TRENTO: “I FASCISTI ALL’UNIVERSITÀ NON LI VOGLIAMO”. IL COMUNICATO DEL COLLETTIVO UNIVERSITARIO REFRESH SULLE “RIVELAZIONI” INERENTI AZIONE UNIVERSITARIA
A Trento, gli esponenti di Azione Universitaria – compagine giovanile del
partito della Meloni – rivendicano le loro origini fasciste senza mezzi termini.
A rivelarlo il T-quotidiano, che nei giorni scorsi ha reso pubblici gli
screenshot di alcune loro chat: “Noi affondiamo le radici nella Repubblica di
Salò”, scrive uno degli esponenti. “Cercano di farci fare dichiarazioni scomode
per ricondurci a Fratelli d’Italia e sbatterci fuori dall’università. Ovvio che
noi siamo legati a Gioventù Nazionale, ovvio che la pensiamo come loro e che
sono nostri fratelli. Ma in questo momento testa bassa e non dobbiamo porgere il
fianco”, si legge nel messaggio di un altro esponente di Azione Universitaria.
Immediata la reazione del Collettivo Universitario Refresh di Trento che in un
comunicato diffuso oggi, mercoledì 28 maggio, approfondisce i contorni di questa
vicenda, chiamando direttamente in causa l’ipocrisia di Università e istituzioni
e sottolineando gli aiuti e le spinte politiche di cui gode il gruppo
neofascista grazie a quel “fascismo istituzionale diffuso, che si sta
incorporando nel senso comune”.
“Davanti al grande pubblico si dichiarano falsamente come associazione
apartitica e rinnegano le loro origini fasciste, ma nel privato non hanno
problemi a rivendicare quei legami e quelle idee che tanto nascondono – scrivono
compagne e compagni sul loro blog, aggiungendo in un altro passaggio – Accettare
la presenza di associazioni con un passato fascista e quindi di persone fasciste
significa assecondare le sue infiltrazioni culturali nella nostra società”.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Cristina del Collettivo Universitario Refresh
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