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Put Your Soul on Your Hand and Walk: al cinema la voce di Gaza
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di WANTED CINEMA Carissimə, prima di tutto un enorme grazie. Il viaggio di No other land è stato straordinario: dopo nove mesi è ancora nelle sale, un risultato reso possibile non solo dal pubblico, ma soprattutto dal vostro impegno e dal prezioso lavoro di tutte le associazioni che hanno creduto in questo film. Abbiamo dimostrato insieme che il cinema può essere una potente arma di difesa, di cultura e di comunicazione, capace di illuminare situazioni cruciali e troppo spesso dimenticate. Film come questo dovrebbero essere all’ordine del giorno, e il vostro supporto ha contribuito a renderlo possibile. Oggi siamo felici di condividere con voi un nuovo, urgente capitolo di questo impegno: PUT YOUR SOUL ON YOUR HAND AND WALK diretto da Sepideh Farsi con Fatma Hassona In memoria di Fatma Hassona, Walaa Hassona, Alaa Hassona, Mohammed Hassona, Muhanned Hassona, Yazan Hassona e Raed Hassona. “SE IO MUOIO, VOGLIO UNA MORTE RUMOROSA, CHE SIA SENTITA DA TUTTO IL MONDO” Fatma Hassona, fotogiornalista (1999-2025) Dopo l’anteprima mondiale al Festival di Cannes nella sezione ACID, siamo orgogliosi di annunciare che Put your soul on your hand and walk sarà presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma 2025. Put your soul on your hand and walk racconta l’incontro, a distanza, tra una regista iraniana in esilio a Parigi e Fatma, che da Gaza documentava con coraggio l’assedio della sua terra. Il loro progetto comune prendeva forma proprio mentre la notizia della selezione al Festival di Cannes riempiva Fatma di gioia; ma il giorno seguente, il 16 aprile 2025, un attacco missilistico ha ucciso lei e gran parte della sua famiglia. Le loro videochiamate, registrate giorno dopo giorno, sono diventate l’unico materiale possibile per un film che oggi si fa memoria viva, resistenza, atto d’amore. “Fatma è diventata i miei occhi a Gaza. Io, dal mio esilio, sono stata la sua finestra aperta sul mondo. Questo film è un’urgenza di memoria, un modo per non lasciare che la sua voce venga cancellata.” — Sepideh Farsi La luce e il sorriso di Fatma meritano di essere custoditi e portati ovunque. La sua morte, come quella di tanti troppi giornalisti uccisi a Gaza, non deve passare sotto silenzio. Mobilitiamoci perché la sua voce si faccia sentire ancora più forte attraverso questo film, perché la sua testimonianza non sia dimenticata e continui a parlare al mondo intero. Accanto al film, anche le fotografie di Fatma restano una testimonianza straordinaria. Scatti che oggi, come già proposto in diversi luoghi a Cannes, vogliamo portare in giro per l’Italia con mostre fotografiche dedicate, per permettere a tutti di entrare in contatto diretto con lo sguardo di Fatma e con le immagini che ha avuto il coraggio di consegnarci. Sono 232 i reporter uccisi dall’inizio della guerra. Dal 7 ottobre 2023, a Gaza, sono morti più giornalisti che in entrambe le guerre mondiali (fonte: Il Manifesto). Fatma è un’altra voce che è stata messa a tacere. Come No other land, anche Put your soul on your hand and walk non è solo cinema, ma una presa di posizione politica e umana, un’opera che scuote le coscienze e ci obbliga a non distogliere lo sguardo. È un film che deve essere visto, discusso, condiviso, un documento urgente che ha bisogno della stessa rete di sostegno che ci ha accompagnati fin qui. Vi invitiamo quindi a organizzare proiezioni e dibattiti, a diffondere la voce nelle vostre reti, a continuare a usare il cinema, e ora anche la fotografia, come strumenti di resistenza e di verità. Solo insieme possiamo fare in modo che questa testimonianza trovi lo spazio e l’eco che merita. Contiamo ancora una volta sul vostro sostegno. Per qualsiasi informazione potete contattarci scrivendo a eventi@wantedcinema.eu Redazione Italia
Il primo festival sul tema della decolonialità
