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Napoli R1PUD1A la guerra
In Piazzetta Aldo Masullo, associazioni, scuole e cittadini si uniscono all’appello di EMERGENCY per trasformare il principio costituzionale del ripudio della guerra in un gesto collettivo di memoria e impegno civile. Promosso da EMERGENCY, al Vomero un flash mob che fa “rumore per la pace” e trasforma un principio costituzionale in un gesto collettivo e in una memoria viva. “ Ripudiamo la guerra, abbracciamo la pace. ” Napoli, città abituata al suono della vita, sceglie di farsi sentire ancora una volta per ciò che conta davvero: la pace. L’iniziativa nasce per riaffermare il valore della pace e per ribadire, con un gesto semplice ma dal forte significato simbolico, che la guerra non rappresenta il popolo italiano. È questo il messaggio che sabato 8 novembre, dalle ore 12 , risuonerà in Piazzetta Aldo Masullo , nel cuore del Vomero, dove associazioni, cittadini, studenti, insegnanti e volontari parteciperanno al flash mob – sit-in collettivo “Facciamo rumore” , promosso da EMERGENCY nell’ambito della campagna nazionale “R1PUD1A” . Un flash mob per ricordare che la pace non è un’utopia, ma una scelta quotidiana che si rinnova nei gesti, nelle parole e nella cura reciproca. IL SIGNIFICATO DELLA CAMPAGNA R1PUD1A Il nome della campagna, R1PUD1A , gioca graficamente con numeri e lettere: l’“1” sostituisce la “I” e richiama direttamente l’articolo 11 della Costituzione italiana : “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…” Un articolo spesso citato, talvolta dimenticato, che torna a risuonare tra le voci e i suoni di una piazza decide di ricordare come la pace non sia un’astrazione, ma un impegno quotidiano. Quel principio costituzionale deve diventare azione, voce, presenza . UN PROGETTO PER SCUOLE E TERRITORI EMERGENCY rilancia iniziando questo principio attraverso un progetto ampio e concreto, rivolto a scuole e territori: una piattaforma di educazione alla pace che invita a riflettere su quanto la guerra colpisca la vita dei civili ea diffondere l’idea che la pace non è semplice assenza di guerra, ma una scelta attiva che richiede partecipazione. R1PUD1A vuole raggiungere tutti i territori, essere inserito stabilmente nei programmi scolastici e nelle agende delle amministrazioni locali. Scegliere di “ripudiare la guerra” diventa più forte se accompagnato da educazione permanente, eventi e continua sensibilizzazione. OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA * Diffondere il valore della pace in un momento storico in cui aumentare conflitti e spese militari. * Coinvolgere attivamente i cittadini, in particolare le scuole, che possono scaricare kit e materiali didattici per organizzare attività in classe. * Far vivere l’articolo 11 non come una citazione astratta, ma come un impegno concreto, calato nei singoli contesti. Qualsiasi soggetto — cittadini, scuole, istituzioni — può aderire all’iniziativa. Napoli , insieme a oltre 300 comuni italiani, ha già aderito alla campagna. IL FLASH MOB UN GESTO SEMPLICE E POTENTE CHE TRASFORMA IL VALORE COSTITUZIONALE IN AZIONE CONCRETA , IN CORPO , IN COMUNITÀ , PERCHÉ “LA SOLIDARIETÀ È UNA FORZA IMMENSA CHE APRE ALLA DIGNITÀ E ALLA SPERANZA CONDIVISA”, SPIEGANO GLI ORGANIZZATORI. Dopo l’intervento iniziale di EMERGENCY , che spiegherà il senso dell’evento, seguirà la lettura dell’articolo 11 della Costituzione Italiana , per ricordare come, dopo le tragedie dei conflitti mondiali e milioni di morti, “L’Italia non vuole più fare la guerra”. Ha scelto la rinascita, la pace e la solidarietà come principi fondativi della propria Costituzione. Come ricorda EMERGENCY, la nostra storia ci insegna a non tacere, a impegnarci insieme per abolire la guerra , per risolvere i conflitti con la diplomazia e la politica , e per non dimenticare mai le vittime . Poi esploderà il rumore . La piazza si riempirà di suoni, voci e strumenti di ogni tipo: un “rumore collettivo” per attirare l’attenzione e trasformare l’indignazione in partecipazione. Seguirà il silenzio , a capo chino, come segno di dolore e consapevolezza: un silenzio pieno di memoria e di rispetto per tutte le vittime, ma anche di impegno — quello di continuare a ripudiare la guerra ogni giorno , in nome della vita e del futuro delle