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LIVORNO: MIGRANTI DISPERSI, “IL PORTO HA CONTINUATO A LAVORARE MENTRE C’ERANO DUE RAGAZZI IN MARE, NON DIAMO PIÙ VALORE ALLA VITA”
Non vi è ancora traccia del ragazzo migrante disperso in mare al porto di Livorno. Si era gettato in acqua per tentare di sfuggire al rimpatrio. Era insieme a un’altra persona, quest’ultima deceduta dopo essere stata risucchiata dall’elica di una nave che stava transitando nello scalo portuale. I due ragazzi, nemmeno 20 anni di età, erano stati sorpresi dalla Polmare nella mattinata di ieri, giovedì 31 ottobre, su un mercantile danese che era partito dalla Tunisia ed consegnati poi al comandante, che li aveva rinchiusi all’interno di una cabina. Per scappare si sono buttati in acqua poco prima dell’attracco in porto. Aperte le indagini. “Il porto ha continuato a lavorare mentre c’erano due ragazzi dispersi in mare“, denuncia Simone, portuale di Livorno e dei Gap ai microfoni di Radio Onda d’Urto. Anche quando sono iniziate le ricerche i lavori nel porto non si sono mai interrotti. “Non diamo più valore alla vita”, sottolinea Simone dei Gap. Qui l’intervista completa. Ascolta o scarica.
Morti due ragazzi nel porto di Livorno
E’ questo il trattamento che riserviamo agli esseri umani mentre le armi sono benvenute? Abbiamo appreso della morte di due ragazzi ieri mattina, nel porto di Livorno. Due giovanissimi lavoratori che, nella speranza di una vita migliore, si erano imbarcati su una nave ro-ro nascosti dentro un semirimorchio. Una volta […] L'articolo Morti due ragazzi nel porto di Livorno su Contropiano.
LIVORNO: UN MIGRANTE MORTO E UNO DISPERSO AL PORTO, “RINCHIUSI IN UNA CABINA PER ESSERE RIMPATRIATI” SI SONO GETTATI IN MARE E RISUCCHIATI DA UN’ELICA
E’ stato recuperato nel pomeriggio di oggi, nelle acque del porto di Livorno, il cadavere di uno dei due migranti finiti in mare questo giovedì mattina per evitare il rimpatrio, dopo aver attraversato il Mediterraneo nella stiva della cargo Stena Shipper, proveniente dall’Africa e che fa servizio con la Tunisia. Sospese, intanto, le ricerche del migrante disperso con l’arrivo del buio. I due, secondo quanto si apprende, avrebbero subito un fermo stamani dopo un controllo della Polmare sul cargo e sarebbero stati poi sequestrati dal comandante della nave, che li avrebbe chiusi all’interno di una cabina, da cui sono riusciti a fuggire, buttandosi in mare e – secondo le prime ricostruzioni – risucchiati dall’elica di una nave Grimaldi che in quel momento transitava lungo il canale. “Sono stati rinchiusi a forza in una cabina della nave pronti per essere rimandati in Tunisia. Senza neanche sapere se effettivamente era quello il loro Paese di provenienza”, denuncia Usb Livorno. Due ragazzi giovanissimi che, “nella speranza di una vita migliore, si erano imbarcati su una nave ro-ro nascosti dentro un semirimorchio. Una volta scoperti per loro non c’è stata possibilità di fare richiesta di asilo, di spiegare la propria condizione. Non hanno potuto parlare con un avvocato o con un’associazione“, scrive Usb Livorno nel comunicato. L’invervista a Giovanni Ceraolo, Usb Livorno. Ascolta o scarica.
Livorno. Il consiglio comunale approva atto sul boicottaggio navi israeliane
Il consiglio comunale di Livorno ha approvato, a maggioranza, due importanti mozioni a sostegno della causa palestinese e per il boicottaggio dello stato genocida di Israele. Uno di questi atti, presentato da Livorno Popolare e sostenuto dal gruppo consiliare di Buongiorno Livorno, impegna il Sindaco e la Giunta, tra le […] L'articolo Livorno. Il consiglio comunale approva atto sul boicottaggio navi israeliane su Contropiano.
