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Montello Spa, Rete Aria Pulita Tomenone: “Accogliamo il provvedimento del Ministero, ma l’inquinamento odorigeno non è più tollerabile”
Accogliamo con attenzione il provvedimento del Ministero, emesso a seguito dell’esposto presentato da Aria Pulita. Da un lato prendiamo atto che, secondo ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), non risultano al momento evidenze formali di “danno ambientale” ai sensi della normativa vigente, la quale non considera le emissioni odorigene tra gli impatti tutelati. Dall’altro, però, la stessa ISPRA conferma in modo chiaro la presenza di una importante criticità ambientale, legata agli odori dell’impianto della Montello S.p.A., che interessa un’area molto vasta del territorio. Per noi cittadini questo riconoscimento istituzionale è significativo: da anni viviamo una situazione che impatta sulla qualità della vita e sul benessere delle famiglie. Il nostro non è un territorio di serie B: meritiamo la stessa aria pulita, le stesse tutele e la stessa attenzione riservate a qualsiasi altra comunità. Riteniamo quindi indispensabile che Regione Lombardia, Provincia, Comune e ARPA — come richiamato dal Ministero — proseguano e rafforzino le azioni di controllo e mitigazione, verificando con urgenza l’efficacia delle prescrizioni già imposte e valutandone di nuove, se necessario. Aria Pulita presenterà le proprie osservazioni formali entro dieci giorni, continuando a collaborare con le istituzioni affinché si arrivi finalmente a una soluzione strutturale e trasparente della problematica degli odori. Il nostro obiettivo non è lo scontro, ma tutelare la salute, l’ambiente e la vivibilità del territorio. Dalla relazione ISPRA emerge «la complessità del funzionamento dell’impianto, dovuta sia al volume di rifiuti trattati sia alle caratteristiche del territorio», evidenziando una criticità ambientale diffusa. Tale dato segnala chiaramente che il territorio non è idoneo ad accogliere ulteriori impianti ad alto impatto, quali un inceneritore, poiché l’attuale criticità si aggraverebbe ulteriormente, costituendo un elemento ostativo ai fini della tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Questo rafforza la nostra posizione: il territorio non è adatto ad accogliere un inceneritore. Il nostro “no” non è ideologico, ma basato su dati oggettivi a tutela della salute e dell’ambiente. Rete Aria Pulita Tomenone    Ulteriori informazioni: https://www.bergamonews.it/2025/11/22/montello-e-molestie-olfattive-il-ministero-non-ce-danno-ambientale-ma-una-criticita-importante/849019/ Redazione Sebino Franciacorta
Rete Aria Pulita Tomenone respinge affermazioni della Giunta comunale di Montello (BG)
La rete Aria Pulita Tomenone respinge fermamente le affermazioni della Giunta comunale di Montello in merito alle presunte ‘dichiarazioni lesive’ ascritte al nostro gruppo. La nostra attività è da sempre orientata esclusivamente alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente, obiettivi condivisi con la cittadinanza che dovrebbero costituire la base di una collaborazione trasparente e doverosa tra istituzioni e società civile. Le nostre osservazioni sono sempre state pubbliche, documentate e finalizzate alla piena trasparenza. L’attività di vigilanza e richiesta di chiarimenti rientra nel pieno e legittimo esercizio della partecipazione civica e non può essere considerata un attacco all’Amministrazione. La rete Aria Pulita Tomenone, che rappresenta non solo i cittadini di Montello ma di tutti i comuni circostanti, opera con un approccio esclusivamente territoriale e collettivo, totalmente privo di interessi personali o partitici. Non sono chiare le ragioni che hanno portato il Comune di Montello a non partecipare ai percorsi di dialogo e confronto avviati congiuntamente ad altre amministrazioni. Sottolineare tali assenze non significa muovere accuse, ma chiedere spiegazioni su scelte pubbliche che riguardano l’intera comunità. È un dato di fatto che, nonostante i ripetuti solleciti, l’Amministrazione non abbia mai avviato un tavolo pubblico sull’adozione di strumenti amministrativi per contrastare l’inquinamento odorigeno. Allo stesso modo, ha scelto di non partecipare alla manifestazione del 4 ottobre, all’incontro intercomunale tra sindaci, né alla richiesta di audizione al Prefetto avanzata congiuntamente dagli altri Comuni. Di fronte a tali circostanze, è indispensabile che la Giunta chiarisca ai cittadini le motivazioni della propria mancata adesione ai percorsi di collaborazione in corso. La rete Aria Pulita Tomenone conferma la piena disponibilità a un confronto serio, documentato e rigoroso, nell’interesse esclusivo della salute e dell’ambiente del nostro territorio. Redazione Sebino Franciacorta
Il Comitato Aria Pulita Tomenone chiede attenzione sul caso Montello
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dal Comitato Aria Pulita Tomenone a GreenPlanner sull’insostenibile convivenza con un’azienda che produce miasmi e ha in progetto la costruzione di un nuovo inceneritore: la Montello SPA. “Gentile direttore”, inizia così la lettera aperta che il Comitato Aria Pulita Tomenone ci ha inviato per parlare della loro annosa situazione di un territorio che già altamente inquinato. La posizione della nostra testata è chiara: finché ci saranno dei rifiuti da smaltire, questi vanno smaltiti al meglio attraverso il ricorso a nuove tecnologie – sicure e sostenibili – e a km zero (non ha senso caricare sui treni la spazzatura per spostarla da Regione a regione, sen non addirittura a Nazioni diverse). Dunque, anche i cittadini devono impegnarsi a diminuire i propri rifiuti e non cadere nelle logiche “not in my back yard”. Detto ciò, la lettera aperta del Comitato Aria Pulita Tomenone è chiara ed è nostro dovere deontologico pubblicarla lasciando a Montello lo stesso spazio di replica nel caso lo voglia fare. Anche se dubitiamo visto che abbiamo ricevuto una mail a seguito di un paio di chiacchierate telefoniche con Paolo Ferrari, amministratore delegato della Montello, che dice: “La Montello S.p.A. ha sempre creduto, e crede tutt’oggi, che non spetti ai singoli cittadini, ma alle sole Autorità amministrative e agli Enti competenti, svolgere verifiche, valutazioni e istruttorie, soprattutto se di natura tecnica, per garantire la piena compatibilità dell’attività svolta con la disciplina di settore e le autorizzazioni all’esercizio”. Noi invece crediamo nel diritto all’espressione dei cittadini che si impegnano perché l’ambiente in cui vivono sia sano. Ed ecco quello che ci ha scritto il Comitato Aria Pulita Tomenone: Gentile direttore, la ringraziamo per aver scelto di ascoltarci. Quella che segue non è solo una denuncia: è la fotografia di una comunità che, da anni, vive prigioniera dei miasmi e dell’incertezza, e che chiede soltanto una cosa semplice e fondamentale: poter respirare. Chi siamo e cosa viviamo Siamo cittadini di Montello, Bagnatica, Costa di