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USB al corteo No Ponte del 9 Agosto
USB parteciperà al Corteo No Ponte, che il 9 agosto attraverserà le strade di Messina. Quest’anno più che mai l’appuntamento contro il cosiddetto progetto di costruzione della mega opera deve vederci numerosi e determinati. Lo scenario di guerra e di sterminio nel quale siamo immersi ci parla di un modello […] L'articolo USB al corteo No Ponte del 9 Agosto su Contropiano.
Megaprogetti in pericolo – Dateci piu’ soldi! L’Appello di Quattro Grandi Opere Transfrontaliere
I Promotori di quattro Grandi Opere TEN-T lanciano un Appello alla Commissione europea per ottenere più finanziamenti nel Bilancio UE 2028-2034 Linea ferroviaria Rail Baltica – Tunnel ferroviario Torino-Lione  Tunnel ferroviario del Brennero – Canale navigabile Senna/Escaut Questi quattro Megaprogetti transfrontalieri stanno registrando gravi ritardi e presentano costi crescenti Siamo di fronte ad un’inedita iniziativa di lobbying poco comunicata (non ve ne è traccia nei media europei) che è stata concretizzata a Bruxelles il 25 giugno 2025 con la firma di un Appello nel Palazzo Carlo Magno, il cui obiettivo sarebbe quello di influenzare le prossime decisioni della Commissione europea relativamente ai finanziamenti CEF3 2028-2034 ai progetti TEN-T. I dirigenti a libro paga di quattro società pubbliche incaricate di realizzare quattro Grandi Opere infrastrutturali transfrontaliere finanziate da sei Stati membri (Italia, Francia, Austria, Estonia, Lettonia, Lituania) e dall’Unione Europea (CEF) si sono sostituiti in questa circostanza ai loro datori di lavoro (gli Stati) e hanno deciso di interloquire direttamente con la Commissione europea e il Parlamento europeo per garantire un futuro ai loro periclitanti progetti. Essi sono dirigenti delle società RB Rail AS (Linea ferroviaria Rail Baltica Global Project), TELT sas (Tunnel ferroviario a servizio della seconda linea ferroviaria Torino-Lione), BBT SE (Tunnel ferroviario di base del Brennero) e Société du Canal Seine-Nord Europe (Canale navigabile Senna/Escaut). Hanno inviato il 25 giugno scorso una Lettera contenente un Appello a Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea e a Roberta Metsola, Presidente del Parlamento, tre settimane prima che la Commissione europea presentasse il 16 luglio 2025 la bozza del Bilancio UE 2028-2034. Essi affermano nell’Appello, con enfasi militaresca, che queste Grandi Opere sono ben più di nuove linee ferroviarie, tunnel o canali, ma impegni europei essenziali per un’Unione più forte, più competitiva e più connessa. L’Europa non può permettersi di ridimensionare le proprie ambizioni in un momento in cui le infrastrutture strategiche (sic) sono più importanti che mai. Il completamento di questi progetti è un requisito fondamentale per gli interessi economici, sociali, ambientali e geopolitici (sic) a lungo termine dell’Europa. Nel loro Appello, qui “tradotto” in un linguaggio più comprensibile, chiedono in sintesi: 1. che la UE rafforzi i finanziamenti CEF3 nel periodo 2028-2034 per sostenere il celere completamento dei quattro progetti infrastrutturali transfrontalieri in grave ritardo, 2. che sia data la priorità ai corridoi di trasporto europei come investimenti strategici per la mobilità militare, 3. che i finanziamenti siano garantiti a lungo termine, evitando che essi dipendano da bilanci nazionali frammentati, 4. che siano ridotti gli oneri amministrativi e le eccessive condizionalità che potrebbero ritardare (ulteriormente N.d.R.) i progetti critici già in fase di costruzione, e sia rispettata la sussidiarietà dei promotori pubblici che agiscono per convincere l’accettazione dei progetti da parte dei residenti e dell’opinione pubblica, 5. che sia prevista la possibilità di accedere a finanziamenti privati e che la UE fornisca al contempo un cofinanziamento sufficiente per ridurre i rischi dei grandi progetti con tempi di realizzazione lunghi. Questo elenco pare piuttosto un diktat alle Istituzioni europee: “o ci aiutate o le vostre ambizioni transfrontaliere andranno a rotoli”. Osserviamo che i dirigenti delle quattro società, che per statuto dovrebbero eseguire gli “ordini” dei loro azionisti, ossia costruire le opere, si sostituiscono ai rappresentanti ufficiali degli Stati azionisti (Presidenti, Ministri) e agiscono in modo indipendente al posto dei rispettivi Governi ai quali tale lettera non è stata inviata neppure in copia. Questo è un altro esempio di come i dirigenti di queste società si siano attribuiti un potere “ultra statale”, dato che normalmente le trattative per orientare i finanziamenti sono portate