Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi si esprime contro l’inceneritore della Montello SpaDurante l’ultima seduta dell’Assemblea di Comunità Montana dei laghi
Bergamaschi, avvenuta in data lunedì 9 giugno 2025, la presente si è espressa in
contrarietà al progetto di termovalorizzazione della Montello Spa.
L’Assemblea ha votato, all’unanimità, la mozione presentata dal consigliere
Lorenzo Poli dal titolo “Mozione di contrarietà all’impianto di
termovalorizzatore proposto da Montello Spa”.
Prima della votazione, il consigliere Poli ha esposto i contenuti e il messaggio
della mozione, sottolineandone l’importante peso politico come esempio di
solidarietà sociale a tutti i comuni che potrebbero essere travolti da un
progetto del genere. L’endorsement alla mozione è arrivato dal Presidente di
Comunità Montana, Danny Benedetti, sindaco di Trescore Balneario; dal Presidente
dell’Assemblea Roberto Martinelli, sindaco di Tavernola Bergamasca; dal sindaco
di Sarnico Vigilio Arcangeli; e dalla sindaca di Credaro Adriana Bellini con una
dichiarazione di voto.
“La proposta avanzata dall’azienda Montello Spa, mirante a realizzare un
impianto di termovalorizzatore di rifiuti aziendali che produca energia
elettrica e termica per esclusivo autoconsumo (senza alcun eventuale beneficio
per la comunità), è da mesi oggetto di dibattito nell’opinione pubblica
bergamasca. L’eventuale realizzazione di questo impianto di termovalorizzatore
chiama ad una presa di posizione chiara della nostra Comunità Montana dei Laghi
Bergamaschi in quanto vede coinvolti 16 comuni membri appartenente all’ambito
della Val Cavallina (Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate
Sopra, Endine Gaiano, Entratico, Gaverina Terme, Luzzana, Monasterolo del
Castello, Ranzanico, Grone, Spinone al Lago, Trescore Balneario, Vigano San
Martino e Zandobbio), oltre che ad altri 25 comuni bergamaschi (Alzano Lombardo,
Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Calcinate, Carobbio,
Cavernago, Cenate Sotto, Chiuduno, Costa di Mezzate, Gorlago, Gorle, Grassobbio,
Grumello del Monte, Nembro, Orio al Serio, Pradalunga, Ranica, Scanzorosciate,
Seriate, Telgate, Torre Boldone, Torre de Roveri e Villa di Serio).” – ha
affermato Poli, aggiungendo – “A fine febbraio 2024, ben 41 sindaci del
territorio – in rappresentanza di oltre 200.000 bergamaschi (quasi il 20% della
popolazione) – hanno manifestato la loro contrarietà e preoccupazione per il
progetto stesso, fondandosi su ragioni sanitarie, ambientali, paesaggistiche,
economiche, sociali e strategiche. Nel frattempo la cittadinanza ha raccolto
migliaia di firme per manifestare la propria opposizione al progetto,
dimostrando chiaramente che la popolazione non accetta la realizzazione di un
impianto che comporterebbe danni ambientali e sanitari senza alcun beneficio
concreto per il territorio.
Incalza Poli: “Stiamo parlando di un progetto fortemente impattante che avrebbe
una potenza di 154 MW, diventando il più grande inceneritore esistente in Italia
(quasi il doppio di quello di Dalmine e di Brescia). Secondo le stime, tutti i
comuni nel raggio di circa 15/20 km dall’eventuale impianto verrebbero raggiunti
dalle sue emissioni, quindi i paesi membri di Comunità Montana dei Laghi
Bergamaschi che verrebbero raggiunti dalle emissioni si ampliano a dismisura
arrivando fino a Lovere.
Ormai la letteratura medico-scientifica ci dice chiaramente che un
termovalorizzatore può avere effetti collaterali nel medio periodo, tra cui
l’accumulo di sostanze tossiche nel suolo e nelle falde acquifere, la riduzione
della biodiversità locale e l’aumento della resistenza agli inquinanti nei
microorganismi, compromettendo la qualità dell’agricoltura, dell’acqua potabile
e dell’ecosistema circostante, con ripercussioni negative per la salute umana e
animale. Senza parlare delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) e
l’esposizione multipla di polveri sottili che potrebbero conseguire.”
L’impianto della Montello Spa impatterebbe negativamente sul contesto
paesaggistico e ambientale, in un’area che ospita percorsi naturalistici,
sportivi e culturali. In questi anni le amministrazioni locali e altri enti
territoriali hanno investito risorse significative per valorizzare il patrimonio
naturale della zona, sforzi che verrebbero vanificati dall’introduzione di
un’infrastruttura così invasiva.
In Lombardia esistono già 14 impianti funzionanti che garantiscono
l’autosufficienza dei rifiuti trattati, compresi quelli provenienti da fuori
regione, ciò evidenzia l’inutilità di un ulteriore inceneritore e contraddice il
principio di una gestione sostenibile dei rifiuti, che dovrebbe puntare su
riduzione, riuso e riciclo piuttosto che su nuove strutture di combustione.
L’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di
questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso
l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili,
riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori.
Inoltre si deve sottolineare che la proposta di un progetto di
termovalorizzazione è oggi più che mai fuorviante, in un periodo storico dove
anche l’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso
futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha
escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili,
riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori[1].
La Legge Europea sulla Gestione dei Rifiuti, approvata in maggio 2018,
stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani smaltiti in discarica dovranno
essere ulteriormente ridotti, per costituire al massimo il 10% del totale dei
rifiuti urbani prodotti, stabilendo inoltre un aumento del riciclaggio fino al
55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035[2]: un obiettivo
che va in totale controtendenza rispetto alla proposta di inaugurare un
inceneritore.”
Conclude il consigliere Poli: “La votazione all’unanimità della mozione in
contrarietà all’impianto di inceneritore della Montello Spa è un esempio di
solidarietà sociale e di responsabilità politica che sottolinea come certi temi
importanti, come la salute umana e l’ambiente, non possono essere più
negoziabili al giorno d’oggi. Il nostro compito, come amministratori, è di
mantenere vivibile il territorio e non aggiungere ulteriori fattori di rischio”
[1]
https://www.ecoseven.net/ambiente/europa-gli-inceneritori-nonsono-sostenibili/
[2] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_18_3846
Redazione Sebino Franciacorta