Riceviamo e pubblichiamo dalla associazione ‘Un ponte per…’ “Arene decoloniali”: una settimana di cinema, arte e cultura a Roma Al via il primo festival organizzato dalla Ong ‘Un Ponte Per’ dedicato a cinema, letteratura, fotografia e dibattiti intorno al tema della decolonialità Roma, 25 agosto 2025 – Una settimana dedicata al processo decoloniale, per esplorare attraverso immagini, parole e memorie il passato coloniale e le sue eredità nel presente. Una programmazione intensa e articolata, che intreccia cinema d’autore, letteratura, fotografia e incontri pubblici, in un dialogo aperto tra arti e attivismo, storia e identità. E’ “ARENE DECOLONIALI”, il primo festival organizzato a Roma dalla Ong italiana Un Ponte Per, attiva in Asia sud occidentale e Nord Africa da oltre 30 anni, che prevede la proiezione di 10 tra film, documentari e cortometraggi provenienti da diversi contesti geografici, 6 presentazioni di libri, due mostre fotografiche e un reading bilingue arabo-italiano con accompagnamento musicale, per dare voce alle memorie rimosse e alle resistenze dei popoli colonizzati. Il festival si svolgerà dall’8 al 14 settembre 2025 nel Parco della Torre di Tormarancia, a Roma, grazie al patrocinio del Municipio VIII. Nel 2025 inoltre ricorre il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, figura centrale del panorama culturale italiano ed europeo del Novecento. Alla sua figura e al suo lavoro verrà quindi dedicata una retrospettiva nelle prime due giornate del festival, con un percorso critico attraverso alcune delle sue opere cinematografiche che esplorano il tema dell’alterità, con particolare attenzione al suo rapporto con l’Africa e l’Oriente. L’iniziativa mira non solo a rileggere criticamente il passato, ma anche a coinvolgere attivamente la cittadinanza in un percorso di memoria collettiva e riflessione decoloniale, che ponga domande urgenti sul nostro presente e sul ruolo delle immagini nella costruzione dell’immaginario culturale. A latere del festival, saranno organizzate inoltre due mostre fotografiche. “Patrimonio Scomodo – Memorie di un passato coloniale”, che in 18 pannelli con foto e testi ripercorre la storia della colonizzazione italiana della Libia, curata da Annunziata D’Angelo e Elisa Russo; e “Il Leone, il Giudice e il Capestro”, che in una ideale prosecuzione del festival sarà allestita dal 16 settembre al 7 novembre presso la Casa della Memoria e della Storia, realizzata in collaborazione con l’Istituto Storico Iconografico dell’Università Roma Tre. La mostra conterrà circa 80 scatti provenienti in gran parte dal fondo Bedendo e documenta la resistenza libica alla colonizzazione negli anni ’30 e la repressione fascista fino all’esecuzione di Omar Al Muktar. Infine, con l’obiettivo di riconoscere il contributo della cinematografia al movimento decoloniale, Un Ponte Per ha istituito il Premio Arene Decoloniali, che ogni anno premierà uno dei film in rassegna secondo il parere di esperti e del pubblico. Il premio consisterà ogni anno in una opera d’arte appositamente realizzata. Per maggiori informazioni: https://unponteper.it/it/arene-decoloniali/ IG: @arene_decoloniali Redazione Italia
Un Sud mai visto
Raccontare il Sud Italia attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano porta a scoprire tante buone pratiche e a prendere atto di una narrazione diversa del nostro Mezzogiorno. E’ questo l’obiettivo di un’iniziativa promossa da Fondazione Con il Sud e Fondazione Apulia Film Commission per far incontrare il mondo del cinema – imprese cinematografiche italiane o internazionali – con il Terzo settore – organizzazioni non profit meridionali – per raccontare il Sud Italia attraverso le tematiche sociali. Una sperimentazione unica nel suo genere che promuove una collaborazione attiva tra società di produzioni cinematografiche di qualunque nazionalità e organizzazioni del Terzo settore meridionale. La prima edizione del bando promossa in via sperimentale nel 2018, registrò un grande interesse con la partecipazione di 350 organizzazioni tra imprese cinematografiche e organizzazioni di terzo settore. Le 10 opere selezionate ottennero numerosi premi e riconoscimenti internazionali – tra cui la vittoria alla Festa del Cinema di Roma del docufilm “Santa Subito” di Alessandro Piva – ma, soprattutto, hanno contributo ad alimentare e qualificare un’originale narrazione sul Sud attraverso i fenomeni sociali che lo attraversano, presso le comunità locali e, attraverso i festival, gli incontri, i canali distributivi e, più in generale, verso l’opinione