Di case sacrificate al TAV, agavi resistenti, alberi in catene, bandiere
Case di San Giuliano. Case amate e difese, che hanno sfidato il tempo e accolto
vite e storie, nell’avvicendarsi delle generazioni. Ora sono vuote, forzatamente
espropriate e a breve saranno abbattute.
Proprio qui, alle porte di Susa, in questa frazione condannata a morire di TAV,
è previsto lo sbocco del tunnel ferroviario di base e la trasformazione del
territorio in discarica a cielo aperto per lo stoccaggio del materiale di scavo,
pietrisco velenoso di amianto e uranio.
La tristezza di questa piovosa domenica pomeriggio pesa come un macigno su
questi luoghi che già hanno conosciuto l’impatto dei cantieri autostradali ed
ora sono a rischio di devastazione ad opera dell’ennesima grande, mala, inutile
opera.
Angoscia delle abitazioni silenziose, abbandonate. Muri che cominciano a
scrostarsi, finestre come orbite vuote, rottami di traslochi forzati.
Negli orti resiste qualche cespo d’insalata insieme a ciuffi di menta e piante
di rosmarino.
Una bellissima, rigogliosa agave si appoggia alla facciata a sud di una delle
case, quasi a sostenerla. Le sue dimensioni, le grandi foglie carnose,
testimoniano della sua vita lunga e tenace, capace di sfidare venti, gelo,
siccità. Si prepara fiduciosa al lungo inverno. Nulla sa della ruspa in agguato.
La casa più vecchia è anche la più cara al cuore del movimento NO TAV.
L’abitavano una anziana signora e i suoi figli. Si opposero fino all’ ultimo,
tenacemente, all’esproprio. Infine furono costretti a cedere, per disperazione.
Sulla facciata sopravvive il murale di Blu: un mostro ferrigno dalle cento pale
avanza contro un grande albero. I rami dell’albero sono braccia possenti che
spezzano le manette strette intorno alla verde chioma. Dal tronco spuntano mani
arboree che brandiscono tronchesine, tagliano reti, impugnano mattarelli,
reggono maschere antigas, sventolano bandiere: sono gli attrezzi della nostra
lotta, la metafora di una ribellione che dura, della natura che con noi si
difende.
Ormai si fa sera. la pioggia è cessata. da uno squarcio tra le nubi si affaccia
la luce rossa del tramonto.
Anche la vecchia casa sorride: all’improvviso, quasi per magia, ai balconi,
finestre, cancello sono fiorite le bandiere NO TAV.
Centro Sereno Regis