Livorno. Pronti a proclamare sciopero per l’arrivo di una nave della israeliana Zim Posta
Nella tarda serata di sabato 27 settembre l’Unione Sindacale di Base Genova ha proclamato uno sciopero immediato in concomitanza dell’arrivo di una nave della compagnia israeliana Zim presso il terminal Spinelli. A Livorno la nave Zim Virginia dovrebbe attraccare presso il terminal Darsena Toscana, nella notte di lunedì 29 settembre. […] L'articolo Livorno. Pronti a proclamare sciopero per l’arrivo di una nave della israeliana Zim Posta su Contropiano.
Livorno. Tre giorni di blocco al porto fermano nave Usa con armamenti
Tre giorni che valgono un anno. Dopo 56 anni Livorno ha fatto nuovamente la storia . Abbiamo fermato una nave americana carica di mezzi militari e caterpillar Israeliani. Lo ha fatto una città intera, con i suoi lavoratori e con gli studenti. Con i bambini sulle spalle dei genitori e […] L'articolo Livorno. Tre giorni di blocco al porto fermano nave Usa con armamenti su Contropiano.
MOBILITAZIONE AI PORTI DI LIVORNO E RAVENNA. I LAVORATORI: “NESSUN TRAFFICO DI ARMI DAI NOSTRI SCALI”
Carro armato al porto di Livorno, 15 settembre 2025 I porti italiani sono sempre più teatro dell’economia bellica che sta trasformando il tessuto produttivo e il settore logistico del nostro Paese. Al porto di Livorno, così come in altri scali marittimi italiani, passano armamenti e munizioni diretti nei vari teatri di guerra. A denunciarlo i portuali e lavoratori dello scalo toscano: ancora una volta è avvenuto l’imbarco di armi e veicoli su navi che caricano anche passeggeri civili. L’ultimo oggi, sulla Zeus Palace, dove a bordo è salito un carro armato. Contro la logistica delle armi e le responsabilità italiane nel genocidio in Palestina, lavoratori e lavoratrici dei porti sotto la giurisdizione dell’Autorità di sistema del mar Tirreno settentrionale (Livorno, Piombino, Elba, Capraia) hanno annunciato lo stato di agitazione per la Global Sumud Flotilla. Non solo: il 20 settembre Livorno torna in piazza contro l’economia di guerra e il genocidio del popolo palestinese. L’intervista a Simone dei GAP, Gruppo Autonomo Portuali di Livorno. Ascolta o scarica. Dal mar Tirreno, al mare Adriatico. A Ravenna domani, martedì 16 settembre, si svolgerà una protesta contro il passaggio di navi cariche di munizioni e armamenti. La manifestazione programmata per domani in Darsena, sotto la guida del Coordinamento Bds Ravenna (movimento per il Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni a Israele)  è fissata alle 17.30 nei pressi della stazione, per poi dirigersi in corteo verso la sede di Autorità Portuale. “Fuori Israele dal porto di Ravenna: no al traffico di armi, no al progetto Undersec”, recita lo slogan di indizione del corteo a Ravenna. A rafforzare la mobilitazione c’è anche la recente cancellazione del workshop di Undersec, cioè l’Underwater Security finanziato con sei milioni di euro tramite fondi del programma quadro dell’Ue “Horizon” e che doveva ospitare il ministero della Difesa israeliano, una società israeliana che si occupa di armamenti e l’Università di Tel Aviv. Il Coordinamento sottolinea come l’annullamento del workshop sia dovuto alle pressioni pubbliche e segnala che l’assemblea generale del progetto avrebbe discusso la proposta di espellere i partner israeliani, avanzata da un gruppo di accademici europei. L’intervista a Axel, operatore portuale e membro del CAP, Comitato Autonomo Portuale di Ravenna. Ascolta o scarica.
#stopthewar- Anche l'Italia va alla #guerra? Gli aerei senza pilota che decollano da #Sigonella verso Ucraina e Medio Oriente, mentre dalla base di #Livorno-Pisa partono le munizioni e dalle basi in Friuli decolla un po' di tutto. https://www.youtube.com/watch?v=0KSuVe1C23U