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CPR: TRA AUTOLESIONISMO, VIOLENZA E PROTESTE. NUOVA DENUNCIA DELLA RETE “MAI PIÙ LAGER – NO AI CPR”
Ancora violenze e violazioni nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio, i Cpr, lager di Stato per migranti. L’ultimo caso denunciato dalla rete Mai più Lager – No CPR riguarda il CPR di Gradisca d’Isonzo, dove sabato 30 agosto, un giovane si è ferito in un gesto autolesivo ed è stato poi deriso e picchiato dagli agenti. “L’autolesionismo è sangue, è dolore, non semplice sofferenza psichica: è il linguaggio della disperazione” spiega ai microfoni di Radio Onda d’Urto Nicola Cocco, medico infettivologo della rete Mai più Lager – No CPR. Le proteste comunque non si fermano: dal CPR di Milano è in corso da oltre due settimane uno sciopero della fame, mentre in altre strutture si denunciano condizioni sanitarie e comunicative gravi, dalla scabbia nascosta a Bari fino alla privazione dei telefoni a Trapani. “I CPR sono stati definiti ambienti torturanti” ricorda Cocco, citando anche prese di posizione dell’OMS e della letteratura scientifica internazionale. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di Nicola Cocco, medico della rete Mai più Lager – No ai CPR. Ascolta o scarica
“PIANTEDOSI STRINGE LA MANO A UN CRIMINALE LIBICO”: LA DENUNCIA DI MEDITERRANEA DOPO LA VISITA UFFICIALE DI SADDAM HAFTAR A ROMA
“Piantedosi stringe la mano a un criminale libico“. Lo denuncia Mediterranea Saving Humans dopo la visita ufficiale di Saddam Haftar, mercoledì 11 giugno 2025, al Ministro dell’Inteno italiano Matteo Piantedosi. “Il figlio del generale Khalifa Haftar, Saddam Haftar – spiega il comunicato di Mediterranea – è a capo della famigerata brigata Tarek Ben Zayed, dotata tra le altre cose di un supply vessel con il quale opera catture di profughi in mare e li deporta nei lager della Cirenaica. Anche la giustizia statunitense lo cerca dal maggio di quest’anno: è accusato di rapimenti, omicidi, deportazioni di massa anche nei confronti di cittadini libici. È inoltre segnalato dalle Nazioni Unite come uno dei più influenti trafficanti libici“. “La Libia – denuncia Mediterranea – è consegnata nelle mani di questi capi mafia, da governi senza scrupoli che pur di ottenere il ‘blocco degli sbarchi’ da poter rivendere nella campagna elettorale permanente, sono disposti a sacrificare i principi e i valori di rispetto dei diritti e della dignità umana. Le mani che ha stretto Piantedosi, sono sporche di sangue innocente“. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuta Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans. Ascolta o scarica. Qui il comunicato integrale di MSH.