Mezzate, Brusaporto, Gorlago, Albano Sant’Alessandro e San Paolo d’Argon. Da troppo tempo conviviamo con odori insopportabili, notti in cui tenere le finestre chiuse è obbligatorio, irritazioni agli occhi, nausea, mal di gola. Sono episodi quotidiani, documentati e ripetuti. Nel 2021 Arpa Lombardia ha definito questi miasmi “non tollerabili”, individuando come fonte l’impianto della Montello Spa. Nonostante ciò, la situazione non è stata risolta. Il nuovo fronte: l’inceneritore Come se i miasmi non bastassero, ora è in corso l’iter per la realizzazione di un termovalorizzatore/inceneritore nello stesso sito industriale. La nostra risposta è chiara: No. Perché prima di autorizzare un nuovo impianto serve trasparenza, serve salute, servono dati. Non promesse. Cosa chiediamo, senza giri di parole: • Monitoraggi reali e pubblici, non solo sugli odori ma sugli inquinanti aerodispersi. • Interventi urgenti per fermare i miasmi già ora. • Blocco del progetto dell’inceneritore finché non esisteranno studi sanitari indipendenti e una partecipazione vera della comunità. Una comunità che non sta in silenzio Non siamo un comitato improvvisato. Siamo una rete organizzata e competente. In due settimane abbiamo raccolto 5.200 firme contro il nuovo inceneritore (febbraio 2024). In piazza, il 4 ottobre 2025, siamo scesi in 1500 insieme a Sindaci e amministratori. Abbiamo presentato 547 osservazioni tecniche al progetto dell’inceneritore e tre osservazioni redatte da Terra Aria, Isde, Legambiente Basso Sebino con i quali continuiamo a presentare osservazioni supportate anche da Legambiente Basso Sebino. Abbiamo scritto al Presidente della Repubblica. 41 sindaci (i Comuni sono: Alzano Lombardo; Azzano San Paolo; Bagnatica; Berzo San Fermo; Bianzano; Bolgare; Borgo di Terzo; Brusaporto; Calcinate; Carobbio degli Angeli; Casazza; Cavernago; Cenate Sopra; Cenate Sotto; Chiuduno; Costa di Mezzate; Endine Gaiano; Entratico; Gaverina Terme; Gorlago; Gorle; Grassobbio; Grone; Luzzana; Monasterolo del Castello; Nembro; Orio al Serio; Pradalunga; Ranica; Ranzanico; Scanzorosciate; Seriate; Spinone al Lago; Telgate; Torre Boldone; Torre de’ Roveri; Trescore Balneario; Vigano San Martino; Villa di Serio; Zandobbio) della zona hanno espresso il loro NO formale al nuovo impianto con una lettera aperta inviata prima alla Provincia. Questa è la forza di una comunità che ha deciso di non arrendersi. Perché le chiediamo di raccontare la nostra storia: perché ciò che viviamo non riguarda solo noi: riguarda il principio stesso di tutela della salute pubblica. Riguarda il diritto di ogni cittadino a respirare aria pulita e a vivere senza paura degli odori che entrano in casa la notte. La nostra è una battaglia civile, ambientale e sanitaria. Una battaglia che merita di essere raccontata. Grazie per il suo lavoro e per l’attenzione che vorrà dedicare a questa vicenda. Con stima, Comitato Aria Pulita Tomenone   https://www.greenplanner.it/2025/11/17/comitato-aria-pulita-tomenone-caso-montello/ Redazione Sebino Franciacorta
Milano, VI Commissione Ambiente all’esame del progetto Montello Spa: “II territorio bergamasco è sull’orlo del collasso ambientale. L’incenerimento non è economia circolare”
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una Mozione n. 355 del PD (Davide Casati) del 23 settembre 2025 che esprime contrarietà al progetto d’incenerimento di Montello, impegnando la Giunta Regionale a trasmettere la posizione negativa alla Conferenza dei servizi. Tale mozione ha previsto che la VI Commissione Ambiente, Energia, Clima, Protezione Civile (Commissione regionale) avvii un percorso di audizioni entro 60 giorni per valutare l’inserimento, nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, di criteri che tengano conto delle emissioni cumulative territoriali come criterio per escludere o penalizzare nuovi impianti. La “VI Commissione Ambiente” è la commissione regionale competente per ambiente, energia, clima, protezione civile. Nel caso del progetto dell’inceneritore di Montello, la mozione approvata ha previsto che l’Ufficio di Presidenza della VI Commissione promuovesse audizioni (interviste, incontri) entro 60 giorni allo scopo di valutare come modificare il Piano Regionale dei Rifiuti includendo criteri ambientali più rigorosi, ad esempio le emissioni cumulative e non solo quelle del singolo impianto. Ecco le appartenenze politiche (gruppi / liste) per alcuni dei componenti della VI Commissione Ambiente del Consiglio Regionale Lombardia: Alessandro Cantoni, Lombardia Ideale – Fontana Presidente Riccardo Pase, Lega – Lega Lombarda Salvini Michela Palestra, Patto Civico Giorgio Bontempi, Fratelli d’Italia Giuseppe Licata, Azione – Italia Viva – Renew Europe Paola Pollini, Movimento 5 Stelle Alfredo Simone Negri, Partito Democratico – Lombardia Democratica e Progressista Pietro Luigi Ponti, Partito Democratico – Lombardia Democratica e Progressista Roberta Vallacchi, Partito Democratico – Lombardia Democratica e Progressista Giacomo Zamperini, Fratelli d’Italia Riccardo Vitari, Lega – Lega Lombarda Salvini La Commissione deve fungere da organismo di analisi tecnica/politica, ascoltando cittadini, enti, esperti, per formulare proposte che potrebbero condizionare l’iter autorizzativo o la legislazione regionale su nuovi impianti simili. Alle audizioni hanno partecipato: • la Direzione Generale Ambiente e Clima della Regione Lombardia, • ARPA Lombardia, • la Provincia di Bergamo, • il Comune di Montello, • la società Montello S.p.A. Riportiamo di seguito i contenuti delle tre udienze della VI Commissione Ambiente che, in modo graduale, hanno portato risultati soddisfacenti. 13 OTTOBRE 2025 – PRIMA UDIENZA DELLA VI COMMISSIONE: POSIZIONI FERME SUL CASO MONTELLO Nella prima udienza della VI Commissione regionale, avvenuta il 13 ottobre 2025 a Milano, presso le sedi di Regione Lombardia, dedicata al progetto dell’inceneritore di Montello, le posizioni delle parti sono rimaste immutate. La Montello S.p.A. ha ribadito la propria intenzione di procedere con la realizzazione dell’impianto, mentre il Comune di Montello ha confermato con decisione il proprio no al progetto. Durante la seduta sono intervenuti diversi consiglieri regionali, tra cui Paola Pollini (Movimento 5 Stelle), che ha ricordato come in Lombardia siano già presenti 24 inceneritori e oltre 70 impianti di trattamento e coincenerimento dei rifiuti, sottolineando quindi la mancanza di necessità di nuove strutture di questo tipo nella regione. Per il resto, durante la Prima Udienza sono stati formulati giudizi nettamente favorevoli nei confronti dell’azienda, ancora prima che si procedesse all’ascolto, in primis, dei tecnici con competenze indispensabili per un’adeguata valutazione, nonché di tutti i soggetti coinvolti, cittadini compresi, che da anni subiscono gravi disagi a causa delle emissioni e dei miasmi prodotti dall’impianto. Durante la seduta sono state pronunciate affermazioni che, per tono e contenuto, hanno assunto i tratti di un