pubblica. Anche la seconda edizione del bando “Social Film Production Con il Sud” (evoluzione del precedente “Social Film Fund Con il Sud”), promossa nel 2020, registrò grande interesse con oltre 160 proposte ricevute da 150 società di produzione cinematografica, con il coinvolgimento di circa 350 organizzazioni di Terzo settore di tutte le regioni meridionali. In base alle categorie previste dal bando, furono selezionati 10 documentari sui temi: ambiente, cultura, legalità, territorio, diritti, nuove generazioni, pensiero femminile, cittadinanza attiva, oltre i luoghi comuni, emergenza Covid. Diverse opere hanno partecipato a festival nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti e riscontrando successo, a partire dalla proiezione di “Naviganti” di Daniele De Michele alle prestigiose Giornate degli Autori, nella cornice della Mostra internazionale d’Arte del Cinema di Venezia a settembre 2021, dove riscosse un grande successo di pubblico. Torna ora la terza edizione del “Social Film Production Con il Sud” , il cui bando scade il 3 novembre 2025. L’iniziativa si rivolge a partenariati composti da almeno tre organizzazioni: l’impresa cinematografica proponente dovrà essere affiancata da almeno due enti del Terzo settore meridionale (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), che avranno un ruolo di valorizzazione e promozione della tematica affrontata, nella fase di ideazione e realizzazione del prodotto audiovisivo e della promozione. Le riprese, così come le attività di promozione sul territorio, potranno essere svolte in una o più delle regioni meridionali in cui interviene la Fondazione Con il Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia). Le opere potranno essere documentari (della durata compresa tra i 20 e i 52 minuti) o cortometraggi di animazione (della durata minima di 10 minuti). A disposizione 50.000 euro complessivi per progetto. Le proposte potranno affrontare una o più tematiche sociali tra quelle previste nel bando. Beni comuni e territorio: tutela, cura e valorizzazione del patrimonio ambientale, del paesaggio, della biodiversità, del patrimonio culturale materiale e immateriale; valorizzazione di terreni incolti o abbandonati, di beni confiscati alle mafie, di periferie urbane, di biblioteche di comunità; promozione culturale e turismo responsabile; legalità: educazione alla legalità; contrasto alla criminalità organizzata; percorsi di inclusione socio-lavorativa di persone detenute; diritti: cura e integrazione delle persone con disabilità; cura e integrazione degli anziani; supporto ai caregiver; contrasto allo sfruttamento sessuale e lavorativo e integrazione degli immigrati; contrasto alla violenza e promozione della parità di genere; housing sociale; nuove generazioni: servizi per l’infanzia, contrasto alla dispersione scolastica e alle povertà educative; contrasto al lavoro minorile; accoglienza e interazione dei minori stranieri non accompagnati; promozione dei giovani talenti in ambito economico sociale e della ricerca scientifica; cittadinanza attiva: promozione della cittadinanza attiva, volontariato; promozione della partecipazione attraverso lo sport sociale, l’arte urbana; comunità e spopolamento: contrasto al fenomeno della denatalità e dello spopolamento al Sud, promozione della rigenerazione demografica, sociale e culturale delle comunità; promozione dell’economia sociale nell’ambito dello sviluppo locale del territorio; oltre i luoghi comuni e pensiero femminile: contrasto alla narrazione stereotipata di comunità e persone. Qui la documentazione necessaria per partecipare al bando Social Film Production Con il Sud: https://www.apuliafilmcommission.it/bandiefornitori/avviso-pubblico-relativo-ad-una-indagine-di-mercato-per-la-produzione-esecutiva-di-opere-audiovisive-social-film-production-con-il-sud-edizione-2024-2025-nellambito-del-programma/.  Giovanni Caprio
La battaglia di Gaza
Tutti – spero – ricordano il film “La battaglia di Algeri“, di Gillo Pontecorvo. Per chi non sa di cosa si parla, o volesse semplicemente rivederlo, in questi giorni è disponibile su Rai Play. Il film racconta sostanzialmente un pezzo della guerra di liberazione algerina, e precisamente una fase acuta […] L'articolo La battaglia di Gaza su Contropiano.
