Militari israeliani nelle scuole italiane: inchiesta di Assemblea Scuola Torino sul progetto Net@
PUBBLICHIAMO UNA INTERESSANTE INCHIESTA DI ASSEMBLEA SCUOLA TORINO SU UNA
TERRIBILE PROPAGANDA ISRAELIANA CHE VIENE PRESENTATA NELLA SCUOLE SOTTO FORMA DI
PCTO. COME OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE
UNIVERSITÀ STIGMATIZZIAMO QUESTE INIZIATIVE E RINGRAZIAMO ASSEMBLEA SCUOLA
TORINO PER QUESTO PREZIOSO CONTRIBUTO CHE CI HA FATTO PERVENIRE.
NET@. DA BE COOL! A PROPAGANDA ISRAELIANA DENTRO LE NOSTRE SCUOLE
Dobbiamo puntare molto sulle scuole e abbiamo insegnanti giovani e carismatici che dovranno sfidare un sistema scolastico spesso molto tradizionale portando energia e innovazione.
Dafna Gaber Lifshitz, CEO di Appleseeds
Net@ a scuola si presenta come un progetto di PCTO (da poco Formazione
Scuola-Lavoro) proposto agli studenti: un’opportunità imperdibile per sviluppare
digital and social skills utili per la propria crescita umana, professionale e
imprenditoriale. L’immagine che vogliono trasmettere è legata a un approccio
innovativo, interculturale e utile a colmare diseguaglianze digitali soprattutto
nelle zone economicamente e socialmente più svantaggiate. Lo scopo è diffondere
competenze digital high-tech, in inglese, per studenti delle scuole superiori.
Il progetto di durata pluriennale, spesso si presenta come ‘giovane’ perché, a
differenza delle lezioni curricolari standard, è condotto da universitari che
capiscono gli studenti e, di conseguenza, sono in grado di proporre un
insegnamento molto più efficace rispetto alla scuola tradizionale.
All’interno del programma viene insegnato come creare siti web per sponsorizzare
prodotti, avviare start up, parlare in pubblico, il time management, ecc. Il
programma del terzo e quarto anno in particolare prevede di occuparsi anche di
cyber security.
Tutto questo è gratuito per le famiglie perché sponsorizzato da istituti,
fondazioni, associazioni private e dalle stesse scuole. Quindi un progetto per i
giovani, coinvolgente dove la politica non c’entra assolutamente nulla. O quasi.
Net@ è un progetto nato in Israele nel 2003. Lì viene pubblicizzato come un
merito il fatto che chi esce dopo anni di formazione con Net@ sia in grado di
rappresentare una risorsa preziosa per il mercato miliardario delle start up
della cybersicurezza e delle tecnologie di guerra, focalizzate sul deep tech,
anche per la necessità di dare risposta ai ‘problemi’ di ‘difesa’ e ‘sicurezza’
del paese (che questo settore rappresenti già un rischio per la nostra privacy e
le nostre democrazie ce l’hanno rivelato scandali come il software “Pegasus” e
lo spyware “Graphite”, spiando decine di migliaia di cittadini tra capi di
stato, giornalisti e attivisti in tutto il mondo). Un altro fiore all’occhiello
dei promotori di Net@ è che il 56% dei diplomati si arruola nelle unità
tecnologiche d’élite dell’IDF.
Dal 2018 Net@ si è diffuso per la prima volta all’estero con un progetto pilota
a Milano. La volontà espressa dagli organizzatori fin da subito è di portarlo
nel resto del territorio italiano e in altri paesi. A offrire i locali e
promuovere a Milano il progetto è la Comunità ebraica, la stessa che ha
recentemente invitato un militare dell’IDF accusato di probabili crimini di
guerra, Adi Karni, a incontrare gli studenti dei licei per racccontare che a
Gaza ha visto “solo odio”, che “stiamo facendo il lavoro sporco per voi” e
spiegando che “l’Islam avanza in Europa”.
Net@ è promosso e sostenuto dall’Agenzia ebraica per Israele (Sochnut),
organizzazione sionista israeliana che sostiene l’ebraicità di Israele e dal
Keren Hayesod, fondo nazionale di costruzione d’Israele e la centrale
finanziaria del movimento sionista mondiale. Dal 1967 l’Agenzia ebraica si
occupa anche delle attività dei coloni israeliani insediatisi in Cisgiordania,
nella Striscia di Gaza e nelle alture del Golan.
Oltre alla Jewish Agency for Israel e al Keren Hayesod, altri partner sono
l’Appleseeds Academy, l’Associazione Educazione Digitale Italia, la Fondazione
Camis De Fonseca e Proedi Media.
In un video pubblicato in rete la CEO di Appleseeds, Dafna Lifshitz, afferma che
i finanziamenti più importanti di Net@ arrivano dalla USAID (Agenzia degli Stati
Uniti per lo Sviluppo Internazionale). L’USAIDè un’agenzia governativa
statunitense creata nel 1961 per contrastare l’influenza dell’Unione Sovietica
nel mondo. L’agenzia aveva la funzione di sostenere la sicurezza nazionale degli
Stati Uniti d’America e viene indicata come uno dei suoi strumenti di soft
power. Alcuni paesi accusano l’agenzia di essere una copertura della CIA e di
essere parte delle politiche di interventismo degli Stati Uniti nel mondo.
