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Abu Mazen non vada ad Atreju. Lettera aperta al Presidente Mahmoud Abbas
L’Italia ha legami storici con la Palestina e la sua giusta causa da molti anni, sebbene questi legami siano rimasti sostanzialmente stagnanti dall’era di Silvio Berlusconi. Non sono migliorati durante i governi di centro-sinistra, né durante il governo di destra guidato da Giorgia Meloni, di origini fasciste. L’Italia, più di […] L'articolo Abu Mazen non vada ad Atreju. Lettera aperta al Presidente Mahmoud Abbas su Contropiano.
MILANO: “LA CITTÀ PUBBLICA CONTRO LA CITTÀ COMPLICE”, CAMPAGNA CONTRO LE COMPLICITÀ DEL COMUNE CON ISRAELE
Oggi, lunedì 17 novembre 2025, in un presidio con conferenza stampa che si è svolto all’esterno di Palazzo Marino (in Piazza della Scala, ribattezzata “Piazza Gaza”) durante il Consiglio comunale della giunta Sala, è stata presentata la campagna “La città pubblica contro la città complice”. La campagna, animata da diverse realtà di base del capoluogo lombardo (tra queste il centro sociale Cantiere, Global Movement to Gaza Lombardia, Usb, Osa, Cambiare rotta e altre), intende mettere pressione sul Comune di Milano per spingerlo a interrompere le proprie complicità con l’entità sionista israeliana, l’occupazione coloniale della Palestina e il genocidio a Gaza. “La vergognosa decisione del Consiglio comunale di Milano di mantenere il gemellaggio con Tel Aviv – spiegano, infatti, i promotori della campagna – è sostenuta da una fitta rete di relazioni e accordi che legano la nostra città agli interessi intrecciati di sionisti, speculatori e grandi gruppi finanziari“. Il primo atto della campagna, dunque, è stata la redazione del dossier “Not in MI name”, nel quale vengono messi nero su bianco accordi tra le aziende multiservizi, partecipate o di proprietà del Comune di Milano, aziende ed enti governativi israeliani. Su Radio Onda d’Urto abbiamo presentato la campagna con Elena, del centro sociale Cantiere. Ascolta o scarica.
Il rapporto all’ONU di Francesca Albanese inchioda i complici del genocidio a Gaza
Se il clima di “normalizzazione” imposto dal Piano Trump vorrebbe mettere sotto il tappeto i crimini commessi contro la popolazione palestinese a Gaza, il nuovo rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese non denuncia il genocidio solo come un’azione unilaterale di Israele, ma ne descrive la natura di […] L'articolo Il rapporto all’ONU di Francesca Albanese inchioda i complici del genocidio a Gaza su Contropiano.
Appello alla Festa del Cinema di Roma: “Il cinema non può restare neutrale davanti a un genocidio”
Testo della lettera/appello Alla c.att. della Fondazione Cinema per Roma Compito del Cinema è dare corpo alle storie e ai sogni, attraverso le immagini, i suoni e le parole, ma oggi, dinanzi a un genocidio, dinanzi a oltre 70.000 palestinesi uccisi da Israele, dinanzi a 77 anni di occupazione, colonialismo, apartheid e pulizia etnica, il cinema non può restare neutrale. La neutralità, di fronte a un GENOCIDIO significa complicità. Il nostro compito è dare voce a chi non ce l’ha più, a chi ha perso i sogni, la casa, la propria storia. Il nostro compito, come esseri umani, attivisti, politici, giornalisti e come operatori culturali, è quello di prendere posizione e di resistere, in tutti i modi, alla sistematica violazione del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele. È fondamentale che il mondo della cultura, e in particolare il cinema, non volti lo sguardo altrove. I palestinesi hanno sempre utilizzato il cinema come forma di denuncia, come strumento politico di resistenza e memoria. Attraverso i film, i documentari, le immagini e le parole, hanno mostrato al mondo le condizioni in cui vivono sotto occupazione. Proprio per questo, Israele ha sempre cercato di censurare, ostacolare, mettere a tacere le voci dei registi palestinesi. Perché ha paura della verità, ha paura della parola dei palestinesi, ha paura che il cinema palestinese smascheri le proprie responsabilità di fronte al mondo. Israele non si