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In piazza con gli operai Gruppo8, l’appello sottoscritto da associazioni e partiti
La vicenda dei lavoratori della filiera Gruppo 8 è simbolica di un sistema sempre più diffuso del “Made in Italy”. Grandi Multinazionali che vogliono sfoggiare il brand Made in Italy, ma che pretendono condizioni di tutt’altre latitudini. Utilizzano aziende terziste satelliti che sfruttano spietatamente lavoratori e lavoratrici facendogli fare il lavoro sporco, per poi incassare mega profitti. Sono ormai tanti i casi fatti emergere anche dalle procure nel settore della moda, ma l’arredamento non è da meno. A Forlì e a Cesena non sono per fortuna condizioni così diffuse come in altri territori, ma sappiamo che i meccanismi di sfruttamento attecchiscono facilemente dove trovano campo libero, a causa degli immensi profitti che generano. A Gruppo 8 e HTL international forse non è andata bene come speravano. Grazie al coraggio dei lavoratori che hanno denunciato le condizioni disumane a cui erano costretti e si sono messi in lotta per i loro diritti. Ma sappiamo di non poterli lasciare soli. Non solo perché hanno bisogno di tutto il supporto possibile, ma perché questa lotta parla a tutte e tutti, su questa lotta si gioca il futuro di un territorio. Non è retorica. Sono tanti i territori dove indifferenza e noncuranza hanno dato in pasto il tessuto economico a sfruttamento e nocività. Qual’è l’antidoto a tutto questo? Solidarietà, lotta, convergenza. Convergere per difendere il lavoro dignitoso e le libertà sindacali. Abbiamo davanti una controparte che non fa che invocare il decreto sicurezza contro la mobilitazione sindacale. Ci rende chiaro quali sono gli obiettivi di queste norme e del governo che le ha scritte: difendere le aziende che sfruttano, dare mano libera a multinazionali senza scrupoli. Sicurezza per i profitti, non certo per i lavoratori e lavoratrici. Ancora di più è necessario convergere insieme su Forlì, farci trovare pronte e pronti, al fianco dei lavoratori Gruppo 8 in sciopero. LE PRIME ADESIONI: ADL Cobas Amnesty International Italia – Gruppo di Forlì Anpi Comunale Forlì Anpi Provinciale FC Associazione voceDonna Comitato NoMegastore Comitato Forlì Pride Collettivo Caracol Cesena Comitato NoMegastore – Forli Coop. Equamente CSP Collettivo Studentesco per la Palestina Forlì Europa Verde Forli Cesena Fondamenta – Alleanza Verdi e Sinistra di Cesena Forlì Città Aperta Ipazia liberedonne Libera Forlì-Cesena Legambiente Forlì Cesena Mani Rosse Antirazziste Forlì Mediterranea Saving Humans Forlì-Cesena Monnalisa collettivo femminista Movimento 5 Stelle – gruppo territoriale Forlì Genitori per la futura Forlì Partito Comunista dei Lavoratori – sezione Romagna Partito Democratico – Unione Territoriale Forlivese PCI Forlì-Cesena Pietre Resistenti APS Rea collettivo di genere Rifondazione Comunista Cesena Rifondazione Comunista Forlì Sinistra Italiana Forlì-Cesena Sorrivoli Resistente Un secco no APS Unione Giovani di Sinistra Forlì-Cesena USB Romagna XR Romagna The post In piazza con gli operai Gruppo8, l’appello sottoscritto da associazioni e partiti first appeared on SUDD Cobas. The post In piazza con gli operai Gruppo8, l’appello sottoscritto da associazioni e partiti appeared first on SUDD Cobas.
Gruppo 8, facciamo il punto sulla vertenza.
Dal 1 Agosto è ripresa la lotta dei lavoratori Gruppo8. In ballo ci sono ancora una volta la difesa dei posti di lavoro minacciati dalla delocalizzazione e insieme a questi la difesa dei diritti conquistati lo scorso dicembre. L’accordo che era stato firmato il 20 Luglio in prefettura, arrivato dopo 17 giorni di sciopero e picchetti, è stato fatto carta staccia dall’azienda. Da qui la ripresa della lotta, che stavolta si è allargata anche a Cesena, davanti ad un altra “fabbrica dello sfruttamento” in cui Gruppo 8 ha spostato la lavorazione delle commesse. La lotta dei lavoratori continua ad accendere i riflettori sulla realtà di caporalato e sfruttamento che si nasconde dietro l’etichetta “Made in Italy”, oltre il settore della moda. 1. A Gruppo8 non è in corso una “crisi industriale” ma una delocalizzazione. Questo vuol dire che la difesa dei posti di lavoro è difesa dei diritti. E viceversa. Perchè le commesse di lavoro ci sono, ma vogliono essere portate lì dove il costo del lavoro è inferiore per massimizzare i profitti. La delocalizzazione, in questo caso, è semplicemente la riposta alla sindacalizzazione degli operai. Fino allo scorso Dicembre i lavoratori che stanno picchettando la fabbrica erano costretti a turni di 12 ore, senza diritto a malattia o ferie. Molti di loro erano costretti a vivere in un dormitorio all’interno della fabbrica1 2. Dopo essere stati reclutati da un caporale (che risulta come “titolare” della Sofalegname, la fake company di cui sono formalmente dipendenti) nel distretto tessile di Prato ed essere arrivati qui con promessa di “casa e lavoro”, si sono trovati a vivere in uno deposito senza finestre, riscaldamento né acqua calda. E a trascorrere in fabbrica 24h di tutte delle loro giornate, di cui la metà a lavorare. Dopo 7 giorni di sciopero, a Dicembre gli operai conquistano l’applicazione del CCNL e turni di otto ore per cinque giorni. Poi la delocalizzazione per riportare indietro la lancetta dei diritti. L’azienda non ha mancato di dire “vedete? Almeno prima avevano un lavoro”. Nel caso in cui fosse chiaro quale sia la posta in gioco. 2. Gruppo8 è la società italiana creata dalla multinazionale HTL International 3, leader nella produzione mondiale di divani di alta gamma per il mercato di lusso. Dopo aver acquisito il marchio italiano “Corium”, la multinazionale attraverso Gruppo8 ha avviato la produzione a Forlì. Come accade per il comparto della moda, anche in questo caso ad attirare qui la multinazionale è il valore aggiunto dell’etichetta “Made in Italy”. Che si tratti di una borsa in pelle o di un divano il copione non cambia: la strategia di massimizzazione del profitto passa dalla combinazione dell’ etichetta “made in italy” con costi del lavoro made in China o Bangladesh. I copione passa sempre da catene di appalti “sotto costo” a società a conduzione cinese dove a garantire il risparmio è lo sfruttamento spietato di lavoratori provenienti da Cina, Pakistan, e paesi africani 4. 3. E’ le terza volta in meno di un anno che i lavoratori sono costretti ad entrare in sciopero ad oltranza. A Dicembre per lottare contro il sfruttamento e la conquista di un contratto regolare5. Poi a luglio per fermare il primo tentativo di delocalizzare la produzione6. Diciassetti giorni di picchetto degli operai ed un tentativo della polizia di sgomberare con la forza i lavoratori 7. Poi un accordo firmato in prefettura da sindacato e azienda che prevedeva la riapertura dello stabilimento, apertura di un contratto di solidarietà ed il pagamento degli stipendi arretrati 8. Solo che l’azienda non ha rispettato neanche una riga di quell’accordo9. E l’1 agosto la lotta deve riprende10. 4. La delocalizzazione di Gruppo8 ha due facce. E’ in parte una delocalizzazione “classica”, con i container – bloccati dagli operai – pronti a partire dal Porto di Ravenna in direzione Shahngai. Ma è anche una “delocalizzazione in loco”, o meglio “dietro casa”. Dopo la firma dell’accordo, la commessa che avrebbe dovuto far ripartire la produzione nello stabilimento di via Gramadora a Forlì, è stata dirottata a Cesena. E insieme alla commessa a Cesena sono arrivati anche i picchetti.11 Una volta che l’azienda si è vista costretta a regolarizzare i lavoratori (formalmente dipendenti della fake company Sofalegname), Gruppo8 ha spostato tutte le commesse in un altra fabbrica dello sfruttamento a trenta chilometri di distanza. Pochi mesi prima, un controllo congiunto di polizia municipale e carabinieri trovava in quella stessa fabbrica di Cesena – in zona Calisese – lavoratori a nero e dormitori interni allo stabilimento12. La produzione viene spostata dove è ancora possibile sfruttare, sfuggendo alla sindacalizzazione ed agli accordi sottoscritti. 5. Sofalegname – di cui i lavoratori sono formalmente dipendenti -è una società fittizia, creata ad hoc da Gruppo8 e che ha sempre  lavorato esclusivamente per Gruppo8 all’interno di stabilimenti di Gruppo8 sotto la direzione ed il controllo quotidiano di personale di Gruppo8. Siamo di fronte ad un caso eclatante di intermediazione fittizia di manodopera e di caporalato 13. Il sistema è identico a quello rivelato dalle inchieste della Procura di Milano e che hanno portato al commissariamento delle società dei piu importanti brand della moda di lusso (Dior, Giorgio Armani e in ultimo Loro Piana). Quello che in questi casi ha avuto bisogno di lunghe e difficili indagini è stato fatto emergere – nel caso Gruppo8 – in tutta la sua chiarezza e drammaticità direttamente dagli operai sfruttati. Il sistema è identico: un’azienda multinazionale che esternalizza la produzione ad aziende a conduzione cinese che sono semplici “serbatoi di manodopera” e che garantiscono bassisimi costi di produzione imponendo turni di 12 ore al giorno agli operai e condizioni degradanti di vita con dormitori interni alle fabbriche. Questo sistema – in questo come negli altri casi – funziona anche come escamotage per evasione di tasse e contributi INPS. Ed infatti i lavoratori Sofalegname si trovano non solo senza stipendi, ma anche senza contributi versati. Oltra al danno, una beffa non solo per loro ma per tutta la comunità. Sofalegname è la “tipica” società che nasce per accumulare debiti e morire poco dopo lasciando a mani vuote fisco e lavoratori. 