Tag - Ungheria

‘Esplode’ il petrolio russo: fiamme in Romania, Ungheria e ora Slovacchia
Che straordinaria combinazione! «Tutto questo è avvenuto proprio mentre Donald Trump annunciava sanzioni contro le compagnie petrolifere russe Rosneft e Lukoil», avverte InsideOver. L’intento ufficiale di Trump è di premere sulla Russia per convincerla ad accettare un cessate il fuoco in Ucraina prima dell’inizio di un negoziato. Se ciò avvenisse, […] L'articolo ‘Esplode’ il petrolio russo: fiamme in Romania, Ungheria e ora Slovacchia su Contropiano.
Bombe ucraine per gli “alleati” europei
Non butta per niente bene. E le ultime notizie intorno alla guerra in Ucraina appaiono tutte segnali di radicalizzazione ed escalation del conflitto, quasi solo per decisione dei vertici dell’Unione Europea. C’è da segnalare che sul campo di battaglia le cose volgono chiaramente al peggio per l’esercito di Kiev, che […] L'articolo Bombe ucraine per gli “alleati” europei su Contropiano.
Il Parlamento Europeo per un solo voto non si piega alla vergogna. Ilaria Salis è salva
Poche ore fa, l’aula di Strasburgo ha garantito per un solo voto l’immunità alla compagna Ilaria Salis, peraltro disposta a essere processata in Italia per le accuse, totalmente lacunose, per cui è stata detenuta in condizioni oscene per 15 mesi in Ungheria. Non tornerà in carcere sotto il regime di Orban perché considerata colpevole di antifascismo. Rifondazione Comunista saluta con enorme piacere Ilaria e il risultato ottenuto, combattere il fascismo non è reato. Maurizio Acerbo, Segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Per Gianfranco Sanguinetti – di Gianni Giovannelli
Nel 1948 in Italia non esisteva il divorzio; Bruno Sanguinetti, il padre di Gianfranco era sposato, ma non con la sua compagna, Teresa (Chicchi) Mattei. Tuttavia erano in attesa che nascesse il primo figlio della loro relazione. Bruno era un iscritto importante del Partito Comunista, Teresa la più giovane deputata all’Assemblea Costituente, sempre con [...]
Ilaria Salis, la commissione UE dice ‘no’ alla revoca dell’immunità. Ora la palla passa all’assemblea plenaria
Dalla Commissione UE è arrivato il ‘no’ alla revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis: gli eurodeputati non la vogliono rimandare in Ungheria da Orban. La Commissione affari giuridici dell’Europarlamento ha votato ‘no’ alla revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis, eurodeputata di Avs su cui pende una richiesta di processo da parte dell’Ungheria di Orban, dove l’ex maestra è accusata di lesioni ai danni di due attivisti neonazisti. Per la commissione, dunque, la richiesta di processo arrivata dall’Ungheria va respinta e Salis, in veste di parlamentare, non deve affrontare un processo ora. Il parere definitivo arriverà il 7 ottobre, quando l’assemblea plenaria dovrà decidere se confermare questa decisione. “Al Parlamento Europeo, nel primo voto viene respinta la richiesta di revoca dell’immunità a Ilaria Salis. Chi sbaglia, non paga”, scrive sui social Matteo Salvini, commentando la decisione della commissione giuridica del Parlamento Europeo (Juri) che ha votato contro la richiesta di revoca dell’immunità all’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. LEGGI ANCHE: Ilaria Salis: “Voglio essere processata, ma in Italia” LEGGI ANCHE: Senza immunità per Ilaria Salis potrebbe arrivare un mandato di arresto europeo Salis: “Ho fiducia che la plenaria confermi decisione” “Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche”. Lo scrive sui social l’europarlamentare Ilaria Salis (Avs). Agenzia DIRE
13 settembre – FREE ALL ANTIFAS!