limita a distruggere vite, case e sogni: tenta di cancellare la memoria, la cultura, la stessa esistenza del popolo palestinese. Quello che stiamo vedendo non è solo un genocidio, ma anche un memoricidio e un politicidio. Il cinema, allora, ha oggi un ruolo fondamentale: quello di smascherare, di raccontare ciò che viene taciuto, di rompere il silenzio della complicità. Riteniamo necessario aprire un confronto pubblico sul boicottaggio culturale dello Stato israeliano e di tutte le istituzioni e aziende israeliane che non prendono formalmente posizione contro le politiche di pulizia etnica e apartheid. Ma questo non basta: occorre boicottare Israele su ogni piano — economico, politico, accademico e culturale — affinché venga isolato a livello internazionale. Solo attraverso l’isolamento politico e culturale si può fermare un regime che da decenni calpesta ogni principio di umanità e di diritto. Il progetto, denominato Zero Complicity, nasce proprio con questo intento: che il cinema italiano dichiari in modo inequivocabile la propria opposizione ai crimini commessi da Israele, seguendo l’esempio di un numero crescente di istituzioni culturali e accademiche che hanno scelto di recidere ogni legame con il governo israeliano e con le sue emanazioni dirette o indirette. Cominciamo insieme da un passo concreto: Ezzaldeen Shalh, fondatore del Gaza International Festival for Women’s Cinema, dà vita domenica 26 ottobre, tra le macerie di quel che resta di Gaza, a un festival che per il mondo intero rappresenta un simbolo di resistenza, di bellezza e di sopravvivenza. Chiediamo alla Fondazione Cinema per Roma di istituire un premio speciale da consegnare a Ezzaldeen Shalh nella giornata di sabato 25 ottobre, durante la cerimonia di chiusura della Festa. Un gesto che sia un messaggio politico e umano, un ponte reale e concreto, un passaggio di testimone, uno spunto di riflessione, un atto di coraggio. Un anelito dell’anima del mondo che passa dai red carpet alle macerie, ma sempre sospinto dal cinema come arte capace di far sognare, evadere, resistere. Un cinema capace di unire e non dividere, di cambiare il mondo attraverso il racconto e le immagini. Un cinema capace di fare la rivoluzione con piccoli gesti, dall’enorme valore simbolico — come quello che vi chiediamo di compiere insieme. Inoltre, chiediamo di poter intervenire pubblicamente, leggendo questa lettera. Riteniamo fondamentale dare spazio, visibilità e voce a chi da troppo tempo viene messo a tacere. Dare la parola ai palestinesi oggi non è un atto di concessione, ma un dovere morale e politico. Come ha detto Elia Suleiman: “Il cinema palestinese è una forma di sopravvivenza, un modo per restare vivi nel racconto, quando tutto intorno a te tenta di cancellarti.” E come ricorda Annmarie Jacir: “Raccontare la Palestina significa resistere. Ogni immagine, ogni parola, è un atto politico.” Festa del cinema di Roma per la Palestina Per adesioni scrivere a: festacinemaromaxpalestina@gmail.com Firmatari: Acrobax Anpi Roma Artisti #NoBavaglio Collettivo Occhi sulla Palestina Custodi nel tempo Disabilità Pride Italia Federazione italiana artisti Festival del Cinema di Napoli GayNet Global Movement to Gaza In Libera Uscita Liberi cittadini per la Palestina presidio Montecitorio Movimento degli studenti palestinesi in Italia Movimenti per l’abitare Rete dei Numeri Pari Rete del caffè sospeso Rete #NOBAVAGLIO Stop Rearm Europe Roma Transform Italia Venice for Palestine Voci per la Palestina Rete #NOBAVAGLIO
L’Unione Europea finanzia le aziende tecnologiche israeliane, anche quelle nel settore militare
Le startup israeliane sono tra quelle che negli ultimi anni hanno ricevuto tra i più alti finanziamenti da parte dell’Eic Accelerator. Il programma per giovani imprese lanciato dall’Unione europea in seno a Horizon Europe infatti ne ha supportate in totale 46 fondate in Israele, quasi il doppio delle 27 italiane. Finora le startup […] L'articolo L’Unione Europea finanzia le aziende tecnologiche israeliane, anche quelle nel settore militare su Contropiano.