6. Nei casi trattati dalla Procura di Milano i brand della moda si sono fatto schermo del “non sapevamo”. La Procura ha provato che si trattava di una menzogna. Non solo perché nei laboratori “cinesi” dello sfruttamento la produzione era quotidianamente controllata da funzionari degli stessi brand, ma perché erano le stesse tariffe che venivano corrisposte a queste società a rendede impossibile lavorare nel rispetto delle regole: puoi “starci dentro” solo sfruttando ed evedendo. Lo sfruttamento e l’illegalità non è un incidente, ma un fatto matematico. Nel caso Gruppo8 ricorre tutto questo. Più uno: Sofalegname ha sempre lavorato “in casa” di Gruppo 8 (ovvero nello stabilimento Gruppo8 concesso alla Sofalegname in “comodato d’uso gratuito”), a stretto contatto con i lavoratori diretti di Gruppo 8. I dormitori e lo sfruttamento erano anche questi in spazi dati da Gruppo 8 alla Sofalegname e letteralmente sotto i loro occhi. Dire di non sapere è davvero impossibile. Perché si tratta di un esternalizzazione della produzione fatta all’interno  del proprio stesso stabilimento. Immagine se la ditta cinese che sfrutta fosse stata “ospitata gratuitamente” in uno stabilimento Giorgio Armani o Loro Piana…  7. Gruppo 8 continua a dichiararsi “completamente estranea alla vertenza”. Nel farlo prende in giro tutti: operai, istituzioni e tutto il territorio. Ma non solo. Vuole mettersi al di sopra della legge (la l. 276/2003) che stabilisce la responsabilità dei committenti su stipendi, contributi e condizioni di lavoro delle aziende a cui viene esternalizzata la produzione 14.  Accettare che Gruppo 8 sia “estranea” a questa vicensa equivale ad un via libera per loro e per altri in futuro allo sfruttamento, al caporalato e all’evasione sfrenata. Equivale a dire a chi vuole massimizzare i profitti sulla pelle dei lavoratori che non ce bisogno di delocalizzare in Cina, perché puoi ottenere la stessa cosa qui sfruttando operai cinesi e pakistani. E mantenendo pure l’etichetta Made In Italy.  8. Gruppo8 invoca il nuovo DL Sicurezza contro gli operai e lo sgombero dei picchetti. Ecco a chi e a cosa – e soprattuto a chi – servono le nuove diposizioni del governo Meloni. Il problema del nostro paese non sono i picchetti, ma lo sfruttamento, il lavoro nero e l’evasione contributiva. Opporsi al DL Sicurezza vuol dire sostenere la lotta degli operai Gruppo8. E viceversa. 1 La fabbrica dormitorio nel distretto dei divani – Tgr 8.12.24 https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/video/2024/12/forli-sciopero-divani-fabbrica-dormitorio-2251ad8b-4eaf-4072-8d8b-778701e3e6dc.html 2I lavoratori del “distretto dell’imobottito” di Forlì costretti a dormire in fabbrica – Il Post https://www.ilpost.it/2024/12/10/lavoratori-divani-forli-sciopero/ 3“Gruppo 8 S.R.L is a new enterprise launched in Italy,invested by HTL Group,an international fashion home brand in Singapore.” https://it.linkedin.com/company/gruppo-8srl 4La protesta degli schiavi dei divani va avanti: “Così ci sfruttano, ecco la catena” – il Fatto Quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/12/protesta-degli-schiavi-dei-divani-di-forli-aggiornamenti/7802402/ 5“Schiavi dei divani”, dopo lo sciopero arriva la stabilizzazione – Tgr 13.12.24 https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/articoli/2024/12/schiavi-dei-divani-dopo-lo-sciopero-arriva-la-stabilizzazione-dd8e6a13-a26f-4d2a-88ea-edcde2dd8310.html 6 “Restate in ferie”. E a Forlì smontano la fabbrica – Il Fatto Quotidiano 6.07.25 https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/06/restate-in-ferie-e-a-forli-smontano-la-fabbrica/8051693/ 7 Disordini e feriti lievi tra scioperanti e Polizia – Rai News 14.07.25 https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/articoli/2025/07/disordini-e-tensione-tra-scioperanti-e-polizia-570f9943-0b40-4e96-b8cb-ce4a31a2a9ec.html 8 Accordo alla Gruppo 8 di Forlì, fermata la delocalizzazione – Ansa 21.07.25 https://www.ansa.it/amp/emiliaromagna/notizie/2025/07/21/accordo-alla-gruppo-8-di-forli-fermata-la-delocalizzazione_ad349524-fb05-4cd5-acc6-fde8c7ba4643.html 9 Sudd Cobas, ‘Gruppo 8 non ha rispettato gli impegni presi’ – Ansa 31.07.25 https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2025/07/31/sudd-cobas-gruppo-8-non-ha-rispettato-gli-impegni-presi_5eaa4b07-84c2-4ed4-91d6-57647df26d49.html 10 Gruppo8, si riapre la vertenza e tornano i picchetti – Tgr 1.08.25 https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/video/2025/08/gruppo-8-impegni-sudd-cobas-sofalegname-picchetti-991a684a-5c52-4921-bb5b-7ca010bcec74.html 11 Sofalegname, protesta in trasferta. Presidio in un’azienda cesenate – Il Resto del Carlino 3.08.25 https://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/sofalegname-protesta-in-trasferta-presidio-76e8daef?live 12 Vivevano e lavorano in nero nel capannone trasformato in laboratorio manifatturiero: blitz delle forze dell’ordine – Forlì Today 15.11.24 – https://www.cesenatoday.it/cronaca/1lavoro-nero-laboratori-clandestini-blitz-a-cesena.html 13 La Procura manda Finanza, Ispettorato del lavoro e l’ufficio Immigrazione a setacciare Gruppo 8 e Sofalegname – Forlì Today 16.07.25 https://www.forlitoday.it/cronaca/protesta-mobile-imbottito-ispezione-procura.html 14 Cesena, lavoratori non pagati, Cobas contro “Gruppo 8”: «Per legge deve intervenire il committente» – Corriere Romagna 10.08.25 https://www.corriereromagna.it/cesena/cesena-lavoratori-non-pagati-cobas-contro-gruppo-8-per-legge-deve-intervenire-il-committente-FF1564263?fbclid=IwY2xjawMIV7VleHRuA2FlbQIxMQABHschhz18kJZYa-eO0sbnUedk96GipFOFTXR9u82kF37gkvaHYlw9YrxDWPl7_aem_EcDp_OP3f2OncfZf1JQNyg The post Gruppo 8, facciamo il punto sulla vertenza. first appeared on SUDD Cobas. 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Strike Days vol. 3. Segui la diretta
Diretta delle 11 giornate di sciopero nel distretto tessile pratese a partire dal 26 giugno 2025 per l’evento Strike Days. 28.06.2025 H 18:00 VINCE LO SCIOPERO ANCHE ALLA CONFEZIONE DENG! PROVOCAZIONI AL PICCHETTO IN VIA PISTOIESE Firmato l’accordo per la stabilizzazione di lavoratori e lavoratrici, turni 8×5 e applicazione del CCNL alla Confezione Deng. Continua invece lo sciopero alla confezione di Via Pistoiese, rimasta l’unica del Macrolotto Zero a non aver ancora accettato le richieste di sindacato e lavoratori. Tesione al presidio per le continue provocazioni di alcuni capi. L’ondata di sciopero non è finita, e nuovi picchetti si preparano a partire. 28.06.2025 H 14:00 PRIME DUE VITTORIE AL MACROLOTTO ZERO. 8 ACCORDI FIRMATI, ANCORA ATTIVI 8 PICCHETTI Sottoscritti quasi simultaneamente gli accordi 8×5 alla WSX Filati e alla Confezione Lin Guohui in via Filzi. Si resiste al caldo e si continua a convergere sul Macrolotto Zero per sostenere i picchetti alla confezione di via Pistoiese e alla Deng, dove lo sciopero prosegue da ieri mattina. Nel mentre restano attivi anche gli scioperi nelle altre zone della città: CONFEZIONE DENG zona Macrolotto Zero – https://maps.app.goo.gl/4a8jsPPoLH4KFB6t6 CONFEZIONE VIA PISTOIESE zona Macrolotto Zero – https://maps.app.goo.gl/R1aq2XuxcEGoyXfJA CONFEZIONE LUISA zona Mezzana – https://maps.app.goo.gl/z9mj5ULt6sqpRBMj8 SU JIANSHE zona Pratilia – https://maps.app.goo.gl/eKEg54WgyNF2dQmT8?g_st=ipc TESSITURA PANNA zona Galciana – https://maps.app.goo.gl/5vGBytaJ2mNZYyNK7?g_st=ic LI BASSI zona Quarrata – https://maps.app.goo.gl/kMmFSyNSE26fYo697 MAGLIERIA ELVA zona Montemurlo – https://maps.app.goo.gl/fsrhkHX4bp1kWB726?g_st=ic CONFEZIONE SAN MARTINO in assemblea permanente zona Coiano – https://maps.app.goo.gl/4jmh49AdnD5EnudMA?g_st=ac 28.06.2025 H. 12:00 LO STRIKEDAYS “INVADE” IL MACROLOTTO ZERO: PICCHETTI DAVANTI A QUATTRO AZIENDE Si aggiugno i lavoratori della WSX Filati e di due confezioni (una in Via Pistoiese e l’altra in via Filzi) agli scioperi in corso nella zona del Macrolotto Zero, dove da ieri mattina va avanti il picchetto operaio anche davanti alla Confezione Deng. La giornata è appena iniziata e lascerà il segno in un altro dei cuori del distretto abbigliamento, dove si concentrano le confezioni. 28.06.2025 H. 9:30 PARTE IL PICCHETTO ALLA MAGLIERIA ELVA. E’ IL TREDICESIMO DEL TERZO STRIKE DAYS Lo StrikeDays arriva a Montemurlo, in uno dei cuori pulsanti del distretto tessile pratese. I primi ad entrare in agitazione sono i lavoratori della Maglieria Elva. Al loro fianco una forte presenza degli operai de L’Alba, stireria industriale di Montemurlo, già protagonisti negli scorsi mesi di una battaglia contro l’applicazione del CCNL Pulizia Multiservizi ed il sistema degli appalti: una battaglia conclusasi con l’assunzione diretta di tutti i lavoratori e l’applicazione del CCNL per l’industria tessile. 28.06.2025 H.7:00 SECONDA NOTTE TRASCORSA IN FABBRICA PER GLI OPERAI DELLA CONFEZIONE SAN MARTINO Inizia il terzo giorni di assemblea permanente per gli operai della Confezione San Martino. Gli operai sono in lotta contro lo smantellamento della fabbrica ed il sistema “sfrutta e poi scappa” con cui i padroni del distretto eludono controlli e sanzioni. Forte la solidarietà dai lavoratori della zona. 27.06.2025 H 21.00 VITTORIA ANCHE PER I LAVORATORI DELLA CONFEZIONE FORTUNA DI SAN GIUSTO. GIÀ RAGGIUNTI SEI ACCORDI. In serata arriva anche la firma dell’accordo 8×5 per i lavoratori della Confezione Fortuna che sono in sciopero da tutta la giornata con il sostegno dei lavoratori sindacalizzati delle altre confezioni e stirerie della zona. 27.06.2025 H 20.00 CHIUDE IL PICCHETTO DELLA CONFEZIONE LUIGI CON LA VITTORIA PER I LAVORATORI! Anche alla confezione Luigi di Seano si firma l’accordo e si chiude il picchetto sindacale. Lavoratori che per anni sono hanno lavorato in questi laboratori dello sfruttamento si ribellano e si conquistano gli spazi di democrazia necessaria per stravolgere il distretto e il suo sistema di sfruttamento. 