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“Te, nome di polvere e stella”, una poesia di Yuleisy Cruz Lezcano
Ho scritto questa poesia per dare voce a un dolore spesso invisibile, quello degli uomini e delle donne che lavorano la terra, nelle campagne di Cerignola (FG) 1 e oltre, e che troppo spesso trovano la morte in silenzio, schiacciati da macchine che dovrebbero nutrirci.  Il grave incidente del 28 agosto, che ha tolto la vita a un uomo africano alla guida di un trattore ribaltatosi, è solo l’ultimo di una lunga serie di tragedie che colpiscono chi coltiva la terra.  La poesia vuole andare oltre i fatti, sfidare il silenzio che circonda queste morti e restituire dignità a chi, come “Te”, perde la vita senza un nome, senza un riconoscimento, destinato a diventare solo un’ombra nel racconto collettivo.  Con immagini simboliche e metafore, ho cercato di trasformare il dolore in un grido sommesso, per ricordare che dietro ogni incidente c’è una storia umana, una radice che affonda lontano, un destino spezzato che non può più essere ignorato. Yuleisy Cruz Lezcano 2 TE, NOME DI POLVERE E STELLA Te, il tuo nome non ha suoni udibili,  è una ferita che non chiama,  una sillaba di morte consonante,  un battesimo dato dalla terra,  sottovoce, sotto zolla, sotto peso. Te, destinato a una stella inesplosa d’agosto,  che il cielo ha dimenticato di nominare.  Radice d’Africa sei, e radice che non urla,  sei la fiamma che non chiede di ardere. Un trattore ti ha inghiottito come fa il buio col fiato,  ti ha preso la schiena, l’orizzonte,  ti ha restituito solo al silenzio. Lui, Te, e l’Altro,  morti che già si conoscono  come le note dello stesso spartito,  ognuna una cicatrice nel campo,  ognuna una pagina stracciata dal sole. Nessuno doma la zattera d’attesa  su cui salpate ogni mattina.  Nessuno ferma le tempeste impetuose  che rapiscono il respiro e il nome. Sei caduto come un ramo spezzato  prima della primavera,  e nessuna mano ha fermato il gelo. Il fiume Ofanto, testimone cieco,  ti ha visto sparire,  ma non saprà mai raccontarti. Te, hai lasciato il cuore appeso a un ramo,  e nessuno lo ha raccolto. 1. Leggi la notizia su Foggia Today ↩︎ 2. Yuleisy Cruz Lezcano è una poetessa, scrittrice, attivista e professionista della salute, nata a Cuba e residente a Marzabotto, in provincia di Bologna. Laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università di Bologna, ha saputo coniugare una solida formazione scientifica con una profonda sensibilità umanistica ↩︎
All’Arena a San Severo non c’è l’elettricità da settimane: guasto tecnico o prove di sgombero?
All’arena, struttura nel comune di San Severo (FG) dove vivono attualmente circa un centinaio di persone, per la maggior parte impegnate nel lavoro in campagna, manca l’elettricità da quasi un mese. La stagione di raccolta del pomodoro sta per iniziare, seguita da quella dell’uva, quindi molti altri lavoratori arriveranno a breve per cercare un impiego […]
Foggia: 10, 100, 1000 piazze per la pace
Riceviamo dal Coordinamento Capitanata per la pace (Foggia) A Foggia, La Merlettaia, il Coordinamento Capitanata per la pace, Libera, Impegno donna, Donne in Rete, Coordinamento donne Spi Cgil, Auser, Associazione Cultura e Ambiente APS aderiscono all’iniziativa presa da associazioni di donne impegnate nei movimenti per la pace, il disarmo, la giustizia sociale, l’ambiente in numerose città, paesi e territori italiani. Saremo giovedì 26 giugno ai Campi Diomedei dalle 18,30 alle 20,30 per dire con loro che la pace non è un’utopia ma una pratica collettiva, un bene comune da costruire insieme: Fuori la guerra dalla storia! Faremo gesti creativi di convivenza e musica contro il fragore delle armi. Chi vuole può indossare qualcosa di bianco. Viviamo in un’epoca segnata da una drammatica escalation bellica: dal perdurante genocidio a Gaza, all’Iran, all’Ucraina, alle molte guerre dimenticate (Sudan, Congo, Myanmar, Etiopia…). Questo contesto fatto di violenza diffusa, impunità e disumanizzazione chiede una risposta collettiva, visibile, radicale. – Contro il folle piano di riarmo europeo di 800 miliardi di euro che toglie risorse alla spesa sociale – Contro l’idea che la pace e la democrazia si possano imporre con le armi – Contro l’ideologia della forza che dà risposte autoritarie ai conflitti e al disagio sociale. Per tenere aperti spazi di pensiero libero, di dissenso e di fiducia nella possibilità di convivenza. Per ridare forza al diritto internazionale e chiedere una riforma delle Nazioni Unite Per una politica che sa ascoltare il dolore e non sacrifica la vita, ma sceglie la responsabilità, la gestione non armata dei conflitti e la pace come pratica da esercitare ogni giorno, a partire dall’attenzione verso ciò che di nuovo le donne portano nella storia. Redazione Italia
Borgo Mezzanone (FG): basta prese in giro. Vogliamo risposte sull’acqua subito!
Ieri un gruppo di abitanti del ghetto di Borgo Mezzanone ha protestato davanti ai cancelli del centro di accoglienza per pretendere soluzioni immediate alla mancanza di acqua sulla pista. Da mesi ormai, come è stato denunciato più volte, i rubinetti dell’acqua corrente che servivano l’insediamento sono asciutti, probabilmente per via di un guasto all’impianto, e […]
FOGGIA, 6 MARZO: I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLE CAMPAGNE VOGLIONO DOCUMENTI, CASE E CONTRATTI PER TUTT*, NON CAMPI NÉ GHETTI
Dopo decenni di mobilitazioni, sembra che finalmente tutti, o quasi, si siano accorti che per eliminare gli insediamenti informali dove abitano lavoratori e lavoratrici delle campagne immigrati la regolarità giuridica sia condizione necessaria. Persino i giornalisti ormai perorano la causa, facendo eco agli amministratori comunali cui spetta il compito di progettare e gestire gli interventi […]