di posti a sedere”. “Come attivista ecopacifista e nonviolento e come incaricato dalla redazione del periodico di VAS – ha dichiarato Ferraro – ritengo del tutto arbitraria ed ingiustificata questa decisione, che ha impedito a una persona già accreditata di partecipare agli incontri, ma soprattutto dimostra scarsa volontà di ‘dialogo’ con voci meno allineate da parte degli organizzatori, in barba al titolo dell’evento ed al diritto d’informazione. Una città blindata ed interdetta ai non autorizzati nella sua parte più centrale, inoltre, non è affatto un segno di efficienza organizzativa e gestionale, bensì un’ulteriore prova di quella militarizzazione della società e del territorio che, da ecopacifisti, continueremo a denunciare” CONTATTI ; Cella Ermete Ferraro. 349 3414190| ermeteferraro@gmail.com |vasnapoli@libero.it Redazione Napoli
SERBIA: “NUOVA E RADICATA FASE DELLA DISOBBEDIENZA CIVILE DELLA PIAZZA”, REPRESSA DURAMENTE NEL FINE SETTIMANA. L’ANALISI DI GIORGIO FRUSCIONE
In Serbia la polizia è intervenuta durante la notte tra domenica e lunedì per togliere una serie di blocchi stradali a Belgrado e in numerose altre località del paese. I blocchi erano stati attuati dagli studenti e studentesse in agitazione che protestavano contro l’arresto di decine di loro colleghi nel corso degli scontri di piazza al termine della manifestazione antigovernativa di sabato 28 giugno nella capitale, che ha provocato decine di feriti e almeno 77 arresti. Contro di loro annunciate “dure punizioni” dal presidente conservatore Aleksandar Vučić, alleato di ferro di Mosca, che con il ministro degli esteri Lavrov minaccia: “l’Occidente non intervenga sostenendo l’ennesima rivoluzione colorata”. L’intervista con Giorgio Fruscione, ricercatore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). Ascolta o scarica