27.06.2025. H 18.00 ANCORA PROVOCAZIONI DA PARTE DELL’AZIENDA LIBASSI E PRESENZA INGENTE DELLE FORZE DELL’ORDINE AL PICCHETTO DI QUARRATA. Anche oggi la proprietà della Li bassi di Quarrata continua con le sue inutili provocazioni. Al picchetto un ingente presenza delle forze dell’ordine chiamata dalla proprietà. Da una ricerca più approfondita è emerso che L’azienda Li bassi ha utilizzato per mesi la Cassa Integrazione mentre faceva lavorare i lavoratori, pagando miseri salari rubando soldi pubblici, oltre ad aver utilizzato il lavoro nero per mesi. Le continue provocazioni della proprietà rendono il senso di impunità che queste aziende sentono di avere, e la continua presenza della forze dell’ordine di certo alimenta questa idea malsana che infondo possa essere lecito per fare profitto sfruttare lavoratori e lavoratrici. Lo sciopero continua ad oltranza e anche sta notte si dormirà di fronte ai cancelli. 27.06.2025. H 15.30 VITTORIA ALLA CONFEZIONE WENG. INIZIA LO SCIOPERO ALLA TESSITURA PANNA. Firmato a Confezione Weng. Dalla Primavera 8X5, a Galciana continua lo sviluppo di lotte operaie contro lo sfruttamento. E infatti nella zona limitrofa di Narnali inizia lo sciopero alla Tessitura Panna, con gli operai della Stireria Luna e della Confezione Weng freschi dalla firma degli accordi nelle proprie ditte. 27.06.2025 H 13:30 L’ALLERTA CALDO NON FERMA LA LOTTA I 9 picchetti continuano nonostante l’asfalto scotti. Si mangia insieme in strada, mentre il termometro continua ad alzarsi. Se si vuole contribuire ai picchetti: Bibite Fresche, ghiacco in busta, borse frigo o frighi di appoggio, frutta e acqua. Resilienza operaia, che sia inverno o estate. 27.06.25 H 12:30 SI VINCE E SI RILANCIA. A GALCIANA E SEANO LE VITTORIE DANNO IL VIA A DUE NUOVI SCIOPERI. Dopo Stireria Luna è il turno di Confezione Weng. Dopo il Pronto Moda Han è il turno di Confezione Luigi. A Galciana e Seano le vittorie recenti dei picchetti liberano energie per sostenere nuovi lavoratori. Da Tavola, una fila di biciclette si è spostata a Seano alla Confezione Luigi, dove ora è in corso il picchetto. Idem per Confezione Weng. 27.06.25 H 11:30 VITTORIA ALLA STIRERIA LUNA. SCIOPERO ALLA CONFEZIONE DI SU JIANSHE Arriva dopo due ore di picchetto l’accordo per i lavoratori della Stireria Luna di Galciana. Dopo la Zheng Shaosheng di Poggio a Caiano, arriva a 2 il bilancio degli accordi di stabilizzazione. Intanto a Pratilia (zona Esselunga) inizia lo sciopero alla Confezione Su Jianshe, supportati dai lavoratori dei vari pronto moda del condominio di Via dei fossi 14 che allo scorso Strike day hanno preso parte a una rivolta spontanea contro lo sfruttamento. 27.06.25 H 10:30 PARTITI I PICCHETTI ALLA CONFEZIONE DENG DI VIA PISTOIESE E PRONTO MODA HAN A TAVOLA. Arriva ad 8 il numero totale di picchetti complessivi. In via Pistoiese alla Confezione Deng gli operai ed operaie sono sostenuti dagli operai solidali della YDL di San giusto, che dopo aver retto lo sciopero più lungo dello scorso Strike Day oggi donano ciò che hanno ricevuto dagli altri membri della comunità: tempo ed energia conquistati grazie alla lotta. A tavola invece gli operai della stamperia Fastprint e della ditta Lucky di Seano sono ai cancelli della Pronto Moda Han, l’ottavi picchetto della giornata. 27.06.25 H 9:50 CONFEZIONE FORTUNA. PARTE LO SCIOPERO IN VIA MANTOVA 39 A SAN GIUSTO Parte il primo sciopero della giornata per la zona di San Giusto, supportato dagli operai di Confezione Pietro e Confezione Silvio, che proprio poche settimane fa montavano i picchetti davanti alle proprie fabbriche per conquistare l’8×5. Poco dopo l’inizio del presidio sindacale, un altro operaio ha deciso di uscire dalla fabbrica e unirsi al neonato cobas aziendale insieme ai colleghi di Confezione Fortuna, pronti per dire basta ai turni di 12 ore 7 giorni la settimana. 27.06.25 H 9:30 STIRERIA LUNA, GALCIANA. INIZIA IL 5° SCIOPERO, NELLA SECONDA GIORNATA DI STRIKE DAYS Parte la seconda giornata degli Strike Days vol. 3: oggi è sciopero solidale in tutta Prato! I lavoratori che nella seconda edizione degli Strike Days hanno conquistato diritti e contratti di lavoro stabili oggi scioperano a sostegno dei loro “colleghi” di distretto: tra i diritti conquistati c’è anche il diritto di sciopero, che oggi stanno esercitando per sostenere chi ancora è costretto al lavoro nero ed ai turni di dodici ore al giorno. Chi ha diritti sostiene la lotta di chi non c’è li ha: questa continua a essere la base su cui si fondano gli StrikeDays e, più in generale, il processo di sindacalizzazione di quello che si ritenevano insindacalizzabili. Nella confezione di Galciana da anni gli operai stirano e imbustano capi di abbigliamento pregiati, tra cui maglioni e sciarpe di lana e alpaca. Ma le condizioni di sfruttamento sono le medesime che ritroviamo in tutto il distretto: turni di 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana per paghe da fame. I lavoratori incrociano quindi le braccia per rivendicare la stabilizzazione 8×5. A sostenerli, i lavoratori di T.MA, Winner, CS Moda, My Station, Enrico, MJ67 e Confezione Gigi. 27.06.25 H 01:00 CONFEZIONE SAN MARTINO, COIANO. PARTE L’ASSEMBLEA PERMANENTE DEI LAVORATORI Hanno deciso di entrare in lotta con una protesta clamorosa ed inedita per questo distretto I lavoratori della Confezione San Martino in via Bologna in zona Coiano. Dalle una di notte tra giovedì e venerdì infatti sono in assemblea permanente dentro la fabbrica pronti a trascorrere li la loro prima notte con il sostegno del sindacato. I lavoratori ci hanno contattato nel pomeriggio. A poche ore di distanza dall’arrivo di un controllo ispettivo dell’ASL i titolari avevano iniziato a smantellare la fabbrica portando via macchinari di lavoro e merce da lavorare. É il copione “sfrutta e scappa” che da anni serve a chi sfrutta per eludere controlli e sanzioni. Questa volta i lavoratori hanno deciso di opporsi insieme al sindacato. Alle loro spalle ci sono anni ed anni di supersfruttamento. Turni di 14-15 ore e paghe da fame a cottimo a cucire capi di abbigliamento per il pronto-moda. Oggi gli operai si ritrovano senza lavoro, senza stipendi e senza tfr. In questa battaglia non mancheremo, se necessario, bussare alla porta delle aziende committenti, estendendo a loro l’agitazione sindacale. La lotta dei lavoratori della Confezione San Martino si inserisce nella cornice degli Strike Days che stanno vedendo scioperi e picchetti in decine di aziende del distretto ed in particolare nelle filiere del pronto moda. 26.06.25 H 18:00 QUARRATA. LAVORATORE E SINDACALISTA PRESI A SCHIAFFI AL PRESIDIO SINDACALE ALLA LI BASSI Gravissimo episodio oggi alla Li Bassi di Quarrata, azienda “italianissima” che confeziona vestiti conto terzi. Durante il presidio sindacale un uomo qualificatosi come il padre del titolare ha prima provato ad investire gli scioperanti per poi scendere dalla macchina e colpire al collo un lavoratore e tirare uno schiaffo a Francesca Ciuffi, sindacalista Sudd Cobas. Tutto è accaduto davanti ai Carabinieri. Come se non bastasse i titolari hanno simulato un’aggressione al proprio figlio. Questa la reazione dell’azienda alla richiesta dei dipendenti della ditta di avere un contratto regolare e turni umani. Fino ad oggi hanno lavorato per dieci ore al giorno dal lunedì al sabato tra periodi di lavoro nero, finti part-time e finti apprendistati. “Licenzierò i pakistani anche dell’altra mia azienda”. Si sono dovute sentire anche queste parole, pronunciate sempre da l’uomo che si è qualificato come il padre del titolare della Li Bassi e titolare di una ditta edile. Il presidio sindacale continua a oltranza fino alla fine dello sfruttamento nell’azienda quarratina. 26.06.25 H 17:30 VITTORIA 8×5 ALLA ZHENG SHAOSHENG DI POGGIO A CAIANO Firmato l’accordo 8×5 alla confezione Zheng Shaosheng: contratti indeterminati full-time per i lavoratori, riconoscimento dei diritti sindacali e integrazioni migliorative su malattia e ferie. 26.06.25 H 10:30 ZHENG SHAOSHENG, POGGIO A CAIANO. PARTE IL TERZO SCIOPERO DEGLI STRIKE DAYS In via del Granaio 89 nella zona di Poggio a Caiano si monta il gazebo che dà inizio allo sciopero dei lavoratori della Zheng Shaosheng, uno dei migliaia di covi del lavoro nero del distretto tessile e moda. I lavoratori scioperano per i contratti indeterminati full time e la fine del regime 12×7. 26.06.25 H 10:00 CONFEZIONE LUISA, MEZZANA. PARTE IL SECONDO SCIOPERO DEGLI STRIKE DAYS Gazebi e bandiere ora sono anche davanti ai cancelli della Confezione Luisa di viale Montegrappa, in zona Mezzana. Si tratta di un ricamificio industriale dove il lavoro nero è la normalità. Gli operai si sono uniti allo Strikedays per ottenere contratti indeterminati e smettere di lavorare dodici ore al giorno tutti i giorni della settimana. 26.06.25 H 8:30 LI BASSI, QUARRATA. PARTE IL PRIMO SCIOPERO DEGLI STRIKE DAYS Il terzo volume degli Strike Days, dopo quello autunnale nella zona Seano e quello primaverile diffuso in tutto il distretto, si apre questa mattina con lo sciopero dei lavoratori della LI BASSI FASHION GROUP di via Tevere, a Quarrata (PT). Si sciopera per mettere fine ai turni di 10-11 ore per 6 giorni la settimana e per trasformare i finti contratti di apprendistato in contratti regolari. L’azienda, a conduzione italiana, si occupa di stampare e cucire capi di abbigliamento e costumi da bagno conto terzi per svariati brand della moda. The post Strike Days vol. 3. Segui la diretta first appeared on SUDD Cobas. The post Strike Days vol. 3. Segui la diretta appeared first on SUDD Cobas.
