GUERRA APERTA TRA ISRAELE E IRAN: INTERVISTA CON IL GIORNALISTA IRANIANO AHMAD RAFAT
E’ guerra tra Iran e Israele. Teheran ha contrattaccato ieri sera e anche nella
notte: è di tre morti e circa 80 feriti il bilancio degli attacchi con missili
balistici in particolare su Tel Aviv. La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha
affermato che “l’operazione contro Israele continuerà finchè sarà necessario” e
Teheran promette di proseguire con la rappresaglia e si dice pronto a lanciare
“circa 2.000 missili verso Israele in futuri attacchi” precisando che “i nostri
attacchi missilistici contro Israele saranno 20 volte più grandi dei
precedenti”. Sempre l’Iran ha minacciato Gran Bretagna e Francia dicendo che
attaccherà le loro basi militari in Medio Oriente “se contribuiranno a sventare
i suoi attacchi contro Israele“. La stessa cosa è stata detta ieri agli USA.
Forti esplosioni intanto anche nella capitale iraniana: una colonna di fumo si è
alzata in particolare dall’aeroporto della capitale. In Iran il bilancio delle
vittime non è stato più aggiornato da ieri ed è fermo a circa 78 morti e 300
feriti. Israele sostiene di aver ucciso nove scienziati e alti esperti coinvolti
nel programma nucleare ed anche che, per la prima volta dall’inizio della
guerra, schieramenti difensivi iraniani ad oltre 1.500 chilometri dal territorio
israeliano. Raid che hanno raggiunto anche la zona della residenza della guida
suprema iraniana Khamenei e del palazzo presidenziale. L’Iran poco fa ha
confermato l’uccisione dei nove scienziati, ed anche quella di due generali.
I negoziati con gli Stati Uniti su un accordo nucleare “sono privi di
significato alla luce degli attacchi israeliani all’Iran” ha dichiarato, come
riporta Reuters sul suo sito web, Esmaeil Baghaei, portavoce del Ministero degli
Esteri iraniano. “Gli Stati Uniti – ha detto Baghaei – hanno agito in un modo
tale da rendere i colloqui inutili. Non si può affermare di stare negoziando e
allo stesso tempo lasciare che Israele attacchi il territorio iraniano”. Israele
replica sostenendo che non si tratti di una operazione estemporanea, ma di un
attacco che proseguirà anche nelle prossime settimane.
Sul fronte internazionale il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres
chiede di mettere fine all’escalation: ‘Pace e democrazia prevalgano’ afferma,
mentre la timida Europa attrevrso Ursula Von der Leyen dice di aver ribadito al
Presidente israeliano Herzog “il diritto di Israele a difendersi e a proteggere
il suo popolo. Allo stesso tempo, preservare la stabilità regionale è
fondamentale. Esorto tutte le parti ad agire con la massima moderazione e ad
adoperarsi per ridurre l’escalation della situazione. Gli sforzi diplomatici
sono fondamentali per impedire un’ulteriore escalation”. Dall’Italia il governo,
attravers il ministro degli esteri Tajani, si schiera con Israele sostenendo che
“l’Iran ha violato le regole ed è andato al di là della linea rossa per quanto
riguarda la costruzione dell’arma atomica. Quindi le osservazioni israeliane
sono assolutamente fondate” ma chiede anche “la necessità di evitare
un’escalation”. Oggi Tajani riferià in Parlamento.
L’intervista al giornalista di origini iraniane Ahmad Rafat. Ascolta o scarica