Roma si mobilita contro Cybertech: no alla complicità con il genocidio a Gaza
Il 21 e 22 ottobre, presso il Centro Congressi “La Nuvola” all’EUR, si terrà Cybertech Europe, una delle principali fiere internazionali dedicate alla sicurezza informatica, alle tecnologie di difesa e all’intelligence digitale. Nato in Israele, l’evento riunisce imprese, governi e istituzioni del settore della sicurezza cibernetica, con l’obiettivo dichiarato di promuovere cooperazioni e investimenti nel campo della difesa digitale e militare. Dietro la retorica dell’innovazione tecnologica, Cybertech è in realtà uno spazio di promozione dell’industria bellica e dei dispositivi di sorveglianza che alimentano guerre, occupazioni e repressioni in tutto il mondo. Tra gli sponsor figura Cisco che, attraverso la sua lunga collaborazione con l’esercito israeliano, fornisce l’infrastruttura tecnologica per automatizzare l’apartheid nei Territori Palestinesi Occupati mediante sistemi avanzati di sorveglianza. Tra le varie start-up israeliane sarà presente anche Check Point Software Technologies Ltd, strettamente legata all’apparato militare e di sicurezza israeliano, che collabora con imprese belliche come Israel Aerospace Industries (IAI), produttrice di droni impiegati nei bombardamenti su Gaza. La decisione di ospitare Cybertech presso La Nuvola – struttura di proprietà di Eur S.p.A., società controllata per il 90% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il 10% dal Comune di Roma –costituisce un atto politico grave, che legittima e normalizza la complicità nel genocidio in corso a Gaza, offrendo spazio e visibilità ad aziende che traggono profitto dal colonialismo d’insediamento, dall’apartheid e dalle violenze  dello  Stato israeliano. Tale decisione si colloca all’interno di un sistema di militarizzazione globale caratterizzato dalla proliferazione delle armi e da reti di lobbying influenzate dal potere e dagli interessi economici e militari. Di fronte a questa complicità istituzionale e industriale, le realtà solidali con il popolo palestinese chiamano a una grande mobilitazione per martedì 21 ottobre alle ore 18.00 per contestare la presenza a Roma di un evento che legittima imprese coinvolte nel genocidio e nell’occupazione illegale, per denunciare la corresponsabilità e complicità di chi le ospita. Se le istituzioni non interromperanno i rapporti economici, politici e militari con chi trae profitto dal genocidio, saranno le persone a farlo dal basso. Martedì 21 ottobre alle ore 18.00 -fermata metro Eur Palasport- Roma si mobilita contro Cybertech e La Nuvola. Scendiamo in piazza, blocchiamo tutto. Dal basso, contro il genocidio, le guerre e contro chi le alimenta. Roma non sarà complice. Assopace Palestina Bds Roma Ex 51 Extinction Rebellion Lab Puzzle Libere Cittadine per la Palestina Giovani Palestinesi Global Movement to Gaza Movimento Studenti Palestinesi Yallafest Redazione Roma
Chi sta mettendo “zizzania” dentro e intorno la Flotilla?
Il più insidioso è decisamente Open, la testata online fondata da Enrico Mentana, la quale scrive che “venti persone hanno abbandonato la missione, la metà italiani”. Inutile dire che l’articolo di Open è stato rilanciato da tutti i siti e i profili social di destra, sionisti o ostili alla Flotilla […] L'articolo Chi sta mettendo “zizzania” dentro e intorno la Flotilla? su Contropiano.
La solitudine dei palestinesi – di Ahmed Frenkel
L’attacco da parte dell’esercito israeliano deciso unilateralmente dal governo Netanyahu contro Gaza City assomiglia sempre più a una sorta soluzione finale di tragica memoria. Avviene nella totale complicità e indifferenza non solo del mondo occidentale (con sporadiche eccezioni, vedi Spagna e Irlanda) ma anche del mondo arabo. In questi giorni a Bruxelles si è [...]
Milano. Fermiamo la complicità del governo con il genocidio. Venerdi manifestazione in Prefettura
Venerdì 19 settembre ore 18 saremo sotto la prefettura di Milano in Piazza 11 Settembre per denunciare la complicità del governo Meloni con il genocidio del popolo palestinese, pretendendo embargo e sanzioni e la rottura di ogni relazione – politica, economica e militare – con  Israele. Denunciamo allora la connivenza […] L'articolo Milano. Fermiamo la complicità del governo con il genocidio. Venerdi manifestazione in Prefettura su Contropiano.
Roma. La giunta Gualtieri è complice di Israele, terrorista e genocida
Il Campidoglio boccia la mozione in solidarietà al popolo palestinese. Noi bocciamo il PD, tutta la giunta Gualtieri e la loro politica complice di Israele terrorista e genocida. Il PD capitolino prima si astiene senza alcuna remora nella votazione per la mozione che chiedeva di esporre la bandiera palestinese al […] L'articolo Roma. La giunta Gualtieri è complice di Israele, terrorista e genocida su Contropiano.