Stryke days. Come colleghi di un’unica fabbrica e compagni di un’unica lotta
In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventotto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati. I picchetti proseguono alla YDL, alla Vivi Stamperia, alla JModa e alla Winner. Centinaia di operai del distretto mobilitati ogni giorno. Ventinove fabbriche … Leggi tutto L'articolo Stryke days. Come colleghi di un’unica fabbrica e compagni di un’unica lotta sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
StrikeDays. Come colleghi di un’unica fabbrica e compagni di un’unica lotta
In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventottoto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati. I picchetti proseguono alla YDL, alla Vivi Stamperia, alla JModa e alla Winner. Centinaia di operai del distretto mobilitati ogni giorno. Ventinove fabbriche già sindacalizzate che lo scorso venerdì hanno scioperato in solidarietà per andare a sostenere i picchetti dei loro colleghi di distretto. Un numero indefinito di passeggiate rumorose tra i capannoni, volantinaggi e comizi in diverse lingue ai cancelli delle fabbriche non ancora sindacalizzate. Un bilancio che è già un successo oltre le previsioni. Numeri che non riescono a trasmettere la gioia, l’entusiasmo, la generosità che riempiono queste giornate. La Primavera8x5, da “staffetta” che tra aprile e maggio aveva già portato a scioperi e accordi 8×5 in 15 fabbriche dello sfruttamento, si è fatta “valanga”. Prima con gli StrikeDays e poi con il Macroblocco Day. Ieri all’International Fashion Center in via dei Fossi 14 (uno dei “lotti” del Macrolotto n.1) la valanga si è fatta rivolta: i lavoratori di cinque aziende di uno stesso condominio industriale sono entrati uno dopo l’altro in sciopero esortati dai comizi sindacali fatti dai megafoni in lingua Urdu e Punjabi. I gazebi dei picchetti in sequenza tra loro a poche decine di metri l’uno dall’altro sono l’immagine che meglio racconta quello che sta accadendo in questi giorni. Chi vince sostiene chi non ha ancora vinto: così si alimenta la valanga. E i padroni, quasi tutti, sono costretti a cedere in poco tempo. Su chi non cede, la pressione aumenta ogni giorno. Per sei anni le lotte 8×5 nel distretto si sono sviluppate “nella media e grande fabbrica” del distretto: soprattutto tintorie, stamperie, fabbriche di grucce, stirerie industriali e logistiche. Gli StrikeDays invece insistono sui “laboratori dello sfruttamento”, quei piccoli capannoni che contano intorno ai quindici dipendenti e che costituiscono, messe tutte insieme, la parte più grande del distretto: soprattutto confezioni, ma non solo. Sono i covi del lavoro nero, dove lo sfruttamento è al massimo e il sindacato – nella storia – non era mai entrato. Non chiamatele “piccole aziende”. Perché dietro la miriadi di piccoli capannoni e di partite iva intestate a prestanomi si celano pochi grandi padroni delle filiere del pronto-moda. Non è la favoletta dell’”operaio cinese che prima cuciva è ora si è messo in proprio”. È un sistema – ereditato dalla struttura dei vecchi lanifici pratesi – che volutamente scompone il processo produttivo in mille rivoli, in fabbriche che svolgono spesso una singola fase di lavorazione. Chi sta in alto controlla tutta la filiera, aprendo o facendo aprire le piccole fabbriche che lavoreranno per la sua stessa grande impresa. Il fatto straordinario non è che anche in questi piccoli laboratori dello sfruttamento gli operai si vogliono ribellare allo sfruttamento. È che questa ribellione oggi è diventata possibile. A renderla possibile c’è la forza accumulata dal sindacato e dal movimento 8×5 in sette anni di lotte, scioperi e picchetti nelle medie e grandi aziende del distretto. Sono gli operai sindacalizzati di queste fabbriche e magazzini delle logistiche che in questi giorni hanno alimentato i ventotto picchetti con la loro presenza fisica davanti ai cancelli, cucinando pranzi e cene per centinaia di persone e con mille altri gesti di generosità. Nella notte tra domenica e lunedì, erano più di settanta gli operai solidali di altre fabbriche che hanno presidiato tutta la notte le fabbriche dove erano in corso gli scioperi. È stato fatto quello che i sindacati negli ultimi quarant’anni si sono rifiutati di fare: mobilitare chi ha diritti, per chi non ce li ha. Il disastro odierno del mondo del lavoro è invece il risultato (anche) di un modo di fare sindacato che divide invece di unire, assecondando la frammentazione della classe lavoratrice che viene scientificamente organizzata dal capitale attraverso la frammentazione del processo produttivo e le catene di appalti e subappalti. I grandi sindacati hanno così organizzato la debolezza della classe operaia, prima dividendo e poi rinunciando completamente al conflitto. Non mancava né la coscienza né la generosità da parte degli operai, è la volontà dei grandi sindacati che è mancata. Colleghi di un’unica grande fabbrica e compagni di un’unica lotta. Questo spirito ha alimentato i cortei di biciclette e monopattini che si sono mossi da un picchetto all’altro durante il Macroblocco Day di domenica. Come un corteo interno che si muove tra da un reparto all’altro di una vecchia grande fabbrica fordista, invitando i colleghi a lasciare il lavoro. Uno spirito sviluppato e praticato negli anni con gli scioperi di solidarietà durante gli sgomberi dei picchetti da parte della polizia, o in risposta alle aggressioni mafiose. Una nuova coscienza di classe di una nuova classe operaia. I diffidenti, più o meno in buona fede, chiedono “cosa succederà in queste fabbriche domani?”. Non lo sappiamo. Possiamo “solo” raccontarvi che in tante delle fabbriche in cui gli accordi 8×5 sono stati firmati già anni fa, oggi con la contrattazione aziendale di secondo livello i lavoratori hanno conquistato anche condizioni migliorative dei CCNL come buoni pasto, passaggi di livelli automatici e permessi retribuiti aggiuntivi. Questo vuol dire che tutto andrà bene? No. Sicuramente ciò che è stato conquistato andrà difeso. I padroni torneranno all’attacco “con elmi ed armi nuove” . Perché lo fanno sempre, che siano la piccola confezione cinese o la GKN Driveline SPA. Il capitale è fatto e sarà sempre fatto così: rincorre il profitto e non si fa problemi a stracciare accordi firmati poco prima. I rapporti di forza sono l’unica fonte e l’unica garanzia dei diritti. C’eravamo, ci siamo e ci saremo: l’unica risposta che ha senso alla domanda iniziale è questa. La sindacalizzazione degli “insindacalizzabili” ormai è una realtà. Un’intera comunità operaia costruita in anni di dure battaglie sta rendendo possibile, ancora una volta, ciò che si riteneva impossibile. Il distretto industriale a più alto tasso di sfruttamento di Italia sta diventando un grande laboratorio di un nuovo modo di fare sindacato basato sul protagonismo degli invisibili e degli sfruttati e sulla costruzione di comunità solidali. The post StrikeDays. Come colleghi di un’unica fabbrica e compagni di un’unica lotta first appeared on SUDD Cobas. The post StrikeDays. Come colleghi di un’unica fabbrica e compagni di un’unica lotta appeared first on SUDD Cobas.
