Bill Gates donerà 200 miliardi all’Africa fino al 2045. Nuova filantropia o nuove violazioni dei diritti umani?Un annuncio strabiliante quello fatto da Bill Gates ad Addis Abeba, capitale
dell’Etiopia, e riportato dalla BBC. Parlando all’Unione Africana il fondatore
di Microsoft e patron della Bill&Melinda Gates Foundation ha comunicato di voler
donare da qui al 2045 circa il 99% del suo patrimonio, stimabile intorno ai 200
miliardi di dollari. I tre figli di Bill Gates, Jennifer (28 anni), Rory (25
anni) e Phoebe (22 anni), riceveranno dunque il restante 1% del patrimonio del
padre.
Una volta effettuata, la donazione di Gates sarebbe una delle più grandi mai
fatte nella storia. Già il celebre investitore Warren Buffett ha promesso di
donare dopo la morte il 99,5% del proprio patrimonio, stimato in 160 miliardi di
dollari. La differenza potrebbe però farla l’inflazione e le sue oscillazioni da
qui a 20 anni, ovvero quando terminerà l’erogazione annunciata da Gates.
La scelta della data non è casuale, essendo prevista per quell’anno la
definitiva chiusura della Bill & Melinda Gates Foundation, organizzazione
filantropica che veicolerà i finanziamenti verso il continente africano.
Un’iniziativa pensata per “poter liberare il potenziale umano dell’Africa”,
stando a quello sostenuto dal tycoon miliardario. In questo modo, secondo Bill
Gates, “ogni Paese africano dovrebbe essere sulla strada verso la prosperità”.
“La filantropia – ha poi spiegato il miliardario americano – non deve durare per
sempre. Deve fare il massimo nel minor tempo possibile, soprattutto quando ci
sono vite umane in gioco”. “Di recente mi sono impegnato a devolvere il mio
patrimonio nei prossimi 20 anni. La maggior parte di quei fondi sarà spesa per
aiutarvi ad affrontare le sfide qui in Africa” – ha dichiarato Bill Gates nella
sede centrale dell’Unione Africana, provocando l’entusiasmo dei presenti.
I settori su cui si concentrerà l’investimento epocale saranno principalmente
sanità e istruzione, senza dimenticare dossier strettamente connessi, come
agricoltura e cambiamento climatico.
Tre gli obiettivi principali perseguiti dalla Bill & Melinda Gates Foundation,
come spiega la BBC: “porre fine alle morti prevenibili di madri e bambini,
garantire che la prossima generazione cresca senza dover soffrire di malattie
infettive mortali e far uscire milioni di persone dalla povertà”.
Ma davvero è così entusiasmante questa dichiarazione di Bill Gates? Davvero
siamo così ingenui da poterla definire filantropia globale? Davvero crediamo che
la “generosa donazione” di Gates sia una innocua donazione senza finalità
politico-economiche?
Bill Gates,con la sua Fondazione influenza l’agenda sanitaria globale e non nega
di avere conflitti d’interessi, è leader di programmi di vaccinazione di massa,
agendo come stakeholder ed opinion maker nei media.
La verità è che con il potere dei soldi e il filantrocapitalismo (termine
esatto), fin dagli anni Novanta Bill Gates è fautore di una ricolonizzazione non
solo dell’immaginario ma dell’economia globale. Una ricolonizzazione che è stata
ben descritta dalla filosofa, economista, fisica ed ecofemminista indiana
Vandana Shiva e ribadita approfonditamente nel libro della ecogiornalista
Nicoletta Dentico nel suo libro “Ricchi e buoni, le trame oscure del
filantrocapitalismo”.
Gates negli anni ha incentivato l’industrializzazione dell’agricoltura su scala
globale attraverso monocolture intensive e utilizzo di pesticidi e OGM; ha
monopolizzato l’agenda sanitaria globale rendendo l’OMS completamente dipendente
dai suoi finanziamenti spesso incentivando soluzionismi tecnocratici
(vaccinazioni di massa) a discapito dei sistemi sanitari territoriali, dei
sistemi di cura olistici e della prevenzione primaria; ha avuto la capacità di
rigenerare la sua immagine di tycoon digitale della Silicon Valley in una “icona
green” che propone il fatidico “nucleare di quarta generazione” e la
geoingegneria solare come soluzionismi tecnici al cambiamento climatico; ed ha
monopolizzato progetti educativi.