Giornata di solidarietà internazionale: riportare Maja a casa!! Traduciamo l’appello ad una mobilitazione condivisa chiamata dal comitato Free Maja, lanciando anche a Milano nella giornata di sabato 13 settembre: -16.30 presidio al consolato tedesco in via Solferino 60 -17.30 dibattito coi comitati internazionali alla Dogana Occupata di via volta 22, a seguire live e djset”Vogliamo […]
Cosa si nasconde dietro all’accusa della UE alla Russia per aver utilizzato armi chimiche
A conclusione del Consiglio Affari Esteri della UE, l’Alta rappresentante Kaja Kallas ha lanciato una dura accusa alla Russia: “oltre novemila attacchi chimici proibiti sono stati registrati dall’inizio della guerra in Ucraina” da parte di Mosca. Questi attacchi si sarebbero inoltre intensificati mostrando, a suo avviso, la mancata volontà di […] L'articolo Cosa si nasconde dietro all’accusa della UE alla Russia per aver utilizzato armi chimiche su Contropiano.
Ungheria. Ricoverata in ospedale l’attivista tedesca in sciopero della fame in carcere
E’ arrivata al ventisettesimo giorno di sciopero della fame ed è stata trasferita in ospedale l’attivista tedesca Maja T. a causa delle sue condizioni di salute ormai critiche. A renderlo noto è l’europarlamentare Ilaria Salis, coimputata di Maja e anche lei rinchiusa nelle carceri ungheresi fino allo scorso anno. “Fino […] L'articolo Ungheria. Ricoverata in ospedale l’attivista tedesca in sciopero della fame in carcere su Contropiano.
Ungheria, appello per lasciar sfilare il Budapest Pride
Per 30 anni, il Budapest Pride è stato un momento di visibilità, solidarietà e libertà in uno stato, l’Ungheria, dove le persone Lgbtqia+ venivano progressivamente emarginate. Da quando Victor Orbán è salito al potere, la prima volta a cavallo dei due secoli per poi rimanerci stabilmente dal 2010, gli spazi di libertà sono stati via via erosi e il Budapest Pride è diventato un luogo condiviso di resistenza all’autoritarismo. Non è un caso, dunque, che il 18 marzo – 24 ore dopo la sua presentazione – il Parlamento ungherese abbia approvato un emendamento costituzionale che colpisce ulteriormente la libertà di espressione. Con un linguaggio generico che ricorda le disposizioni della legge sulla “propaganda gay” adottata dalla Russia nel 2023, il testo vieta ogni raduno ritenuto “contrario allo sviluppo morale dei minorenni”. La legge, adottata con 136 voti a favore, consente l’uso della tecnologia per il riconoscimento facciale per identificare le persone che prendono parte a iniziative ora vietate, nonché una multa di 500 euro (il salario minimo in Ungheria è di poco superiore ai 700 euro e l’inflazione è una delle più alte in Europa) per chi vi partecipa. Chi organizza eventi vietati rischia fino a un anno di carcere. Infine, la legge amplia il numero dei casi in cui le forze di polizia possono disperdere manifestazioni di cui era stata data notifica. È dal 2020 che il governo ungherese si accanisce contro i diritti delle persone Lgbtqia+: ha vietato il riconoscimento legale delle persone trans, ha cancellato da gran parte della dimensione pubblica compresa le scuole e la programmazione televisiva diurna  le minoranze sessuali e di genere, ha impedito le adozioni alle coppie omosessuali e ha emendato la Costituzione in modo tale da definire la famiglia “unione di un uomo e di una donna”. Quello di Orbán è un misto di ideologia e cinico calcolo politico: additando come capri espiatori le persone Lgbtqia+, il governo devia l’attenzione dalla crisi economica e riduce il dissenso al silenzio. I mezzi d’informazione pro-Orbán, praticamente quasi tutti, definiscono il Pride “una provocazione illegale” che ha l’obiettivo di “corrompere i giovani”. Ma il 28 giugno le persone Lgbtqia+, i movimenti per i diritti umani e quella parte della società civile non ancora “orbanizzata”, intendono scendere in piazza. Nel rispetto delle attuali disposizioni, un mese prima, il 28 maggio, l’organizzazione del Budapest Pride chiederà l’autorizzazione e la polizia avrà 48 ore di tempo per rispondere. Qui l’appello di Amnesty International a sostegno della richiesta: https://www.amnesty.it/…/ungheria-lasciar-sfilare-il…/ L’Unione Europea intenderà sostenere questa elementare rivendicazione dei diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica?   Riccardo Noury