Strike Days. Segui la diretta
Diretta delle 4 giornate di sciopero nel distretto tessile pratese a partire dal 30 Maggio 2024 per l’evento Strike Days. 02/06/2025 H 17 :30 – LA RIVOLTA CONQUISTA TRE VITTORIE LAMPO Alla Mystation, alla CS moda e alla T.Ma 168 firmati gli accordi 8X5. Picchetti in corso alla Winner Pronto Moda, alla J Moda e alla Sunshine srl. Intanto il comitato di Viareggio “Coordinamento 12 Ottobre” arriva ai picchetti a portare la propria solidarietà ai lavoratori in sciopero e va in visita alla targa del teresa Moda. 02/06/2025 H16:00 – SI ALLARGA LA RIVOLTA DI VIA DEI FOSSI All’ondata di mobilitazione si uniscono anche lavoratori impiegati a chiamata senza contratto della Sunshine srl, la tintoria situata all’interno del condominio aziendale in cui le prime lotte sindacali nel distretto tessile hanno avuto luogo 5 anni fa. Lavoratori che da anni hanno ottenuto il rispetto del CCNl e accordi migliorativi significativi sono davanti ai cancelli per i colleghi. 02/06/2025 15:30 – RIVOLTA IN VIA DEI FOSSI All’interno del condominio aziendale della J Moda in Via dei Fossi scoppia la rivolta dei lavoratori . Alla Mystation, CS Moda, T.Ma 168 e Winner Pronto Moda i lavoratori escono spontaneamente e si uniscono alla mobilitazione generalizzata. Si montano quattro nuovi picchetti oltre al J Moda. Situazione felicemente caotica, numerosi i comizi spontanei davanti alle fabbriche di esortazione alla sindacalizzazione. 02/06/2025 14:30 – MACROBLOCCO DAYS: VITTORIA AL MILAI MODA E ALLA LUXURY MODA. IN VIA DEI FOSSI SI PREPARANO NUOVI SCIOPERI. Il Macroblocco Days arriva a 9 vittorie su un totale di 10 scioperi aperti nella zona. Al Milai Moda e al Luxury Moda, rispettivamente in via Dei Fossi e via Gora del Pero, la mobilitazione ha ottenuto altri due accordi di stabilizzazione e miglioramenti per i lavoratori. Intanto nel condominio aziendale della J Moda, dove il presidio continua, ci si prepara ad iniziare nuovi scioperi. 02/06/2025 9:00 – INIZIA LA QUARTA GIORNATA DI STRIKEDAYS, DOPO UNA NOTTE ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ ATTIVA Questa notte più di settanta operai delle altre fabbriche del distretto hanno partecipato ai turni di picchettaggio delle cinque aziende ancora in sciopero. Da tre giorni il sindacato sta coordinando la solidarietà attiva tra fabbriche in sciopero e fabbriche sindacalizzate dello stesso quadrante industriale. Una solidarietà generosa che sta rafforzando la presenza ai picchetti e cucinando ogni giorni pranzi e cene per almeno cento persone. Fin dall’inizio del movimento8x5 la solidarietà attiva tra lavoratori delle diverse fabbriche ha avuto un ruolo cruciale ed indispensabile allo sviluppo stesso del movimento, in un distretto dove il ciclo produttivo è frammentato fino all’esasperazione. Gli scioperi di questi giorni hanno potuto contare sulla mobilitazione solidale di almeno trecento operai. 01/06/2025 23:00 – OPERAI E SOLIDALI PASSERANNO LA NOTTE DAVANTI A CANCELLI DI CINQUE AZIENDE Continueranno per tutta la notte i picchetti in cinque aziende: sono la YDL (San Giusto) e la Vivi Stamperia (Macrolotto 2) – entrambe on sciopero da venerdì – ed i Pronto Moda Milai, Luxury e J Moda (tutti al Macrolotto n. 1). Dopo una straordinaria giornata di lotta – che non ha precedenti in questo distretto – l’appello a tutte e tutti è di venire domani mattina a sostenere gli scioperi. 01/06/2025 20:00 – LA YH CEDE. È LA DICIANNOVESIMA VITTORIA IN TRE GIORNI DI STRIKEDAYS. Firmato anche alla YH l’accordo che recepisce tutta la piattaforma rovendicativa dello Strike Days: contratti indeterminati, turni 8×5, malattia pagata al 100% e condizioni salariali migliorative del CCNL Tessili Artigiani. Gli operai insieme a tende e gazebo attraversano la strada è rinfoltiscono il presidio alla Luxury Pronto Moda. 01/06/2025 19:00 – E’ SCIOPERO ANCHE AL LUXURY PRONTO MODA. É IL DECIMO PICCHETTO DEL MACROBLOCCO DAY, IL N. 24 DEGLI STRIKEDAYS Un fiume di almeno cento operai in biciclette e monopattini – dopo la vittoria alla Euroingro – è andata a sostenere un nuovo picchetto: partito lo sciopero al Luxury Pronto Moda, a pochi metri dalla YH. Intanto alla YH un muro umano di operai e solidali risponde alle provocazioni dei padroni. 01/06/2025 18:30 – VITTORIA ALLA DEVITA (EUROINGRO) In cinque dei pronto moda coinvolti oggi dai picchetti sono già stati firmati accordi sindacali. Alla Devita (Euroingro) firmato l’impegno alla stabilizzazione del lavoratore in sciopero. Cento persone hanno animato uno dei più grandi centri europei di vendita all’ingrosso di prodotti di abbigliamento, dove aziende e persone da tutto il mondo arrivano per comprare i prodotti delle filiere pratesi. Al Macroblocco Day si aggiunge un quinto sciopero in corso in un Pronto Moda vicinissmo al Pronto Moda YH di via Gora del Pero. In 72 ore di Strikedays il bilancio sale a 23 scioperi di cui 16 già conclusi con accordi sindacali 8×5. Più di trecento operai mobilitati oggi per intero giorno di Strikedays dedicato al Macrolotto1, mentre continuano anche i picchetti alla VIVI Stamperia al Macrolotto 2 e San Giusto alla YDL. 01/06/2025 16:30 – NONO SCIOPERO SI APRE AL MACROLOTTO 1 Nuovo picchetto e sciopero si apre alla Devita. Il picchetto si svolge alla sede della Euroingro srl, centro di vendita all’ingrosso europeodove la Devita ha un punto espositivo e di vendita. Al macrolotto 1 sono in corso quindi ad ora 5 picchetti. Pronto moda YH J moda Pronto moda Milai Pronto moda Wanhe Devita ancora in corso da Venerdì: San giusto YDL Macrolotto 2 Vivi Stampa 01/06/2025 15:00 – FIRMATI GIÀ I PRIMI QUATTRO ACCORDI DELLA GIORNATA Firmati già accordi 8X5 di stabilizzazione alla Confezione Lico, G&G, Pronto Moda RJ e Luna Moda. Alla YH la proprietaria dell’immobile minaccia i presidianti e gli operai in sciopero invocando la sacralità della proprietà privata. Il picchetto raddoppia in poco tempo. La giornata continua e a breve si allergherà a nuovi sciopero nel Macrolotto 1. 01/06/2025 12:00 MACROBLOCCO DAY. TERZA GIORNATA DI SCIOPERI DELLO STRIKE DAYS. Inizia al Memoriale del Teresa Moda in via della Toscana il Macroblocco Day. Circa 150 tra solidali e iscritti al sindacato si sono radunati da questa mattina al Memoriale del Teresa Moda, dove è ancora in corso un presidio permanente da 30 giorni per la difesa della targa già una volta divelta, per iniziare un passaggiata di protesta tra le vie del macrolotto e iniziare gli scioperi in programma per oggi. In tutto 8 in nuovi picchetti che si aprono oltre i presidi alla YDL (zona san giusto) e alla Viva Stampa (al macrolotto 2) dove sono ancora in corso i presidi da venerdì. Una ondata arancione e gialla fluo ha invaso Via Toscana, Via dei Fossi e Via Gora del Però, cantando in coro lo slogan “Otto ore per 5 giorni”, le parole chiave del movimento che vuole mettere fine al regime di sfruttamento delle 12 ore al giorno per 7 giorni a settimana. Gazebi, ombrelloni sono stati montati davanti a 8 aziende del Macrolotto, per far fronte al caldo torrido e resistere fino a quando non si sia ottenuta l’applicazione del Contratto nazionale. Il Macroblocco day continua per tutta la giornata: Confezione Lico Via delle Pavoniere 12 Posizione https://maps.google.com/maps?q=43.846431583369764%2C11.06453999876976 * – Pronto moda G&G Via Toscana 46/4 – Pronto moda Wanhe Via Toscana 46/8 – Pronto moda RJ Via Toscana 46/10 Posizione https://maps.app.goo.gl/NFVyPdxSUGKCisLi6 Pronto moda Luna Via Toscana 95/D Posizione https://maps.google.com/maps?q=43.85229158059669%2C11.056414917111397 Pronto moda Milai Via dei Fossi 25/6 https://www.google.com/maps/place/43%C2%B051’17.3%22N+11%C2%B003’40.7%22E/@43.8548056,11.0613056,627m/data=!3m2!1e3!4b1!4m4!3m3!8m2!3d43.8548056!4d11.0613056?hl=it&entry=ttu&g_ep=EgoyMDI1MDUyOC4wIKXMDSoASAFQAw%3D%3D J moda Via dei fossi 14/E17 https://maps.app.goo.gl/WHx6uW7qaTs46X1j6 Pronto moda YH https://www.google.com/maps/place/43%C2%B051’21.0%22N+11%C2%B003’24.5%22E/@43.8558311,11.0542202,627m/data=!3m2!1e3!4b1!4m4!3m3!8m2!3d43.8558311!4d11.0567951?hl=it&entry=ttu&g_ep=EgoyMDI1MDUyOC4wIKXMDSoASAFQAw%3D%3D 31/05 23:00 DOMANI SARÀ MACROBLOCCO DAY. GIORNATA DI PICCHETTI AL MACROLOTTO N. 1. Gli StrikeDays continuano domani con una giornata particolare. Il MacroBlocco Day sara una giornata di picchetti e scioperi concentrati al Macrolotto n. 1, nel cuore del distretto della fast fashion. Il Sudd chiama alla Mobilitazione generale solidale con un appuntamento alle 11:00 alla terga memoriale eor Le vittime della strage del Teresa Moda, dove da più di trenta giorni va avanti il presidio permanente a difesa del memoriale stesso. Il memoriale è stato costruito dagli operai del sindacato per ricordare i setti operai cinesi morti nella strage del 2013. Prima dell’inaugurazione prevista per lo scorso primo maggio fu distrutta, ricostruita ed infine inaugurata il 1 maggio. Dal 28 Aprile è presidiato 24h da operai e attivisti del sindacato. I proprietari dei capannoni, infatti hanno apertamente dichiarato l’intenzione di rimuovere dinuovo il memoriale oltre ad aver annunciato azioni legali contro il Sudd Cobas. 