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GLOBAL MARCH TO GAZA: AGGIORNAMENTI DI VENERDI’ DALLE ATTIVISTE ITALIANE ATTUALMENTE A IL CAIRO
In Egitto circa 1.500 attivisti internazionalisti cercano di affluire, da 50 Paesi, alla Global March To Gaza, nonostante respingimenti, fermi e deportazioni, in particolare da Il Cairo Bloccato invece a Sirte, Libia, il convoglio Sumud, partito via terra con 2mila partecipanti, tra cui medici, attivisti, avvocati e cittadini comuni, a bordo di 300 tra cui autobus e automobili . Partita da Tunisi, la “Carovana – spiega Gaza FreeStyle – ha attraversato Sousse, Sfax, Gabes, Medenine e Ben Guerdane, per poi entrare in Libia dal valico di Ras Ajdir”, accolta dalla popolazione locale. Le autorità della Cirenaica al momento però bloccano l’avanzata in direzione est. Sempre oggi, venerdì, è poi prevista la partenza di un secondo convoglio “Al Bunyan Al Marsous” dal valico turco di Tal AlHawa, diretto verso Gaza attraverso Siria, Giordania e il valico giordano-palestinese di Wadi Araba, con l’obiettivo dichiarato di rompere l’assedio israeliano. Dall’Italia circa 200 le persone che vorrebbero raggiungere Al Arish, nel Sinai, e da lì marciare a piedi verso il border di Rafah. Al momento però gli egiziani bloccano tutto e tutti già a Il Cairo. Dall’Egitto Chiara Di Giovanbattista e Valeria Balzarini, due attiviste bresciane della Global March To Gaza. Ascolta o scarica Vi proponiamo anche la testimonianza di 5 attiviste partite da Torino, espulse dall’Egitto nella giornata di giovedì e spedite, via aereo, a Istanbul; sono Sara, Caterina, Isabella, Vittoria e Cecilia, che abbiamo sentito su Radio Onda d’Urto nella serata di giovedì 12 giugno, da Istanbul. Ascolta o scarica
AI & FAKE NEWS: PER CONTINUARE A LOTTARE BISOGNA “DISCENDERE TRA IL VERO E IL FALSO”
Quanto è importante prestare attenzione alle foto false generate dall’AI, l’intelligenza artificiale, che circolano sul web? Ne parliamo con Davide Del Monte, presidente di info.nodes. Radio Onda d’Urto ha intervistato Davide del Monte a seguito dell’incrementarsi nel Mondo di due diverse correnti di utilizzo dell’intelligenza artificiale e della diffusione delle ‘fake news‘. Un utilizzo è quello incontrollato della controparte, delle grandi potenze, per creare notizie false e criminalizzare lotte o movimenti e che Del Monte definisce pura “propaganda“. L’altro utilizzo dell’intelligenza artificiale proviene, invece, dal basso. E per analizzarlo si è partiti da una fake news diffusa durante la Global March to Gaza: una marcia composta da persone da tutto il mondo che stanno convergendo in Egitto per cercare di rompere l’assedio israeliano su Gaza. Le immagini che circolano, però, sono in alcuni casi false: la carovana Sumud partita dal Nordafrica è effettivamente partecipata da migliaia di persone, ma i video e le foto che si stanno diffondendo maggiormente sono realizzate dall’intelligenza artificiale (vedi foto). “C’è il rischio di depotenziare e delegittimare il messaggio di questa importante iniziativa se diffuse”, fa sapere Davide Del Monte. La disinformazione sui social ha anche contribuito grandemente alla tensione in California a seguito delle proteste anti-ICE. E’ tornata in auge la già utilizzata foto di mattoni impilati su dei pallet – e che circola sin dalle proteste di Black Lives Matter nel 2020 – per tentare di criminalizzare le proteste producendo notizie false e per tentare di dimostrare che ci sia una volontà “esterna” a guidare le rivolte a Los Angeles. Nel contesto del film Matrix, la “realtà” è definita come una simulazione creata da macchine, che viene percepita come “reale” dai personaggi umani. Siamo a questo punto? Ne parliamo con Davide Del Monte, presidente di info.nodes. Ascolta o scarica.
Migliaia di persone partite dalla Tunisia nel convoglio Sumud verso Gaza
Rompere l’assedio via terra, in totale continuità con l’iniziativa della Freedom Flottilla, per raggiungere il valico di Rafah e fare pressione affinché l’esercito israeliano faccia passare gli aiuti umanitari già presenti a Rafah per la popolazione di Gaza è l’obiettivo del convoglio partito da Tunisi e organizzato dal Coordination of Joint Action for Palestine, Coordinamento […]
FERMI E DEPORTAZIONI DI ATTIVISTI E ATTIVISTE DELLA GLOBAL MARCH TO GAZA GIUNTI IN EGITTO
Dura repressione delle autorità egiziane contro centinaia di attivisti e attiviste arrivati da tutto il mondo presso l’aeroporto internazionale del Cairo per partecipare alla Global March to Gaza. Convogli di civili e migliaia di persone da tutto il mondo (7mila secondo le ultime stime dell’organizzazione) stanno raggiungendo l’Egitto per marciare insieme verso il valico di Rafah, confine con la Striscia di Gaza, per rompere via terra l’assedio imposto da Israele e portare aiuti umanitari alla popolazione civile ridotta alla fame dalle forze di occupazione israeliane. Presso l’aeroporto internazionale del Cairo, a partire dalla serata di ieri, chiunque arrivasse da scali internazionali – in particolare da Italia ed Europa – è stato fermato, interrogato e in diversi casi rimpatriato. Sono ancora in corso interrogatori e fermi: nonostante gli organizzatori fossero in contatto con la diplomazia egiziana, il Cairo ha mobilitato esercito e polizia per bloccare attivisti e attiviste. A molti di loro sono stati sequestrati passaporti e telefoni e si trovano da ore bloccati all’aeroporto. Diverse persone sono già state rimpatriate in Italia. Altre sono state deportate in Turchia e poi rimpatriate. Ore 9.30 – Il collegamento con Antonietta Chiodo, portavoce italiana della Global March to Gaza. Ascolta o scarica.
GLOBAL MARCH TO GAZA: ANCHE DUE BRESCIANE ALLA MARCIA PER ROMPERE L’ASSEDIO DI ISRAELE SULLA PALESTINA
Global march to Gaza. Migliaia di attivisti, attiviste e civili da tutto il mondo si sono organizzati per marciare verso la Striscia di Gaza e cercare di rompere il soffocante assedio di Israele sulla Palestina. Già partiti i primi convogli da Tunisia e Algeria. 54 le delegazioni internazionali. Da giovedì 12 giugno diversi parteciparti alla marcia partiranno anche dall’Italia, in direzione Egitto. Il convoglio italiano, che vede come referente nazionale Antonietta Chiodo, ha tra i 200 partecipanti anche due bresciane. Una di loro è Chiara, già volontaria alla Festa di Radio Onda d’Urto e attivista. Radio Onda d’Urto l’ha intervistata. Ascolta o scarica.