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Fake news, propaganda e linguaggio mediatico: una conversazione con Giuliana Sgrena
Dalla manipolazione dell’informazione alla narrazione dei femminicidi: la riflessione di Giuliana Sgrena risuona oggi con forza e lucidità. Viviamo nell’epoca della manipolazione digitale, dei conflitti raccontati in diretta e delle narrazioni tossiche che deformano la realtà più rapidamente di quanto la si possa verificare. Le fake news non sono più semplici distorsioni: sono strumenti politici, economici e bellici, capaci di orientare masse, polarizzare società, innescare crisi e condizionare decisioni cruciali. Nel corso degli anni, Giuliana Sgrena ha denunciato con forza come la manipolazione dell’informazione non sia un fenomeno isolato, ma una distorsione trasversale che attraversa ogni ambito del dibattito pubblico. Nel suo saggio Manifesto per la verità (Il Saggiatore), compie una diagnosi impietosa dei mali dell’informazione contemporanea, mostrando come la falsificazione della realtà colpisca in modo particolare i soggetti più vulnerabili: le donne, raccontate con un linguaggio che giustifica la violenza; i migranti, la cui verità “si inabissa come un corpo affogato”; le popolazioni in guerra, di cui arrivano solo frammenti distorti, piegati agli interessi dei governi. «Per papa Francesco», ricorda Sgrena, «Eva è stata vittima della prima fake news uscita dalla bocca del serpente». Una metafora che conserva oggi una drammatica attualità e che ben descrive il peso che le narrazioni tossiche continuano ad avere nelle società moderne. Una voce autorevole, rigorosa e sempre attenta a questi meccanismi, Sgrena offre strumenti fondamentali per comprendere il presente. Di seguito, la conversazione integrale. INTERVISTA A GIULIANA SGRENA «Fu un giorno fatale quello nel quale il pubblico scoprì che la penna è più potente del ciottolo e può diventare più dannosa di una sassata», scrive Oscar Wilde. Quanto ritiene sia ancora attuale questa famosa citazione di Wilde? La libertà di espressione è una grande conquista ma è anche una spina nel fianco dei regimi autoritari e dei dittatori che utilizzano ogni mezzo per impedire qualsiasi critica o qualsiasi pensiero libero. Nel suo saggio Manifesto per la verità, racconta come si possano innescare conflitti dalla scintilla di una notizia falsa o manipolata. Come è possibile difendersi e accedere a informazioni sicure? Purtroppo quando una falsa notizia ha l’obiettivo di scatenare una guerra è sostenuta da una campagna di propaganda mediatica che non si può fermare. Lo si è visto nella seconda guerra del Golfo (2003), quando il movimento pacifista portò in piazza milioni di persone, e fu definito dal New York Times la seconda potenza mondiale, ma non riuscì a bloccare l’invasione dell’Iraq. «La fotografia sconfigge le fake news», queste le parole di Oliviero Toscani durante la conferenza stampa del 2017 per la presentazione della seconda edizione del talent show Master of Photography. Ritiene veritiera questa affermazione? Non è vera. Purtroppo oggi anche le fotografie sono manipolabili e falsificabili. Un esempio clamoroso è quello del fotografo brasiliano Eduardo Martins, che si era costruito un profilo perfetto sui social: trentadue anni, alto, biondo, bellissimo, surfista, scampato alla leucemia. Presente in tutte le guerre, dove scattava foto bellissime vendute alle più note agenzie del mondo. Le foto migliori venivano vendute per beneficenza e il ricavato devoluto ai bambini di Gaza. Troppo bello per essere vero e infatti era tutto falso. Martins non è mai esistito e le sue foto erano tutte rubate e falsificate. Ma anche senza arrivare a questo estremo ci sono foto manipolate e altre diffuse con una falsa didascalia. Alcuni politici si servono di Twitter (280 caratteri) per comunicare, a discapito del confronto giornalistico. Cosa pensa della politica ai tempi del social? I politici si sono facilmente convertiti a Twitter che permette loro di lanciare solo slogan, perché in 280 battute non si può esprimere un concetto complesso. I social sono diventati lo strumento per fare politica evitando il confronto con i giornalisti, che vengono sbeffeggiati per minare la loro credibilità. Così possono far circolare fake news e dati falsi senza essere smentiti e, quando lo sono, definiscono le proprie affermazioni «fatti alternativi», come ha fatto Trump. Nelle cronache di violenze verso le donne troppo spesso incontriamo superficialità linguistica. Espressioni come “amore malato”, “raptus di passione”, “era un gigante buono” lasciano nelle donne violate il dubbio sulle loro ragioni. In quale direzione bisognerebbe andare per invertire una rotta così dannosa? Il modo di descrivere la violenza contro le donne è impregnato di cultura patriarcale. La donna stuprata e ammazzata viene descritta come una che se l’è andata a cercare, mentre si cercano le attenuanti o giustificazioni per chi commette un femminicidio. Le giornaliste dell’Associazione Giulia, insieme alle Commissioni Pari Opportunità della Fnsi e dell’Usigrai, hanno elaborato il Manifesto di Venezia, che indica le regole per una corretta informazione. Gli argomenti trattati nei suoi libri mettono spesso sotto accusa il mondo del giornalismo. Non si è mai