elogio nei confronti dell’azienda, come ad esempio il riferimento del Presidente Cantoni a un “grandissimo lavoro da parte dell’azienda Montello” e la frase, dallo stesso pronunciata, “non penso che siate dei pazzi scatenati che vogliate inquinare voi stessi prima degli altri”. Tali espressioni, unitamente ad altri giudizi analoghi del Vicepresidente Pase, appaiono difficilmente conciliabili con il ruolo di garanzia e imparzialità che la Commissione è chiamata a esercitare. In particolare, risulta centrale la questione relativa all’ipotesi di realizzazione, presso l’impianto Montello S.p.A., di una nuova linea di trattamento termico, la cui costruzione sarebbe autorizzata esclusivamente in virtù di una deroga normativa, in un’area in cui tale tipologia di impianto non sarebbe normalmente consentita. Un simile approccio, che antepone elogi e valutazioni premature all’esame puntuale e scientifico delle problematiche ambientali e sanitarie, rischia di apparire non solo fuori luogo, ma anche come una palese sottovalutazione delle sofferenze delle comunità locali, che attendono risposte concrete e trasparenti. Non si può ignorare che la nascita di questa Commissione è stata dettata proprio dall’esigenza di affrontare e risolvere criticità documentate e gravi, non certo per celebrare l’operato di chi è stato oggetto di numerose segnalazioni per problematiche che da anni destano forte preoccupazione nel territorio. Si ritiene pertanto necessario ribadire che la funzione istituzionale della Commissione deve essere quella di assicurare un’indagine rigorosa, imparziale e approfondita, capace di restituire ai cittadini e ai decisori pubblici un quadro chiaro, fondato su dati certi e analisi scientifiche, e non una vetrina per proclami favorevoli e di parte. Sarebbe indispensabile che il Presidente e il Vicepresidente della VI Commissione chiariscano in modo puntuale le modalità e i criteri che hanno guidato la conduzione della seduta del 13 ottobre, affinché sia garantita la massima trasparenza e correttezza procedurale nello svolgimento dei lavori consiliari. La VI Commissione, che avrebbe dovuto individuare una possibile soluzione condivisa, non è riuscita a far convergere le posizioni delle parti. Sono state fissate altre due udienze, previste per il 23 ottobre e il 29 ottobre. In quest’ultima data saranno ascoltati i consiglieri regionali, tra cui Onorio Rosati, che sarà accompagnato da due consulenti forniti dal comitato “Aria Pulita Tomenone”. Dopo le due sedute, la decisione definitiva sarà rimandata alla Conferenza dei Servizi, chiamata a valutare il progetto e le relative osservazioni. La seduta, presieduta da Alessandro Cantone (gruppo Fontana Presidente), si è conclusa con un ampio elogio alla Montello S.p.A., un commento che ha suscitato non poche perplessità tra chi teme il pesante impatto ambientale che l’inceneritore potrebbe avere sul territorio.   29 OTTOBRE 2025 – SECONDA UDIENZA DELLA VI COMMISSIONE: INSOSTENIBILITÀ DI UN PROGETTO La seconda seduta della VI Commissione Ambiente di Regione Lombardia, dedicata al progetto di realizzazione di un nuovo inceneritore (termovalorizzatore) presso la Montello S.p.A. nel Bergamasco, ha messo in luce una saturazione impiantistica insostenibile e sollevato forti dubbi tecnici, sanitari e strategici sul futuro della gestione dei rifiuti in Lombardia. Il dibattito ha evidenziato come la necessità di regolamentare con urgenza la concentrazione di impianti sia una priorità. Montello: Un Impianto Troppo Grande per Essere “Solo” un Residuo Aziendale L’analisi tecnica dell’ing. Perotti, esperto del Comitato Tecnico-Scientifico, ha posto in evidenza un nodo cruciale: il nuovo impianto, con una potenza termica che si stima intorno ai 154 MW, è un’opera di dimensioni enormi, circa due terzi dell’inceneritore Silla 2. L’ingegnere ha sottolineato come non abbia senso costruire un’opera per poi non esercirla a piena potenzialità. La conseguenza è chiara: se l’impianto venisse realizzato, richiederebbe l’incenerimento a pieno regime delle sue 250.000 tonnellate annue di capacità. II Paradosso dell’Importazione: Come ricordato dalla Consigliera Pollini, questo dimensionamento rischia di imporre alla Regione di importare ancora più rifiuti (da Campania, Sicilia, Roma, Calabria) per far funzionare l’impianto, aggravando una condizione ambientale già fragile. Già oggi, 900.000 tonnellate della capacità operativa lombarda provengono da fuori Regione. Il Carico Nazionale: Il Dott. Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe, ha confermato che l’impianto di Montello coprirebbe circa il 50% del plasmix (scarti di plastica) incenerito oggi in Italia. Incenerire non è Economia Circolare É emersa una forte critica alla narrazione che inquadra l’incenerimento come parte dell’economia circolare. Il Dott. Favoino ha ribadito che, secondo il diagramma europeo a farfalla, il recupero energetico (o incenerimento) è classificato come “perdita netta” (leakage), un intervento lineare per definizione perché distrugge il materiale e la risorsa in esso contenuta. Violazione del Principio DNSH: Il principio europeo “Do No Significant Harm” (DNSH) esclude l’incenerimento dai finanziamenti, poiché crea danno sia alle strategie di decarbonizzazione (emette CO2 fossile, paragonabile al carbone) sia all’agenda dell’economia circolare, provocando un “ingessamento del sistema” che blocca il potenziale di riciclo. Direttiva Imballaggi: In risposta a un Consigliere, Favoino ha precisato che il Regolamento UE 40/2025 sugli imballaggi, pur prevedendo eccezioni per gli scarti non riciclabili, non rende l’attività “circolare.” L’incenerimento rimane un’attività lineare. Gli Impatti Sanitari: I Dubbi Tecnici di ATS L’ATS Bergamo ha segnalato che non sussistono al momento le condizioni per esprimere una valutazione tecnica definitiva sull’impianto. Rispetto all’approccio tossicologico, ATS osserva che «la costruzione degli scenari emissivi … risulta non esaustivamente definita e non adeguatamente integrata». Rispetto all’approccio epidemiologico, ATS indica «criticità rilevanti» fra cui: * la limitata inclusione di inquinanti nell’assessment quantitativo; * modalità non chiare nella definizione della popolazione esposta; * l’utilizzo di dati sanitari non aggiornati (ad esempio mortalità e ricoveri fino al 2019; incidenza tumori fino al 2017) ; * una «scarsa considerazione del principio di precauzione». ATS fa quindi presente che, in considerazione degli elementi istruttori finora disponibili, vi sono delle criticità evidenti. ATS Bergamo ha confermato il suo ruolo di supporto tecnico, richiedendo approfondimenti per poter esprimere una valutazione conclusiva. Il Dott. Giupponi e il Dott. Del Brocco hanno evidenziato la necessità di ulteriori integrazioni, tra cui Valutazione Epidemiologica: ATS ha chiesto di estendere la valutazione con un approccio epidemiologico per considerare lo stato di salute attuale della popolazione e gli effetti cumulativi con la