Le parole per dire, le parole per trasformare. Multimage e la Casa Umanista al Salone del Libro di Torino
Moderati da Daniela Brina, attivista della Casa Umanista, quattro autori
Multimage con le loro pubblicazioni più recenti, (Gianmarco Pisa, con il volume
“Le porte dell’arte. I musei come luoghi della cultura tra educazione basata
negli spazi e costruzione della pace”; Luca Sciacchitano, con “Il Pelecidio,
perché è moralmente giusto criticare Israele”; Maria la Bianca, con la sua
raccolta poetica “Con nome e cognome (quasi sempre l’amore)”; e, in collegamento
online, Alessandra Ciattini, autrice del saggio “Sul filo rosso del tempo.
Riflessioni su alcune ideologie contemporanee”) hanno animato il programma della
grande rassegna libraria del Salone del Libro di Torino, con un vero e proprio
evento, tenuto lo scorso 17 maggio presso la Casa Umanista, che ha avuto il
pregio, anzitutto, di segnalare due interessanti caratteristiche.
Intanto, come ha annunciato la presentazione dell’evento, è possibile costruire
e attrezzare “un dialogo a più voci, tra diversi autori e autrici, per
riflettere intorno alle inquietudini e alle contraddizioni del presente, e per
condividere idee e ragguagli, sollecitazioni e proposte per la trasformazione,
verso una dimensione pienamente umana dell’umano”. È possibile cioè sviluppare
intorno a diversi temi e a partire da differenti punti di vista, una riflessione
sulla costruzione del soggetto, sulla configurazione della dimensione di
pienezza dell’umano, nella sua dignità e nella sua libertà, nel tempo presente,
e sulle sfide epocali che espongono e minacciano, appunto, la libertà e la
dignità umana.
Sfide peraltro note, palesi, drammaticamente squadernate di fronte a noi: il
ritorno della guerra, con tutta la sua distruttività, perfino su scala
planetaria (al punto da poter parlare di una terza guerra mondiale diffusa sui
più diversi scacchieri del quadrante mondiale); il ritorno della minaccia
nucleare, che torna a gettare un’ombra sul destino dell’umanità e perfino, sulla
sopravvivenza della vita umana sul nostro pianeta; l’affermazione del paradigma
della guerra e del militare, pienamente attestato dalla drammaticità delle cifre
(una spesa militare mondiale che si attesta, nel 2024, alla cifra astronomica di
2.718 miliardi di dollari, il livello più alto mai registrato e con l’incremento
annuale più alto, +9.4%, dai tempi della Guerra Fredda; un piano di riarmo
europeo spinto sino alla cifra esorbitante di 800 miliardi di euro; il programma
di riarmo della Germania, che evoca pagine sinistre della storia europea e punta
alla cifra iperbolica di 500 miliardi in 12 anni); sono tutti fattori che
evidenziano il crinale che l’umanità si trova a percorrere oggi e la densità dei
rischi e delle sfide con le quali è chiamata a cimentarsi.
Ma poi anche una seconda caratteristica, non meno interessante: il confronto tra
saggistica (Gianmarco Pisa, Luca Sciacchitano, Alessandra Ciattini) e poesia
civile (Maria la Bianca), come possibilità di un dialogo ricco, fecondo e
innovativo, che ha il pregio di spostare l’asse dell’indagine civile e politica
dalla freddezza dell’argomentazione astratta al calore delle riflessioni e dei
dialoghi, degli spunti e delle analisi corroborate dalle sollecitazioni che i
versi possono indurre, dalle considerazioni che il dialogo può stimolare. E
così, tra i temi, non poteva mancare uno sguardo sulla realtà contemporanea: ad
esempio in relazione all’affermazione nel tempo presente della guerra come vero
e proprio dispositivo, come strumento non solo di risoluzione violenta delle
controversie internazionali e offesa alla libertà e alla dignità dei popoli
(giusto il contrario, dunque, di quanto afferma l’art. 11 della nostra
Costituzione), ma anche di riproposizione di una volontà di potenza e di
dominio, risposta violenta alla sostanziale perdita di primato e di egemonia da
parte delle maggiori potenze imperialistiche, sullo sfondo della grande
contraddizione tra l’egemonismo unipolare occidentale e il mondo multipolare che
vede come protagonisti popoli e Stati del Sud globale. Ma anche del ritorno
inquietante di parole e condotte che si sarebbe dovuto viceversa relegare al
“mai più” della storia: la deportazione e il genocidio, attuati con incredibile
disumanità da Israele nei confronti del popolo palestinese a Gaza.
Di fronte a questo “panorama degli eventi”, non possono mancare l’esigenza di
un’analisi lucida, realistica, disincantata e il coraggio di proporre
alternative che contrastino la logica dello scontro, della violenza, della
guerra e affermino con forza, invece, le ragioni della convivenza, di tutti i
diritti umani (tutti, diritti civili e politici, economici e sociali, dei popoli
e dell’ecosistema, dello spazio mediatico e digitale) per tutti e per tutte, e
della pace positiva, pace non solo con diritti umani ma anche con giustizia
sociale.
La cultura, in tutte le sue espressioni e manifestazioni, può essere allora un
potente antidoto e un vettore efficace per traguardare i segni dell’avvenire:
come ricorda l’Unesco, negli articoli della Convenzione sulla protezione e la
promozione della diversità delle espressioni culturali (Parigi, 20 ottobre
2005), “la diversità culturale crea un mondo prospero ed eterogeneo in grado di
moltiplicare le scelte possibili e di alimentare le capacità e i valori umani,
rappresentando un settore essenziale per lo sviluppo sostenibile delle comunità,
dei popoli e delle nazioni”.
A proposito dei libri:
Gianmarco Pisa, “Le porte dell’arte. I musei come luoghi della cultura tra
educazione basata negli spazi e costruzione della pace”:
https://www.pressenza.com/it/2025/02/le-porte-dellarte-una-ricerca-azione-sui-musei-per-la-pace
Luca Sciacchitano, “Il Pelecidio – perché è moralmente giusto criticare
Israele”:
https://www.pressenza.com/it/2025/02/contro-il-pelecidio-luca-sciacchitano-il-sionismo-e-una-questione-politica-non-religiosa
Maria la Bianca, “Con nome e cognome (quasi sempre l’amore)”:
https://www.pressenza.com/it/2024/04/presentata-a-palermo-la-nuova-raccolta-di-poesie-di-maria-la-bianca
Alessandra Ciattini, “Sul filo rosso del tempo. Riflessioni su alcune ideologie
contemporanee”:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-sul_filo_rosso_del_tempo/46096_60269
Gianmarco Pisa