lasciata impressionare dalle naturali ripercussioni che questo tipo di inchieste avrebbero comportato? Nel mio libro (Manifesto per la verità) ho fatto un’analisi spietata del modo di fare informazione soprattutto su alcuni temi particolarmente sensibili o manipolabili, per responsabilizzare chi fa informazione e chi ha il diritto di essere informato. Presentando questo libro, che è stato utilizzato anche in alcuni corsi di formazione per giornalisti, ho trovato molti colleghi che condividono le mie critiche. Si avvicina una data importante: il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lei, che si è sempre occupata di condizione femminile, quale pensiero desidera lasciare alle donne abusate che cercano di reagire ai loro carnefici? Le donne devono denunciare le violenze subite, ma le autorità devono proteggerle. Non basta aumentare le pene per chi commette femminicidi: occorre evitarli. E questo si può fare finanziando le case che accolgono le donne che hanno subito violenze; invece questi finanziamenti vengono tagliati e le case chiuse. Giuliana Sgrena venne rapita il 4 febbraio 2005 dall’Organizzazione del Jihād islamico mentre si trovava a Baghdad per realizzare reportage. Fu liberata trenta giorni dopo, in un’operazione in cui rimase ucciso Nicola Calipari. Cosa è cambiato nella sua vita da quel tragico giorno? Preferirei non rispondere a questa domanda. Le parole di Giuliana Sgrena mostrano come la ricerca della verità sia un impegno che non riguarda solo i giornalisti, ma l’intera società. Nel rumore informativo che caratterizza il nostro tempo, riconoscere le manipolazioni, denunciare le distorsioni e pretendere un linguaggio rispettoso e accurato è un atto di responsabilità collettiva. Lucia Montanaro
[2025-10-12] Collettiva Fotografica Pigneto '25 @ Parchetto autogestito (Collettivo Recuperamo)
COLLETTIVA FOTOGRAFICA PIGNETO '25 Parchetto autogestito (Collettivo Recuperamo) - via del Pigneto 5f (domenica, 12 ottobre 11:30) Il 12 ottobre, alle ore 11.30 al Parchetto Recuperamo in via del Pigneto 5F, ritorna la Collettiva Fotografica Pigneto. L'evento è giunto ormai al suo terzo anno consecutivo grazie al lavoro delle realtà che lo costruiscono - Collettivo Recuperamo e Rotta Genuina - all* fotograf* che partecipano a questa iniziativa di collettivizzazione dello sguardo, all* ospiti che ogni anno ci raggiungono e ci aprono, attraverso la loro esperienza, finestre su mondi di cui ancora magari non sappiamo molto e alle altre persone e realtà che a vario titolo e modo aggiungono mattoni fondamentali per far sì che questa iniziativa cresca e risulti sempre più interessante e attuale. PROGRAMMA: Focus: come ogni anno la Collettiva sceglie un tema da approfondire durante la giornata. Quest'anno ne tratteremo uno di grande attualità: quello che lega colonialismo, estrattivismo, impatti ambientali e vertenze che vi si oppongono. Tant* ospiti che dall'Italia e dall'estero interverranno per raccontarci i loro lavori e le loro esperienze, attraverso un panel, un laboratorio e uno spettacolo di standup. Esposizione fotografica - tutto il giorno - Parchetto Recuperamo Libreria fotografica - tutto il giorno - la libreria fotografica Leporello, con sede al Pigneto, sarà presente con un banco libreria Mostre - tutto il giorno - la Collettiva ospiterà le mostre tematiche "La Sottile Linea Verde" lavoro fotografico su 5 grandi vertenze ambientaliste realizzata da CFFC per A Sud, "In Itinere" compendio fotografico di un lavoro del circolo sullo spopolamento delle aree interne del Lazio, "Quando Salgono Le Lumache" lavoro fotografico di Linda Turicchia sulle alluvioni in Emilia Romagna e "A Onor Del Nero" lavoro fotografico di Andrea Tedone sui movimenti che si oppongono alle grandi opere estrattiviste Letture portfolio - 11:30-15:00 - Irene Alison, nota photo editor, sarà presente con le sue letture portfolio Laboratorio deColoniale - 14:30-18:00 - con Rahel Sereke e Rachele Borghi - uno spazio di confronto e ricerca collettiva per orientarsi dentro le dinamiche della colonialità che abitano ancora i nostri sguardi, discorsi e territori Panel - 16:30 - testimonianze sul tema della giornata con Marica Di Pierri (A Sud), Andrea Tedone e Linda Turicchia We Stand (Up) With Palestine - 19:00 - Cabaret Decoloniale di Rachele Borghi, che mescola cabaret, pensiero critico e risate, per attraversare i temi del femminismo e della decolonialità, incoraggiare l'azione, alleanze, complicità e solidarietà con la Palestina Per prenotare le letture portfolio con Irene Alison potete contattarci via mail all'indirizzo cffcroma@gmail.com, mentre per prenotare il proprio posto al laboratorio con Rachele Borghi e Rahel Sereke bisogna compilare il form al link Registrazione al 𝐋𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐂𝐨𝐥𝐨𝐧𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐑𝐚𝐡𝐞𝐥 𝐒𝐞𝐫𝐞𝐤𝐞 & 𝐑𝐚𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞 𝐁𝐨𝐫𝐠𝐡𝐢 - a cura di Rotta Genuina APS Per qualsiasi ulteriore informazione siamo disponibili sempre all'indirizzo cffcroma@gmail.com. L'evento è reso inoltre possibile dall'indispensabile contributo di Periferia Capitale, il programma per la città di Roma della Fondazione Charlemagne. Ci vediamo il 12 a via del Pigneto 5F: cancelli aperti dalle 11.30!