situazione ambientale preesistente, integrando l’approccio tossicologico. Criticità Aperte: Sono state sollevate criticità sulla definizione degli scenari emissivi e l’esclusione dalla valutazione tossicologica dei potenziali impatti sulla catena alimentare animale-uomo, in un territorio con attività zootecniche. La Dott.ssa Mattioni di Rete Ambiente Lombardia ha rincarato la dose, citando i dati ARPA che mostrano un livello massimo di inquinamento (livello 5 per ossidi di azoto e PM2.5) proprio nell’area di Montello. Ha poi segnalato che la provincia di Bergamo è già interessata dalla presenza di sei grossi impianti di incenerimento. La Consigliera Pollini ha rilevato l’impressionante alta concentrazione di impianti in un’unica provincia, richiamando la responsabilità di normare anche il numero e la distribuzione degli inceneritori, come già avviene per le discariche. Bilanciare Economia e Salute: L’interesse Pubblico al Primo Posto Il Presidente della Commissione ha sottolineato la necessità di mediazione, ricordando che un’impresa deve poter generare lavoro ed economia. Tuttavia, il Consigliere Rosati ha concluso che, sebbene sia giusto provare a bilanciare gli interessi, l’interesse generale passa “prima di tutto da quello dei cittadini”. La prioritá, ha aggiunto, è la tutela delle comunitá locali rispetto al legittimo interesse del privato. La Prospettiva: Urgente Revisione della Pianificazione Rifiuti La vicenda Montello S.p.A. si conferma un campanello d’allarme che richiede una riflessione normativa di ampio respiro. La Commissione ha preso atto che l’assenza di un tetto massimo di inceneritori in Lombardia è un segnale critico che merita un urgente intervento nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR) per introdurre condizioni più chiare per questi impianti.   3 NOVEMBRE 2025 – TERZA UDIENZA DELLA VI COMMISSIONE: EMERSE FORTI CRITICITÀ SULL’INCENERITORE Lunedì 3 novembre 2025 alle ore 14:00 si è tenuta la terza audizione della VI Commissione Ambiente, relativa alla mozione 355 “Inceneritore Montello”. L’Associazione Aria Purita Tomenone ha portato all’attenzione dei presenti tramite il proprio tecnico tutte le criticità e problematiche legate al progetto dell’inceneritore. Durante la seduta, esperti ambientali, medici dell’ISdE e tecnici qualificati hanno espresso in modo chiaro e documentato il proprio parere contrario alla realizzazione dell’impianto, evidenziando i rischi ambientali e sanitari connessi a tale scelta. Alla luce delle relazioni e dei contributi scientifici presentati, riteniamo che l’inceneritore non rappresenti alcun vantaggio né per la salute pubblica né per il territorio, ma piuttosto una fonte di potenziale danno per l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. Aria Purita Tomenone ribadisce la necessità di puntare su politiche sostenibili di gestione dei rifiuti, basate sulla riduzione, il riuso e il riciclo, in linea con i principi dell’economia circolare e con le direttive europee in materia. Si evidenziano un incremento delle emissioni ed in particolare ossidi di azoto, acido cloridrico e metalli pesanti e il peggioramento delle concentrazioni degli inquinanti nelle colture considerate come lattuga e uva e senza tenere conto che il nuovo impianto si insedia in zone di pregio vinicolo DOC e DOCG.   https://www.bergamonews.it/2025/10/14/termovalorizzatore-montello-prima-audizione-in-regione-il-consiglio-ha-preso-degli-impegni-si-rispettino/839038/ https://www.bergamonews.it/2025/10/30/inceneritore-montello-secondo-ats-dati-incompleti-impossibile-valutare-gli-impatti-sulla-salute/843412/ Gli esperti: «Non servono altri inceneritori. L’impatto del progetto della Montello? Non riusciremmo a calcolarlo» – Prima Bergamo https://share.google/9cJmLEdt2lfTjkjsb   Redazione Sebino Franciacorta
Montello Spa diffida il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Bergamo
Pubblichiamo il comunicato stampa di Rifondazione Comunista Bergamo dopo che il suo segretario provinciale Francesco Macario ha ricevuto una formale diffida a “non nominarlo più pubblicamente”. Un vergognoso attacco alla libertà di critica e di opposizione che, evidentemente, la Montello SPA di Sancinelli vuole minare. Il segretario del Partito della Rifondazione Comunista della federazione provinciale di Bergamo Francesco Macario ha ricevuto in questi giorni dalla Montello SPA, azienda del noto imprenditore sig. Roberto Sarcinelli, via raccomandata, elaborata da un noto studio di avvocati di Verona, una formale diffida a non nominarlo più pubblicamente. Il riferimento nella diffida è alle dichiarazioni fatte il 6 agosto 2025 in un intervento durante un presidio davanti alla prefettura di Bergamo contro la proposta della Montello di realizzare un inceneritore nella bassa Val Cavallina a Montello. Intervento fatto a nome del nostro partito. Nelle frasi contestate Macario avrebbe rivendicato il suo e il nostro attivismo quarantennale “su quello che Sancinelli ha fatto prima dell’inceneritore. (…) Perchè questo signore non ha mai mantenuto le convenzioni e i patti che aveva stipulato”. Si tratta, è evidente, di critiche legittime e non di minacce. Ma nella diffida si sostiene che si configurano come un comportamento volto a recare “pericolo” nei confronti del Sancinelli. La diffida, totalmente capziosa, appare quindi come una intimidazione nei confronti del nostro segretario provinciale e del nostro partito che da decenni si batte coerentemente in Val Cavallina contro le spregiudicate politiche aziendali del Sancinelli. Infatti la diffida non solo è stata inviata, per conoscenza, anche ai locali presidi dei carabinieri della zona, ma viene fatta alla vigilia della manifestazione contro l’inceneritore a Montello di sabato prossimo 4 ottobre, alle ore 15, partenza da davanti al comune di Montello. Invitiamo quindi tutti i cittadini a partecipare numerosi a questa manifestazione che sarà la risposta migliore all’atteggiamento arrogante da padrone ottocentesco delle ferriere del sig. Sancinelli. Per la segreteria provinciale di Rifondazione Comunista di Bergamo Vittorio Armanni, presidente del C.C.P. del PRC di Bergamo Bergamo 30 settembre 2025 Redazione Sebino Franciacorta
Inceneritore Montello SPA, il NO del Consiglio Regionale della Lombardia
