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Si è si ripetuta a Cagliari la manifestazione Can’t stay silent, la corsa dell’indignazione per dire Stop al genocidio
Ieri, 19 settembre 2025, si è si ripetuta a Cagliari la manifestazione Can’t stay silent, “La corsa dell’indignazione”. «Con poco preavviso – diceva il comunicato stampa del 17 settembre – perché non c’è più tempo: Israele accelera la devastazione per “finire il lavoro”». La convocazione a scendere in piazza questa volta è stata diramata dal Comitato “Can’t stay silent”, dal Comitato sardo di solidarietà con la Palestina e dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina. Una manifestazione davvero imponente che ha visto circa 10 mila persone, tra cui molti/e giovani, famiglie con bambini/e, partecipare al corteo per dire ancora una volta “Stop al genocidio!” del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania. Perché di questo si tratta: quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza sotto gli occhi di tutte le nazioni e che la Commissione indipendente dell’Onu ha dichiarato essere  un genocidio in atto. Parola questa che gran parte degli intellettuali italiani non vuole usare, ma che descrive la realtà che sotto gli occhi di tutti: uccisioni di decine di migliaia di civili sotto i bombardamenti, procurata carestia sull’intera Striscia, morti per fame, a causa di mancanza di medicinali, sfollamento forzato di 450 mila persone da Gaza city. E non solo genocidio, ma ecocidio e archeocidio con la distruzione totale non solo delle abitazioni, di scuole, ospedali, moschee, ma anche delle vestigie del passato, della storia millenaria di Gaza. Le persone si sono radunate in Via Roma davanti al Palazzo del Consiglio Regionale, da cui è partito il corteo intorno alle 19:00 che ha percorso tutta la strada fino al congiungimento di Viale Trieste, da cui ha raggiunto il Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Yenne,  e salendo per Via Manno ha confluito in Piazza Costituzione.  Una manifestazione composta, ma partecipata con slogan ripetuti e anche cantati per la presenza nel corteo del gruppo musicale “La banda sbandati”: Free free Palestine!, Palestina libera!, Gaza libera!, Siamo tutti/e palestinesi! A ripetere gli slogan con tutta la voce in gola anche bambini e bambine. Non siamo ancora diventati ciechi per non vedere, né sordi per non ascoltare il dolore di famiglie martoriate, di bambini e bambine strappati alla vita, resi invalidi e orfani per sempre, né muti per non gridare “Stop al massacro!”. Piazza Costituzione, scalinate del Bastione di Saint Rémy – Foto di Pierpaolo Loi Arrivati in piazza Costituzione, sulle scalinate del Bastione di Saint Rémy, si sono succeduti gli interventi conclusivi. Ecco il testo del breve ma accorato intervento di Vania Erby, portavoce del Comitato Can’t stay silent: «Ringrazio anche oggi tutti voi per essere qui al fianco dei fratelli palestinesi. Abbiamo scelto le parole “non c’è più tempo” perché sotto i nostri occhi si sta consumando una tragedia che sta buttando l’intera umanità in un baratro senza fine. Non credo che il mondo potrà più essere lo stesso dopo queste atroci barbarie. Abbiamo capito che chi ci governa non ci vuole ascoltare, ma vuole continuare a perseguire logiche di guerra e di profitto.  Il mondo, quello che pulsa, quello che ancora ha un’anima, noi che siamo qui oggi non ci arrendiamo, non chiudiamo gli occhi e continueremo ad urlare che non possiamo accettare che un popolo venga sterminato. Noi non vogliamo rimanere impotenti. Cerchiamo di costruire pace intorno a noi, perché la pace come la guerra è contagiosa, ogni nostra azione conta anche nella quotidianità delle nostre vite. Giorno dopo giorno le piazze del mondo stanno prendendo coraggio e il messaggio che oggi dobbiamo mandare chiaro ai nostri governanti è che noi non ci faremo dividere e che continueremo a stare dalla parte di chi ingiustamente viene perseguitato. Rimaniamo