31/05 H 22:00 – FIRMATO ACCORDO ALLA CONFEZIONE LI ZHI DI QUARRATA (PT): VINCE L’UNDICESIMO SCIOPERO Chiuso in serata il picchetto della Confezione Li Zhi a Quarrata, iniziato venerdì mattina con il supporto dei lavoratori della VOT International. Lo sciopero conquista un accordo di stabilizzazione per i lavoratori, finora costretti a turni di 12 ore per 7 giorni la settimana. Intanto il movimento 8×5 si prepara alla grande mobilitazione di domani, il MACROBLOCCO DAY, che vedrà un’intera giornata degli Strike Days concentrata nel Macrolotto 1 con concentramento alle 11:00 al Memoriale Teresa Moda in via Toscana 65. Restano attivi a oltranza i picchetti a YDL STUDIO (via Malfante, San Giusto) e VIVI STAMPA (via Frediani, Macrolotto 2). 31/05 H 19:15 – LO SCIOPERO ALLA YDL SI MOLTIPLICA: OGGI PICCHETTI AD UNA FABBRICA DI GRUCCE E AD UN PRONTO MODA DELLO STESSO PADRONE Prima a Seano in uno stabilimento che produce grucce. Poi a Tavola al Pronto Moda Best. Entrambe le aziende sono riconducibili nei fatti ai padroni della Stamperia YDL di San Giusto, dove da ieri è in corso lo sciopero ad oltranza degli operai contro supersfruttamento e lavoro nero. L’azienda per ora rifiuta ogni dialogo con il sindacato. Così oggi i picchetti sono stati montati anche lì, con il sostegno di più di cinquanta lavoratori delle fabbriche di Seano mobilitate già ieri per sostenere i picchetti alla Fastprint e poi alla Lucky (entrambi gli scioperi si sono conclusi ieri con accordi 8×5). La vertenza YDL è l’ennesima dimostrazione che quando parliamo dei “laboratori dello sfruttamento” non si parla si picole imprese ma di realtà imprenditoriali di grandi dimensioni che compongono il processo produttivo in tanti diversi capannoni e dietro tante diverse ragioni sociali. 31/05 H 18:30 – VITTORIA ALLA CONFEZIONE PIETRO Arriva ad 11 il conto delle vittorie 8X5 di questo Strike day. Grazie ad uno sciopero articolato su due picchetti arriva la firma anche alla Confezione Pietro di Via Galcianese. Il sindacato ha siglato con l’azienda un accordo sindacale di stabilizzazione dei lavoratori, con forti elementi migliorativi rispetto a ciò che è previsto dal CCNl Abbigliamento – Artigiani, un contratto con paghe assolutamente non adeguate all’attuale inflazione. 31/05 H 16:30 – SI APRONO DUE NUOVI PICCHETTI ALL’INTERNO DELLA VERTENZE CONFEZIONE PIETRO E YDL. VITTORIA ALLA STIRERIA DI YE BINGCAI Per la vertenza Confezione Pietro è in corso dalle 15 un nuovo presidio in una ditta parte dello stesso gruppo d’impresa in zona Via Pistoiese. A seano invece chi festeggiava ieri la vittoria alla Fastprint dall’ora di pranzo ha aperto un picchetto nella fabbrica di grucce di proprietà del titolare della YDL. Nel mentre lo Strikeday arriva a quota 10 vittorie: ottenuta alla Stireria Bingcai del Macrolotto 2 la stabilizzazione del lavoratore in sciopero. Nonostante il caldo torrido la mobilitazione non si ferma, ma rilancia. Appuntamento domani al Macrolotto 1. 31/05 H 12:00 – NUOVO PICCHETTO E SCIOPERO ALLA CONFEZIONE PIETRO ZONA VIA GALCIANASE. I picchetti aperti in questo momento diventano sei. Si apre un nuovo sciopero alla Confezione Pietro in Via Mantova 15. I lavoratori che ieri hanno scioperato e hanno raggiunto un accordo per l’applicazione del CCNL e la fine del regime delle 12 ore 7 giorni, oggi nel loro primo sabato libero sostengono i lavoratori che iniziano oggi a lottare insieme al movimento 8X5. CONFEZIONE PIETRO VIA MANTOVA 15 POSIZIONE MAPS PIETRO 31/05 H 11:00 – SI APRE UN NUOVO SCIOPERO ALLA STIRERIA DI YE BINGCAI  Questa mattina inizia un nuovo sciopero alla Stireria di Ye Bingcai  in Via Sabadell 84/20 al macrolotto 2. Dopo la chiusura dello sciopero della Fast print a Seano di ieri notte in questo momento sono 4 i picchetti attivi sul territorio, di cui ora due al Macrolotto 2: MACROLOTTO DUE (ZONA QUESTURA) Vivi Stampa di cheng chengwei Via Frediani Fracesco 8 POSIZIONE VIVI STAMPA Stireria di Ye Bingcai (Macrolotto 2) Via Sabadell 84/20 iniziata questa mattina POSIZIONE YE BINGCAI QUARRATA Confezione Li Zhi di Wang Lan Via Montalbano 373/1, Quarrata (pt) https://maps.app.goo.gl/ph7HsvmybNjMTHscA SAN GIUSTO (EUROSPIN) YDL studio di Zhang Xiaodong Via Malfante 11 https://maps.app.goo.gl/a28Gv4zdiugk7Tdh6 31/05 H 09.00 – INIZIA LA SECONDA GIORNATA STRIKE DAYS Decine di operai solidali hanno passato la notte ai cancelli della YDL, della Vivi Stampa e della Confezione Li Zhi Tende, gazebi, brandine e sacchi a pelo. Hanno trascorso così la notte decine di lavoratori mobilitati a sostegno dei “colleghi di distretto” ancora in sciopero. Le tende sono ormai un simbolo del Movimento8x5, rappresentazione concreta della determinazione a portare avanti scioperi e picchetti fino al raggiungimento di un accordo. È la pratica del presidio ad oltranza, alimentato come sempre dalla solidarietà di altri operai, studenti e abitanti del territorio, che ha permesso in questi anni di cambiare i rapporti di forza tra lavoratori e padroni. Oltre a quella degli scioperi di solidarietà, sono in corso anche le staffette solidali per coprire i turni ai picchetti e cucinare i pasti: a mettersi a disposizione soprattutto sono i lavoratori che in questi anni hanno già vinto le loro lotte per le otto ore. Mentre ai picchetti in corso alla YDL (San Giusto), Vivi Stampa (Macrolotto 2) e Confezione Li Zhi (Quarrata) si consumano le colazioni portate dai solidali, ci si prepara ad un altra giornata di Strikedays, con l’apertura di nuovi fronti di lotta. 31/05 H 02:00 – IN NOTTATA FIRMATO L’ACCORDO ALLA FASTPRINT DI SEANO Nel mezzo della notte raggiunta la vittoria alla Fastprint, dove gli operai in sciopero e solidali si stavano preparando a passare la nottata. Il bilancio delle prime 24 ore di Strikeday sarà di 9 accordi di stabilizzazione su 12 scioperi complessivi aperti. Alla Confezione Li Zhi di Quarrata, alla YDL di San Giusto ed alla Vivi Stamperia del Macrolotto 2 si continua lo sciopero ad oltranza. Dalla mattinata continueranno ad aumentare i picchetti e le iniziative. Intanto la giornata di Domenica sarà interamente dedicata a scioperi a tappeto nel Macrolotto 1. 30/05 H 21:15 – VINCE LO SCIOPERO ANCHE ALLA LUCKY DI SEANO Arriva in serata l’accordo alla Lucky di Seano in via Edison. Sempre a Seano, invece, nessun segnale di apertura da parte della Fastprint dove prosegue lo sciopero ed il picchetto si attrezza per passare la notte davanti ai cancelli. 30/05 H 19:30 – FIRMA ANCHE LA CONFEZIONE SILVIO, GLI SCIOPERANTI CONVERGONO AI CANCELLI DELLA STAMPERIA YDL Dopo poche ora dall’inizio dello sciopero, la Confezione Silvio accetta le richieste dei lavoratori e firma l’accordo 8×5 con il sindacato. Conclusi in vittoria tre scioperi dei quattro iniziati oggi in zona San Giusto, grazie al sostegno di decine di operai delle fabbriche della zona. Un sostegno che ora si sta concentrando ai cancelli della staperia YDL, dove l’azienda non ha ancora accettato di aprire le trattative con il sindacato. Proseguono in tutto il distretto cinque scioperi ad oltranza. 30/05 H 18:30 – LE POSIZIONI DEI SEI PICCHETTI ANCORA IN CORSO Ci si prepara a passare la notte in sei dei dodici picchetti iniziati oggi nel distretto tessile-moda. Si tratta delle aziende che non hanno ancora sottoscritto un accordo sulla base della piattaforma presentata dal sindacato che rivendica contratti indeterminati, turni di otto ore per cinque giorni alla settimane QUARRATA Confezione Li Zhi di Wang Lan Via Montalbano 373/1, Quarrata (pt) https://maps.app.goo.gl/ph7HsvmybNjMTHscA SAN GIUSTO (EUROSPIN) YDL studio di Zhang Xiaodong Via Malfante 11 https://maps.app.goo.gl/a28Gv4zdiugk7Tdh6 MACROLOTTO DUE (ZONA QUESTURA) Vivi Stampa di cheng chengwei Via Frediani Fracesco 8 https://maps.app.goo.gl/rzYAkMMYKtfBM7gt7?g_st=com.google.maps.preview.copy SEANO Fastprint Via Copernico 3 https://maps.app.goo.gl/wC1V8pvjaLprDJvQ6 Lucky di Zheng Derui Via Thomas Alva Edison 29 https://maps.app.goo.gl/fNNtuWmSAUgYcCwD9 L’appello a tutti è a raggiungere i picchetti e sostenere gli scioperi! 30/05 H 18:10 – CEDONO ANCHE LA MIAGI, LA CONFEZIONE MENG E LA MJ67, FIRMATI GLI ACCORDI 8×5 Si concludono con due vittorie entrambi i picchetti che da stamattina erano in corso in via Arrigo da Settimello in zona Cafaggio, tra i due Macrolotti. In entrambi le aziende hanno accetto le richieste di stabilizzazione a tempo indeterminati, turni 8×5 e riconoscimento del diritto alla malattia ed alla ferie. Stesso esito alla MJ67, dove in contemporanea è stato firmato l’accordo sindacale. Pochi minuti per festeggiare per i tanti solidali che in queste ore hanno sostenuto i tre picchetti prima di sostarsi tutti alla Vivi Stampa al Macrolotto n.2 ed alla YDL di San Giusto dove i padroni non hanno ancora aperto le trattative con il sindacato. Il bilancio delle vittorie della giornata sale a sei accordi già raggiunti, mentre proseguono sei picchetti in altrettante fabbriche del distretto moda. 30/05 H 16 20 – FIRMATO IL TERZO ACCORDO DELLA GIORNATA ALLA CONFEZIONE GIGI Lo Strikeday vince anche a Maliseti,con il terzo accordo della giornata firmato alla Confezione Gigi di Maliseti. Finito lo sciopero gli operai solidali si sono sparsi in tutti i picchetti attualmente in corso nella città. Ad ora si contano un totale di 12 scioperi nella giornata ed un totale di 3 accordi firmati. 