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato, martedì 23 settembre, la mozione in contrarietà alla realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti da parte della società Montello situata nell’omonimo Comune. L’aula – martedì 23 settembre – ha approvato la mozione del Pd a prima firma Davide Casati che, nero su bianco, “esprime la propria contrarietà, già espressa dalle Amministrazioni Comunali bergamasche e dal Consiglio Provinciale di Bergamo, in merito alla realizzazione dell’impianto di incenerimento rifiuti presso il Comune di Montello, e impegna il Presidente del Consiglio Regionale a trasmettere questo dispositivo alla Conferenza dei Servizi della Provincia di Bergamo dove è in corso l’iter autorizzatorio come previsto dalla normativa”. “Sono soddisfatto che, per la prima volta, il Consiglio Regionale esprima una posizione di contrarietà all’autorizzazione del nuovo impianto a Montello – dichiara Davide Casati – e sancisca anche l’impegno della Giunta regionale e dell’Assessore competente a “procedere urgentemente, tramite ARPA Lombardia, affinché la società Montello S.p.A. intervenga tempestivamente per porre fine alle molestie olfattive che da più anni coinvolgono le comunità locali di Montello e dei Comuni limitrofi”, perché la questione dei miasmi sta rendendo la vita davvero impossibile ai residenti della zona e come istituzioni non possiamo ignorare un disagio così grande per i cittadini”. “Grazie a un proficuo dialogo con le forze di maggioranza – aggiunge Casati – oggi abbiamo raggiunto questo risultato, che prevede tra gli altri impegni anche quello, a carico del Presidente del Consiglio Regionale, di trasmettere questa mozione alla Conferenza dei Servizi della Provincia di Bergamo, dove è in corso l’iter autorizzatorio come previsto dalla normativa, con la richiesta che venga verificata la conformità del progetto presentato dalla società Montello S.p.A. rispetto alle normative europee vigenti”, nello specifico tenendo anche conto del recente Regolamento UE 40/2025 del 19.12.2024, che esclude l’incenerimento ed il recupero energetico dei rifiuti costituiti da imballaggi in materie plastiche dall’ambito dell’economia circolare. “La proposta di un nuovo termovalorizzatore a Montello è sbagliata per (almeno) tre ragioni – ha detto oggi intervenendo in Aula il consigliere Jacopo Scandella -: la prima è che la Lombardia è autosufficiente nell’incenerimento dei rifiuti prodotti e già oggi, per alimentare i 13 impianti presenti, ricorre a rifiuti provenienti da altre regioni ed è proprio per questo che – e veniamo alla seconda ragione – il nuovo impianto di Montello non rientra nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti, che si fa apposta per pianificare quello che serve spegnere/tenere/realizzare; infine, la proposta di Montello S.P.A. – di cui il territorio non necessita per le ragioni di cui sopra – non è accompagnata da alcun beneficio pubblico diffuso per la comunità, sia esso il teleriscaldamento o qualche altra forma di compensazione per un territorio che da anni soffre di odori molto pesanti per gli impianti già esistenti oggi. In casi simili – conclude Scandella – non si può prescindere da una valutazione d’insieme delle ricadute territoriali e da un rapporto tra interessi pubblici e privati che sia equilibrato e non così sbilanciato”. Proprio in considerazione di questo aspetto cumulativo delle emissioni, la mozione impegna l’Ufficio di Presidenza della VI Commissione Ambiente, Energia, Clima, Protezione Civile, a prevedere un percorso di audizioni da concludersi entro 60 giorni, per valutare l’impatto dell’applicazione delle normative europee vigenti soprarichiamate e la fattibilità dell’inserimento all’interno del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (Prgr) del valore complessivo delle emissioni atmosferiche come criterio escludente o penalizzante di nuove autorizzazioni, e valutando quindi gli effetti cumulativi e non solo di quelli generati dal singolo impianto oggetto di autorizzazione. “Siamo soddisfatti del lavoro portato avanti in sede regionale – conclude il segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici -. La mozione ha portato all’attenzione del Consiglio e della Giunta una questione molto importante su cui da anni i circoli locali del Pd sono impegnati; dal principio abbiamo espresso la nostra contrarietà all’opera: Bergamo ha già dato. Non possiamo permettere che proprio qui, e in particolare in quell’area di particolare interesse ambientale si concentri l’incenerimento di nuovi rifiuti, aumentando ulteriormente il peso che già grava sulla bergamasca”. Anche Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno votato la mozione. Paola Pollini (M5s Lombardia): “Il Movimento Cinque Stelle accoglie con soddisfazione il voto favorevole del Consiglio Regionale, attraverso cui si chiede a Regione Lombardia di fermare il progetto relativo all’inceneritore di Montello. Da tempo ci battiamo per la tutela dell’ambiente, del territorio con le sue produzioni e dei cittadini vittime dei miasmi. Attraverso gli atti fin qui prodotti, ultima la mozione abbinata presentata quest’oggi, abbiamo sempre sostenuto come questo progetto violasse la normativa regionale, prevedendo la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti nelle vicinanze di un’area di produzione di prodotti agricoli di pregio. Lo scorso 17 maggio eravamo in piazza a Bergamo, insieme a 46 sindaci. Abbiamo manifestato insieme per dire NO al termovalorizzatore di Montello. Una manifestazione bipartisan, unita, trasversale. Non una protesta sterile, ma un appello forte alla politica: ascoltateci. Adesso bisogna continuare ad ascoltare i cittadini, i Consigli comunali e chi è quotidianamente a contatto con la realtà locale, conoscendone le fragilità e il valore. Spesso all’interno di quest’Aula abbiamo sentito parlare di tutela dell’agricoltura e dei prodotti chimici. Ora è il caso di conferire significato a queste parole. Tutelando l’ambiente in cui quelle coltivazioni crescono» così la Consigliera Regionale del Movimento Cinque Stelle, Paola Pollini, accoglie il voto favorevole del Consiglio regionale alla mozione che chiede a Regione Lombardia di intervenire a tutela dei territori nell’ambito della realizzazione del termovalorizzatore di Montello”. La società Montello Spa ha replica al “no” espresso dal Consiglio Regionale della Lombardia nella seduta di martedì 23 settembre con una nota diffusa nel pomeriggio di giovedì 25 settembre: “Prendiamo atto, non meravigliandocene, della delibera di formale natura politica approvata dal Consiglio Regionale. Nella sostanza, siamo certi che l’istruttoria tecnica procederà nel rispetto dei ruoli e della disciplina in materia ai fini dell’espressione degli opportuni pareri, non trascurando i presupposti, anche normativi, sui cui è fondata l’istanza della società. In proposito, confermiamo il nostro impegno a fornire tutte le più opportune precisazioni richieste dagli Enti in sede di conferenza dei servizi oltre a quelle conseguenti a quanto ulteriormente necessario. Continueremo a prestare la nostra fattiva collaborazione con Arpa nello svolgimento delle attività di monitoraggio, proseguendo nella realizzazione degli interventi programmati, così come autorizzati dagli Enti preposti. Restiamo in attesa della convocazione per audizione da parte della VI Commissione consiliare “Ambiente, energie e clima, protezione civile” come previsto dalla Deliberazione Consiliare di Regione Lombardia del 23 settembre 2025”. Non si è fatta mancare la contro-risposta della Lista Civica Aria Nuova di Montello, tra le promotrici delle lotte ambientaliste contro il progetto dell’inceneritore: “Noi diciamo NO, senza compromessi. La Lista Civica Aria Nuova non si fermerà finché questo piano non sarà cancellato. Non è solo una questione politica: è una battaglia per la vita, per la salute dei cittadini, per il futuro dei nostri figli. Un inceneritore a Montello significa più inquinamento, più rischi sanitari, meno qualità della vita. Non ci faremo piegare da interessi economici e logiche industriali. Saremo in prima linea, insieme ai cittadini, in ogni sede e con ogni strumento democratico, per difendere il nostro territorio da un progetto che riteniamo pericoloso e inaccettabile. La nostra voce sarà sempre più forte: Montello non si tocca!” La lotta è ancora dura, ma prosegue con dignità in nome del diritto alla salute pubblica e in difesa di un ambiente già martoriato.   