Madrid, arrestato per aver indagato sugli agenti infiltrati nei movimenti
JORGE JIMÉNEZ È ACCUSATO DI FALSIFICAZIONE DOCUMENTALE E RIVELAZIONE DI SEGRETI
(TOMÁS MUÑOZ)
A fine giugno, Jorge Jiménez stava uscendo di casa per andare al lavoro quando
due persone lo hanno atteso accanto al suo veicolo. Si sono identificati come
agenti in borghese e gli hanno comunicato che era in stato di arresto, accusato
di rivelazione di segreti e falsificazione documentale. Poco dopo sono arrivati
altri veicoli camuffati e agenti non in uniforme. “Non mi ha sorpreso, sapevamo
che poteva succedere”, ha dichiarato.
È stato portato in commissariato e, dopo quasi 24 ore in cella, ha testimoniato
davanti a un giudice. Secondo la polizia, avrebbe commesso falsificazione
documentale richiedendo visure catastali senza dichiarare che servivano per
un’indagine giuridica. Il suo avvocato, Daniel Amelang, sostiene che l’indagine
è reale e che Jiménez sta valutando di presentare denunce contro agenti che lo
hanno danneggiato personalmente e spiato illegalmente attivisti dei movimenti
sociali.
La polizia gli ha sequestrato il telefono e ha chiesto al giudice di poterlo
usare come prova. L’avvocato si è opposto, definendo la richiesta sproporzionata
e non necessaria, dato che Jiménez ha già ammesso di aver richiesto le visure.
Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreti, si basa su post
pubblicati sui social riguardanti le infiltrazioni. “In nessun tweet è stata
diffusa l’indirizzo fisico di alcuna persona”, spiega Amelang. E anche se fosse
successo, secondo l’articolo 197 del codice penale spagnolo, non sarebbe un
reato ma al massimo un’infrazione amministrativa.
Jiménez nega di aver rivelato segreti: “Al massimo è stato pubblicato il
quartiere o la città in cui vivono, mai l’indirizzo esatto”. Il giudice ha
accolto l’opposizione della difesa e ha respinto la richiesta della polizia di
usare il contenuto del telefono come prova, anche se la decisione può essere
impugnata.
“È toccato a me, ma poteva toccare a qualsiasi compagna coinvolta, anche alle
giornaliste che stanno indagando”, afferma Jiménez.
Jiménez ritiene che ci sia una chiara volontà di perseguitare politicamente chi
indaga su questi metodi, esponendoli pubblicamente come forma di punizione
personale. Ha contribuito alla creazione di un gruppo di lavoro temporaneo che
diffonde informazioni sulle infiltrazioni nei movimenti sociali in tutta la
Spagna, con l’obiettivo di renderle accessibili ad altri militanti.
IL PERCORSO MILITANTE DI JIMÉNEZ E IL SUO RAPPORTO CON AGENTI INFILTRATI
Attivista dei movimenti sociali madrileni, Jiménez è stato tra i fondatori di
Distrito 14, collettivo antifascista e antimilitarista nato a Moratalaz nel 2012
e sciolto successivamente. Fin dalla sua nascita, il collettivo è stato nel
mirino delle autorità. Nel 2016, otto persone furono arrestate durante una festa
del quartiere, in un’operazione con agenti armati e incappucciati.
Secondo El Salto Diario, già nel 2016 c’era stata una prima infiltrazione nel
collettivo da parte di Sergio G.A., alias Sergio Botana, rimasto infiltrato per
oltre sette anni. Dopo la sua “disattivazione” nel 2020, un altro agente, Carlos
P.M., ha iniziato a frequentare gli spazi militanti dell’est di Madrid.
Jiménez ha denunciato per minacce questo secondo agente in una delle poche cause
giudiziarie ancora aperte contro infiltrazioni. Il Tribunale Costituzionale deve
ancora pronunciarsi su un ricorso presentato da Iridia e Acció Contra el
Espionatge Policial per gravi violazioni dei diritti.
La sua militanza contro le infiltrazioni lo ha portato a promuovere iniziative
di divulgazione e critica politica, tra cui la pubblicazione nel 2025 di un
Manuale per smascherare un poliziotto infiltrato, curato dal collettivo Dos
Cuadrados.
Il caso Spycops nel Regno Unito ha cambiato la percezione pubblica su queste
operazioni sotto falsa identità, portando la polizia britannica a scusarsi
pubblicamente. In Spagna, invece, non c’è mai stato alcun riconoscimento
ufficiale delle infiltrazioni nei movimenti politici. L’arresto di Jiménez segue
una serie di archiviazioni giudiziarie su denunce per abusi legati a relazioni
affettive con agenti sotto copertura
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