30/05 H 13:30 – FIRMATI DUE ACCORDI, INIZIANO DUE NUOVI SCIOPERI. SONO DI NUOVO DIECI I PICCHETTI IN CORSO. Subito dopo la firma degli accordi alla Confezione Olivia ed alla Confezione Enrico, sono entrati in sciopero i lavoratori della MJ67 in Via Pistoiese 549/4  e la Confezione Silvio a San Giusto (via Amalfi n.7). Per ogni picchetto che si chiude in vittoria, un’altro inizia: così andrà avanti oggi e nei prossimi giorni lo StrikeDays grazie al sostegno di tutti i membri del sindacato mobilitati oggi a sostegno di chi è ancora sfruttato. 30/05 H 13:30 – VITTORIA ALLA CONFEZIONE OLIVIA DI SAN GIUSTO Firmato il secondo accordo di stabilizzazione 8X5 di questo Strikeday alla Confezione Olivia di San Giusto. Diventano due le vittorie nelle prime 4 ore di Strikeday. Intanto si preparano a partire altri scioperi. 30/05 H 13:15 – ALLA DITTA ENRICO ARRIVA IL PRIMO SUCCESSO DELLO STRIKEDAY Firmato l’accordo integrativo per la stabilizzazione degli operai della ditta Enrico di Maliseti. Ora i lavoratori, prima impiegati a nero su turni di 12×7, avranno il contratto full-time indeterminato con migliorie significative rispetto al CCNl artigiani, come previsto dalla piattaforma sindacale di questo StrikeDay. Un primo successo a cui seguiranno altre vittorie ed altri scioperi. Lo Strikeday Vince, continua e si allargherà! 30/05 H 13.00 – SEANO RADDOPIA, PARTE IL SECONDO SCIOPERO. IN TOTALE SONO DIECI. Arrivano a quota dieci i picchetti in corso per il primo giorno di StrikeDay. Ad unirsi sono i lavoratori della stamperia FastPrint in via Copernico a Seano. Il presidio permanente è a pochi metri dalla Acca, azienda logistica al centro negli ultimi due anni di una lunga e dura lotta segnata da una sequenza di aggressioni violente ai lavoratori sindacalizzati, e da altre aziende teatro negli scorsi mesi di mesi vertenze. Qui l’elenco di tutti i picchetti in corso: MALISETI Confezione Gigi di Li Congming Via Ettore Sambo 11, Prato https://maps.app.goo.gl/FwjREUJMNHEtHirk6 CAFAGGIO Miaghi Via Arrigo da Settimello 28 https://maps.app.goo.gl/E5zpgDUQpR6gpg6v7 Meng Yinlian Via Arrigo da Settimello 25 https://maps.app.goo.gl/TCJuMzckRZ7tAUZj6 QUARRATA Confezione Li Zhi di Wang Lan Via Montalbano 373/1, Quarrata (pt) https://maps.app.goo.gl/ph7HsvmybNjMTHscA GALCIANA Enrico di Xu Quixang Via Isidoro del lungo 1 https://maps.app.goo.gl/73rVa3Bh6XC52TyF6 SAN GIUSTO Olivia di Cong Lanyi Via Cipriani 9-13 https://maps.app.goo.gl/fMXqkWQ6ZYJEAJgn6 YDL studio di Zhang Xiaodong Via Malfante 11 https://maps.app.goo.gl/a28Gv4zdiugk7Tdh6 MACROLOTTO 2 Vivi Stampa di cheng chengwei Via Frediani Fracesco 8 https://maps.app.goo.gl/rzYAkMMYKtfBM7gt7?g_st=com.google.maps.preview.copy SEANO Fastprint Via Copernico 3 https://maps.app.goo.gl/wC1V8pvjaLprDJvQ6 Lucky di Zheng Derui Via Thomas Alva Edison 29 https://maps.app.goo.gl/fNNtuWmSAUgYcCwD9 30/05 H 10:45 – SEANO, PARTE LO SCIOPERO ED IL PRESIDIO IN UNA CONFEZIONE Iniziato il nono picchetto ad oltranza. Si tratta di una confezione in via Thomas Alva Edison a Seano. La mobilitazione generale contro i laboratori dello sfruttamento e del lavoro nero torna nello stesso quadrante industriale che lo scorso autunno fu teatro del primo Strike Day. A sostenere lo sciopero molti lavoratori delle fabbriche vicine. Ci sono anche i lavoratori della Confezione Lin Weidong – dove oggi è stato proclamato lo sciopero di solidarietà per l’intera giornata – che lo scorso ottobre furono vittime di una brutale aggressione. In quell’occasione un squadra di picchiatori armati di spranghe assaltò il presidio dei lavoratori in sciopero. Più di tremila persone sfilarono poi nella zona industriale di Seano per rivendicare il diritto di sciopero contro violenze ed intimidazioni. 30/05 H 10:30 – VOLANTINAGGI DIRETTI AGLI OPERAI E OPERAIE CINESI IN TUTTI I PICCHETTI. In tutti i picchetti presenti manifesti e volantini in cinese per esortare gli operai e le operaie ad unirsi al sindacato nella lotta per una vita più bella. Lo sfruttamento e il sindacato non sono questioni “etniche”: è una questione politica e sociale, tra chi sfrutta e chi è sfruttato. Intanto proseguono gli otto presidi da Maliseti al macrolotto 2 passando da Quarrata, dove si comincia ad attrezzarsi per rimanere ad oltranza. 30/05 H 9:20 – INIZIA L’OTTAVO SCIOPERO ALLA DITTA ENRICO DI XU QUIXANG NELLA ZONA DI GALCIANA Iniziato a Galciana il picchetto nella ditta “Enrico”. I picchetti arrivano ad un totale di otto. In solidarietà gli operai della All Goods srl, protagonisti della Primavera 8X5, hanno scioperato e raggiunto il picchetto, dopo che lo scorso fine settimana hanno scioperato dal Venerdì al Lunedì per il pagamento degli stipendi. 30/05 H 9:00 – SETTE PICCHETTI NELLA CITTÀ I picchetti stanno arrivando a 7, l’ondata di scioperi si estende per tutta Prato. Iniziati nell’ultima ora gli scioperi a Confezione Meng e in una Stireria nella stessa via a Cafaggio, Confezione Li Zhi a Quarrata, Vivi Stamperia nel Macrolotto 2 e Confezione Gigi a Maliseti. Più di 200 operai e studenti solidali stanno raggiungendo i picchetti in tutta la città. 30/05 H: 8:30 – INIZIA IL QUARTO SCIOPERO DEGLI STRIKE DAYS A MALISETI Entrano in sciopero anche gli operai della Confezione Gigi, per conquistare l’8×5: contratti full-time indeterminati per tutti, diritti sindacali e una vita più bella. Si allarga la mobilitazione nelle fabbriche degli invisibili per portare alla luce il super sfruttamento delle filiere dei pronto moda. Insieme a loro i lavoratori della zona di Montemurlo che oggi hanno deciso di aderire al pacchetto solidale di 8 ore di sciopero per sostenere chi ancora è costretto a lavorare 12 ore per 7 giorni. 30/05 H: 8:10 – PARTE IL TERZO SCIOPERO DELLA GIORNATA A QUARRATA Lo Strikedays arriva nel pistoiese dove si estende il distretto della moda pratese. Partito il picchetto alla Confezione Li Zhi, uno dei tanti laboratori dello sfruttamento e del lavoro nero del distretto. A sostenere lo sciopero la mobilitazione dei lavoratori delle fabbriche in appalto della VOT International protagonisti lo scorso autunno di una dura vertenza sindacale che, dopo giorni di sciopero e presidio permanente ai cancelli, portò ad un accordo importante per la stabilizzazione e i diritti di settanta operai dell’imbottito. 30/05 H 8:00 – INIZIATI DUE PICCHETTI IN ZONA SAN GIUSTO Iniziati alle 8:00 i picchetti davanti alla YDL di via Malfante e alla Confezione Olivia di via Cipriani, entrambe in zona San Giusto. La prima è una stamperia di tessuti, la seconda una confezione che lavora come terzista nelle filiere del pronto moda. A sostenere i picchetti tanti operai delle fabbriche della zona, ed in particolare di quelle in cui oggi è in lo sciopero di otto ore lanciato a sostegno dello StrikeDays: a incrociare le braccia e sostenere i picchetti sono i lavoratori della Stireria Song, della Stamperia MIX e della Confezione Francesca, Confezione Enzo, Confezione Marte e WSD. Questa zona della città, nel 2019, fu teatro dei primi scioperi 8×5 con le dire vertenze sindacali prima alla Tintoria DL e poi alla Tintoria FADA, con ripetuti sgomberi del picchetto da parte della polizia. Furono i primi scioperi e le prime vittorie del movimento 8×5. Entrambe le tintoria nei prossimi giorni saranno mobilitate per sostenere i compagni delle due aziende entrate oggi sciopero. APPUNTAMENTO SOLIDALE ALLE 8:00 DI DOMANI. PIÙ DI VENTICINQUE AZIENDE IN SCIOPERO DOMANI. Giovedì 29/05/2025 h.19:50 L’appuntamento per i solidali è per domani (venerdì 30 maggio) alle 8:00 alla Casa del Popolo di Cafaggio. Se arrivi più tardi, troverai qui le informazioni su dove raggiungere i picchetti. Saranno più di venticinque le aziende del distretto – già teatro di lotte e accordi 8×5 – in cui domani si svolgerà lo sciopero solidale dell’intero turno a sostegno dei lavoratori delle dieci aziende che da domani entreranno in sciopero permanente aprendo lo StrikeDays.Gli scioperi “copriranno” tutti i quadranti della città. DIRETTA SU RADIOWOMBAT E PONTE RADIO CON ONDAROSSA, BLACKOUT ED ALTRE Giovedì 29/05/2025 h.19:50 Dalle 12:00 alle 16:00 sarà possibile seguire gli aggiornamenti sullo Strike Days anche su RadioWobat, e non solo. Sarà attivo un ponte radio con Radio Onda Rossa, Radio Blackout, Radio Quar, Radio Eustachio, Radio Spore, Radio Neanderthal. The post Strike Days. Segui la diretta first appeared on SUDD Cobas. The post Strike Days. Segui la diretta appeared first on SUDD Cobas.