prossime generazioni. VIENI A PARTECIPARE TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE “ARMATI” DI FISCHIETTI, TAMBURI O QUALSIASI OGGETTO CHE FACCIA RUMORE, PER CREARE INSIEME UN GRANDE SUONO COLLETTIVO CHE CATALIZZI L’ATTENZIONE E RIAFFERMI IL NO ALLA GUERRA . Tutti sono invitati a indossare un capo con i colori di EMERGENCY : il bianco e il rosso . * Il bianco simboleggia la pace e gli sforzi di EMERGENCY per costruire un mondo senza guerre. * Il rosso rappresenta il coraggio, l’impegno contro i conflitti, l’emergenza medica e la necessità di cura, ma è anche il sangue, la vita umana che EMERGENCY si impegna a salvare. È un vero atto di resistenza civile , un modo per riaffermare che la pace non è assenza di conflitto, ma presenza di giustizia, dialogo e solidarietà . Perché la pace “è un fatto di popolo: nasce dal basso, cresce nella partecipazione, si costruisce nei gesti quotidiani”. E quando il rumore si placherà, resterà un silenzio pieno — di memoria, di dolore, ma anche di promessa: quella di non smettere mai di ripudiare la guerra e di credere, ostinatamente, che un altro mondo sia possibile. Chiuderanno l’evento gli interventi dei soggetti partecipanti. All’iniziativa di EMERGENCY aderiscono: ANPI Napoli Vomero – Sezione Aedo Violante , IoCiSto APS Associazione per il Sociale , Libreria IoCiSto Presidio Permanente di Pace , FIAB Cicloverdi di Napoli , insieme ad altre realtà associative del territorio. Durante la manifestazione sarà allestito un punto informativo dove sarà possibile ricevere indicazioni sulla campagna R1PUD1A e aderire formalmente all’iniziativa. RIPUDIARE LA GUERRA Ripudiare la guerra non è solo rispettare un principio costituzionale, ma è un obbligo morale : significa scegliere la vita, la solidarietà, il futuro delle prossime generazioni. Nessuno può restare in silenzio di fronte ai conflitti: il messaggio che resta è che dobbiamo impegnarci tutti per costruire un mondo fondato sul dialogo, sulla cooperazione e sulla pace . Gina Esposito
Emergency: “ampiamente oltrepassate tutte le linee rosse”
“Un’occupazione totale della Striscia, con un’escalation militare, per liberare gli ostaggi è un obiettivo già fallito, utile solamente a creare altre sofferenze. Sappiamo tutti che invece l’unica strada verso la pace è un cessate il fuoco permanente per fermare il massacro dei civili, corridoi umanitari sicuri, la libera entrata e l’accesso agli aiuti, il ripristino e il rispetto del diritto internazionale.” Così EMERGENCY commenta l’approvazione di questa notte del governo israeliano della proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di conquistare Gaza City, un’operazione che richiederà entro il 7 ottobre 2025 l’evacuazione di un’area in cui attualmente vive circa un milione di persone e che porterà a un assedio militare totale della zona. “Dall’inizio del conflitto l’87% della Striscia di Gaza è già stato occupato dall’esercito israeliano e sottoposto a ordine attivo di evacuazione [1] – prosegue EMERGENCY –. Due milioni di persone vivono già stipate nel poco territorio rimasto, meno del 20%, non attualmente occupato o sotto ordine di evacuazione. Evacuare anche solo la popolazione che si trova a Gaza City, ovvero la metà di questi due milioni, porterebbe sicuramente a un numero altissimo di vittime civili in pochissimo tempo, come EMERGENCY ha già visto per tutto il conflitto. Provocherebbe una massa umana in spostamento, con conseguenze drammatiche, oltre a quelle causate già dai bombardamenti. Le operazioni verosimilmente come sempre accaduto, potrebbero iniziare prima che tutta la popolazione civile sia in salvo portando a ulteriori vittime civili. Un intensificarsi delle operazioni per l’occupazione totale della Striscia vorrebbe dire complicare ulteriormente il lavoro delle organizzazioni umanitarie, la fine di una qualsiasi speranza collettiva per la popolazione gazawi già prostrata da quasi due anni di conflitto che hanno provocato oltre 60.000 morti, quasi 145.000 feriti e 2 milioni di sfollati. Una popolazione affamata con 470 mila persone che affrontano livelli catastrofici di insicurezza alimentare; costretta a vivere in tende e alloggi di fortuna e in continuo movimento a causa dei quotidiani ordini di evacuazione. L’intervento umanitario dipende dall’accesso che il governo israeliano lascia alle organizzazioni umanitarie: da cinque mesi si protrae un blocco dapprima totale e ora parziale all’entrata di aiuti umanitari, con una distribuzione inadeguata e pericolosa da parte della Gaza Humanitarian Foundation che ha dimostrato dalla sua implementazione di non funzionare provocando solo ulteriore morte e afflizione per la popolazione. A fronte di questa decisione la situazione è destinata solo a peggiorare. Sono già state superate ampiamente tutte le linee rosse, ma ogni volta ne viene tracciata una nuova puntualmente superata a sua volta.”  