uniti, rimaniamo umani ….continuiamo a credere che una Palestina libera potrà esistere. Palestina libera!». Il presidente dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina, dott. Fawzi Ismail, sempre in prima linea, ha ribadito ancora volta che il popolo palestinese non abbandonerà la sua terra. La grande folla che camminato per le strade di Cagliari testimonia – come succede in tante città italiane, europee e del Mondo intero – che i popoli non seguono i loro governi complici e chiedono di porre fine a questo immane crimine contro l’umanità, a questo ennesimo genocidio. E non a parole, come quando si propone il riconoscimento di uno Stato palestinese come un diritto concesso, mentre è il diritto primario di un popolo che vive nella propria terra. Infine, la richiesta alle alle istituzioni regionali di prendere posizione attraverso azioni concrete per porre fine al massacro, per es. chiudere il Porto di Cagliari al traffico di armi della fabbrica RWM di Domusnovas-Iglesias. Al microfono Fawzi Ismail – Foto di Pierpaolo Loi Non solo a Cagliari, ma anche in altre città della Sardegna, in queste ancora calde giornate di fine estate, tante persone si stanno mobilitando per testimoniare la loro solidarietà al popolo palestinese e la vicinanza alla Global Sumud Flotilla, finalmente in viaggio verso la Striscia di Gaza per rompere l’assedio e portare viveri e medicinale alla popolazione martoriata. Pierpaolo Loi
Palestina Libera sulla vetta della Sardegna
Una lunga fila colorata di persone (circa 500 persone) con tantissime bandiere palestinesi, sono salite ieri fino ai 1834 m. di Punta La Marmora del Gennargentu, la cima più alta della Sardegna . Forse qualcuno non è riuscito ad arrivare fino in vetta, ma non importa. Importante invece era la motivazione comune: la solidarietà col popolo Palestinese, contro il genocidio in atto e la viltà dell’Europa che sta a guardare, Italia in primis. C’erano bambine e bambini, giovani, genitori e nonni; c’era anche Mattia Moro, giovane consigliere comunale di Mamoiada con la piccola figlia saltellante; c’era chi era arrivato il giorno prima da Londra, anticipando il volo per non perdersi questa bellissima giornata, favorita anche da un cielo limpido e ben ventilato; e poi tanti membri di varie associazioni e cittadini comuni. E c’eravamo anche noi, che viviamo in provincia di Genova. Foto di Chiara De Poli Come la Sumud Flotilla anche nel Gennargentu una piccola flotta è salpata verso la vetta. Ci auguriamo che, come ieri le bandiere palestinesi hanno sventolato su Punta La Marmora, così vada a buon fine la navigazione delle parecchie imbarcazioni della Flotilla per arrivare a Gaza. Grazie agli amici di “Sardegna per la Palestina” per aver organizzato l’iniziativa! Chiara De Poli e Antonio Lupo – Sanitari per Gaza Liguria Redazione Sardigna
Venezia 82: “Stop al genocidio in Palestina”
In migliaia alla manifestazione alla mostra del cinema di Venezia per accendere i riflettori su Gaza Venezia, 31 agosto. Ieri più di 10.000 persone hanno preso le strade del Lido di Venezia, puntando i riflettori della Mostra del Cinema sul genocidio in atto in Palestina. Il corteo ha attraversato i luoghi principali dell’isola partendo da Santa Maria Elisabetta, e ha raggiunto la Mostra del Cinema, dove ha fatto sentire la voce della Palestina fin dentro il Palazzo del Cinema. Più di 250 le realtà che hanno aderito all’appello della manifestazione, a cui si sono aggiunte 450 firme dal mondo del cinema e interne alla Mostra stessa. Le rivendicazioni, ribadite durante il corteo, sono sempre state chiare: lo stop al genocidio e la fine dell’occupazione in Palestina, la cessazione degli accordi economici e del sostegno politico e militare ad Israele da parte dei governi occidentali, insieme alla fine del blocco degli aiuti umanitari a Gaza. Nel pomeriggio numerosissimi aquiloni hanno popolato la spiaggia del Lido, in un’iniziativa definita “Volare oltre l’assedio”, che rimandava