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FRANCIA: OLTRE UN MILIONE IN PIAZZA PER LA “GIORNATA DI AZIONE INTERSINDACALE” CONTRO L’AUSTERITÀ E PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
Oltre un milione di lavoratori e lavoratrici, giovani, studenti e studentesse, precari e precarie sono scesi in piazza giovedì 18 settembre 2025 in tutta la Francia – dando vita a oltre 250 manifestazioni – per la “giornata d’azione intersindacale”. A Parigi e in altre grandi città francesi come Bordeaux, Marsiglia e Lione ci sono stati scontri con la polizia, che già dall’alba si è presentata in forze ai blocchi operai e studenteschi organizzati davanti ai depositi dei mezzi di trasporto pubblico, alle scuole e alle grandi piattaforme logistiche. Centinaia i manifestanti fermati durante le cariche. La mobilitazione nazionale è arrivata soltanto una settimana dopo la giornata del 10 settembre. Anche in quell’occasione, centinaia di migliaia di persone erano scese nelle strade di tutto il Paese dietro la parola d’ordine “Bloquons tout” (“Blocchiamo tutto”). Le mobilitazioni si oppongono alla legge finanziaria, alla riforma delle pensioni e, in generale, all’intera politica economica fatta di austerity, tagli per decine di miliardi ai servizi pubblici come la sanità e la scuola, voluta dal presidente Emmanuel Macron e portata avanti prima dall’ex premier Bayrou (sfiduciato l0 scorso 8 settembre) e ora dal suo successore Lecornu. Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, le considerazioni sulla giornata di lotta del 18 settembre 2025 in Francia con: * Gianni Mainardi, compagno italiano che vive da molti anni a Parigi. Ascolta o scarica. * Matteo Polleri, ricercatore italiano tra Parigi e Lione. Ascolta o scarica.
LAVORO: SCIOPERO NAZIONALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE COOPERATIVE SOCIALI. PRESIDI IN DIVERSE CITTÀ
Sciopero nazionale oggi delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative sociali: presidi a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Ancona, mentre altre città si stanno organizzando per unirsi alla mobilitazione lanciata dal sindacato di base USB. L’obiettivo è denunciare le problematiche legate alle condizioni di lavoro, in particolare il contratto part-time ciclico verticale, che da giugno a settembre lascia questi lavoratori senza retribuzione, contributi previdenziali e senza ammortizzatori sociali, oltre al tema dell’internalizzazione. “Vogliamo dire basta con il meccanismo discriminatorio del part time a ciclo verticale, che lascia migliaia tra lavoratrici e lavoratori senza retribuzione nel periodo di chiusura delle scuole” scrive il sindacato denunciando anche “la cancellazione del bonus da 550 euro, già di per sé insufficiente, che veniva erogato come sostegno al reddito nei mesi estivi. Manca un progetto nazionale di internalizzazione”. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervista a Giacomo del sindacato di base USB. Ascolta o scarica.