A tal riguardo EMERGENCY ribadisce le richieste avanzate al governo italiano nell’appello “ORA!” firmato in pochi giorni da 250 mila persone: 1. Di non rinnovare come forma di pressione il memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele; 2. Di interrompere la compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele; 3. Di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già 17 Paesi hanno fatto per le continue violazioni dei diritti umani. [1] OCHA, Reported impact snapshot | Gaza Strip (6 August 2025), https://www.ochaopt.org/content/reported-impact- snapshot-gaza-strip-6-august-2025 Emergency
La Fiaccola della Pace ritorna per “R1PUD1A la guerra, per una pace disarmata e disarmante
Il IV Circolo di Acerra “Verolino – Verone” Scuola “Ambasciatrice di Pace” diretta da Rosanna Bianco, da anni distintasi per il forte impegno per la pace e la difesa dei diritti di ogni bambino, a fine anno scolastico non ha voluto far mancare il proprio sostegno ai bambini di Gaza. E’ di pochi giorni fa la mozione approvata in Collegio Docenti per la difesa dei diritti umani e per una pace “disarmata e disarmante”, con la quale la scuola ha espresso ferma condanna verso ogni forma di guerra, violenza indiscriminata contro i civili e violazione dei diritti fondamentali, con particolare riferimento alla crisi umanitaria in atto nella Striscia di Gaza, che sta coinvolgendo un numero impressionante di minori. La giornata di mobilitazione mondiale contro la guerra per una “pace disarmata e disarmante”, si è aperta con un flash mob in cui gli alunni della classe IV D, guidati dai docenti Orsolina Santoro, Rosa Saturno, Ferdinando Calligari e Ida Urso, hanno svolto un significativo lavoro di conoscenza e rielaborazione dell’art.11 della Costituzione, contestualizzando le loro riflessioni agli attuali scenari di guerra che vedono tanti bambini vittime di violenza e di odio in diverse parti del mondo e nella striscia di Gaza in particolare. Il flash mob si è aperto con il grido “Cessate il fuoco”, seguito da un messaggio declamato da un’alunna: “Quello che accade a Gaza ci colpisce profondamente. Non riusciamo a capire perché tanti bambini debbano vivere sotto le bombe, senza casa, senza scuola, senza la serenità che ogni bambino merita. E’ ingiusto crescere nella paura, quando si dovrebbe crescere con sogni, giochi e abbracci. Noi speriamo che i grandi trovino il coraggio di smettere di farsi la guerra, e inizino davvero ad ascoltarsi e rispettarsi. La pace non arriva da sola: va scelta, costruita e protetta. E noi, anche se siamo piccoli, ci crediamo con tutto il cuore”. Presente Agnese Ginocchio, Presidente del Movimento internazionale per la Pace III Millennio, da anni amica della scuola e dei bambini, per il rito dell’accensione della “Fiaccola della Pace” che ha ricordato tutti i bambini di Gaza a cui sono stati negati i diritti e il rinnovo dell’impegno della scuola con il Movimento Internazionale per la Pace su queste tematiche di triste attualità. Alla dirigente scolastica Bianco è stato poi consegnato il Diploma d’Onore di “Scuola educante alla pace”, in ricordo e in proseguimento del Patto di Pace siglato, progetto del percorso giunto al decimo anniversario. “A chi pensa che queste iniziative siano inutili”, ha esordito la dirigente scolastica Bianco “ricordiamo che esse sono solo un segnale, ma un segnale di interesse che ispira ed educa le coscienze. Un segnale che vuole unirsi ai tanti che si stanno elevando nel mondo. Del resto anche il silenzio è un segnale, ma di indifferenza. Non ce ne staremo zitti e dalla parte del torto. Compito della scuola è quello di educare alla coscienza critica, partendo con piccoli gesti, come