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Il neo assessore al Verde Schiano, del Movimento 5 Stelle, è atteso alla prova dei fatti sui pini di Lido di Savio
Auguri di buon lavoro alla nuova Giunta dal gruppo di cittadini Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna, che pone subito all’attenzione del neo Assessore al Verde Pubblico e Riforestazione, e Partecipazione Giancarlo Schiano, le sue stesse parole. Nel rivendicare la sua netta distanza da molte scelte devastanti nei confronti dell’ambiente operate dalla precedente Giunta di cui il suo partito, il Movimento 5 Stelle, faceva parte (rigassificatore, cemento, consumo di suolo record in Italia, e molto altro), il consigliere Schiano ha senza dubbio ottenuto un risultato tangibile: nessuno stop alle opere contestate, ma un buon numero di voti che gli ha consentito di scavalcare il collega Gallonetto e ricoprire il posto, molto ben remunerato, che era di Gallonetto, nella nuova Giunta. Dunque, in che modo si esplicherà la piena continuità che il neosindaco Barattoni ha garantito rispetto alla politica del sindaco precedente, quello del “Sì a tutto”, saltato dalla poltrona di primo cittadino, senza finire il mandato, alla guida della Regione? Ad ogni modo, per quel che ci riguarda, queste sono le parole chiare del neo Assessore Schiano, pronunciate convintamente in ottobre 2024 dagli scranni della maggioranza durante la discussione della petizione sottoscritta da quasi 3000 cittadini che chiedono la tutela dei pini di Lido di Savio: “Ritengo che l’ambiente vada tutelato nel miglior modo possibile”. “Ci auspichiamo che vengano scelte soluzioni alternative”. “Bisogna scegliere soluzioni alternative all’abbattimento dei pini”, rafforzava deciso subito dopo in un post sui social. Dunque, ora che ha possibilità non solo di “auspicare”, ma anche di decidere, l’assessore Schiano cosa farà?  Metterà la parola fine e salverà il 49 magnifici pini cinquantennali di viale Romagna? O invece si nasconderà, a scelta, dietro le frasi di rito, quali: “È competenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici”. “È un progetto licenziato dalla Giunta precedente”. “Siete andati al TAR, ci dispiace per voi, attenderemo il pronunciamento del TAR (e ve li abbatteremo in ogni caso)”. “Abbiamo le perizie del dott. Morelli [che ha usato coefficienti non rispondenti allo stato dei luoghi, n.d.r.], sono pericolosi e vanno abbattuti”…? Ma certamente ci stiamo sbagliando, e attendiamo fiduciosi una risposta, che non sia di “deforestazione” urbana. Il gruppo di cittadini ‘Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna’ Redazione Romagna
Annullato l’ordine del giorno sui pini di Lido di Savio senza preavviso, ma prevale il buonsenso
I cittadini del gruppo ‘Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna’ sono stati invitati presso il Consiglio Territoriale giovedì 12 giugno, convocato dal vicepresidente del Consiglio, avv. Giuliano Lelli Mami, per discutere sul tema dei pini domestici di viale Romagna che il Comune vuole abbattere per il progetto “Parco Marittimo”. Stando alle tempistiche, la convocazione doveva avvenire prima delle elezioni del sindaco, ma tant’è. Altro particolare inquietante: senza il ricorso depositato in extremis dai cittadini domenica sera, dopo il vergognoso “scambio” delle ordinanze – la seconda pubblicata sull’albo pretorio solo il giorno dell’abbattimento – il Consiglio avrebbe parlato del tema ad alberi già abbattuti. Armati di buona volontà, i cittadini si sono presentati in forze, insieme all’architetto Giulio Faggioli giunto apposta da Bologna, per onorare l’invito, con tanto di diapositive e proposta progettuale. Dopo un’ampia introduzione della presidenza del consiglio davanti alla folta platea, in cui si illustravano le funzioni di ascolto, dialogo e apertura proprie dei consigli territoriali….Da non credere! Senza alcun preavviso e con motivazioni a dir poco ridicole, veniva tappata la bocca agli ospiti, annunciando che, a causa del ricorso al TAR di cui i cittadini si erano “macchiati” (e senza il quale ben 10 pini sarebbero stati abbattuti già lunedì 9 giugno), l’ordine dei lavori era annullato e nessuno dei presenti avrebbe potuto parlare! Il tutto, pare, su un ordine arrivato in giornata dall’Ufficio legale del Comune. Una doccia fredda che si aggiunge alla serie delle incredibili peripezie messe in campo dal Comune di Ravenna pur di giungere all’unico obiettivo: sterminare i pini di viale Romagna e minare la resistenza dei cittadini. Ma la mossa del Comune è parsa fuor di misura persino agli stessi consiglieri territoriali: dopo una serie di interventi in cui gli animi si sono scaldati non poco, davanti ai cittadini attoniti e costernati per una simile censura e pronti a lasciare la sala, ha prevalso pressoché all’unanimità la volontà di ascoltare, come era nelle intenzioni, mai smentite fino ad allora, del consiglio stesso. E quindi, dopo una rapida introduzione sul tema specifico, l’architetto Faggioli ha potuto illustrare la proposta, commissionatagli dai cittadini allo scopo non certo di bloccare i lavori, ma di salvare uno dei vanti del Lido, le bellissime alberature del suo viale principale. Sono emersi interesse e domande molto mirate, alcune delle quali necessiterebbero ulteriori risposte alla presenza dei tecnici specializzati che il gruppo ha già invitato più volte a Ravenna. L’auspicio è che il dialogo possa continuare, e non certo con i metodi autoritari che hanno rischiato di essere messi in campo in una serata incredibile, proprio negli spazi dell’ascolto tra cittadini, territorio ed amministratori. Redazione Romagna