Sostieni Udik anche tu per chiedere la libertà di Pakhshan, Warisha e Shariffa!
…perché proprio l’amicizia – legame di solidarietà, fondato non su comunanza di
sangue, né di patria, né di tradizione intellettuale, ma sul semplice rapporto
umano del sentirsi uno con uno tra molti – m’è parso il significato intimo, il
segno della nostra battaglia. E forse lo è stato veramente.
E soltanto se riusciremo a salvarla, a perfezionarla o a ricrearla al disopra di
tanti errori e di tanti smarrimenti, se riusciremo a capire che questa unità,
quest’amicizia non è stata e non deve essere solo un mezzo per raggiungere
qualche altra cosa, ma è un valore in se stessa, perché in essa forse è il senso
dell’uomo – soltanto allora potremo ripensare al nostro passato e rivedere il
volto dei nostri amici, vivi e morti, senza malinconia e senza disperazione. Ada
Gobetti- Diario Partigiano
Nella Resistenza italiana degli anni 1943-1945 la lotta partigiana ha gettato le
basi per una società migliore: le partigiane e i partigiani prendevano coscienza
del proprio ruolo affermando la propria personalità. Le donne erano libere di
mettersi in gioco, di scegliere, di partecipare. Senza il loro ruolo
fondamentale nella lotta, a diversi livelli, la Liberazione non sarebbe potuta
avvenire. Fu una grande emancipazione per il nostro Paese e introdusse un nuovo
sentimento, più rispettoso e meritorio nei confronti delle donne.
Nell’ottantesimo Anniversario della Liberazione dal nazifascismo in Italia, UDIK
vuole ricordare i Paesi in cui la democrazia e la libertà sono ben lungi
dall’essere conquistate, ponendo l’attenzione sulla lotta attuale per i diritti
umani condotta dalle donne iraniane, in particolare:
Pakhshan Azizi attivista umanitaria kurda incarcerata dal regime fascista
dell’Iran per aver aiutato i bambini e le donne nei campi profughi di Rojawa e
Basciur, accusata di appartenere al gruppo armato di opposizione al regime.
Condannata a morte.
Warisha Moradi attivista politica kurda con problemi di salute, alla quale viene
negato l’accesso alle cure mediche. Condannata a morte.
Shariffa Mohamadi donna iraniana e sindacalista. Condannata a morte.
Udik fa appello a tutti i cittadini italiani, alle associazioni di donne
italiane libere nella democrazia, affinché la loro voce sia la voce delle donne
di tutti i popoli in Iran. Sostieni Udik anche tu!
Sono una ragazza kurda, sono cresciuta nel cuore della rivoluzione della classe
degli oppressi, sono contro il capitalismo,
il mio riparo è solo la luce della rivoluzione che è accesa,
Verrò, verrò, verrò. Il mio appello, il tuo appello sono il grido delle donne
oppresse.
Canzone kurda che ricalca le parole e il pensiero di Pakhshan Azizi
Unione Donne Italiane e Kurde
Unione Donne Italiane e Kurde (UDIK)