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Giornalisti chi?
E’ bellissimo che quelli che difendono lo Stato che ha ucciso più giornalisti dalla Seconda guerra mondiale ci spieghino oggi l’importanza di difendere i giornalisti. Tranquilli, che domani torneranno a spiegarci quali giornalisti possono essere uccisi impunemente. * da Facebook L'articolo Giornalisti chi? su Contropiano.
Caso “La Stampa” | Il prezzo di stare dalla parte giusta – di Cristina Roncari
Sabato sera. Cena. La Tv gira per conto suo. Arrivano le parole: “Ignobile, vile, grave, irresponsabile, anni di piombo”. Guardo le immagini: ragazzi entrano nella sede del quotidiano La Stampa e come si direbbe oggi in linguaggio antagonista “ lo sanzionano”. Mi colpiscono volti scoperti. Santa ingenuità. Con un governo di estrema destra e [...]
Giornalisti, vil razza dannata
Premessa breve, ma necessaria. Siamo un giornale, alcuni di noi hanno lavorato per decenni in altri media, frequentando redazioni, l’alto e il basso della società, palazzi del potere, bar dove cronisti e “fonti riservate” si incontrano quotidianamente. Conosciamo il mestiere e i suoi format, sappiamo riconoscere quando viene messa la […] L'articolo Giornalisti, vil razza dannata su Contropiano.
Giovedì 27 novembre: incontro con Giuliana Sgrena, reporter di guerra
Nel libro intitolato “Me la sono andata a cercare” la giornalista racconta le proprie esperienze e ricorda alcuni suoi colleghi vittime del lavoro, il mestiere di documentare i conflitti armati e bellici del presente: Ilaria Alpi, Maria Grazia Cutuli,… Nicola Calipari, che quando lei era stata sequestrata di un gruppo islamista in Iraq l’aveva liberata e mentre l’accompagnava all’aeroporto di Baghdad è stato ucciso da un soldato americano. Per oltre 30 anni corrispondente da Algeria, Somalia, Palestina e altri paesi del Medio Oriente, nel 2001 in Afghanistan e nel 2003 in Iraq, anche autrice di Fuoco amico (2006), Dio odia le donne (2016) e Donne ingannate. Il velo come religione, identità e libertà (2022), Giuliana Sgrena presenterà il proprio libro pubblicato quest’anno da Editori GLF Laterza a un incontro pubblico, giovedì 27 novembre prossimo, con Alberto Deambrogio e Mirella Ruo. L’iniziativa è organizzata da Rete delle Alternative e collettivo Donne insieme di Casale Monferrato, che spiegano: > Per Luigi Pintor, di cui ricorre il centenario della nascita, il giornalismo > doveva, tra altre cose, essere un mezzo per riscoprire la realtà e non solo > un’eco della propaganda. > > Giuliana Sgrena ha lavorato al quotidiano Il Manifesto lungamente accanto a > Pintor e ha saputo praticare nei fatti quell’indicazione, ricercando sempre le > vie più efficaci, anche se faticose, per restituire fatti e dare ai lettori e > alle lettrici argomenti critici su cui orientarsi nel mondo. > > Il suo libro è un memoriale che riporta a luoghi e situazioni che hanno visto > la giornalista impegnata per anni in condizioni spesso proibitive, con le > poche risorse messe a disposizione da un piccolo giornale battagliero. Quello > che emerge a tutto tondo è una forma di giornalismo ormai in via di > sparizione, basato sulla verifica e testimonianza diretta dei fatti, per > offrire un’informazione qualificata e documentata. > > Oggi si parla molto di guerra e spesso per via indiretta, poiché i giornalisti > e le giornaliste rimangono nelle redazioni europee a lavorare con notizie di > seconda mano. Somalia, Algeria, Afghanistan, Siria, Kurdistan: in ognuno di > questi paesi, teatro di guerre e conflitti dai contorni complessi e duraturi, > emerge sempre uno scenario di violenza e sopraffazione, ma anche la > possibilità per la giornalista di stringere legami profondi che