Le azioni di Israele possono essere interpretate solo come l’attuazione
dell’intenzione dichiarata di rendere la Striscia di Gaza inabitabile per la
popolazione palestinese. Credo che l’obiettivo fosse – ed è ancora – costringere
la popolazione ad abbandonare completamente la Striscia o, considerando che non
ha un posto dove andare, di debilitare l’enclave attraverso bombardamenti e
gravi privazioni di viveri, acqua potabile, servizi igienici e assistenza
medica, in modo da rendere impossibile ai palestinesi di Gaza mantenere o
ricostituire la loro esistenza come gruppo.
Omer Bartov, The New York Times, Stati Uniti 25.7.2025
La mia conclusione inevitabile è che Israele sta commettendo un genocidio contro
il popolo palestinese. Sono cresciuto in una famiglia sionista, ho vissuto la
prima metà della mia vita in Israele, ho prestato servizio nell’esercito
israeliano come soldato e ufficiale e ho trascorso gran parte della mia carriera
studiando e scrivendo sui crimini di guerra e sull’Olocausto, quindi è stata per
me una conclusione dolorosa da raggiungere, a cui ho resistito il più a lungo
possibile. Ma ho tenuto corsi sul genocidio per un quarto di secolo. So
riconoscere un genocidio quando lo vedo.
Questa non è solo la mia conclusione. Un numero crescente di esperti in studi
sul genocidio e diritto internazionale ritiene che le azioni di Israele a Gaza
si possano definire solo come genocidio. Lo sostengono Francesca Albanese,
relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Cisgiordania e Gaza, e Amnesty
international. Il Sudafrica ha presentato una denuncia per genocidio contro
Israele alla Corte internazionale di giustizia.
Il continuo rifiuto di questa definizione da parte di stati, organizzazioni
internazionali, giuristi e accademici causerà un danno incalcolabile non solo
alla popolazione di Gaza e di Israele, ma anche al sistema di diritto
internazionale costruito sulla scia degli orrori dell’Olocausto, concepito per
impedire che queste atrocità si ripetano. È una minaccia alle fondamenta stesse
dell’ordine morale su cui tutti facciamo affidamento.
Il crimine di genocidio è stato definito nel 1948 dalle Nazioni Unite come
“l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico,
razziale o religioso, come tale”. Nel determinare cosa costituisce un genocidio,
quindi, dobbiamo sia individuare l’intenzione sia mostrare che viene messa in
atto. Nel caso di Israele, questa intenzione è stata espressa pubblicamente da
numerosi leader e funzionari pubblici. Ma l’intenzione può anche essere dedotta
dal metodo delle operazioni sul campo, e questo metodo è diventato chiaro nel
maggio 2024 – e poi sempre dei più – con la distruzione sistematica della
Striscia di Gaza per mano delle forze armate israeliane.
Peacelink Telematica per la Pace
Tag - Olocausto
Roberto Benigni: la ‘strage degli innocenti’ a Gaza e i giovani europei
Intervenuto a Propaganda Live del 13 giugno, il 73enne guitto italiano nel 1999
vincitore di tre premi Oscar al film La vita è bella ha parlato esplicitamente
dell’assedio a Gaza e si è espressamente rivolto ai giovani europei.
Dopo le minacce del governo israeliano, che gli attacchi del 7 ottobre 2023
annunciava una vendetta implacabile, l’appello “a non rispondere all’orrore con
altro orrore” non è stato ascoltato, ha affermato Roberto Benigni ricordando che
a Gaza i militari “continuano a uccidere i bambini” incessantemente da ormai più
di un anno e mezzo.
Roberto Benigni partecipava al programma televisivo per presentare IL SOGNO,
edito da Einaudi, che ha scritto con Stefano Andreoli (ideatore e autore di
SPINOZA.IT) e insieme al saggista, pubblicista, collaboratore de L’INKIESTA e IL
PONTE e dirigente del MFE / Movimento Federalista Europeo , Michele Ballerin.
Il libro contiene il testo del monologo recitato il 19 marzo 2025 in diretta su
RAI1 e in Eurovisione nella sua versione integrale, con alcune parti non
trasmesse, e ampiata con altri contributi: «Negli ultimi tempi ognuno dice la
sua sull’Europa – spiega Roberto Benigni nella prefazione – Ma nessuno racconta
mai quali sono le ragioni profonde per cui è nata l’Unione Europea, qual è la
storia degli uomini e delle donne che l’hanno fatta. Allora ve lo racconto io.
Come in un romanzo pieno di colpi di scena, dove succedono cose incredibili: non
c’è un capitolo dove non ci sia un fatto clamoroso, una sorpresa. E sono sicuro
che vi piacerà da morire, perché è il romanzo della nostra vita, del passato che
abbiamo alle spalle e soprattutto del futuro che abbiamo davanti».
Nel programma televisivo trasmesso il 13 giugno scorso Roberto Benigni ha
proclamato la propria fiducia nei giovani, che ha definito “antropologicamente
europei”.
Rilevando che gli adulti di ogni epoca e luogo, dall’antichità ad Atene e a Roma
e nel medioevo dantesco fino ai tempi moderni e post-moderni, fanno “sempre gli
stessi discorsi” ripetendo “sempre la stessa solfa”, cioè denigrando i giovani
con gli epiteti, ricorrenti, “disinterassati, qualunquisti, ignoranti,
fannulloni, scimuniti, superficiali, rammolliti,…” e oggi anche biasimandoli
perché sono perennemente collegati ai social-media, Benigni ha evidenziato che
la nuova generazione è la più istruita di sempre perché annovera “più diplomati
e laureati di quanti non se ne siano mai visti nella storia”.
Con riferimento ai programmi ERASMUS / European Action Scheme for the Mobility
of University Students, Benigni ha osservato che i ragazzi inglesi oggi
voterebbero contro la brexit che li ha esclusi dagli scambi culturali e
scientifici con i propri coetanei europei e che formano le nuove generazioni dei
cittadini dell’Europa intesa come società civile evoluta, una “comunità
democratica tra le nazioni che fino a ieri si sparavano addosso, per secoli
avversarie”, ed in cui fino a pochi mesi fa era riposta la più grande speranza
dell’umanità, “poter costruire una democrazia pacifica tra i popoli”.
Rammentando che l’Unione Europea è stata concepita a Ventotene e formata dagli
stati dopo l’orrore dell’olocausto e della seconda guerra mondiale proprio per
contrastare gli orribili effetti del nazionalismo demagogico, il “carburante di
tutti gli odi”, Roberto Benigni ha ammonito gli italiani a paventare ogni forma
di sovranismo, soprattutto dal patriottismo contaminato dai fanatismi e dal
militarismo.
Le registrazioni video del monologo e degli interventi di Benigni a Propaganda
Live trasmessa da LA7 il 13 GIUGNO 2025 sono a disposizione nelle pagine online:
* Guerra a Gaza: “Continuano a uccidere i bambini, non sono uomini!”
* i giovani, “la generazione più istruita di sempre” (durata 9’15”)
* “Il patriottismo è meraviglioso, io sono un patriota dell’Italia”
Roberto Benigni su PRESSENZA
* Per gli ergastolani (e i detenuti) la nostra Carta Costituzionale è
cartastraccia / 2019
* “L’ultima volta che siamo stati bambini”, favola che spiega l’Olocausto ai
più piccoli – di Bruna Alasia / 2023
Maddalena Brunasti