HUMAN 2025, Contest Fotografico
È online il bando per la partecipazione alla quinta edizione del contest fotografico Human, indetto dall’associazione Energia per i Diritti Umani APS di Roma. Il tema di quest’anno è “il corpo come luogo”. L’obiettivo è esplorare e raccontare il corpo in ogni sua dimensione. Che sia inteso come spazio di identità, territorio sociale, luogo di relazione o luogo politico, il corpo è un campo personale e collettivo, dove si iscrivono esperienze, trasformazioni, desideri e limiti. Straordinario veicolo di significati e ricettore talvolta inconsapevole, esso costituisce uno degli ambiti che meglio registra ciò che si verifica a livello sociale e che, pertanto, può portarci a riflettere in maniera critica sulla realtà che viviamo ogni giorno. L’iscrizione è gratuita, aperta a fotografǝ professionistǝ e non, e avviene online nella sezione dedicata sul sito www.energiaperidirittiumani.it. Il primo premio prevede un buono dal valore di 400 euro offerto dal Laboratorio Fotografico Corsetti. Sarà inaugurata a Roma, presso la Galleria delle Arti, sabato 29 novembre 2025, la mostra fotografica “HUMAN – Il corpo come luogo”, nella quale saranno esposte le 10 opere finaliste. Tramite la votazione del pubblico sul sito si può accedere a uno dei 10 posti finalisti, mentre i restanti 9 lavori verranno selezionati da una giuria di figure professioniste nel mondo della fotografia e dell’arte. Il termine per partecipare è il 31 ottobre 2025. Il bando completo di Human 2025 è disponibile qui: https://energiaperidirittiumani.it/human-il-corpo-come-luogo/. Per questioni informative o amministrative relative alla partecipazione, ci si può rivolgere alla segreteria di Human: +39 06 89479213, human@energiaperidirittiumani.it. _____________________________________________________________________________ Energia per i Diritti Umani APS è un’associazione di volontariato di carattere internazionalista che si occupa della tutela dei diritti umani. Ha iniziative in corso in Italia dal 1998, in Senegal dal 2000, in Gambia dal 2002 e in India dal 2003. Si occupa di sostegno a distanza, costruzione e avvio di scuole, prevenzione sanitaria (in particolare con la campagna Stop Malaria) e altri progetti per garantire l’autonomia della popolazione locale. È inoltre partner organizzatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Il contest fotografico “Human” nasce dall’idea di unire il potere comunicativo della fotografia con i temi cruciali dell’esistenza umana. L’obiettivo è di catturare l’essenza della persona e, allo stesso tempo, raccontare l’essere al mondo come un’esperienza collettiva, fatta di connessioni e di empatia verso il prossimo. La giuria del concorso: Andrea Acocella [he/him] (Roma, 1991): storico dell’arte, attivista LGBTQIA+ e curatore indipendente. Dopo una laurea in Storia dell’Arte Medievale inizia un percorso di formazione professionale al Node Center di Berlino, dove si specializza in Queer Curating nel 2020. Nel 2022 co-fonda bar.lina, spazio indipendente di arte e letteratura LGBTQIA+, che pone la comunità artistica queer italiana e internazionale al centro del proprio sviluppo. Francesco Amorosino: fotografo, proprietario e direttore del Fotostudio, insegnante di fotografia. Vincitore del SONY Award 2016 – categoria Still Life e finalista di vari premi europei tra cui il LensCulture 2015-Visual Storytelling. Michele Cirillo: crea reportage focalizzati sui temi dei diritti umani, dell’identità e dei cambiamenti geopolitici degli ultimi anni. È docente all’Accademia Italiana – Arte Moda e Design e produce video dell’ufficio stampa della Camera dei deputati. Laboratorio Fotografico Corsetti: dal 1971 un importante punto di riferimento per tuttǝ i maggiori fotografǝ italianǝ e stranierǝ. Valentina Vannicola: indicata dalla rivista Forbes come una delle migliori fotografe italiane nel mondo, ha esposto in numerose gallerie e istituzioni italiane ed internazionali e in prestigiosi Festival di fotografia. Le sue foto sono state pubblicate su quotidiani, settimanali e periodici tra cui: L’Espresso, D di Repubblica, Philosophie, Il Manifesto, Insideart o Aracne. Francesco Rombaldi: fondatore, Editor-in-Chief e curatore di Yogurt Magazine. Ideatore e curatore di numerose esposizioni e progetti nazionali ed internazionali. Alessandro Calizza: artista, fondatore di Ombrelloni Art Space a Roma e del progetto Sa.L.A.D. – San Lorenzo Art District. Volontario di Energia per i Diritti Umani e responsabile del concorso fotografico HUMAN. Energia per i Diritti Umani