StrikeDays, la Primavera8x5 diventa un ondata di scioperi
Strike Days: inizia domani un’ondata di scioperi 8×5 nel distretto tessile e abbigliamento Iniziano il 30 maggio gli Strike Days, con un ondata di scioperi nei laboratori dello sfruttamento e del lavoro nero. L’iniziativa sta dentro la campagna Primavera8x5 che ha già portato al raggiungimento di quindici accordi sindacali in altrettante aziende distretto tessile-abbigliamento pratese. Fino ad ora la campagna è andata avanti con una staffetta di scioperi e picchetti. Da venerdì 30 la campagna proseguirà per “ondate”: si partirà venerdì con i presidi permanenti montanti davanti ai cancelli di dieci fabbriche. Le vittorie degli scioperi di questa primavera hanno incoraggiato moltissimi lavoratori del distretto alla sindacalizzazione. Da decine di aziende i lavoratori si sono rivolti in queste settimane al nostro sindacato per aderire alla campagna ed entrare anche loro in sciopero. Da qui nasce l’esigenza di questa iniziativa. > Visualizza questo post su Instagram > > > > > Un post condiviso da Sudd Cobas (@suddcobas) Anche questo Strike Day – dopo quello dello scorso ottobre a Seano – continua nella sfida di “sindacalizzare l’insindacalizzabile”. Gli scioperi ed i picchetti si svolgeranno anche stavolta in confezioni, stirerie, stamperie, ovvero nelle aziende più invisibili che lavorano conto terzi nelle filiere del pronto-moda (fast fashion). E’ in questi capannoni, dove spesso lavorano meno di quindici lavoratori, che il lavoro nero è la norma. Si tratta di piccole aziende, che non corrispondono a “piccoli imprenditori”. I pronto moda, infatti, scompongono volutamente il ciclo produttivo in una giugla di aziende terziste – ad ognuna delle quali è affidata una singola fase della lavorazione del capo di abbigliamento – che nella maggioranza dei casi sono sotto il loro diretto controllo. Dietro le tante partite IVA e gli altrettanti prestanome si nascondono gli stessi padroni. Dal 30 maggio al 15 giugno abbiamo proclamato un pacchetto 8 ore di sciopero in tutte le aziende del comparo tessile, abbigliamento e moda. Questo vuol dire che a sostegno dei lavoratori che entreranno in sciopero ad oltranza per un contratto “8×5”, ci sarà una staffetta di scioperi solidali nelle fabbriche dove grazie agli scioperi di questi anni si lavora già otto ore per ciqnue giorni. Per la sola giornata di venerdì è proclamato lo sciopero dell’intero turno in ventiquattro aziende del distretto. La mobilitazione proseguirà nelle giornate di sabato, domenica e lunedì con il sostegno ai picchetti nelle fabbriche in cui la produzione non si ferma neanche per le festività nazionali. Così passeremo il “ponte”: con una mobilitazione generale contro lo sfruttamento ed il lavoro nero che attraverserà il distretto dal Macrolotto 1 a Poggio a Caiano, da Galciana a Montemurlo, da Maliseti al Macrolotto 2, da Tavola a San Giusto, da Seano fino a Quarrata (PT). > Visualizza questo post su Instagram > > > > > Un post condiviso da Sudd Cobas (@suddcobas) The post StrikeDays, la Primavera8x5 diventa un ondata di scioperi first appeared on SUDD Cobas. The post StrikeDays, la Primavera8x5 diventa un ondata di scioperi appeared first on SUDD Cobas.
Report Rai3, Montblanc e la misura dell’ingiustizia
La trasmissione di Sigfrido Ranucci si è occupata della vertenza dei lavoratori in appalto Montblanc di Campi Bisenzio in un più vasto lavoro di inchiesta sull’ingiustizia e lo sfruttamento nelle filiere dei grandi brand della moda. The post Report Rai3, Montblanc e la misura dell’ingiustizia first appeared on SUDD Cobas. The post Report Rai3, Montblanc e la misura dell’ingiustizia appeared first on SUDD Cobas.
Teresa Moda, una mostra per non dimenticare
Questo fine settimana, via Toscana si è riempita di nuovo. Persone, immagini e storie hanno colorato uno spazio altrimenti tristemente relegato a pattumiera a cielo aperto, a contorno delle fabbriche che non si fermano mai. Intorno alla targa per le vittime della strage del Teresa Moda si è svolto un laboratorio con il fotografo Andrea Abati, allievo di Luigi Ghirri, per ripensare i Macrolotti attraverso l’arte. Ed è stata allestita una mostra con le opere del fotografo Stefano Morelli, che in quei giorni del 2013 ha catturato i volti e la lotta dei familiari delle vittime della strage. Le famiglie, arrivate dalla Cina, manifestarono inascoltate al Consolato cinese di Firenze e occuparono un pronto moda i cui titolari erano connessi ai padroni del Teresa Moda. Lo fecero per chiedere giustizia e gli stipendi non pagati per poter sostenere i costi dei funerali. Questo presidio, che in pochissimi raccontarono e in ancora meno sostenerono, fu alla fine sgomberato dalla polizia. La mostra “Fuori fuoco. Volti e voci da Teresa Moda” rappresenta la voglia di riscatto di operaie e operai cinesi che hanno provato a dire “Mai più” e sono stati lasciati soli. Una storia cancellata dalla Storia, che è nostro dovere ricordare. Una tragedia, che al suo interno ne contiene molte altre. La tragedia delle sette persone morte nell’incendio della fabbrica dove dormivano. Impossibilitate a uscire perché chiuse dentro dal padrone, con le sbarre alle finestre che ne hanno impedito la fuga. La tragedia delle loro famiglie, costrette a lottare per vedere riconosciuto uno dei diritti più basilari della società: il rispetto per le persone care che non ci sono più. La tragedia della giustizia assente, incapace di condannare in via definitiva i proprietari dei capannoni, inizialmente ritenuti responsabili per la morte di queste persone, di cui conoscevano perfettamente le condizioni di lavoro e di vita su cui hanno macinato miliardi grazie agli affitti. La tragedia che si consuma ogni giorno nelle fabbriche pratesi, in cui migliaia di persone lavorano 12 ore al giorno, 7 giorni su 7. Persone vive, a cui però viene impedito di vivere. La mostra getta luce sulla verità di quelle persone descritte come “lavoratori fantasma” da chi alimenta la narrazione di una comunità cinese chiusa e impermeabile, dove le persone “si auto-sfruttano” e rifiutano di farsi aiutare. Un’esposizione che mostra senza veli la realtà della mobilitazione spontanea di donne e uomini alla ricerca di giustizia, che hanno occupato una fabbrica, dormendo in loculi simili a quelli che furono fatali ai loro parenti per essere sgomberate dalla polizia. Oggi si sprecano i “Perché i cinesi non si ribellano?”. Ma in tanti, nei palazzi istituzionali, dovrebbero chiedersi: “Cosa abbiamo fatto quando si sono ribellati?”. Il presidio permanente a difesa della targa va avanti, per aprire una trattativa con la proprietà che garantisca la preservazione del memoriale. Ancora oggi, da parte di chi possiede i capannoni, l’unico riscontro arrivato è stata la minaccia di denunce verso il sindacato. Questa città ha bisogno di capire da che parte stare. The post Teresa Moda, una mostra per non dimenticare first appeared on SUDD Cobas. The post Teresa Moda, una mostra per non dimenticare appeared first on SUDD Cobas.
Teresa Moda, i padroni contro il memoriale
Denunce penali ed altre azioni legali contro il nostro sindacato per quello che viene definito “un abuso”. È questa la risposta che abbiamo ricevuto alla richiesta di incontro inviata ai proprietari dei capannoni di via della Toscana in merito al memoriale per le vittime della strage del Teresa Moda inaugurato il primo maggio. A farsi portavoce dei proprietari è stata la Fincasa, che amminista il condominio industriale che fu teatro della strage. Tra le righe della mail ricevuta si intuisce la volontà di provare nuovamente a spianare il memoriale, come già fatto a due giorni dalla sua inaugurazione. Abbiamo provato a richiamare i proprietari non solo al rispetto del più elementari regole del buon senso e del vivere civile che imporrebbero il rispetto per la memoria di uomini e donne che hanno perso tragicamente la vita, ma anche riconoscimento del valore sociale di quella targa che ha preso il posto di una piccola discarica. Ma a quanto pare è proprio questa memoria che da fastidio e si vuole cancellare. La memoria di quella strage ricorda anche le responsabilità dei proprietari del capannone che chiusero tre occhi su quello che accadeva all’interno del Teresa Moda, con i dormitori allestiti in fabbrica. E qui poco e nulla è cambiato. Invocare la “proprietà privata” contro una targa di ricordo di uomini e donne morti di sfruttamento è vile e indecente. Il principio del “a casa mia decido io”, applicato alle fabbriche di questo distretto, è lo stesso che ha prodotto la strage del Teresa Moda e lo stesso che, dodici anni dopo, continua a fare essere quello stesso condominio industriale un luogo di sfruttamento e di lavoro nero. Perché per molti proprietari ciò che conta è che dei capannoni qualcuno paghi regolarmente l’affitto. Poco importa come o perché. Si abbatte il rischio d’impresa, ci si garantisce una rendita sicura sullo sfruttamento senza freni di chi lavora. E oggi si ha paura che qualcuno accenda un riflettore su questi luoghi dimenticati da Dio e li renda spazi pubblici di interesse sociale. In un idea democratica di città e di lavoro, le fabbrica non sono “la casa del padrone”. E agli operai vivi non può essere negato il diritto di ricordare i loro colleghi morti a causa dello sfruttamento. Intanto siamo arrivati al 18º giorno a difesa del monumento memoriale. Da diciotto giorni gli attivisti sindacali dividono il loro tempo tra scioperi e assemblee nelle fabbriche e turni di notte davanti all’aiuola di via Toscana. Diciotto giorni in cui centinaia di operai che in questi anni hanno conquistato il diritto a lavorare 8 ore per 5 giorni la settimana utilizzano una parte del loro tempo libero per presidiare il memoriale e lanciare un messaggio ai loro colleghi cinesi: “siamo dalla vostra parte, uniamoci perché non succeda mai più”. Il 29 aprile, alla vigilia dell’inaugurazione prevista per il 1 maggio, la targa veniva rasa al suolo e buttata in mezzo ai cumuli di rifiuti tessili che inquinano il Macrolotto. Rifiuti come quelli che sindacalisti e operai avevano ripulito proprio da quell’aiuola, abbandonata a se stessa, discarica inquinante e degradante. Quella volta, però, il gesto vile e vergognoso non veniva compiuto nel buio della notte. Veniva compiuto alla luce del sole, da una ditta privata, chiamata appositamente per l’occasione dai proprietari dei capannoni del condominio industriale di via Toscana 65. Veniva pagato con quei soldi intascati girandosi dall’altra parte, con quei profitti che si disinteressano di come nei capannoni si lavora, dei bambini che escono la notte assieme ai genitori alla fine dei loro turni di 14 ore a tagliare tessuto. Siamo abituati a dormire in strada per difenderci dagli abusi, dallo sfruttamento, dall’ingiustizia. Non abbiamo paura di farlo per difendere il ricordo di chi non c’è più. Certo è che l’atteggiamento dei proprietari è vergognoso. E assordante è il silenzio della politica per qualcosa che riguarda così intimamente questa città e la sua memoria. Speriamo che i primi facciano un passo indietro e si siedano a un tavolo rinunciando all’intenzione di distruggere nuovamente il memoriale. Speriamo che la politica ed il Comune si facciano avanti a sostengno dell’uso e del valore pubblico e sociale di quello spazio. Nel mentre, ci troveranno al nostro posto. Via Toscana 65. A difesa della memoria di 7 operaie e operai cinesi morti bruciati dentro il capannone in cui lavoravano. The post Teresa Moda, i padroni contro il memoriale first appeared on SUDD Cobas. The post Teresa Moda, i padroni contro il memoriale appeared first on SUDD Cobas.