A partire dal 2019 il progetto è arrivato a Torino all’Istituto Germano
Sommeiller e alla scuola ebraica. I docenti inizialmente sono Shinshinim, ovvero
giovani israeliani che hanno completato la scuola superiore e rimandano di un
anno il servizio militare obbligatorio per prestare servizio nelle comunità
ebraiche all’estero. Il loro nome è un acronimo ebraico per “Shnat Sherut” o
“anno di servizio”. Agiscono come ambasciatori culturali, portando la cultura e
lo stile di vita israeliani, la lingua ebraica e le tradizioni ebraiche alle
comunità locali prima di arruolarsi nell’esercito.
A maggio 2022 il Keren Hayesod decide di non continuare il programma all’estero
per mancanza di risorse. L’organizzazione e la diffusione presso le scuole sono
allora affidate alla Fondazione Camis de Fonseca che da quel momento le promuove
a Torino. Dall’anno 2023/2024 il progetto parte anche al Liceo Monti di Chieri.
La fondazione Camis De Fonseca (ora anche associazione), con lo scopo di trovare
partner italiani per poter continuare il progetto, finanzia “Grow in tech”
composta generalmente da giovani studenti universitari che, una volta formati in
Israele e alla metodologia, possono entrare nelle classi. Recentemente sono
stati coinvolti nel progetto anche Merende Digitali e ESSE I Solutions. Lo scopo
è quello di creare un ‘nuovo’ progetto Net@ Italia, ‘ripulito’, ma sempre
funzionale alle organizzazioni e agli obiettivi strategici originari. Questo è
stato detto in modo esplicito e pubblico durante un convegno del 21 maggio 2023
organizzato nella sede della fondazione Camis De Fonseca in cui, tra gli altri
passaggi significativi, viene data la parola al rappresentante del Keren Hayesod
per l’Italia, Eyal Avneri, il quale dice: “Stiamo lavorando tutti insieme per
continuare il progetto Net@ a Torino con formatori italiani e farò il possibile,
per la parte mia, per aiutarvi a realizzarlo, mettendo i contatti con Net@ in
Israele, almeno a distanza. Sarà, secondo me, una bellissima collaborazione
internazionale. […] Vi auguro un in bocca al lupo e spero di vedervi tutti a
novembre in Israele”.
Durante le attività capita che partecipi la fondatrice della Fondazione De
Fonseca, Laura Camis De Fonseca che, sui social, condivide post dove vengono
attaccati come antisemiti Papa Bergoglio, la Chiesa Cattolica e agenzie
dell’ONU. Si arriva a leggere che “le organizzazioni internazionali sono peggio
di una barzelletta, sono diventati organismi criminali che aiutano i jihadisti”
e che “gli Stati europei e l’Europa quasi tutta, esattamente come la Chiesa, si
riallacciano alle loro vergognose tradizioni antiebraiche”.
La fondazione De Fonseca si occupa di geopolitica e ha una posizione politica
sul conflitto israelo-palestinese. Basta scorrere velocemente il sito per capire
che è una celebrazione del progetto israeliano con una visione piuttosto
parziale.
Durante l’anno scolastico vengono invitati esperti che propongono un’idea di
scuola e di formazione estremamente aziendalistica e imprenditoriale. Altre
attività didattiche hanno avuto anche lo scopo di dare una visione estremamente
positiva di Israele come “una terra nata da sogni e speranze”, tecnologica,
green e inclusiva.
Nel 2022 tra gli studenti che partecipano al progetto viene proposto un concorso
dal titolo “Israele. Storia, tradizione, sostenibilità e innovazione
tecnologica”. I vincitori hanno in premio un viaggio d’istruzione in Israele:
visite al museo della diaspora, al Muro del pianto, alla tomba di Ben Gurion.
In conclusione, Net@ è un cavallo di Troia che promuove un’idea di scuola
aziendale e imprenditoriale al servizio del mercato, valorizza ‘risorse’ per il
mondo delle start up e della cybersicurezza, legato mani e piedi al genocidio di
Gaza, alla pulizia etnica e alla diaspora palestinese. Forma futuri soldati
d’élite nelle unità tecnologiche ed è ideato, organizzato e diffuso da
organizzazioni, Istituti e fondazioni sioniste che, non solo negano o non
condannano quanto sta avvenendo in Palestina da ottant’anni, ma che ne sono,
spesso, direttamente coinvolti.
Forse, ancora peggio, Net@ si presenta come un’organizzazione tecnologica
giovanile che, proponendo parole d’ordine accattivanti come Be your best self,
Be involved, Be open-minded, Be unlimited, Be cool sta consapevolmente formando
un movimento giovanile e una parte della futura leadership economica e politica,
con lo scopo di renderli funzionali ai suoi obiettivi strategici e organici alla
sua ideologia.
Assemblea Scuola Torino