quello che partendo dal significato della parola RIPUDIA (R1PUD1A), evita le conflittualità e apre la strada a trattative e dialogo” ha ricordato la dirigente Bianco. Gli alunni hanno esposto i loro disegni sul tema: R1PUD1A la guerra, adottando la campagna di Emergency, l’organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada, e per una “Pace disarmata e disarmante”, attraverso i quali hanno voluto rappresentare ed esprimere il loro stato d’animo per la morte di tanti loro coetanei innocenti. “Spero che la guerra di Gaza finisca presto e che tutti i bambini si salveranno da questo orribile massacro, perché non lo meritano e devono vivere la loro vita in pace. I bambini hanno diritto alla vita. Free Gaza!”. La giornata è terminata con l’esposizione di un grosso striscione dal terrazzo della scuola, sul quale si leggeva la parola “R1PUD1A” . Un sentito e doveroso ringraziamento alla Dirigente scolastica Rosanna Bianco è stato espresso infine da Agnese Ginocchio: “Grazie a  voi Scuola di Pace per avere ancora una volta aperto le porte della vostra scuola alla pace. Voi rappresentate le nostre speranze di pace in tempi di guerra, siete il faro, la luce della fiaccola che illumina la notte oscura di questo tempo. La scuola che educa alla pace è la scuola che salva il futuro.” Redazione Napoli
Roma, Trullo: la guerra non ci piace, vogliamo la pace
Si è tenuta venerdì 16 maggio, al Trullo (storica borgata popolare di Roma e attualmente uno dei quartieri più multietnici della capitale) una iniziativa per contrastare la cultura della guerra ed affermare il valore della Pace. Le bambine ed i bambini della scuola dell’Infanzia e della scuola primaria (dai tre ai dieci anni) sono scesi in piazza con le loro bandiere arcobaleno, i loro striscioni e i loro slogan, insieme alle loro insegnanti e ai loro insegnanti. Poi, guidati dai giovani della Murga, per il secondo anno consecutivo, i bambini e le bambine della scuola primaria hanno dato vita ad una vera e propria marcia per la pace, accolta positivamente dagli abitanti del quartiere, che ospita famiglie provenienti da decine di Paesi e di differenti nazionalità di ogni continente. Le loro figlie e i loro figli sono quasi tutti nati in Italia e frequentano le nostre scuole, ma è ancora loro negata la cittadinanza italiana. Molte persone di passaggio o dai balconi delle case hanno applaudito o hanno scattato foto e video, che probabilmente hanno condiviso con i loro parenti che vivono in ogni angolo del pianeta. Il corteo ha quindi raggiunto la sede centrale dell’Istituto Antonio Gramsci, accolti dalla Dirigente dai ragazzi e dalle ragazze della scuola media, dalle loro professoresse e dai loro professori e dallo sguardo del grande intellettuale impresso con un murales sulla parete della scuola. Tutti insieme hanno gridato i loro slogan “La guerra non ci piace, vogliamo la Pace!”, “Pace, subito!”, “Da tutta la Terra, non vogliamo più la guerra!”, hanno sventolato le loro bandiere ed esposto i loro striscioni compreso quello staccato per l’occasione dalla cancellata della scuola che espone pubblicamente l’adesione della Istituzione scolastica alla campagna di Emergency ossia: “Questa scuola R1PUD1A LA GUERRA”. Concetto questo ribadito dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo ricordando l’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana. Una iniziativa quindi non solo giusta ma doverosa. Tutti insieme poi hanno cantato “All we are saying is give peace a chance” concludendo con allegri girotondi la manifestazione, danzando al ritmo dei tamburi della Murga locale. L’iniziativa era stata proposta ed organizzata dalla Funzione Strumentale e dalla specifica commissione che si occupa di promuovere iniziative sulla Pace e sull’educazione interculturale. E’ stata quindi fatta propria, con apposita delibera, dal Collegio dei Docenti. Scrivo queste informazioni per indicare, ad insegnanti di altre scuole, un possibile percorso per il prossimo anno, affinché queste iniziative si generalizzino, diventando parte integrante della programmazione del Piano dell’Offerta Formativa, costruendo così una rete che dal basso già ora esiste, sta crescendo e diffondendosi in molte scuole della nostra penisola. La scuola che ci piace, promuove la Pace! Mauro Carlo Zanella