Venezia 2025. In concorso la storia vera di Hind Rajab, la bambina di Gaza uccisa dall’esercito israeliano
Ha aperto e chiuso la conferenza stampa della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia il documentario “Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi”, diretto da Felice Pesoli. Un omaggio al critico teatrale e cinematografico, saggista e militante recentemente scomparso, che racconta la vita e l’opera di Goffredo Fofi. Il documentario ripercorre le tappe fondamentali della sua esistenza, le sue attività sociali e politiche, gli incontri con artisti e intellettuali, e la sua profonda critica alla società italiana. Alla presentazione di Venezia 82 è stato scelto in particolare il racconto, fatto dallo stesso Fofi, del suo impegno con Danilo Dolci nel 1956, quando Fofi digiunò con lui a Cortile Cascino, la zona più povera di Palermo, per denunciare le terribili condizioni di vita in quel quartiere degradato. Nell’avviare la presentazione Pietrangelo Buttafuoco, Presidente della Biennale di Venezia, ha tenuto a precisare, rivolgendosi in particolare ai giornalisti di lingua inglese, che “l’intento di Biennale Cinema è sempre stato quello di sostenere la qualità cinematografica nel senso della cultura e dell’arte: questa è una mostra, non un festival. Un punto di riferimento anche per il pubblico giovane, cosa che maggiormente merita una segnalazione. Basti pensare ai 2.300 studenti universitari già accreditati: un vero e proprio popolo, affezionato e sempre più numeroso – ha continuato Buttafuoco – che dimostra uno straordinario attaccamento a questa antica istituzione culturale”. Dunque “mostra” cinematografica come evento impegnato più sul versante dello spessore e della profondità del contenuto, che sull’aspetto ludico-festivaliero, anche se il richiamo dei divi e delle grandi star è sempre stato un valore aggiunto. Il direttore artistico Alberto Barbera ha così introdotto la rassegna del 2025: “Mai come in questi anni, il cinema è tornato a essere lo specchio del presente, l’invito alla riflessione sui temi della contemporaneità, la cartina di tornasole del reale e dei suoi irrisolti conflitti. Senza la pretesa di fornire risposte a problemi la cui complessità si sottrae all’illusione di facili soluzioni, i film di questa Mostra inducono a un atteggiamento di scoperta, offrono punti di vista articolati e a volte contradditori, rimandano senza sosta all’irriducibile ricchezza dell’esperienza umana e all’opacità della condizione individuale, sociale e politica  in cui ci troviamo immersi” ha precisato. Presentando nel concorso per il Leone d’oro The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania – la storia purtroppo vera di una bambina di sei anni intrappolata in un’auto a Gaza mentre tentava di fuggire da un attacco dell’esercito israeliano, film che trasmette le autentiche registrazioni audio intercorse tra la piccola, la madre, lo zio e i soccorritori della Mezza Luna – Alberto Barbera non riesce a trattenere la commozione che gli spezza le parole in gola:  “Un film che susciterà impressioni e spero non polemiche”, dice. E poi in concorso per il Leone c’è “Il mago del Cremlino, racconto dell’ascesa di Vladimir Putin interpretato da un impressionante Jude Law”, sostiene Barbera. “E ancora House of dynamite di Kathryn Bigelow. Il grande ritorno della regista che affronta le paure più contemporanee e la minaccia della catastrofe nucleare nel quotidiano delle vite che si rompono”. VENEZIA 82 In Concorso per il Leone d’oro (in ordine alfabetico per regista) LA GRAZIA – FILM DI APERTURA di PAOLO SORRENTINO con Toni Servillo, Anna Ferzetti / Italia / 131’ THE WIZARD OF THE KREMLIN di OLIVIER ASSAYAS con Paul Dano, Jude Law, Alicia Vikander, Tom Sturridge, Jeffrey Wright / Francia / 120’ JAY KELLY di NOAH BAUMBACH con George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher, Josh Hamilton, Lenny Henry, Emily Mortimer, Nicôle Lecky, Thaddea Graham, Isla Fisher / USA, Regno Unito, Italia / 132’ THE VOICE OF HIND RAJAB di KAOUTHER BEN HANIA con Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani / Tunisia, Francia / 89’ A HOUSE OF DYNAMITE di KATHRYN BIGELOW con Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke / USA / 112’ RI GUA ZHONG TIAN (THE SUN RISES ON US ALL) di CAI SHANGJUN con Xin Zhilei, Zhang Songwen, Feng Shaofeng / Cina / 133’ FRANKENSTEIN di GUILLERMO DEL TORO con Oscar Isaac, Jacob Elordi, Christoph Waltz, Mia Goth, Felix Kammerer, Charles Dance,  David Bradley, Lars Mikkelsen, Christian Convery / USA / 149’ ELISA di LEONARDO DI COSTANZO con Barbara Ronchi, Roschdy Zem, Diego Ribon, Valeria Golino / Italia, Svizzera / 105’ À PIED D’OEUVRE di VALÉRIE DONZELLI con Bastien Bouillon, André Marcon, Virginie Ledoyen / Francia / 92’ SILENT FRIEND di ILDIKÓ ENYEDI con Tony Leung Chiu-wai, Luna Wedler, Enzo Brumm, Sylvester Groth, Martin Wuttke, Johannes Hegemann, Rainer Bock, Léa Seydoux  / Germania, Francia, Ungheria / 145’ THE TESTAMENT OF ANN LEE di MONA FASTVOLD con Amanda Seyfried, Thomasin McKenzie, Lewis Pullman, Stacy Martin, Tim Blake Nelson, Christopher Abbott, Matthew Beard, Scott Handy, Jamie Bogyo, Viola Prettejohn, David Cale / Regno Unito / 130’ FATHER MOTHER SISTER BROTHER di JIM JARMUSCH con Tom Waits, Adam Driver, Mayim Bialik, Charlotte Rampling, Cate Blanchett, Vicky Krieps, Sarah Greene, Indya Moore, Luka Sabbat, Françoise Lebrun / USA, Irlanda, Francia / 110’ BUGONIA di YORGOS LANTHIMOS con Emma Stone, Jesse Plemons, Aidan Delbis, Stavros Halkias, Alicia Silverstone / Regno Unito / 117’ DUSE di PIETRO MARCELLO con Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Edoardo Sorgente, Vincenzo Nemolato, Gaja Masciale, Vincenza Modica, Mimmo Borrelli, Savino Paparella / Italia / 122’ UN FILM FATTO PER BENE di FRANCO MARESCO Documentario / Italia / 100’ ORPHAN di LÁSZLÓ NEMES con Bojtorján Barabás, Andrea Waskovics, Grégory Gadebois, Elíz Szabó, Sándor Soma, Marcin Czarnik / Ungheria, Regno Unito, Germania, Francia / 132’  L’ÉTRANGER di FRANÇOIS OZON con Benjamin Voisin, Rebecca Marder, Pierre Lottin, Denis Lavant, Swann Arlaud / Francia / 120 EOJJEOL SUGA EOPDA (NO OTHER CHOICE) di PARK CHAN-WOOK con Lee Byung-hun, Son Ye-jin, Park Hee-soon, Lee Sung-min, Yeom Hye-ran, Cha Seung-won / Corea del Sud / 139’ SOTTO LE NUVOLE di GIANFRANCO ROSI Documentario / Italia / 115’ THE SMASHING MACHINE di BENNY SAFDIE con Dwayne Johnson, Emily Blunt / USA / 123’ NÜHAI (GIRL) di SHU QI con Roy Chiu, 9m88, Bai Xiao-Ying / Taipei / 125’ Bruna Alasia
[2025-06-27] NAHARINA – Resistenza comunitaria nel Kurdistan Siriano – 27 giugno 2025 @ Casale Garibaldi autogestito
NAHARINA – RESISTENZA COMUNITARIA NEL KURDISTAN SIRIANO – 27 GIUGNO 2025 Casale Garibaldi autogestito - Via Romolo Balzani, 87, Roma (venerdì, 27 giugno 19:00) Questo venerdì 27 Giugno 2025 𝐏𝐫𝐨𝐢𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐢𝐥𝐦 “𝐍𝐚𝐡𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚” 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐚 + 𝐀𝐩𝐞𝐫𝐢𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐀𝐦𝐮𝐝𝐞 dalle 19:00 :: Aperitivo a Sostegno del progetto di ricostruzione dello 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐦𝐮𝐝𝐞, promosso dalla 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐑𝐨𝐣𝐚𝐯𝐚 e dal 𝐂𝐨𝐦𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 “𝐍𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚 𝐀𝐦𝐮𝐝𝐞” alle 21:00 :: Presentazione e proiezione del documentario Per maggiori info: https://openddb.it/film/naharina
Il Caffè Sospeso dà voce alle donne afghane oppresse dai Talebani
A maggio comincia il tour italiano di Zainab Entezar, giovane regista di Kabul, rifugiata in Europa per sfuggire alla cattura da parte dei Talebani. E’ la testimone che il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e la Rete del Caffè Sospeso hanno scelto per la sessione di lavoro del 2025, per rendere omaggio, anche per quest’anno, alla fermezza degli intellettuali e artisti che si oppongono ai regimi totalitari per difendere il diritto di espressione e di pensiero. Raccontare storie di resistenze alle violazioni dei diritti fondamentali è il compito del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, ma per noi è importante che a parlare siano i testimoni diretti degli avvenimenti perché il nostro pubblico possa ascoltare, capire e chiedere a essi come si vive nei Paesi che negano la democrazia, l’uguaglianza delle persone e