avanti dagli Stati membri attraverso riunioni e negoziazioni dei Governi all’interno del Consiglio europeo e/o con la Commissione, oppure su iniziativa di MEPs nelle Commissioni Trasporti e Budget del Parlamento europeo. Ci pare inoltre che questa mossa sia stata in parte assunta anche per “mettere le mani avanti” di fronte a possibili critiche sul loro operato di fronte ai gravi ritardi nell’esecuzione di questi megaprogetti e alla deriva dei costi. Come è noto queste quattro società hanno continuato a ricevere da anni ingenti finanziamenti europei per realizzare progetti infrastrutturali transfrontalieri TEN-T entro le scadenze negoziate con CINEA, nonostante i continui e gravi ritardi nella loro realizzazione. Inoltre la Commissione europea non ha rispettato il principio europeo “o li usi o li perdi” riferito ai finanziamenti non utilizzati a causa dei ritardi. Riteniamo che questi ritardi mettano a rischio le ambizioni di tutti i progetti TEN-T, e un’asimmetrica e prioritaria erogazione di maggiori fondi CEF ai quattro megaprogetti rallenta il completamento di centinaia di altri medi e piccoli progetti utili che ricevono finanziamenti di gran lunga inferiori. In conclusione, una visione olistica del miglioramento dell’efficienza della rete dei trasporti nella UE consiglierebbe di dare più attenzione e fondi ai numerosi medi e piccoli progetti più utili e diffusi nei territori, evitando di dare la priorità ai megaprogetti che assorbono gran parte dei fondi europei e che per tradizione richiedono per la loro realizzazione tempi e denaro molto superiori a quelli previsti inizialmente. Link ai Ritardi dell’Esecuzione di queste 4  Grandi Opere Tunnel Torino – Lione Tunnel del Brennero Canale Senna /Escaut Ferrovia baltica PresidioEuropa No TAV
Dalla guerra per le grandi opere alle grandi opere per la guerra
Se il Ponte sullo stretto diventa spesa NATO, l’aeroporto di Firenze serve l’Hub della Guerra ? Gli ultimi 20 anni sono stati profondamente segnati dalle Grandi Opere. Cantieri costosissimi della durata decennale i cui risultati sono spesso lontani dall’essere visti. … Leggi tutto L'articolo Dalla guerra per le grandi opere alle grandi opere per la guerra sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
A che punto sono le “talpe” TAV?
I lavori per i tunnel dell’alta velocità sotto Firenze procedono a rilento, con ritardi che si accumulano mese dopo mese. Le due frese che dovrebbero scavare i binari da Campo di Marte alla futura Stazione Foster stanno incontrando difficoltà ben … Leggi tutto L'articolo A che punto sono le “talpe” TAV? sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Abitare il territorio. La mobilità: alcune questioni di metodo
Abitare, ha scritto Martin Heidegger (in Costruire, abitare, pensare), oltre alle funzioni più strettamente legate alla vita, è “anche soffermarsi, rimanere, un’attività che gli esseri umani svolgono insieme a molte altre attività […] il rapporto tra (uomo) essere umano … Leggi tutto L'articolo Abitare il territorio. La mobilità: alcune questioni di metodo sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
[2025-05-28] ECOVANDALI: Storie di Attacchi e Resistenze Ambientali @ Casa di Quartiere Quarticciolo
ECOVANDALI: STORIE DI ATTACCHI E RESISTENZE AMBIENTALI Casa di Quartiere Quarticciolo - Via Trani, 1, 00171 Roma RM (mercoledì, 28 maggio 18:00) Il 21 Maggio nasce Ecovandali - Opere che imbrattano il futuro, la nuova newsletter di A Sud che racconta ogni mese una grande opera nociva e le comunità resistenti che si oppongono alla distruzione del proprio territorio! Roma e i suoi dintorni devono fare i conti con i danni degli ecovandali. No, non con la vernice lavabile su una facciata, ma con le speculazioni ambientali fatte da governi e multinazionali, dai colossi del turismo mordi e fuggi, dalle grandi compagnie del petrolio e del gas. Mercoledì 28 maggio alla casa di quartiere del Quarticciolo, nel giardino esterno, raccontiamo due conflitti ambientali in corso nell’area metropolitana di Roma: la lotta contro il porto crocieristico di Fiumicino e quella del pratone di Torre Spaccata. Lo faremo presentando “Ecovandali, opere che imbrattano il futuro", la nuova newsletter di A Sud dedicata ai conflitti ambientali. Con noi i Tavoli del Porto e Pratone di Torre Spaccata che, insieme alla Microstamperia Quarticciolo, racconterà invece il secondo atto del Romanzo, frutto di una scrittura collettiva con la comunità educante di Torre Spaccata. A seguire cena di quartiere a cura di lotto Cascina degli Ulivi!!! Puoi leggere la newsletter e iscriverti al link: https://asudodv.substack.com/p/fiumicino-e-l-ecovandalo-di-miami