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#Grosseto, venerdì 28 novembre, ore 8.30-13.30 - Emergenza permanente e Conflitti armati - #stopthewar Convegno di formazione per il personale della #scuola- Con Amal Khayal Intini, Antonio Mazzeo e Nello Preterossi.
Massa Marittima (GR), presentazione Eirenefest 2025 all’insegna della pace
Nell’ambito dell’edizione grossetana dell’Eirenefest 2025, Massa Marittima dà il suo contributo per sostenere la cultura della Pace e della nonviolenza. Lo fa in collaborazione con la seconda edizione di “Creare la Pace”, una manifestazione che ruota attorno ad una raccolta di opere di artisti e di alunni delle scuole locali dedicate alla Pace. L’Eirenefest massetana, in particolare, si concentra sul mettere in risalto il ruolo cruciale dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni per promuovere una società nonviolenta e solidale. Il 12 novembre, si incontreranno Pio Castagna (Pax Christi), Annabella Coiro (Rete EDUMANA- Centro di Nonviolenza Attiva) ed Ermete Ferraro (M.I.R Italia) per dialogare su “Comunicazione nonviolenta. Dai conflitti alle connessioni”, alla presenza di un pubblico composto anche da docenti, educatori, genitori. Durante la settimana dal 10 al 15 Novembre, invece, si terranno laboratori creativi con bambini e ragazzi delle scuole, con letture sulla Pace e produzione di piccoli post-it o altri piccoli messaggi scritti e grafici da affiggere all’”Albero della Pace”, fissato su una delle pareti delle sale della mostra e lì conservato per tutta la durata della stessa. La realizzazione dell’iniziativa, coordinata dal Gruppo per la Pace, è stata sostenuta anche da alcune associazioni locali, quali: Accademia Musicale Omero Martini, Associazione Dire Fare – Centro Studi Storici Agapito Gabrielli, Associazione Iride, Associazione Liber Pater.
Alternanza scuola-lavoro (PCTO) all’aeroporto militare di Grosseto: educazione militarizzata
L’aeroporto “Baccarini” di Grosseto, sede del 4° stormo dell’Aeronautica militare, già dal 2003 è stato potenziato militarmente con l’arrivo degli Eurofighter, caccia intercettori dotati di sistemi per il bombardamento a bassa quota, con relativa scuola di addestramento per i piloti. Per inciso, va fatto notare che gli Eurofighter sono incapaci di spegnere un incendio o di prestare un soccorso, ma sono capaci soltanto di seminare morte e distruzione in un raggio di oltre 3000 Km di distanza. Tutto ciò in palese contrasto con la vocazione ambientale della nostra terra: la Maremma, infatti, non può essere solamente un prodotto da offrire ai turisti, ma deve esserci anche l’opportunità per uno sviluppo sociale ed economico fondato su equilibrate relazioni tra le persone e l’ambiente. L’individuazione dell’aeroporto grossetano come scuola di volo degli Eurofighter (aerei capaci di portare lontano fino ad otto tonnellate di bombe) e come uno dei nuovi centri nevralgici del sistema militare europeo fa invece della nostra terra un crocevia di ogni guerra (per non parlare dell’inquinamento, a cominciare da quello acustico, determinato dalla loro presenza). Fatta questa doverosa premessa, non possiamo che manifestare fortissima contrarietà per il fatto che il Polo Tecnologico “Manetti-Porciatti” di Grosseto, con 19 studenti dell’ultimo anno, abbia partecipato ad un’esperienza immersiva all’interno della Base del 4° Stormo Caccia. Si tratta del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), quello che prima veniva chiamato Alternanza Scuola Lavoro. Non mancano le consuete motivazioni che tentano di nobilitare iniziative come questa in quanto occasione di esercizio dello spirito di appartenenza e del senso di responsabilità, o come opportunità di orientamento professionale. Perché, allora, non andare a fare pratica in un’azienda civile, in un laboratorio che produce macchinari avanzati adatti ad usi molteplici? Perché non avrebbero lo stesso scopo intrinseco che invece rappresenta il vero obiettivo dell’operazione: l’inoculazione, dietro le seducenti prospettive di facile occupabilità e di gratificazione professionale ed economica, della cultura della difesa e della sicurezza, unicamente esercitabili attraverso la forza delle armi e la disciplina militare. In altre parole, stiamo assistendo ad una virata della strutturazione del modello sociale nella direzione di una sua versione militarista, ferma nel primario precetto dell’obbedienza, acritica nell’accettazione della disciplina, fedele al proprio Stato, fino al supremo sacrificio. Sono proprio gli spazi sempre più ampi concessi all’intervento delle forze armate nei percorsi educativi e formativi dei nostri studenti che, nella cornice rassicurante delle scuole, contribuiscono