alla poesia del poeta palestinese Refaat Alareer, ucciso da un attacco israeliano su Gaza nel 2023. Il corteo ha espresso solidarietà alla Global Sumud Flotilla, un movimento di imbarcazioni organizzato dal basso, che salperà oggi per Gaza. Per rompere il silenzio sul genocidio e portare supporto concreto al popolo palestinese: buon vento! Per raccogliere l’eredità di questo percorso, vista l’amplissima partecipazione e l’aggravamento della situazione in Palestina, le realtà organizzatrici lanciano un’assemblea pubblica per venerdì 19 settembre, che continui a mettere al centro l’opposizione al genocidio in atto in Palestina, la sua liberazione dall’occupazione da parte di Israele, e la fine della complicità politica e militare dei governi occidentali con il regime israeliano. qui video e foto dell’iniziativa: CARTELLA STAMPA 30A – Google Drive (Gargiulo e Polici Communication) Redazione Italia
La Sardegna per la Palestina: sul Gennargentu a Punta La Marmora, domenica 31 agosto
Pubblichiamo il comunicato stampa sulla manifestazione “Sardegna per la Palestina” che si svolgerà sul Gennargentu a Punta La Marmora. MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA A PUNTA LA MARMORA – DOMENICA 31 AGOSTO: APPUNTAMENTO A TASCUSÌ ORE 10:00. Invitiamo tutte le persone che si sentono intimamente coinvolte nel dramma palestinese a partecipare a una marcia di solidarietà, che proponiamo di effettuare nella mattinata di domenica 31 agosto in Gennargentu, fissando come meta Punta la Marmora. La Punta è raggiungibile dai diversi versanti e quindi da punti di partenza diversi, a loro volta raggiungibili in auto: Su Filariu, Bruncu Spina, Nuraghe Ruinas e altri. Il percorso collettivo più favorevole, che qui proponiamo per favorire una marcia condivisa, resta quello del versante desulese (Su Filariu) in quanto consente di approssimarsi fino alla sella Artillai con auto di supporto, nella eventualità di dover facilitare la camminata per persone che ne abbiano necessità. Il nostro punto base, raggiungibile in auto da Desulo, da Fonni e da Tonara è PASSO DI TASCUSÌ – ORE 10:00. Da Tascusì si procederà insieme in auto per circa cinque chilometri, fino all’area di parcheggio di SU FILARIU (salvo ulteriore avvicinamento in 4×4 per persone che ne abbiano necessità). Sequenza della marcia SU FILARIU – ore 11 (partenza); ARTILLAI – ore 12; LA MARMORA – ore 13. Presumendo l’opportunità di una sosta, per la quale è consigliabile che ciascuno porti con sé un po’ di cibo, possiamo prevedere il ritorno alle auto per le ore 16; sono presenti sorgenti lungo il percorso. ……… La condizione di estrema angoscia nella quale si svolge ormai da due anni la nostra vita quotidiana è vissuta da tutti noi come l’unico modo di “restare umani”: l’angoscia. Nel terribile mutismo delle istituzioni e quindi nella totale passività della politica a ciò deputata, non ci resta altro che la mobilitazione visibile delle coscienze, e del nostro privilegio di non avere corpi straziati. Portiamo i nostri corpi, unendo visibilmente e amorevolmente le nostre coscienze, sulla vetta della montagna sarda. Breve nota politica Intendiamo questa manifestazione come una mobilitazione di persone, prima che di sigle politiche o entità associative, che comunque sarebbero benvenute; in tal senso saremmo lieti che chi ne abbia motivazione sottoscriva ed estenda questo invito. Considerata la gravità dell’ora, un’ora che non passa da troppi anni, sarebbe davvero desiderabile una mobilitazione di associazioni popolari, gruppi giovanili, pro loco ecc.; ma ogni numero comincia da uno: io, tu, noi. In termini più strettamente politici e diplomatici, stiamo assistendo da qualche settimana a un curioso fenomeno, come di lampi che paiono squarciare il buio: dopo due anni (o dopo cento anni) di oscuramento della vicenda palestinese, compaiono brevi e clamorosi annunci di riconoscimento di uno Stato di Palestina, nella formula astratta di “Due popoli, due stati”. Come