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La Uno bianca e altre storie nell’ultima fase della strategia della tensione
Introduzione Le vicende legate alla cosiddetta “banda della Uno bianca” e alla “Falange Armata” che agirono a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, sebbene costituiscano una profonda ferita ancora aperta per coloro che tali vicende hanno vissuto anche indirettamente, non sono state al […] L'articolo La Uno bianca e altre storie nell’ultima fase della strategia della tensione su Contropiano.
“POLIZIA E MIGRANTI IN CITTÀ. NEGOZIARE IL CONFINE NEI CONTESTI LOCALI”: INTERVISTA CON GIULIA FABINI, AUTRICE DEL LIBRO
  Domenica 25 maggio, alle 18.00, appuntamento con il Collettivo Rotte Balcaniche a Schio, provincia di Vicenza, nel nuovo spazio di via Manin 26 per un incontro con il Comitato “Verità e Giustizia per Moussa Diarra” e con Giulia Fabini, ricercatrice in sociologia del diritto e della devianza presso l’Università di Bologna ed autrice del libro “Polizia e migranti in città. Negoziare il confine nei contesti locali”. Il binomio immigrazione-sicurezza è la chiave di lettura attraverso cui viene raccontata e governata la migrazione in Italia. Il controllo dell’immigrazione è, infatti, sistematicamente demandato alla polizia: dalle frontiere esterne fino alle stazioni ferroviarie, la polizia sorveglia, filtra, punisce, deporta. Proprio in una stazione ferroviaria, a Verona, il 20 ottobre 2024 Moussa Diarra veniva ucciso dalla polfer con tre colpi di pistola. Ma questa vicenda non inizia né finisce con quei tre colpi: è la storia di un ragazzo che ha trascorso gli ultimi otto anni di vita tra burocrazie impietose, documenti che scadono prima ancora di essere rilasciati, precarietà abitativa, mancanza di accesso alle cure. È una storia che ora continua nella lotta per la verità e la giustizia, ma è anche una storia come tante, che ci parla di una società razzista e securitaria dove ormai manca l’aria. L’intervista a Giulia Fabini, ricercatrice in sociologia del diritto e della devianza presso l’Università di Bologna ed autrice del libro “Polizia e migranti in città. Negoziare il confine nei contesti locali”. Ascolta o scarica
BRESCIA: “LE NOSTRE VITE O I LORO PROFITTI”, TESTIMONIANZE E PROSPETTIVE DI LOTTA PER FERMARE LE STRAGI SUL LAVORO. SABATO 24 MAGGIO INCONTRO A SAN POLO
“Ogni giorno sul posto di lavoro muoiono lavoratori e lavoratrici. Una strage infinita con una media quotidiana di 4 vittime; emblema del sistema capitalista che in nome del profitto sacrifica la vita e la sicurezza della classe lavoratrice”. Inizia così il comunicato che invita a partecipare all’incontro “O le nostre vite o i loro profitti” di sabato 24 Maggio, ore 16, alla Casa delle Associazioni di via Cimabue 16 nel quartiere San Polo a Brescia. Organizzano l’appuntamento Laboratorio Politico Antonio Gramsci, Fronte della Gioventù Comunista, Fronte Comunista e Unione di Lotta per il Partito Comunista. Tra le persone che interverranno c’è Maruska Ambrosini, mamma di Mirko Serpelloni, ragazzo di 27 anni morto sul lavoro a Manerbio nel 2023, un caso di omicidio sul lavoro cui processo entrerà presto nel vivo;  un’altra donna che porta avanti una battaglia di verità e giustizia e che sarà presente all’incontro è Monica Michelin, mamma di Mattia Battistetti morto a 23 anni a Montebelluna in provincia di Treviso, nel 2000; infine ci saranno anche i familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio, in provincia di Lucca, dove è avvenuto il disastro ferroviario del 2009 e che da ormai oltre 15 anni portano avanti una lotta di verità e di giustizia. Il processo, diversi gradi di giudizio, è arrivato in Cassazione; in questo caso tra gli imputati e condannati ci sono alcune delle figure apicali dello Stato, all’epoca massimi dirigenti delle Ferrovie. Le macabre statistiche delle morti di e sul lavoro riportano “1.421 vittime nel 2024” il che conferma “un fenomeno sistemico e strutturale”, che coinvolge sempre più anche le generazioni più giovani all’interno dei progetti dell’alternanza scuola-lavoro. Per questo all’iniziativa di sabato “si ragionerà su quale iniziative di lotta portare avanti a partire dalle preziose testimonianze”, come spiega a Radio Onda d’Urto Alessandro Scattolo, del Laboratorio Politico Antonio Gramsci. Ascolta o scarica