dei generi e perseguitano tutti coloro che vogliono vivere nella pienezza dei propri diritti. E’ il caso degli intellettuali che chiedono di esprimersi liberamente con la loro arte, di poter partecipare a pieno titolo al confronto delle idee, alla scelta dei propri rappresentanti, a costruire il futuro del loro popolo, a difendere la memoria collettiva e l’identità di persone e comunità. Se proviamo a far parlare le donne del mondo arabo, potremmo trovarci davanti a diseguaglianze ancora maggiori di quelle che ci riservano i Paesi occidentali che pure si professano “avanzati” e di fatto discriminano le donne nelle attività politiche o professionali. Il caso dell’Afghanistan è davvero singolare ed emblematico, anche per colpa del disastro provocato dalla guerra dei primi anni del XXI secolo, fortemente voluta dagli USA per punire i presunti responsabili dell’attentato alle Torri Gemelle, che ha stravolto i già fragili equilibri in cui convivono alcune differenti etnie, già duramente provate dall’invasione russa degli anni 70. Il fallimento della ventennale Operazione militare occidentale (Iraqi Freedom) , che ha visto anche l’Italia in prima fila a combattere i regimi di Saddam Hussein, di Daesh ed Al Qaeda, ha riconsegnato alle milizie degli integralisti islamici il governo dell’Afghanistan con il risultato che nel Paese, dopo la partenza dei contingenti militari occupanti, è scattata una feroce rappresaglia contro i collaborazionisti dell’esercito occupante, con stragi incontrollate e una diaspora continua a cui i governi occidentali hanno voltato le spalle. Oltre alle vittime della nuova persecuzione, a registrare la peggiore repressione di stampo religioso sono state le donne, a cui è stata impedita una vita sociale dignitosa e addirittura il diritto all’istruzione oltre i 12 anni, ma anche molte altre libertà, come quella di muoversi da sole oltre una distanza limite dalla propria abitazione ed altri diritti fondamentali, anche nel modo di vestirsi. Questo ha provocato la creazione di nuclei femminili di resistenza che stanno pagando un prezzo altissimo alla repressione che non ha esitato a imprigionare, torturare ed eliminare le figure di spicco della resistenza. Zainab Entezar è una scrittrice e regista afghana di 31 anni, rifugiata attualmente in Germania. Ha una laurea triennale in giornalismo e un master in pubblica amministrazione. Zainab ha pubblicato il suo primo libro, “A Man of the Gentle Kind of Father”, nel 2017, e il suo secondo libro, “Yusra”, nel 2020. Il terzo libro è stato pubblicato in Danimarca nel 2023. Nel 2025 è uscito in Italia “Fuorché il silenzio”, con 36 interviste ad altrettante donne afghane. Ha realizzato diversi cortometraggi e i suoi film sono stati proiettati in vari Paesi, tra cui Italia, Francia, Stati Uniti, Canada, India, Bulgaria e altri e ha anche vinto premi internazionali. Zainab Entezar ha realizzato il suo primo lungometraggio documentario, Against the Taleban, di fronte agli occhi dei talebani. Il suo documentario è stato proiettato per la prima volta all’IDFA Festival ad Amsterdam e ha attirato l’attenzione del pubblico. Il documentario è stato anche presentato in diversi altri Paesi e festival internazionali. Nel 2025 è in corso la presentazione del suo nuovo lungometraggio “Shot the voice of freedom” girato nel 2021 in Afghanistan. “I miei lavori hanno ottenuto riconoscimenti e sono stati selezionati ufficialmente in oltre 170 festival cinematografici internazionali, che includono Paesi come Germania, Spagna, Messico, Irlanda, Stati Uniti, Italia, India e altri. Sono onorata di aver ricevuto il premio Best Emerging Storyteller all’Imagine This Women’s Film Festival. Inoltre, sono stata riconosciuta con premi dal Best Short Film Golden Femi Film Festival, dall’UNDP Film Festival in Afghanistan e dal Political Film Festival per la migliore regia. Il mio film, “Maryam”, ha ricevuto una menzione d’onore all’InClucine Festival, mentre il mio film, “Bicycle”, è stato riconosciuto al Copper Flower Youth Film Festival. Inoltre, il mio film, “When God Takes Your Hand” ha ricevuto una menzione d’onore allo Student World Impact Film Festival. In particolare, “Bicycle” è stato premiato come miglior film