sono durati > negli anni. Il ruolo delle donne, nella ricostruzione della sua esperienza nei > diversi paesi , è di profondo interesse: le donne costituiscono una rete di > protezione nelle situazioni rischiose, un riferimento organizzato nelle > battaglie progressiste, ma – nel loro costante protagonismo – offrono a Sgrena > anche una efficace chiave di lettura della realtà osservata. > > La conoscenza approfondita di situazioni, dinamiche e attori locali ha dato a > Sgrena la possibilità di costruirsi una visione di prima mano su come sono > andate vicende che hanno segnato la politica e la società italiana e > internazionale: basti pensare alla vicenda di Ilaria Alpi, di Maria Grazia > Cutuli o, per altri drammatici versi, al suo rapimento in Iraq conclusosi con > la morte di Nicola Calipari. > > Il libro di Giuliana Sgrena è anche uno strumento che aiuta a riflettere sulla > grave differenza con cui il punto di vista femminile, quello di una > giornalista può essere messo a confronto con uno maschile. Il chiacchiericcio, > il commento diffuso anche nel mondo politico all’epoca del suo rapimento > descriveva Sgrena come una che ‘se l’era andata a cercare’, tradendo un > pensiero che delegittima l’intraprendenza e libertà d’azione femminile. > > Questo era ed è un problema irrisolto, che pone soprattutto gli uomini di > fronte alla necessità di cambiamenti profondi della loro cultura, delle loro > espressioni e delle loro azioni. Maddalena Brunasti
Il giorno in cui i giornalisti lasciarono il Pentagono
Mentre in Italia tutti allineati e coperti… Washington, 16 ottobre 2025. Ala ovest del Pentagono. I passi dei cronisti risuonano lunghi, nel corridoio del palazzo delle guerre. Trascinano borse, cartelline, microfoni smontati, videocamere. Hanno appena riconsegnato il pass, il badge di accesso. La tessera che per anni è stata la […] L'articolo Il giorno in cui i giornalisti lasciarono il Pentagono su Contropiano.
La “democrazia” occidentale va al patibolo
Zitto zitto, quatto quatto, è saltato il tappo che conteneva il malessere sociale nella gabbia della passività E altrettanto in silenzio – ufficiale, per lo meno – è saltato il mantra che descriveva il “guardino occidentale” come “democrazie” contrapposte, soprattutto sul piano valoriale, alle “autocrazie”. Ci avete fatto caso? Non […] L'articolo La “democrazia” occidentale va al patibolo su Contropiano.
La “libertà di stampa” si ferma davanti al genocidio
Trai segnali più chiari del degrado morale, politico e deontologico del “sistema occidentale” c’è di sicuro l’asservimento esplicito dell’informazione. Non soddisfatti di tacere da anni sulla strage di giornalisti a Gaza – quasi 280, più che nella Seconda Guerra Mondiale e in tutto il mondo – gli stessi media che […] L'articolo La “libertà di stampa” si ferma davanti al genocidio su Contropiano.
Negazionisti italiani del genocidio, smentiti da Smotrich
Mentana: “Quelli che si stanno compiendo sulla Striscia di Gaza sono crimini di guerra … Ma non si parli però di genocidio … perché ancora oggi dal fiume al mare, dal Giordano fino al Mediterraneo vivono più palestinesi che israeliani. Il genocidio è un’altra cosa, è la pianificazione sulla carta […] L'articolo Negazionisti italiani del genocidio, smentiti da Smotrich su Contropiano.
Invece di dire sciocchezze
“Condanniamo l’ingiusta uccisione di giornalisti a Gaza”, ha detto Meloni al meeting di Comunione e Liberazione. Ma perché, ci sono uccisioni di giornalisti giuste? E allora: invece di chiacchiere, vogliamo fare finalmente atti concreti da parte del governo della Repubblica Italiana per impedire a Netanyahu di continuare a fare strage […] L'articolo Invece di dire sciocchezze su Contropiano.