https://www.bergamonews.it/2025/09/23/montello-il-consiglio-regionale-dice-no-allinceneritore/833861/ https://www.bergamonews.it/2025/09/25/montello-spa-il-no-della-regione-e-di-natura-politica-continueremo-con-le-autorizzazioni/834366/ Redazione Sebino Franciacorta
Sit-in del 6 agosto contro il progetto dell’Inceneritore della Montello SPA
Mentre all’interno del Palazzo della Provincia di Bergamo si è svolta la seconda riunione della conferenza dei servizi relativa alla richiesta della Montello Spa di poter installare un nuovo termovalorizzatore, il Comitato Aria Pulita ha organizzato un sit-in contro il progetto. Il presidio, che si è tenuto nella mattinata di mercoledì 6 agosto all’esterno della sede di Via Tasso, è un nuovo capitolo della lunga mobilitazione nata per dire no alla realizzazione di quest’opera e ha voluto ribadire la necessità di “far sentire la voce” di chi è contrario. Il presidente del comitato Aria Pulita, Eugenio Beccalli, ha spiegato a Bergamo News: “Stiamo lottando contro la realizzazione dell’inceneritore da tre anni e prima ancora ci siamo attivati contro i miasmi che sentivamo fortemente in paese. Insospettiti da questa puzza, nel 2023 abbiamo depositato le prime mille firme contro tali odori: mi sono recato in Provincia e in quel momento ho scoperto che l’azienda aveva presentato la richiesta per realizzare l’inceneritore. A quel punto abbiamo cominciato la mobilitazione che non si è più fermata e man mano è cresciuta. L’interesse della popolazione è aumentato moltissimo, coinvolgendo in primis gli abitanti di Montello e di un numero sempre maggiore di Comuni vicini: lo scorso maggio abbiamo raccolto 10mila firme online e 7mila per ribadire il no al termovalorizzatore. L’impegno ha assunto anche una connotazione personale, perché alle ultime elezioni amministrative mi sono candidato sindaco a Montello: nonostante fossi sconosciuto sulla scena politica locale e non avessi il supporto di alcun partito ho ottenuto 340 voti, sono diventato consigliere comunale di minoranza con la lista Aria Pulita e do seguito a questa battaglia anche in quella sede. Insieme al comitato, abbiamo dato vita a numerose iniziative, come alcune manifestazioni davanti alla sede di Montello Spa un anno fa e in precedenza un corteo con i Fridays for Future a Bergamo e un’esposizione di lenzuola dalle abitazioni quando si sentiva la puzza. Man mano i Comuni hanno capito la forza del nostro comitato e abbiamo cominciato a tenere conferenze per informare la popolazione: non organizziamo solo mobilitazioni popolari ma anche incontri di sensibilizzazione. Le adesioni delle istituzioni sono via via cresciute e lo scorso maggio si è svolta a Bergamo una grande iniziativa che ha visto protagonisti numerosi sindaci e cittadini animati da un unico obiettivo. Al nuovo sit-in di mercoledì mattina seguiranno presto altre mobilitazioni”. Giuseppe Canducci (Alleanza Verdi Sinistra) ha ripercorso gli interventi effettuati dalla propria formazione politica nelle varie sedi istituzionali citando in modo particolare due interrogazioni parlamentari presentate dal deputato Devis Dori, un’interrogazione scritta alla giunta regionale lombarda e una mozione del consigliere regionale Onorio Rosati e le parole dell’assessora del Comune di Bergamo, Oriana Ruzzini, co-portavoce di Europa Verde, che durante un sit‑in organizzato in piazza Vittorio Veneto lo scorso 17 maggio 2025 ha sottolineato “che il Comune di Bergamo aderisce ufficialmente alla protesta insieme a 46 Comuni” e “che Bergamo si pone in coerenza con la sua Missione UE 2030 per la neutralità climatica e la transizione ecologica”. Facendo riferimento a quanto espresso in una nota di Ats Bergamo, Canducci ha affermato: “Nella sezione 1 – Valutazione tossicologica, Ats identica inquinanti aerodispersi potenzialmente emessi dall’impianto, denuncia criticità nella caratterizzazione emissiva e carenti definizioni degli scenari di esposizione. Segnala superamenti soglia di rischio per alcuni inquinanti, con rischi non trascurabili per la salute pubblica. Nella sezione 2 – Valutazione epidemiologica, la relazione ATS sottolinea una inadeguata inclusione di inquinanti nell’assessment quantitativo e omissioni significative. Ci sono evidenze di rischi per la salute legati ad esposizioni prolungate. Serve un approccio cautelativo, con dati sanitari aggiornati e integrati. In conclusione, Ats afferma che non sussistono le condizioni per una valutazione tecnica definitiva, sollecita integrazioni e chiarimenti su emissioni, rappresentatività dei dati e impatti sanitari”.  “A gran voce – ha continuato Giuseppe Canducci – oggi chiediamo di bloccare la conferenza dei servizi no a quando tutti i procedimenti AIA non siano completati, compresi monitoraggi e prescrizioni Arpa ancora in sospeso; richiedere integrazioni urgenti alla relazione sanitaria di ATS, con scenari emissivi certi, dati epidemiologici aggiornati e una valutazione completa su tutti gli inquinanti; ascoltare i sindaci e i cittadini: nessuna decisione può prescindere dalla voce delle nostre comunità; sì all’economia circolare, ma no a un impianto che brucia rifiuti ed emette sostanze tossiche: investiamo invece in riduzione, riciclo e soluzioni sostenibili, non in tecnologie obsolete e pericolose”. “Europa Verde – ha proseguito – continuerà a mobilitarsi, ad aiutare il Comitato Aria Pulita Tomenone, ad informare e a chiedere trasparenza. Non possiamo sacrificare la salute dei cittadini in nome di favole energetiche: ciò che serve è chiarezza assoluta, partecipazione reale e precauzione”. Ringraziando tutti per la “presenza, forza e determinazione”, poi, l’esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra ha concluso: “Uniti possiamo fermare questo progetto prima che sia troppo tardi: per noi, per i nostri gli, per il diritto a respirare aria pulita”. Francesco Macario (Rifondazione Comunista Bergamo) ha evidenziato: “Dati alla mano, la realizzazione di questo inceneritore è inutile perché in Lombardia si bruciano già più rifiuti di quelli che si producono. Non c’è alcuna necessità, quindi, di dotare il territorio di un altro termovalorizzatore. Considerando che Montello brucia i suoi rifiuti a Dalmine e a Brescia, questi ultimi si troverebbero a doverne importare da altre province, regioni o Paesi e non sono mai un bagno di salute perché, anche se si cerca di limitarlo, c’è sempre una parte di diossine e rischio sanitario. Il discorso è chiaro e non c’è motivo per cui si debba far correre questo pericolo alla popolazione”.    Inceneritore Montello, scontro sul parere dell’Ats ma l’iter va avanti. Sindaci in rivolta | Corriere.it https://share.google/EOS2Fu0cDv9GocYlp Sit-in contro il termovalorizzatore di Montello: “Facciamo sentire la nostra voce” https://share.google/umSJ8Iuo26vZ5rLkP Termovalorizzatore Montello, 9 ore di confronto: battaglia serrata sulla relazione di Ats e i rischi per la salute https://www.bergamonews.it/2025/08/07/termovalorizzatore-montello-9-ore-di-confronto-battaglia-serrata-sulla-relazione-di-ats-e-i-rischi-per-la-salute/823342/?share_from=whatsapp   Redazione Sebino Franciacorta