noto, la formula è consunta e uno Stato senza territorio resta una chimera. Si tratta quindi di lampi illusori, che comunque hanno il merito di squarciare l’oscuramento perdurante da cento anni; nel concreto, una concretizzazione del proposito di uno Stato di Palestina, sotto garanzia stretta delle Nazioni Unite, potrebbe favorire per il medio periodo l’unica risoluzione umanamente auspicabile: la realizzazione di uno stato binazionale, con una costituzione che garantisca, con il diritto al ritorno dei profughi, piena uguaglianza di diritti per tutti gli abitanti della regione, a prescindere dalle specifiche appartenenze di etnia e di religione. Fino a quando questo esito non verrà raggiunto, il ripudio della guerra e la sospensione di ogni collaborazione militare e di ogni fornitura di armamento è un obbligo tassativo prescritto dalla Costituzione, benché disdetto dalla reale politica del Governo. LA SARDEGNA PER LA PALESTINA: AL GENNARGENTU DOMENICA 31, INCONTRO A TASCUSÌ ORE 10:00 Bandiere CHI PUÒ, PORTI COLORI DI PALESTINA; Condivisioni CHI PUÒ CONDIVIDA IL MESSAGGIO, E POI LA MARCIA Bambini E SE FA, CHI PUÒ PORTI I SUOI BAMBINI Palestina: comitato di solidarietà Tonara – Sorgono – Ardauli   Redazione Sardigna
Basta silenzi su Gaza e Cisgiordania, libertà per il popolo palestinese!
Messina- In piazza  a fianco del popolo palestinese per esprimere la solidarietà a chi assiste ogni giorno alla distruzione di un ulteriore pezzo del proprio territorio: “Lo faremo per stare vicino a chi sta subendo un vero e proprio genocidio. Siamo dalla parte di chi resiste”. Questo l’appello del  “Coordinamento Messina-Palestina”, con il quale si invita alla parteipazione del corteo cittadino di oggi pomeriggio (ore 17,30) che partira da  piazza Francesco Lo Sardo (piazza del popolo)_ Il coordinamento Messina-Palestina invita tutte le persone che sentono come importante in questo momento dare un segnale internazionalista di umanità, solidarietà e complicità con il popolo palestinese, con i popoli oppressi e in lotta contro le oppressioni che subiscono; invitiamo tutti i collettivi, universitari e non, tutte le associazioni, i partiti, i sindacati, enti e ogni forma di aggregazione sociale ad aderire a questo appello per promuovere un corteo cittadino il 28 giugno 2025 a Messina, per dire basta al genocidio del popolo palestinese. La gente palestinese subisce ininterrottamente dal 1948 un processo di pulizia etnica che ha come obiettivo l’espulsione della popolazione dalla loro terra. In questo stato di guerre a livello mondiale, l’occupazione della Palestina dura da moltissimo tempo e la preoccupazione di essere alla “soluzione finale” dà determinazione a chi ha a cuore i valori di giustizia e vuole una pace duratura, per non stare in silenzio e per far sentire la propria voce. Solidarizziamo col popolo palestinese che con una volontà indomita resiste all’occupazione israeliana con ogni mezzo possibile: 60.000 morti di cui 20.000 bambini sono cifre che dovrebbero fare inorridire i cosiddetti custodi dei valori di democrazia e libertà, invece da parte dei governi europei solo silenzio e collaborazionismo. Esigiamo dal governo italiano, tra l’altro coerentemente con i valori della costituzione italiana, l’interruzione immediatamente di qualsiasi collaborazione militare, inclusa la vendita di armi col governo israeliano: – pretendiamo che le Università italiane cessino i rapporti, appena rinnovati, con le università israeliane; – è necessario boicottare e non avere scambi commerciali con le colonie, considerate peraltro illegali anche dall’UE; – vogliamo la fine dell’occupazione e dell’ apartheid e il ritorno delle persone profughe, in attuazione delle risoluzioni ONU. Per tutte queste ragioni il Coordinamento invita alla partecipazione del corteo cittadino di stamani per dire stop al genocidio e alla deportazione del popolo palestinese. COMUNICATO  PER ADERIRE SCRIVI A: MESSINAPALESTINA@GMAIL.COM Redazione Sicilia