sperimentale dal Political Film Festival. Il mio film, “Maryam”, ha vinto un premio dal SamhainBaucogna International Film Festival. Il mio film “House” ha ricevuto una menzione d’onore dal Beyond Border International Film Festival” racconta Zainab. Zeinab è stata invitata dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e dalla Rete del Caffè Sospeso a partecipare a un tour italiano che partendo da Salerno e Napoli (19 e 20 maggio), toccherà Firenze, Roma, Ragusa, Comiso, Trieste, Ravenna e Forlì. L’obiettivo delle iniziative della Rete del Caffè Sospeso resta quello di sostenere a distanza il lavoro e l’opera di intellettuali e dissidenti che nel proprio Paese o nel Paese che li ha accolti rischiano il carcere, la tortura o la persecuzione per avere espresso idee diverse da quelle del governo. Sarà pertanto utile stabilire, in ogni città che ospiterà Zainab, un collegamento con la regista e continuare a comunicare con lei per dimostrarle solidarietà e apprezzamento per il suo coraggio, sostenerla nella distribuzione delle sue opere o invitarla nuovamente nel nostro Paese. La presenza di Zainab in Italia offrirà anche la possibilità di conoscere il lavoro del CISDA (Coordinamento Italiano per il Sostegno alle Donne Afghane) e le attività della numerosa comunità afghana in Italia. Di seguito l’agenda del mese di maggio del viaggio in Italia di Zainab Entezar.   DATA CITTA’ ATTIVITA’ LUOGO DOMENICA 18 SALERNO Arrivo all’aeroporto di Napoli e trasf. a Salerno LUNEDI 19 SALERNO Ore 10.30 – Incontro con studenti e docenti dell’Univ. di Salerno. Proiez. corti e presentazione libro Ore 18.00 Ist. Alfano I – Incontro con la Citta’ di Salerno – Proiez. “Shot the voice of freedom” e presentazione libro Università di Fisciano (SA) Via dei Mille, 41 – Salerno MARTEDI 20 NAPOLI/FIRENZE Ore 16.00 Incontro con studenti e docenti dell’Universita’ L’Orientale di Napoli Ore 18.40 trasf. in treno Napoli-Firenze Palazzo Corigliano –Piazza san Domenico Maggiore – Napoli MERCOLEDI 21 FIRENZE In serata – Casa Internazionale Delle Donne Via delle Vecchie Carceri, 8 – Firenze GIOVEDI 22 ROMA Mattina – trasf. in treno Firenze – Roma Ore 11.00 Museo Arti e Tradizioni Piazza G. Marconi, 8 – Roma EUR VENERDI 23 ROMA Ore 17.30 – Casa Internazionale Delle Donne via della Lungara, 19-Roma SABATO 24 ROMA Ore 10.30 –  Consulta Intercultura XV Municipio – Aula Polifunzionale, Area Mercato Ore 17.30 –– Galleria Delle Arti Via Riano – Roma Via dei Sabelli, 2 – Roma DOMENICA 25 COMISO Mattina – trasf. aereo da Roma a Catania Comiso (Ragusa) LUNEDI 26 MODICA 19.00 – Ente Liceo Convitto – proiez. 2 corti e presentazione libro Via Liceo Convitto – Modica (Ragusa) MARTEDI 27 TRIESTE Trasf. aereo da Catania a Trieste Ore 18.00 – Incontro con stampa locale Ore 21.00 – Teatro Miela Bonaventura Proiez. “Shot the voice of Freedom” Piazza Luigi Amedeo, 3 -Trieste MERCOLEDI 28 TRIESTE Ore 18.30 – Spazio Anarchico Germinal – presentazione libro Via del Bosco 52/A – Trieste GIOVEDI 29 FORLI Trasf. in treno da Trieste a Forli Ore 20.45 – EXATR – Proiez. “Shot the voice of Freedom” Via Ugo Bassi, 16 – Forli VENERDI 30 FORLI/RAVENNA Ore 10.30 – Ex Asilo Santarelli – Forli Festa provinciale dell’Arci – Ravenna Ore 18.30 – Presentazione libro Ore 20.00 – Proiez. “Shot the voice of freedom” Via Caterina Sforza,45 – Forli Villanova di Bagnacavallo (RA) Sala Azzurra Redazione Italia
Dal 23 al 25 maggio 2025 a Torino Divine Queer Film Festival
Torna per la sua nona edizione il Divine Queer Film Festival, appuntamento annuale con il cinema indipendente queer che porta sullo schermo storie, linguaggi e immaginari capaci di rompere norme e confini. Dal 23 al 25 maggio 2025, gli spazi di Via Baltea 3 a Torino si riempiranno di film, talk, ospiti internazionali, artigianato politico e socialità transfemminista. Organizzato da Taksim APS, il festival continua a concentrarsi su tre assi tematici fondamentali: immigrazione, identità di genere e disabilità, intrecciando proiezioni e dibattiti con pratiche politiche, affettive e creative. L’edizione 2025 del Divine Queer Film Festival è dedicata a Mariasilvia Spolato, insegnante, matematica e attivista femminista, tra le prime donne in Italia ad aver fatto coming