[2025-09-08] Arene Decoloniali @ Parco della Torre di Tormarancia
ARENE DECOLONIALI Parco della Torre di Tormarancia - Viale di Tormarancia 31 (lunedì, 8 settembre 18:00) ARENE DECOLONIALI Roma, Parco della Torre di Tor Marancia | 8–14 settembre 2025 ARENE DECOLONIALI è il festival che mette al centro del dibattito pubblico il tema della decolonialità, cuore dell'approccio di Un Ponte Per alla cooperazione internazionale e alla solidarietà. Per una settimana, il Parco della Torre di Tor Marancia (Viale di Tor Marancia 31, Roma) diventa uno spazio di confronto e immaginazione politica per esplorare attraverso immagini, parole e memorie il passato coloniale e le sue eredità nel presente. Una programmazione che intreccia cinema d’autore, letteratura, fotografia e incontri pubblici, in un dialogo aperto tra arti e attivismo, storia e identità. Il festival è realizzato con il patrocinio del Municipio VIII del Comune di Roma. COSA ASPETTARSI La prima edizione 2025 ospita la proiezione di 10 tra film, documentari e cortometraggi provenienti da diversi contesti geografici, 6 presentazioni di libri, due mostre fotografiche e un reading bilingue arabo-italiano con accompagnamento musicale, per dare voce alle memorie rimosse e alle resistenze dei popoli colonizzati. I film sono sottotitolati in italiano e introdotti con la lingua dei segni. L’arena è accessibile alle persone con disabilità motorie. All'interno degli spazi anche uno stand libri a cura della Liberia Griot e un'area food a cura del Centro Culturale Ararat e di Resaka Brewing Tribe. L'ingresso è gratuito, senza prenotazione. OMAGGIO A PIER PAOLO PASOLINI Nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, il festival apre con una retrospettiva dedicata a Pier Paolo Pasolini. Due giornate dedicate alle sue opere cinematografiche che esplorano il suo sguardo sull’alterità, con particolare attenzione al suo rapporto con l’Africa e l’Oriente. LE MOSTRE Durante il festival e successivamente, due mostre fotografiche per ampliare lo sguardo della riflessione: * “Patrimonio Scomodo – Memorie di un passato coloniale”: 18 pannelli ripercorronno tra foto e testi la storia della colonizzazione italiana della Libia. A cura di Annunziata D’Angelo e Elisa Russo. * “Il Leone, il Giudice e il Capestro”: 80 scatti - provenienti in gran parte dal fondo Bedendo - documentano la resistenza libica alla colonizzazione negli anni ’30 e la repressione fascista, fino all’esecuzione di Omar Al Muktar. Dal 16 settembre al 7 novembre presso la Casa della Memoria e della Storia, in collaborazione con il Laboratorio Storico Iconografico dell’Università Roma Tre. PREMIO ARENE DECOLONIALI Per riconoscere e valorizzare il contributo del cinema al movimento decoloniale, abbiamo istituito il Premio Arene Decoloniali, assegnato ogni anno a uno dei film in rassegna secondo il parere di esperti e del pubblico. Il premio consisterà ogni anno in una opera d’arte appositamente realizzata. (Regolamento del Premio Arene Decoloniali). COME RAGGIUNGERE IL FESTIVAL L'ingresso del Parco della Torre di Tor Marancia - in Viale di Tor Marancia 31 - è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, a pochi metri dalla fermata Colombo - Rufino delle linee bus 714, 716, 30 oppure dalla fermata Tor Marancia - Rufino della linea bus 160. Segue il programma. PROGRAMMA ARENE DECOLONIALI 1a Edizione 8-14 settembre 2025 Parco della Torre di Tor Marancia Viale di Tor Marancia 31, Roma LUNEDÌ 8 SETTEMBRE Pasolini & l’Oriente: I’Autore e l’Alterità  Questa serata è dedicata a uno sguardo critico su alcune opere cinematografiche di Pier paolo Pasolini, in particolare esplora l'immaginario orientale dell’autore, non come semplice esotismo, ma come costruzione autoriale complessa. Attraverso il suo "viaggio in Oriente", Pasolini interroga l'alterità e riflette sul proprio ruolo di autore europeo.   * Ore 18:30   Presentazione del libro Orient (to) Express. Film di viaggio, etno-grafie, teoria d'autore con l’autore, il professor Marco Dalla Gassa, esperto di orientalismo, letteratura araba o studi postcoloniali(Università Ca’ Foscari di Venezia). In dialogo con Leonardo De Franceschi, Dalla Gassa presenterà le opere di Pasolini proiettate a seguire in dialogo con il pubblico.  * Ore 20:30   Cortometraggio: Le mura di Sana’a (Yemen, 1971 | 14’)*  Pasolini lancia un appello per salvare la città antica di Sana’a, minacciata dalla modernizzazione. Un corto poetico e politico sul legame tra cultura e paesaggio urbano.   * Ore 21:00   Proiezione del film Il fiore delle Mille e una notte (Italia, 1974 | 129’, V.M. 18)  Ispirato ai racconti orientali, il film intreccia storie d’amore, avventura e desiderio in un mondo fiabesco e sensuale, dove la ricerca dell’altro è anche scoperta di sé.  Trigger points: nudità frequenti, scene esplicite di natura sessuale, riferimenti alla schiavitù e alla violenza.  MARTEDÌ 9 SETTEMBRE L’Africa come specchio dell’utopia rivoluzionaria In questa giornata si esploreranno i limiti e le intuizioni dello sguardo pasoliniano sul "Terzo Mondo". Pasolini parla dell’Africa e per l’Africa, ma da un punto di vista esterno, benché empatico e politicamente impegnato.   * Ore 20:00   Incontro introduttivo alla visione con il professor Vito Varricchio, (storia dell’Africa), in dialogo con Lorenzo Teodonio, storico per passione, autore di Razza Partigiana, studioso di critica decoloniale.   * Ore 21:00   Proiezione del film Appunti per un’Orestiade africana (Italia, 1970 | 65’). Film-saggio in forma di appunti visivi, in cui Pier Paolo Pasolini immagina una possibile trasposizione dell’Orestiade di Eschilo nell’Africa postcoloniale, intrecciando appunti visivi, musica e riflessioni politiche sul continente come spazio mitico e rivoluzionario.  Trigger points: riferimenti alla violenza e alla schiavitù (non rappresentati in modo esplicito).  MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE Patrimonio artistico e ri-significazioni  * Ore 18.30   Presentazione della iniziativa “Echi da Dogali” con Giulia Grechi e l’Associazione Tezeta; a seguire presentazione a cura di Rosa Anna Di Lella sulle collezioni dell'ex Museo Coloniale e sulle attività del Museo delle Civiltà (MUCIV). Con la collaborazione della Rete Yekatit12-19febbraio.  * Ore 21:00  Proiezione di Abandon de poste di Mohamed Bouhari (Marocco / Belgio, 2010 | ca.15). Confronto silenzioso tra una guardia giurata e una statua africana a grandezza naturale: la prima di turno davanti a un edificio, la seconda incatenata come gli antichi schiavi all’ingresso di una galleria d’arte. Sguardo ironico e disincantato sugli stereotipi del colonialismo e dello schiavismo attraverso le figure dei “nuovi schiavi” della società occidentale.  * Ore 21:30  Collegamento online con la regista* e proiezione del film Dahomey di Mati Diop (Francia/Senegal, 2024 | ca. 67’). Orso d’Oro al Festival int.le del cinema di Berlino, narra la restituzione al Benin di oggetti trafugati del Regno di Dahomey durante la colonizzazione e conservati al Musée du quai Branly di Parigi.   GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE Visioni del rimosso coloniale  * Ore 18:30   Presentazione del libro Visioni del Rimosso, con le autrici e autori Daniela Ricci e Micaela Veronesi (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza) in dialogo con Leonardo De Franceschi, Maria Coletti e la Rete Yekatit12-19febbraio.  * Ore 21:00  Proiezione del film ADWA - AN AFRICAN VICTORY, del regista Haile Gerima, (Etiopia/USA, 1999 | ca. 90’); Attraverso testimonianze, materiali d’archivio e narrazione storica, il film ricostruisce la battaglia di Adwa (1896), in cui le forze etiopi sconfissero l’esercito coloniale italiano. Un’opera militante che celebra la resistenza africana e la memoria collettiva contro il colonialismo.  