a rendere familiari armi, strategie di combattimento, spirito di corpo contro un nemico in agguato. Non si promuove, insomma, una cultura del “CON”, ma piuttosto quella del “CONTRO”, coltivando uno spirito competitivo che si oppone al concetto educativo della solidarietà, della comprensione, del rispetto e del confronto anche con chi è “altro” da noi. Invitiamo, pertanto, il Polo Tecnologico “Manetti-Porciatti” di Grosseto e tutte le scuola maremmane a mettere in pratica la nuova Raccomandazione sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile [1], approvata dall’UNESCO durante la sua 42ma Conferenza Generale nel 2023. Questa Raccomandazione è diretta ai decisori politici, ai professionisti nei Ministeri, ai presidi e agli insegnanti. Ma, in una dinamica democratica e partecipativa, è altrettanto diretta agli scolari, agli studenti e alle organizzazioni della società civile, perché si facciano parte attiva del monitoraggio e della diffusione dei principi dell’Educazione alla pace. Non riguarda pertanto solo le Istituzioni, ma tutti coloro che credono nel potere trasformativo dell’educazione per costruire società più giuste, inclusive, democratiche e sostenibili, che abbiano a cuore l’obiettivo della cittadinanza globale per la costruzione e il mantenimento della pace. La questione, se vogliamo, riverbera anche riflessi a livello individuale, innescando la logica del più forte, della ridicolizzazione del debole, associando quest’ultimo ad un’idea di codardia, di inutilità. E sappiamo bene quanto sia rischiosa, in questo senso, la fragilità di tanti nostri ragazzi. È stato dimostrato, infatti, che gli interventi di educazione alla pace nelle scuole determinano un miglioramento degli atteggiamenti e della cooperazione tra gli alunni e una diminuzione della violenza e dei tassi di abbandono scolastico. [1] https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000386924 Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuola e delle Università, Grosseto
Per la prima volta in Maremma l’Eirenefest, il Festival del libro per la pace e la nonviolenza
Dal 24 al 29 maggio, a Grosseto in via Varese 16 ogni giorno dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 sarà possibile, nell’ambito dell’Eirenefest, visitare 2 mostre, mentre il 25 e il 29 sarà la volta della presentazione di 2 libri alla presenza degli autori. Il programma prevede: 24 maggio ore 10 – Inaugurazione delle mostre “Kufia. Matite italiane per la Palestina” e “Qui resteremo”, aperte al pubblico fino al 29 dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. 25 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” con i curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. 29 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” con l’autrice Sara Reginella. La mostra dal titolo “Kufia. Matite italiane per la Palestina” è una raccolta di disegni di Vauro, Magnum, Guido Crepax, José Munoz, Lorenzo Mattotti, Filippo Scozzari, Milo Manara, Andrea Pazienza e altri artisti italiani sul tema delle vicende palestinesi. La mostra intitolata “Qui resteremo” è una raccolta di scatti fotografici di Abdul Akim Khaled, Abu Rayash, Issam Rimawi, Muhannad Abdulwahab, Mahmoud Illean, Mohamad Al Baba, Musa Al-Sher, Wala Hatem Sabri e altri fotografi palestinesi. La poesia come atto di resistenza, la forza delle parole come tentativo di salvezza: è questo il senso più profondo delle trentadue poesie di dieci autori palestinesi raccolte nel volume “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” che sarà presentato il 25 maggio alle 17.30 alla presenza dei curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Il libro è anche un’iniziativa concreta di solidarietà verso la popolazione palestinese. Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” (con la prefazione di Luciano Canfora) sarà presentato con l’autrice Sara Reginella il 29 maggio alle 17.30. Si tratta di un libro che analizza il “marketing” di ogni guerra, attraverso testimonianze sul campo, per permettere al lettore di capire i meccanismi all’origine della propaganda sui conflitti bellici. Analizzando la guerra in Ucraina, l’autrice – psicoterapeuta e reporter, che documenta il conflitto dalle sue origini, con quattro spedizioni nell’arco di otto anni – ne scandaglia i diversi piani della manipolazione e della propaganda, mettendo in luce i meccanismi nascosti di manipolazione mediatica connessi al “marketing” di ogni guerra. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento per la Pace di Grosseto, in collaborazione con il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) e con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e le università di Grosseto.