Lo striscione di Extinction Rebellion al Colosseo: “Disarmare la Terra”
Nel giorno dei funerali di Papa Francesco, Extinction Rebellion ha srotolato uno
striscione dalle arcate del Colosseo con scritto “Disarmare la Terra”,
riprendendo una citazione del pontefice. La frase era contenuta nella lettera
inviata al Corriere della Sera lo scorso marzo.
Il gesto vuole denunciare la deriva autoritaria e bellica del governo italiano e
dei governi mondiali, i cui esponenti in questi giorni stanno celebrando il
messaggio di Bergoglio, dopo averlo ignorato o ostacolato fin quando lui era in
vita.
La sicurezza è intervenuta per rimuovere lo striscione. Nonostante tutte e sei
le persone abbiamo fornito i documenti e non abbiano opposto resistenza di alcun
tipo né causato alcun danno, sono state trasferite senza motivo presso il
Commissariato Celio.
“Srotoliamo questo striscione in un luogo che per secoli è stato simbolo del
potere imperiale, per denunciare l’ipocrisia di capi di Stato, ministri ed
esponenti di partito che in questi giorni stanno celebrando il messaggio di
Bergoglio, messaggio che hanno ignorato se non ostacolato finché lui era in
vita” dichiara Alba di Extinction Rebellion.“Un messaggio che parlava di pace e
giustizia climatica. Esattamente l’opposto delle politiche italiane e americane,
che stanno aumentando drammaticamente le spese militari e ostacolando la
transizione ecologica ”.
Proprio negli scorsi giorni, infatti, il ministro della difesa Guido Crosetto ha
confermato l’aumento al 2% del PIL della spesa militare, un impegno in linea con
quanto promesso da Giorgia Meloni a Donald Trump durante il suo recente viaggio
negli Stati Uniti. Secondo Crosetto solo un punto di partenza verso il 5%, un
triplicare gli stanziamenti per soldati e armi, passando da 32 a oltre 100
miliardi di euro, sottraendo quei fondi a quelli destinati allo sviluppo, al
welfare e alla mitigazione degli impatti della crisi climatica.
“Disarmare la Terra oggi è un imperativo morale. L’Italia è il paese europeo più
colpito dagli eventi climatici estremi, con il più alto numero di morti e danni
causati da alluvioni, tempeste e ondate di siccità” commenta ancora Alba.
L’Italia in 30 anni ha subito danni climatici per 60 miliardi di euro e 38.000
decessi. Nell’ultimo anno, tuttavia, il governo italiano ha annunciato ingenti
investimenti volti a rendere l’Italia un hub del gas fossile e contrastato ogni
decisione volta a ridurre le emissioni e lo sfruttamento degli ecosistemi.
Tristi record che si aggiungono a quelli climatici: quello appena passato è
stato il marzo più caldo mai registrato in Europa, dopo un anno, il 2024, che ha
superato per la prima volta la soglia invalicabile dell’aumento di 1,5°C di
riscaldamento globale.
“Fate chiasso, aveva detto Papa Francesco a chi lottava per la difesa della
Terra. E allora sì, oggi facciamo chiasso. Perché la coerenza vale più della
sobrietà, e il futuro ha bisogno di rumore.” conclude Extinction Rebellion.
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