CHIAPAS: NUOVI ATTACCHI CONTRO I CARACOLES DELL’AUTONOMIA ZAPATISTA.
Nuovo attacco nel sudest del Messico contro l’autonomia zapatista. L’Assemblea
dei Collettivi di Governo Autonomo Zapatisti (Acgaza) riferisce di un attacco,
nella seconda metà di settembre 2025, al Caracol 8 “Dolores Hidalgo”, non
distante dal Caracol che nell’ottobre 2024 aveva denunciato un’altra aggressione
armata, stavolta contro la comunità “6 de Octubre”.
“30 persone del municipio di Huixtán, protette dall’esercito federale e dalla
polizia municipale di Ocosingo, sono entrate nell’abitato di Belén, dove vivono
i nostri compagni basi di appoggio zapatisti, responsabili del lavoro collettivo
della regione e del lavoro comune della milpa con i nostri fratelli non
zapatisti. Questa proprietà è stata recuperata dal 1994…il 20 settembre “sono
arrivati due camion dell’esercito federale, tre camion della polizia municipale
di Ocosingo e quattro camion della Procura Generale dello Stato. Hanno distrutto
e bruciato le case dei responsabili delle basi di appoggio zapatiste, hanno
rubato il mais e chi è rimasto ha continuato a rubare”.
La zona attaccata, quella del Caracol 8, non è un luogo qualunque; ha infatti
ospitato le recenti iniziative per il 30esimo anniversario dell’inizio della
rivoluzione zapatista del 1994 e oggi è al centro del progetto di costruzione di
una nuova clinica comunitaria.
“Il Chiapas di questi giorni – scrive il nostro collaboratore, Andrea Cegna,
sulla newsletter Il Finestrino – è un campo di tensione dove il “comune
zapatista” — quel tessuto di relazioni e decisioni collettive che si fa governo
e comunità — viene assediato da ogni lato. Il Chiapas è sull’orlo della guerra
civile, come tutto il Messico. Guerra che il capitale, con l’uso dello stato,
sta portando avanti da quasi 20 anni nel paese con il falso mito dello scontro
contro i gruppi criminali dediti alla vendita di droga. Ma le economie legali ed
illegali, con la politica, e le forze armate, sono attori di un progetto di
controllo di potere che vuole speculare sui territori. Sono parti di una stessa
medaglia. L’EZLN resiste e con il comune…fa una proposta di pace al paese, al
territorio, al mondo. E nel resistere continua a mostrare, al Messico e al
mondo, che un’altra politica è possibile, così come un sistema di organizzazione
economico-sociale che rifiuta la logica della proprietà e del privilegio. Le
compagne e i compagni zapatisti lo stanno facendo, tutti i giorni, coinvolgendo
anche chi zapatista non è”.
Su Radio Onda d’Urto il contributo del nostro collaboratore Andrea Cegna,
curatore della newsletter Il Finestrino. Ascolta o scarica