Solidarietà a Linda Maggiori e a tutte le persone sotto attacco
L’aggressione nei confronti di chi si spende per la Palestina e critica le
complicità non è accettabile, e riguarda anche Ravenna
Ravenna, 7 luglio 2025 – Qualche giorno fa, in alcuni canali social di
ispirazione sionista, “Free4Future” e “Israele Senza Filtri”, è apparsa una
presa di posizione estremamente aggressiva, e assolutamente diffamatoria contro
alcune persone a diverso titolo impegnate nel movimento di solidarietà con il
popolo palestinese: si tratta di due giornalisti, due attivisti sociali e il
Presidente della Regione Emilia-Romagna.
Lo scritto si riferisce alla vicenda della Tekapp, azienda italo- israeliana di
Formigine (MO), che opera nel campo della cybersicurezza, e non fa mistero di
collegamenti con l’esercito israeliano. Fra queste persone, che vengono
accusate, con incredibili addebiti di antisemitismo e di simpatie filonaziste,
fino a invocare il ricordo delle leggi razziali del 1938, c’è la giornalista e
scrittrice Linda Maggiori, nota attivista ambientale marchigiana, faentina di
adozione e da lungo tempo presente nel dibattito politico e giornalistico della
nostra provincia, nonché assidua e instancabile collaboratrice del Coordinamento
ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”.
Sul quotidiano a diffusione nazionale “Il manifesto” Linda Maggiori ha
recentemente proposto inchieste sui temi che approfondiscono i legami fra
aziende italiane ed emilianoromagnole e apparati bellici, con particolare
riferimento ai rapporti con Israele e alla società Tekap.
Nel frattempo, in tutta Italia e nello specifico a Modena, si è sviluppata una
campagna di pressione per la Palestina da parte di gruppi in difesa dei diritti
umani, sono state realizzate diverse iniziative, tutte ineccepibili nei modi,
nei toni, legali e autorizzate; e la Regione Emilia Romagna ha tolto il
patrocinio all’annuale manifestazione “Zero Trust Cyber Security Summit 2025”
della Tekapp, mentre un’ azienda della regione ha negato l’uso della sua sede
per tale incontro.
I siti in questione, nella loro pubblicazione, hanno insinuato che dietro alle
persone citate si nascondano interessi di Cina, Russia, Qatar e addirittura che
Linda Maggiori sarebbe al soldo delle loro ramificazioni. Arrivando a dire che
l’inchiesta di Linda – che invitiamo tutte e tutti a leggere sugli arretrati del
quotidiano “Il manifesto” – vi siano “inviti al linciaggio”.
Pura e semplice diffamazione basata su falsità, dal momento che né Linda né le
altre persone additate hanno mai criticato l’azienda del modenese in virtù
dell’appartenenza religiosa del suo fondatore né si sono mai sognate di
pronunciare frasi improntate all’antisemitismo.
La critica nei confronti di Tekap è documentata e puntuale, e riguarda i suoi
rapporti con un esercito che sta compiendo uno sterminio e una vera pulizia
etnica. E su ciò, probabilmente, ottenendo non trascurabili profitti. Per
altro, i legami con l’esercito israeliano sono stati a lungo pubblicizzati
proprio dai vertici aziendali.
Non possiamo non ricordare che fino a pochi mesi fa, nel sito aziendale
compariva perfino un depliant dall’agghiacciante titolo “adotta il tuo
cecchino”, poi rimosso, guarda caso quando la polemica verso Tekapp ha
cominciato a prendere corpo.
Oltre a Linda Maggiori, l’invettiva è stata scagliata contro un altro
giornalista, il modenese Flavio Novara, contro Michele De Pascale, Presidente
della Regione, e contro due attivisti/e Giovanni Iozzoli e Manuela Ciambellini.
Nei confronti di tutte e tutti è stata sollevato un diffamatorio coro di
sospetto a base di “Chi c’è dietro? Chi li paga?…””, come se dietro le persone
ci fosse la criminalità organizzata o un complotto internazionale.
E’ una vera e propria intimidazione, nei confronti non solo delle persone
interessate, ma di chiunque di questi tempi osi criticare il governo e
l’esercito d’Israele e criticare i rapporti che tante realtà del nostro Paese
intrattengono con esso.
Ovviamente esprimiamo tutta la solidarietà alla nostra Linda, al Presidente De
Pascale, a Flavio Novara, Giovanni Iozzoli e Manuela Ciambellini, e siamo a
disposizione per ogni azione di sostegno.
Invitiamo tutte le espressioni della società ravennate, e le stesse Istituzioni
locali, a fare altrettanto, così come hanno fatto in un recentissimo appello
alcune personalità della vita civile regionale, primo firmatario l’ex Presidente
della Regione Lanfranco Turci.
Il clima di minaccia e criminalizzazione verso chi ha il solo torto di essere
dalla parte di un popolo martoriato non è minimamente accettabile !
Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal
Fossile”
Redazione Romagna