Bolgare, Consiglio Comunale all’unanimità dice NO all’inceneritore di Montello
Il Consiglio Comunale di Bolgare (BG) all’unanimità ha detto NO all’inceneritore di Montello, approvando la Mozione urgente in merito all’impianto di termovalorizzazione proposto dalla Montello Spa. In data 25 giugno 2025, il Consiglio Comunale ha approvato la mozione urgente proposta dai consiglieri Lorenzo Belotti capogruppo di “Impegno per Bolgare-BG-Lega Salvini Lombardia ” e Marco Esposito del gruppo “Spazio Comune Lista Civica Bolgare” in rappresentanza dei rispettivi consiglieri del Consiglio Comunale di Bolgare, ai sensi dell’art. 55 del Regolamento di C. C. Il testo della mozione: RILEVATO CHE La proposta presentata dalla Montello Spa, volta alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti aziendali per la produzione di energia elettrica e termica destinata all’autoconsumo, è da mesi oggetto di dibattito nell’opinione pubblica bergamasca. L’iniziativa, interamente privata, si basa sulla normativa introdotta dalla Regione Lombardia che con l’intento di promuovere l’Economia Circolare, permette l’incenerimento dei propri rifiuti non riciclabili in deroga al Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). Tale normativa affida alle Province il compito di coordinare tecnicamente l’iter autorizzativo, raccogliendo le informazioni necessarie, tenendo conto dei pareri degli enti competenti e valutando tutte le osservazioni formulate dagli stakeholders territoriali. EVIDENZIATO CHE L’impianto in Valutazione di Impatto Ambientale avrà una potenza di 154 MW, diventando uno dei più grandi d’Italia. I 13 termovalorizzatori della Lombardia soddisfano già ampiamente il fabbisogno di smaltimento rifiuti grazie alla raccolta differenziata e trattano anche rifiuti da altre regioni d’Italia La proposta ha suscitato oltre 140 osservazioni, inclusa l’opposizione di 46 sindaci rappresentanti 200.000 cittadini, citando preoccupazioni sanitarie, ambientali ed economiche. Esprime la sua opposizione alla costruzione dell’inceneritore, facendo proprie e ribadendo le preoccupazioni e le inquietudini manifestate da 46 sindaci rappresentanti una popolazione di oltre 200 mila bergamaschi. Invita i livelli istituzionali superiori a riconsiderare – anche alla luce dei possibili effetti distorsivi che può generare su una micro-area tra le più inquinate d’Europa – il quadro normativo in vigore, che, con l’obiettivo condivisibile di limitare il conferimento di rifiuto trasformandolo in risorsa aziendale, di fatto apre le porte alla proliferazione di impianti di qualsivoglia dimensione, senza prevedere una valutazione d’insieme e senza rapportarli al programma regionale di gestione dei rifiuti. Mozione in contrarietà all’inceneritore di Montello Delibera di Consiglio Comunale N° 14 del 25/06/2025   Redazione Sebino Franciacorta
Miasmi, nuovi camini e inceneritore: Aria Pulita Tomenone incontra i Comuni per discutere dell’ampliamento della Montello S.p.A.
Pubblichiamo comunicato stampa del Comitato Aria Pulita Tomenone su inquinamento odorigeno della Montello Spa e il suo preoccupante progetto relativo all’inceneritore. Venerdì 27 giugno, la rete Aria Pulita Tomenone ha incontrato i rappresentanti dei Comuni di Montello, Bagnatica, Costa di Mezzate, Brusaporto e Gorlago. Al centro del confronto: i miasmi sempre più persistenti, le attività della Montello S.p.A. e il preoccupante progetto relativo all’inceneritore. L’incontro si è svolto in un clima di ascolto e confronto aperto, durante il quale è stata nuovamente sollecitata la necessità di monitoraggi dettagliati degli inquinanti e l’avvio di una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). I sindaci presenti hanno dichiarato di non disporre, ad oggi, di informazioni in merito, un vuoto che appare preoccupante soprattutto considerando che l’impianto tratta oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti all’anno (a fronte di una media ordinaria di 60.000-100.000 tonnellate). È stato condiviso un documento, relativo a “determinazioni di modifica non sostanziale” firmato dalla Provincia, che prevede interventi volti a mitigare gli odori, ma che lascia ipotizzare un ampliamento dell’attività, con la costruzione di due nuovi camini alti 22 metri. Pur definito formalmente come modifica non sostanziale, tale progetto potrebbe comportare importanti implicazioni ambientali e sanitarie. Durante l’incontro, la rete ha richiesto l’incarico di esperti indipendenti per avviare una VIS. Preoccupa inoltre l’assenza di ATS, ARPA e dei sindaci dei comuni di San Paolo D’Argon e Albano Sant’Alessandro, enti tecnici fondamentali per affrontare con serietà e trasparenza le questioni di salute e inquinamento ambientale. La tutela della salute pubblica non può attendere. Vogliamo risposte, dati certi e prevenzione efficace. Solo con il coinvolgimento reale dei cittadini e un’azione decisa delle istituzioni si potrà finalmente cambiare rotta. Da anni sottolineiamo che l’odore percepito non è semplice “puzza” e che non si tratta solo di emissioni di vapore acqueo, ma è fondamentale spostare l’attenzione sugli inquinanti effettivamente emessi. Gli enti hanno spesso minimizzato l’impatto degli odori, ma in un recente convegno intitolato “Il lato oscuro del biogas” sono stati evidenziati gli effetti tossici di tali emissioni. È stato riferito ai sindaci l’intervento di medici secondo cui i Composti Organici Volatili (COV) percepiti come odori sgradevoli comprendono sostanze come grassi volatili, composti dell’azoto, dello zolfo, fenoli, terpeni, composti fluorurati (Pfas) e idrocarburi aromatici, che possono provocare, oltre al disagio sensoriale, gravi alterazioni della salute, inclusi rischi cancerogeni e danni epatici (fonte: Ministero della Salute). Ringraziamo i sindaci per la disponibilità al confronto e ci auguriamo che questo incontro rappresenti solo l’inizio di un percorso stabile di collaborazione tra amministrazioni e comunità. Solo attraverso trasparenza, responsabilità e partecipazione potremo affrontare un problema che dura da troppo tempo, in un territorio che non può più reggere. Comitato Aria Pulita Tomenone   PS: Il Comitato Aria Pulita Tomenone ricorda a tutti che l’inquinamento odorigeno e le “molestie olfattive” sono un problema sia di convivenza pubblica sia di salute pubblica. https://www.raiplay.it/dirette/rai1/Speciale-Tg1—SOS-Terre-malate—Puntata-del-22062025-6613bdd4-6dce-4c82-8a39-e6e9ef128cde.html A tal proposito il Comitato ricorda che è importante segnalare gli odori, cosa che ultimamente molte persone non stanno più facendo a causa della rassegnazione. La rassegnazione è quello che vuole la Montello Spa e noi non ci rassegniamo. https://tinyurl.com/mvfms79s   Redazione Sebino Franciacorta
Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi si esprime contro l’inceneritore della Montello Spa
Durante l’ultima seduta dell’Assemblea di Comunità Montana dei laghi Bergamaschi, avvenuta in data lunedì 9 giugno 2025, la presente si è espressa in contrarietà al progetto di termovalorizzazione della Montello Spa. L’Assemblea ha votato, all’unanimità, la mozione presentata dal consigliere Lorenzo Poli dal titolo “Mozione di contrarietà all’impianto di termovalorizzatore proposto da Montello Spa”. Prima della votazione, il consigliere Poli ha esposto i contenuti e il messaggio della mozione, sottolineandone l’importante peso politico come esempio di solidarietà sociale a tutti i comuni che potrebbero essere travolti da un progetto del genere. L’endorsement alla mozione è arrivato dal Presidente di Comunità Montana, Danny Benedetti, sindaco di Trescore Balneario; dal Presidente dell’Assemblea Roberto Martinelli, sindaco di Tavernola Bergamasca; dal sindaco di Sarnico Vigilio Arcangeli; e dalla sindaca di Credaro Adriana Bellini con una dichiarazione di voto. “La proposta avanzata dall’azienda Montello Spa, mirante a realizzare un impianto di termovalorizzatore di rifiuti aziendali che produca energia elettrica e termica per esclusivo autoconsumo (senza alcun eventuale beneficio per la comunità), è da mesi oggetto di dibattito nell’opinione pubblica bergamasca. L’eventuale realizzazione di questo impianto di termovalorizzatore chiama ad una presa di posizione chiara della nostra Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi in quanto vede coinvolti 16 comuni membri appartenente all’ambito della Val Cavallina (Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate Sopra, Endine Gaiano, Entratico, Gaverina Terme, Luzzana, Monasterolo del Castello, Ranzanico, Grone, Spinone al Lago, Trescore Balneario, Vigano San Martino e Zandobbio), oltre che ad altri 25 comuni bergamaschi (Alzano Lombardo, Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Calcinate, Carobbio, Cavernago, Cenate Sotto, Chiuduno, Costa di Mezzate, Gorlago, Gorle, Grassobbio, Grumello del Monte, Nembro, Orio al Serio, Pradalunga, Ranica, Scanzorosciate, Seriate, Telgate, Torre Boldone, Torre de Roveri e Villa di Serio).” – ha affermato Poli, aggiungendo – “A fine febbraio 2024, ben 41 sindaci del territorio – in rappresentanza di oltre 200.000 bergamaschi (quasi il 20% della popolazione) – hanno manifestato la loro contrarietà e preoccupazione per il progetto stesso, fondandosi su ragioni sanitarie, ambientali, paesaggistiche, economiche, sociali e strategiche. Nel frattempo la cittadinanza ha raccolto migliaia di firme per manifestare la propria opposizione al progetto, dimostrando chiaramente che la popolazione non accetta la realizzazione di un impianto che comporterebbe danni ambientali e sanitari senza alcun beneficio concreto per il territorio. Incalza Poli: “Stiamo parlando di un progetto fortemente impattante che avrebbe una potenza di 154 MW, diventando il più grande inceneritore esistente in Italia (quasi il doppio di quello di Dalmine e di Brescia). Secondo le stime, tutti i comuni nel raggio di circa 15/20 km dall’eventuale impianto verrebbero raggiunti dalle sue emissioni, quindi i paesi membri di Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi che verrebbero raggiunti dalle emissioni si ampliano a dismisura arrivando fino a Lovere.  Ormai la letteratura medico-scientifica ci dice chiaramente che un termovalorizzatore può avere effetti collaterali nel medio periodo, tra cui l’accumulo di sostanze tossiche nel suolo e nelle falde acquifere, la riduzione della biodiversità locale e l’aumento della resistenza agli inquinanti nei microorganismi, compromettendo la qualità dell’agricoltura, dell’acqua potabile e dell’ecosistema circostante, con ripercussioni negative per la salute umana e animale. Senza parlare delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) e l’esposizione multipla di polveri sottili che potrebbero conseguire.”  L’impianto della Montello Spa impatterebbe negativamente sul contesto paesaggistico e ambientale, in un’area che ospita percorsi naturalistici, sportivi e culturali. In questi anni le amministrazioni locali e altri enti territoriali hanno investito risorse significative per valorizzare il patrimonio naturale della zona, sforzi che verrebbero vanificati dall’introduzione di un’infrastruttura così invasiva. In Lombardia esistono già 14 impianti funzionanti che garantiscono l’autosufficienza dei rifiuti trattati, compresi quelli provenienti da fuori regione, ciò evidenzia l’inutilità di un ulteriore inceneritore e contraddice il principio di una gestione sostenibile dei rifiuti, che dovrebbe puntare su riduzione, riuso e riciclo piuttosto che su nuove strutture di combustione. L’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili, riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori. Inoltre si deve sottolineare che la proposta di un progetto di termovalorizzazione è oggi più che mai fuorviante, in un periodo storico dove anche l’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili, riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori[1]. La Legge Europea sulla Gestione dei Rifiuti, approvata in maggio 2018, stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani smaltiti in discarica dovranno essere ulteriormente ridotti, per costituire al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti, stabilendo inoltre un aumento del riciclaggio fino al 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035[2]: un obiettivo che va in totale controtendenza rispetto alla proposta di inaugurare un inceneritore.” Conclude il consigliere Poli: “La votazione all’unanimità della mozione in contrarietà all’impianto di inceneritore della Montello Spa è un esempio di solidarietà sociale e di responsabilità politica che sottolinea come certi temi importanti, come la salute umana e l’ambiente, non possono essere più negoziabili al giorno d’oggi. Il nostro compito, come amministratori, è di mantenere vivibile il territorio e non aggiungere ulteriori fattori di rischio”   [1] https://www.ecoseven.net/ambiente/europa-gli-inceneritori-nonsono-sostenibili/ [2] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_18_3846   Redazione Sebino Franciacorta