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Die in a Montecitorio contro il riarmo europeo
Si è tenuto ieri, martedì 24 giugno, dal Pantheon a Piazza di Montecitorio, un breve corteo, organizzato dalla coalizione europea Stop Ream Europe conclusosi con un impressionante Die-in. I circa duecento partecipanti si sono infatti stesi per terra nella Piazza antistante la Camera dei Deputati mentre veniva trasmessa la registrazione di un bombardamento a Gaza dell’aviazione Israeliana. Il numero relativamente esiguo di persone era dovuto al fatto che gli organizzatori si erano dovuti impegnare, per poter avere accesso alla piazza, da anni chiusa ad ogni protesta a seguito, o meglio, con la scusa di un tentativo di assalto ai tempi del COVID. Bene lo sa padre Alex Zanotelli a cui l’accesso alla piazza, da anni ormai, viene vietato al simbolico presidio mensile di Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti. Ci si augura che da oggi in poi la piazza antistante il “tempio della democrazia” venga riaperta alle contestazioni pacifiche, che sono il sale di una democrazia, sempre più svuotata di sostanza e con una classe dirigente chiusa nei Palazzi del Potere e isolata dal popolo che in misura nettamente maggioritaria, ma con una partecipazione ancora inadeguata e passiva, si esprime contro la guerra. Foto di Mauro Zanella: Redazione Roma
Bloccare l’escalation! Unire le forze unire le lotte contro la terza guerra mondiale
Pubblichiamo il comunicato social del Laboratorio Crash, con il quale è stata convocata una iniziativa per oggi pomeriggio alle 18.00 a Bologna, in piazza del Nettuno, per manifestare pubblicamente il l dissenso contro la deriva verso il baratro del conflitto nucleare_ L’attacco missilistico portato avanti durante la notte dagli Stati Uniti sul territorio iraniano si sostanzia come un pericolosissimo infittirsi dell’escalation bellica a livello planetario. Da tre anni a questa parte sentiamo costantemente nominare la parola pace per richiedere armamenti, per promuovere guerre, per giustificare massacri e genocidi, per legittimare i biechi interessi economici e di dominio di questa piuttosto che di quell’altra potenza. Non c’è più tempo da perdere: è essenziale mobilitarci dalle scuole alle università ai luoghi di lavoro di qualsiasi sorta, per inceppare questa macchina bellica infernale che altrimenti è pronta a portarci giù nel baratro con sé. Donald Trump rivendicava orgoglioso la paternità dell’operazione Midnight Hammer, dichiarando che “adesso è tempo di pace”. Sappiamo bene quanto la pace non sia un orizzonte minimamente realistico fino a quando governi come il suo rimarranno in piedi e pronti a scagliare la propria furia omicida all’interno e all’esterno dei propri confini. Sappiamo bene che la fine di questa congiuntura bellica, che l’abbattimento di questi regimi di morte e sfruttamento, che una pace diversa da pacificazione armata, sono tutti futuri che o saremo pronte a conquistare lottando o nessuno ce li regalerà. Si è appena concluso un fine settimana di sciopero generale e manifestazione nazionale che, al netto dei limiti, ha visto migliaia di metalmeccanici bloccare la tangenziale di Bologna, decine di migliaia di persone a Roma per gridare il proprio sostegno a chi resiste in Palestina e opporsi al piano di ReArm Europe. Davanti a tale ulteriore escalation non possiamo non scendere in piazza. Rilanciamo anche noi l’appuntamento per oggi pomeriggio COMUNICATO LAB. CRASH Redazione Italia