Trigger points: Descrizioni e immagini di guerra e violenza coloniale.  * Ore 22:30   Collegamento con il regista Haile Gerima e il regista etiope-italiano Dagmawi Yimer, in dialogo con Micaela Veronesi e Daniela Ricci (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), a commento del film e dibattito  VENERDÌ 12 SETTEMBRE Resistenze Decoloniali * Ore 18:30   Presentazione e letture di estratti del libro Il Re Ombra di Maaza Mengiste, con l’autrice in collegamento, insieme a Alessandro Triulzi (Archivio Memorie Migranti); in collaborazione con la Rete Yekatit12-19febbraio. Modera Soumaila Diawara.  * Ore 21:30   Proiezione del film SEARCHING FOR AMANI (Kenya/USA, 2023 | Regia: Debra Aroko | ca. 87’ | Prodotto da Generation Africa – COE) Quando suo padre viene assassinato, Amani, un ragazzo di 13 anni, inizia a filmare per dare voce al proprio dolore e cercare risposte. Il documentario segue il suo percorso tra lutto, memoria e giustizia, offrendo uno sguardo intimo e coraggioso sulla violenza rurale in Kenya e sulla resilienza giovanile.  SABATO 13 SETTEMBRE Decolonizzare la scuola  * Ore 19:00   Presentazione del libro “Tra i Bianchi di scuola” di Espérance Hakuzwimana insieme a Daniela Ionita del Movimento italiani senza cittadinanza, lo scrittore Christian Raimo, in collegamento l’artista Takoua Ben Mohamed, e Angela Mona di Un Ponte Per.  * Ore 21:30   - Proiezione del film A.O.C di Samy Sidali (2022, Francia | ca. 18′) in cui Latefa e i suoi due figli, Walid e Ptissam, consigliati dall’amministrazione, francesizzano i loro nomi quando acquisiscono la cittadinanza francese. Il film è ispirato a una storia vera.   - A seguire il film Soleil Ô (Mauritania/Francia, 1970 | 98’) di M. Hondo. Un immigrato africano riesce ad arrivare a Parigi, si scontra con l'indifferenza, il rifiuto, l'umiliazione e il razzismo; presentazione del film a cura di Micaela Veronesi e Daniela Ricci (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza).  - Proiezione del cortometraggio MUNA (Warda Mohamed, Regno Unito, 2023 | 19′). Muna, tredicenne britannico-somala, desidera partecipare alla gita scolastica. Prima della partenza, riceve la notizia della morte del nonno in Somalia. Durante il funerale scopre attraverso la musica tradizionale (l’oud) una nuova parte della propria identità e delle proprie radici.  DOMENICA 14 SETTEMBRE Tra poesia e memoria: testimonianze della colonizzazione italiana in Libia  * Ore 18:00   Introduzione a cura di UPP e presentazione delle poesie tradotte dal libico all’italiano del poeta Fadil al Shalmani, deportato a Favignana, le poesie saranno interpretate dal regista, giornalista e sceneggiatore Khalifa Abo Khraisse e dall’attrice Valbona Kunxhiu, accompagnati dalla proiezione del cortometraggio La terra dei padri di Francesco Di Gioia. A seguire, presentazione del libro Il mio solo tormento – Canto di el Agheila, di Rajab Abuhweish, scritto nel campo di concentramento italiano in Libia di El Agheila, con letture di Mario Eleno, Manuela Mosè (curatori dell’edizione italiana del poema). Durante le letture ci sarà un contributo musicaledi Luca Chiavinato, musicista che ha contribuito alla colonna sonora del film “L’ordine delle cose”.    * Ore 20:30   Colonialismo di ieri e Migrazioni di oggi  Introduzione al film “L’ordine delle cose” con Giulia Torrini, presidente di Un Ponte Per; Marina Pierlorenzi, presidente ANPI Roma; Papia Aktar, responsabile migrazioni ARCI Roma e Silvano Falocco, Rete Yekatit12-19Febbraio, Ass. Tezeta.  * Ore 21:15 Consegna del Premio “Arene Decoloniali”  Premiazione del film in rassegna che maggiormente abbia contribuito a colmare il rimosso della memoria coloniale  * Ore 21:30   Proiezione del film L’ordine delle cose di Andrea Segre, 2017, 115’. Un funzionario ha il compito di arginare l'immigrazione dalla Libia ma il suo viaggio ha un esito inatteso.  