out pubblicamente come lesbica. Attraverso questa dedica, il festival intende valorizzare la memoria delle lotte invisibilizzate e dare spazio alle soggettività che ogni giorno resistono ai margini della norma. In programma 12 film in concorso provenienti da 10 paesi diversi e 4 film fuori concorso, tra cui “VALERY ALEXANDERPLATZ”: saranno presenti la regista Silvia Maggi e la protagonista Valérie Taccarelli. Sempre fuori concorso sarà proiettato “OPRE ROMA!”, opera che affronta il tema urgente e poco raccontato della ziganofobia. Tra gli ospiti internazionali, anche la regista Rosida Koyuncu, proveniente dal Kurdistan e residente in Svizzera: oltre a presentare il suo film in concorso, terrà un talk sul tema “Rappresentazione cinematografica dei corpi e delle lotte queer”. L’associazione organizzatrice del festival, Taksim Aps, anche quest’anno ha deciso di avviare una campagna di crowdfunding per la realizzazione del festival. E’ possibile accedere alla campagna usando questo link. Il Divine Queer Film Festival è uno spazio aperto, sicuro e accessibile, dove condividere visioni e pratiche di liberazione. Durante i tre giorni, oltre alle proiezioni, sarà possibile visitare i tavoli di artigianato politico queer e materiali informativi allestiti nel cortile del festival. Anche quest’anno, saranno assegnati tre premi per i film in concorso: – Premio della giuria – Premio del pubblico – Premio della direzione artistica I riconoscimenti sono realizzati in collaborazione con il Laboratorio Artemista, uno spazio artigiano e artistico impegnato nella creazione collettiva. L’ingresso agli eventi è gratuito. Il programma completo è online.   Anche quest’anno il Divine Queer Film Festival può contare su una rete di complicità politica, culturale e affettiva che sostiene e amplifica la sua visione. Tra partner, patrocinatori e sostenitori di questa nona edizione ci sono: Qoro – il primo coro LGBTQIE di Torino, Collettivo Q+, Amnesty International – Sezione Italia, Kuirfest, Coordinamento Torino Pride, Pembe Hayat, Laboratori di Barriera, Laboratorio Artemista, Orlando Magazine, Arci Torino, UCCA, Impresa Sociale Stranidea, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unicollege SSML Torino, MIT – Movimento Identità Transessuale, Laboratorio Malaerba, Maledicola, Maurice GLBTQ Torino, CasArcobaleno Torino e la Città di Torino. Una rete variegata e resistente, che condivide l’impegno per una cultura queer radicale, accessibile e intersezionale. Divine Queer Film Festival 23–25 maggio 2025 Laboratori di Barriera – Via Baltea 3 – Torino Organizzato da Taksim APS Info e programma: www.divinequeer.it Murat Cinar
[2025-05-15] Janin, Jenin 2024 - Proiezione documentario @ CSOA Forte Prenestino
JANIN, JENIN 2024 - PROIEZIONE DOCUMENTARIO CSOA Forte Prenestino - via Federico delpino, Roma, Italy (giovedì, 15 maggio 21:30) CSOA Forte Prenestino giovedì 15 maggio 2025 ore 21:30 CinemaForte presenta JANIN, JENIN 2024 documentario di Mohammad Bakri (Palestina 2024 - 91') v.o. con sottotitoli it. https://www.forteprenestino.net/attivita/cinema/3356-janin-jenin-2024-cinemaforte •••• Il regista palestinese Mohammad Bakri ritorna 21 anni dopo nel campo profughi di Jenin, dove aveva già girato nel 2002, documentandone la distruzione ad opera dell'esercito israeliano durante la Seconda Intifada. Nel 2023 non è cambiato nulla. Le persone e le storie si ripetono, in un ciclo di orrore e devastazione senza via d'uscita. Il documentario denuncia i brutali attacchi dell'occupazione israeliana in Cisgiordania, realtà per lo più misconosciuta e negata, e al tempo stesso testimonia di un popolo che nonostante tutto resiste. Il film del 2002 è costato al regista persecuzioni e processi, e dopo varie vicissitudini legali è stato definitivamente vietato in Israele, la cosiddetta "unica democrazia del Medio Oriente". •••• Sottoscrivi per il cinema!! ••• CSOA Forte Prenestino • via Delpino • 100Celle Roma
SCENA MUSICALE A VALLE AURELIA
SCENA MUSICALE A VALLE AURELIA Ciclo di proiezioni di alcuni film incentrati sulla musica degli anni ‘60-‘90 Il ruolo della musica nel cinema è ben noto a tutti, e conosciamo maestri come Ennio Monnicone e John Williams che di ciò … Continua a leggere→