Un mondo senza vendetta
Si è concluso alcuni giorni fa il 10° Simposio Internazionale UTOPIE IN
MOVIMENTO organizzato on line e in 12 luoghi presenziali dal Centro Mondiale di
Studi Umanista.
Sono riuscito a seguire solo pochi interventi dei 120 previsti secondo un
programma che si svolgeva durante 4 giorni in diretta streaming e ho trovato in
essi una grande profondità di pensiero e proposte, idee e utopie molto
interessanti e innovative. Devo dire che sono stati quattro giorni in cui
abbiamo potuto prendere contatto e toccare con mano l’impegno di tante persone e
organizzazioni, ma soprattutto una grande speranza che si esprime in molteplici
visioni e attività e che porta il nostro sguardo oltre l’orizzonte, superando la
follia che apparentemente pervade questo momento storico.
Ma fra tutte gli interventi mi ha colpito particolarmente la sessione
presenziale che si è svolta in Italia, dedicata al superamento della vendetta e
a cui ho potuto partecipare personalmente.
Che strano, mi sono detto, che qualcuno oggi si occupi di questo tema
apparentemente così antico che richiama echi omerici di un passato ormai
superato e sepolto.
Poi, man mano che si svolgevano gli interventi, a partire da quello iniziale di
Vito Correddu, continuando poi con quelli di Stefano Tomelleri, Loredana Cici,
Annabella Coiro, Luciano Eusebi, Marcello Bortolato e Gherardo Colombo mi sono
reso conto che il tema non è affatto superato e antico come credevo, ma
piuttosto attuale e, anzi, tanto pervasivo che è alla radice di una mentalità
violenta che oggi si esprime nella nostra società praticamente in ogni ambito,
dalle relazioni internazionali, al sistema giuridico, alle relazioni personali.
Solo per citare alcuni passaggi che mi hanno colpito, Vito Correddu, ricercatore
del Centro di Studi Umanista, partendo come spunto dal racconto Utopia di Thomas
More, analizza il meccanismo vendicativo e lo riconduce alla tanto radicata
credenza della punizione di un colpevole: “Se la vendetta privata è considerata
inaccettabile, la giustizia retributiva ne conserva la stessa logica: infliggere
sofferenza per riparare un danno”. Nel suo intervento centra molto bene, a mio
parere, la logica colpevole-punizione e accenna alle diverse alternative da
applicare nel campo della giustizia.
Stefano Tomelleri, professore ordinario di Sociologia generale presso il
Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Bergamo,
approfondisce il meccanismo del capro espiatorio e come questo generi ancora
oggi catene di violenza e ritorsioni da cui è necessario uscire, sottolineando
quanto il meccanismo del dominio ancora contribuisca alla definizione di
identità tra generi, per esempio.
Loredana Cici, ex Capo dell’Ufficio legislativo del Presidente della Regione
Campania affronta il tema della giustizia riparativa come una vera e propria
rivoluzione culturale profonda, mentre Annabella Coiro, fondatrice della la rete
di scuole ED.UMA.NA, mette in rilievo come la logica punitiva venga praticata e
insegnata nella scuola, raccontando le diverse esperienze reali in cui si è
trovata coinvolta.
Sullo stesso piano continuano il professore di diritto penale all’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Luciano Eusebi e l’ex magistrato Gherardo
Colombo, riferimento internazionale nel campo della giustizia e autore di
numerosi libri tra cui Il legno storto della giustizia e La sola colpa di essere
nati , impegnati entrambi nella trasformazione del sistema giudiziario da
retributivo (di tipo punitivo) a quello riparativo, che si centra su un tipo di
approccio completamente diverso.
Anche il magistrato di sorveglianza del tribunale di Firenze e autore del libro
Vendetta pubblica, Marcello Bortolato, racconta come il sistema giudiziario
risponda completamente alla logica “infliggere il male a chi ha compiuto il
male”.
Insomma, mi sono reso conto di quanto la cosiddetta “vendetta” sia un tema
fondamentale da trattare e sradicare per un vero cambiamento culturale che
proietti la nostra specie verso un futuro profondamente e, finalmente, umano.
Per chiunque fosse interessato ad approfondire, consiglio di leggere
l’intervento di Vito Correddu che potete trovare qui oppure di guardare i video
dei diversi interventi sul canale Youtube del Centro di Studi Umanista.
Fulvio De Vita