7Milamiglialontano: un viaggio per le acque del mondo, tra documentazione e solidarietà
Nel tempo in cui le crisi ambientali faticano a trovare spazio nel discorso pubblico, oscurate da emergenze geopolitiche e interessi a breve termine, c’è chi sceglie con ostinazione la strada lunga, concreta e silenziosa. Un cammino che attraversa continenti e mari, che documenta, coinvolge, forma e restituisce. È il progetto 7MML_5.0 “H2oPLANET”, la nuova impresa firmata 7Milamiglialontano, associazione di promozione sociale con sede a Brescia, che da oltre 15 anni unisce il viaggio d’esplorazione alla solidarietà attiva. L’obiettivo? Entro il 2028, sette spedizioni lungo le coste del pianeta per raccontare lo stato di salute delle acque e il rapporto che l’uomo intrattiene con questa risorsa essenziale. Accompagnati da fotografi, videomaker, biologi, giornalisti e viaggiatori, i team di 7MML vogliono restituire una narrazione complessa, onesta e immersiva, fatta di immagini, voci e incontri.   Foto di 7milamiglialontano   Il Sud America come primo capitolo del 2025   La prima tappa di questa nuova missione è iniziata a luglio, con l’arrivo del primo team a Bogotà, punto di partenza di un viaggio lungo sette mesi e oltre 35mila chilometri che toccherà Perù, Bolivia, Amazzonia, Patagonia e ritorno in Colombia, risalendo coste e fiumi in una staffetta di osservazione e ascolto. Non un’avventura fine a sé stessa, ma un atto di consapevolezza collettiva. Il progetto H2oPLANET Sud America punta i riflettori su uno degli elementi più cruciali e fragili del nostro tempo: l’acqua. Attraverso testimonianze raccolte sul campo, la spedizione racconta gli effetti della crisi climatica, le disuguaglianze legate all’accesso a questa risorsa, le pratiche virtuose di tutela, ma anche la bellezza dei paesaggi e la resilienza delle comunità locali. Un materiale prezioso che verrà raccolto e rielaborato per la pubblicazione di una rivista e un docufilm previsti per il 2026, con l’intento di rendere tangibile ciò che troppo spesso resta invisibile: la portata globale di una crisi che tocca il quotidiano di milioni di persone   Un viaggio che lascia tracce Fin dalla sua nascita, 7Milamiglialontano ha affiancato la documentazione sul campo a progetti solidali concreti. In oltre 15 anni, l’associazione ha donato più di 300.000 euro a enti, comunità e missioni nei luoghi attraversati, contribuendo in modo duraturo alla crescita di realtà locali. Ogni viaggio non è mai solo racconto, ma un gesto di restituzione. In questo solco si inserisce anche il rilancio della 7Vision Jyothi Arts School, una scuola professionalizzante in arti visive a Mysore, India, realizzata in collaborazione con la storica Jyothi Nilaya Onlus e con il sostegno delle Suore Orsoline di Somasca e dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Dopo il viaggio “Ritorno al Centro” del 2017, la scuola ha finalmente preso vita nel luglio 2025, offrendo a giovani indiani provenienti da contesti fragili un’istruzione gratuita in arti visive, con l’obiettivo di fornire loro strumenti reali per costruire il proprio futuro professionale. “Per chiunque abbia partecipato a Ritorno al Centro – afferma la presidente dell’associazione, Beatrice Mazzocchi – questa è una soddisfazione immensa. Dopo tante difficoltà, questa è la dimostrazione che sognare insieme e con ostinazione è fondamentale per incidere sulla realtà.”   Tra idealismo e impresa concreta L’idea del progetto è nata dal fotografo Giuliano Radici e ha preso forma grazie al lavoro condiviso di più realtà: 7Milamiglialontano EPS, Jyothi Nilaya Onlus, Suore Orsoline, Santa Giulia, con il coinvolgimento diretto di studenti e docenti, italiani e indiani, che collaborano in un’autentica esperienza di scambio e co-creazione. Un primo trimestre pilota ha già visto avviarsi corsi di fotografia, con docenti locali affiancati da studenti volontari italiani, creando un dialogo tra culture attraverso l’arte. Nel futuro dell’associazione, la scuola rappresenterà il principale progetto solidale: una base su cui costruire altri ponti tra sguardi, sensibilità e possibilità.   Una rete per cambiare il mondo Il lavoro di 7Milamiglialontano non sarebbe possibile senza la fiducia di una rete di partner e sostenitori privati – tra cui Promotica, Kariba, Germani, Givi Explorer, VOX ART, New Lab, Albatros Film, Radio Number One – che credono nella forza di un’impresa culturale capace di coniugare viaggio, narrazione e impatto sociale. “Il progetto H2oPLANET – ha spiegato la presidente Mazzocchi – non è soltanto un reportage ambientale: è una visione alternativa del nostro rapporto con il mondo, dove conoscere significa anche prendersi cura, e dove raccontare può voler dire anche cambiare”.   Per seguire il viaggio in tempo reale: Polarsteps – 7MML H2oPlanet Per info sulla scuola e donazioni: www.7milamiglialontano.com/progetto-scuola   Simona Duci
[2025-07-16] La Sottile Linea Verde - Festa di inizio estate di A Sud @ A Sud
LA SOTTILE LINEA VERDE - FESTA DI INIZIO ESTATE DI A SUD A Sud - Via Romanello da Forlì, 18, 00176 Roma RM, Italia (mercoledì, 16 luglio 17:00) 🌱 LA SOTTILE LINEA VERDE 📍 Roma, Via Romanello da Forlì 18 📅 16 luglio dalle 17 Un viaggio fotografico dentro le resistenze ambientali della capitale, tra spazi sottratti alla speculazione e lotte per la giustizia climatica. CFFC Roma e Gaze Collective raccontano, con i loro scatti, quella sottile ma potente linea verde che attraversa la città e dice NO alla devastazione ecologica. 🍉 Dopo la mostra restiamo insieme per un brindisi collettivo per salutarci prima delle ferie! Un momento semplice per incontrarci, conoscerci, scambiarci idee e far rete tra chi ogni giorno si prende cura dei territori. Ci vediamo mercoledì!