Ad ora il bilancio delle attività della Gates Foundation non è stata così
filantropica come si pensava a partire dalla privatizzazione delle istanze più
alte del welfare globale, dal fallimento del Progetto Agra in ambito agricolo
sempre in Africa e la devastante “Green Revolution” in India – sponsorizzata
insieme alla Fondazione Rockfeller – che indusse al suicidio più di 300.000
contadini indiani in più di 30 anni di attività. Per non parlare della
devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non-polio (NPAFP) che ha
paralizzato 490.000 bambini tra il 2000 e il 2017 in India; il caso delle
reazioni avverse su circa 14.000 ragazze trattate con iniezioni di Gardasil
della casa farmaceutica Merck nel Distretto di Khammam, nello Stato indiano del
Telangana; le proteste popolari del 2021 con l’hashtag #ArrestBillGates in India
in critica alle attività dell’Ong statunitense PATH (Program for Appropriate
Technology in Health) – finanziata dalla Gates Foundation – che ha
somministrato vaccini antipolio per studi clinici non autorizzati, usando i
bambini come cavie e quindi violando qualsiasi norma di codice etico; per non
dimenticare il finanziamento della Gates Foundation, nel 2010, dello studio di
fase 3 del vaccino anti-malarico sperimentale di Glaxo Smith Kline contro la
malaria, che portò alla morte di 151 bambini africani e causando gravi effetti
avversi, tra cui paralisi e convulsioni febbrili a 1.048 dei 5.949 bambini.
> Bill Gates tra vaccinazioni e violazione dei diritti umani nel Sud del Mondo
Innumerevoli altri casi sarebbero da elencare, ma questi bastano per poter
affermare che Bill Gates non è stato, non è e non può essere la soluzione per
l’Africa, ma al massimo è tra le varie ed innumerevoli cause del suo immobilismo
in quanto agente del neocolonialismo contemporaneo occidentale nelle sue più
svariate forme.
Bill Gates e la sua Fondazione sono sempre stati al centro di violazioni di
diritti umani legati alla somministrazione di vaccinazioni,
all’industrializzazione dell’agricoltura e al settore agro-chimico-alimentare,
conducendo politiche e prassi colonialiste e razziste in giro per il mondo.
Il filantrocapitalismo di Gates, aprendo nuovi mercati alle grandi
corporations, oltre al rischio di conflitti d’interessi, è un pericolo per i
diritti umani e il diritto alla salute sacrificati sull’altare del
profitto. Bill Gates, a differenza di come lo fa apparire il suo brand, è un
nemico del terzomondismo e delle sue istanze.
Di seguito alcuni approfondimenti che documentano seriamente i crimini della
Gates Foundation e del suo filantrocapitalismo:
Philanthropic Power and Development – Who shapes the agenda?
The Gates Foundation, global health and domination: a republican critique of
transnational philanthropy
Developing an agenda for the decolonization of global health
Gated Development – Is the Gates Foundation always a force for good?
Philanthrocapitalism in global health and nutrition: analysis and implications
Colonialist Invasive Surgery within the colony; Global Medical Imperialism
within the developing world and in Pakistan during COVID
Rapporto “Gates to a Global Empire” – Gates verso un Impero Globale
“Gates to a Global Empire” Gates verso un Impero Globale – sintesi del rapporto
Gates Ag One: The Recolonisation Of Agriculture
Bill Gates & His Fake Solutions to Climate Change
Bill Gates e le sue false soluzioni ai cambiamenti climatici
La spinta delle Lobby verso il cibo sintetico – False soluzioni che mettono a
rischio la salute umana e del pianeta
Niente di nuovo nei nuovi Ogm. Le multinazionali minacciano la nostra sovranità
alimentare
Filantropia e sviluppo sostenibile, luci e ombre
L’impero filantrocapitalista di Bill Gates
Le colonie del nostro tempo e il filantrocapitalismo
Da Rockefeller a Gates, l’anima oscura del filantrocapitalismo
Bill Gates si mette a fare il contadino. Ora è il più grande proprietario di
terreni agricoli d’America
Riferimenti:
Nicoletta Dentico, Ricchi e buoni, le trame oscure del filantrocapitalismo, Emi,
2020
JACOB LEVICH, The Gates Foundation, Ebola, and Global Health Imperialism,
September 2015
Lorenzo Poli