Monte Sole: sui sentieri della memoria
In occasione dell!80° anniversario della Liberazione, dal 25 al 27 aprile 2025, il Parco Storico di Monte Sole si animerà con iniziative dedicate alla memoria e all!attualità della Resistenza. Tra queste, la mostra fotografica Monte Sole: sui sentieri della Memoria di Giulio Di Meo — un percorso visivo che intreccia memoria e impegno civile — che sarà ospitata nella Yurta del Poggiolo “Irma Bandiera” e un!installazione diffusa nel paesaggio dal titolo Pillole di Resistenza. Monte Sole: sui sentieri della Memoria è un viaggio visivo che intreccia passato e presente, memoria storica e impegno civile. Attraverso una selezione di immagini scattate da Di Meo la mostra racconta come questo luogo simbolo della Resistenza continui a essere spazio vivo di incontro, riflessione e partecipazione. Le fotografie non si limitano a documentare: interrogano, commuovono, mobilitano. Offrono uno sguardo contemporaneo su un paesaggio segnato dalla tragedia del massacro nazifascista del 1944, trasformato oggi in un parco della memoria e della speranza. Parallelamente, il 25 aprile prende vita l’installazione Pillole di Resistenza, curata sempre da Giulio Di Meo. Un progetto partecipativo e diffuso, che include scatti realizzati anche dagli allievi del fotografo durante i workshop di fotografia sociale tenuti negli anni a Monte Sole: fotografie in formato cartolina (13×18 cm), corredate da brevi testi esplicativi, saranno appese con corde e mollette in diversi punti del Parco. Un invito diretto alla fruizione libera e personale: i visitatori potranno staccare l’immagine che più li ha colpiti, portando con sé un frammento di memoria. Un gesto semplice ma potente, che trasforma la visione in azione, l’immagine in impegno. Le due mostre si alimentano a vicenda: la prima invita alla riflessione collettiva; la seconda propone una memoria in movimento, che si fa oggetto da custodire, da rileggere, da condividere. Un’opera corale, frutto di sguardi diversi ma uniti dal desiderio comune di ricordare, raccontare, resistere. Nel cuore dell’Appennino bolognese, Monte Sole è oggi più che mai un luogo in cui la memoria si rinnova e guarda al futuro. Le fotografie in mostra ci ricordano che ricordare non è mai un gesto passivo: è un atto collettivo, un atto di resistenza. INFORMAZIONI Monte Sole: sui sentieri della Memoria Yurta del Poggiolo “Irma Bandiera” – Parco Storico di Monte Sole 25-27 aprile 2025 https://www.giuliodimeo.it/home/mostra-monte-sole-sui-sentieri-della-memoria/ Pillole di Resistenza Installazione diffusa nel Parco – 25 aprile 2025 https://www.giuliodimeo.it/home/mostra-pillole-di-resistenza-marzabotto-bo/ A cura di Giulio Di Meo. Con le fotografie di: Valeria Altavilla, Anna Alvoni, Stefano Amigoni, Concetta Balzotti, Laura Bertazzoni, Ilaria Bovina, Carloalberto Canobbi, Claudio Cantù, Antonio Caroli, Andrea Chierici, Giulio Di Meo, Sara Di Salvo, Majla Fornaro, Davide Gloria, Eva Krampen Kosloski, Maurizio Lolli, Manuela Mengoli, Aurelio Merlini, Rossana Messana, Tony Panuccio, Alessandro Pignatelli, Vittoria Sichi, Manuela Toselli, Peter Zullo. https://www.giuliodimeo.it/home/mostra-pillole-di-resistenza-marzabotto-bo/ Per ulteriori dettagli sul programma completo degli eventi: Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto Marzabotto Percorsi Antifascisti Redazione Italia
Open Day laboratorio di fotografia
Open day di fotografia Mercoledì 30 ottobre ore 19:30 Questo laboratorio teorico/pratico di fotografia nasce con l’obiettivo di fornire ai e alle partecipanti le competenze necessarie per fare i primi passi nel favoloso mondo del linguaggio fotografico: scoprire, attraverso teoria … Continua a leggere→