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“Questa Lega è una vergogna”
Pino Daniele e il coraggio di dire no al razzismo nei manifesti rimossi a Roma C’è una fotografia che oggi non vedrai in copertina. Non perché non esista, ma perché ogni replica non contestualizzata è una nuova diffusione del messaggio d’odio. Per questo non vogliamo contribuire a diffonderla. È l’immagine di un manifesto affisso in varie zone di Roma e firmato dalla Lega. Uno slogan gridato in maiuscolo: “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore”. Accanto, una scena costruita con cura inquietante: persone visibilmente non italiane, con tratti che evocano lo stereotipo del “diverso”, neri, rom, volti caricaturali, vengono fermate dalla polizia davanti a un portone. Non è solo propaganda. È un attacco visivo e narrativo alla dignità umana. Per questo, abbiamo scelto di aprire con un altro tipo di immagine: la copertina dell’album ‘O scarrafone di Pino Daniele, che nel 1991 cantava: Un uomo in blues “Questa Lega è una vergogna”. Un verso che oggi suona come un monitor ancora attuale. Trentaquattro anni dopo, quella denuncia sembra ancora necessaria. Gli stessi pregiudizi, le stesse campagne denigratorie, le stesse immagini stereotipate restano affisse sui muri delle nostre città. Non è solo un ritorno nostalgico a una canzone del passato, ma il segno di una memoria viva e resistente. Una memoria che parla ancora, come quella Napoli profonda e meticcia che ha sempre saputo dire no al razzismo anche quando non faceva notizia. Non è solo un manifesto. È una battaglia del nemico La fotografia, visibile nell’articolo solo per scopi critici, non è documentazione giornalistica. È un set narrativo in scena per alimentare una percezione falsa e pericolosa: che l’abusivismo, l’illegalità, il pericolo per “la brava gente” hanno un volto preciso. E quel volto, guarda caso, non è mai bianco. Manifesto della Lega con contenuti discriminatori Si tratta di razzismo visivo, e la parola non è abusata. È esatto. Quando si usano immagini che assimilano minoranze etniche a comportamenti criminali, si viola un principio fondamentale: l’uguaglianza di tutte le persone davanti alla legge e alla dignità. La rimozione da parte del Comune: censura o responsabilità? Il Comune di Roma ha deciso di rimuovere quei manifesti. Una scelta che ha scatenato l’ira della Lega, che ha parlato di “bavaglio comunista” e attacco alla libertà d’espressione. Ma la libertà di espressione non è il diritto di diffondere odio. Non è il diritto di costruire narrazioni che identificano etnie con criminalità, povertà con pericolosità, disperazione con minaccia. La decisione del Comune non è censura. È difesa della Costituzione, che all’articolo 3 garantisce pari dignità sociale senza distinzione di razza, lingua o opinioni. È una presa di posizione civile, in un’epoca in cui anche l’indifferenza può essere complicità. In un contesto europeo in cui il razzismo è in crescita, come riportato dalla FRA (Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali), la difesa attiva dei principi costituzionali non è una forzatura ideologica, ma un obbligo morale. E lo è ancor di più in Italia, dove articoli come il 3 e il 21 della Costituzione stabilizzano che l’espressione libera non può mai tradursi in incitamento alla discriminazione. Propaganda che semplifica, divide, colpisce Il manifesto affisso a Roma è solo l’ultimo esempio di una strategia comunicativa fondata sulla costruzione di un nemico semplice: lo straniero, il povero, l’abusivo, che minaccia l’ordine. Nessun riferimento a cause strutturali, nessuna proposta di inclusione sociale, nessuna complessità, solo paura e repressione. Chi ha costruito quella fotografia, con ogni probabilità in un set o con un intervento di post-produzione, non ha scelto a caso i volti, gli abiti, le posture. Ha voluto che parlassero da soli. Ha iniettato razzismo nelle immagini, contando sulla rapidità con cui lo sguardo assorbe e giudica. Secondo l’ultimo rapporto dell’Unione Inquilini, in Italia nel 2023 sono stati eseguiti oltre 29.000 sfratti, il 90% dei quali per morosità incolpevole. La vera emergenza abitativa riguarda famiglie italiane e straniere senza mezzi, non criminali o “furbetti”. Ma questa complessità non fa notizia. Meglio ridurre tutto a uno slogan da affissione. Il paradosso di CasaPound A rafforzare l’ipocrisia di certe narrazioni, c’è il caso di CasaPound. Fondata nel 2003, CasaPound è un’organizzazione politica di estrema destra che si definisce “fascista del terzo millennio”. È conosciuta per le sue azioni provocatorie e per l’occupazione di spazi pubblici. A Roma, in via Napoleone III, questo movimento occupa da oltre vent’anni un palazzo di proprietà pubblica senza pagare affitto, trasformandolo nella propria sede nazionale. Un’occupazione illegale mai realmente sanzionata. Nonostante le denunce, gli appelli e le mozioni approvate dal Consiglio Comunale, lo stabile non è mai stato sgomberato. È solo il caso più noto: altre occupazioni e concessioni opache si sono susseguite negli anni. Una realtà che mostra come le regole, in Italia, sembrano valere in modo diverso a seconda del colore della pelle o della bandiera che si sventola. Qualcuno ha suggerito, con amarezza, che forse la Lega dovrebbe affiggere un manifesto diverso: “Occupi un palazzo da vent’anni a Roma senza pagare affitto? Ti portiamo anche il caffè, basta che sei nostro amico”. Sarebbe più onesto. Fonti e approfondimenti: Unione Inquilini – Rapporto sugli sfratti in Italia 2023 https://www.unioneinquilini.it/index.php/rapporti-sfratti-2023/   Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) – Relazione annuale 2023 https://fra.europa.eu/it/publication/2023/fundamental-rights-report-2023   Costituzione della Repubblica Italiana – Articoli 3 e 21 https://www.senato.it/1025?sezione=118&articolo_numero_articolo=3 https://www.senato.it/1025?sezione=118&articolo_numero_articolo=21   Movimento del Comune di Roma sullo sgombero di CasaPound (2020) https://www.romatoday.it/politica/casa-pound-via-napoleone-mozione-sgombero.html   Rimozione manifesti Lega a Roma – Notizia ANSA https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2025/07/27/roma-rimossi-i-manifesti-lega-stereotipi-razzisti Lucia Montanaro
Forlì. “Innamorati della democrazia e della libertà”
Martedì 29 aprile 2025, alle ore 18:00 in piazza Ordelaffi a Forlì, di fronte alla Prefettura, ci ritroveremo per la seconda volta in risposta all’appello: “Innamorati della democrazia e della libertà”. L’appello nasce dall’aver constatato che in questo periodo in Parlamento c’è un insieme di leggi e di proposte di legge potenzialmente rischioso per la nostra Costituzione che ci indirizza, se attuato completamente, verso una democrazia illiberale. Abbiamo constatato che dal 24 marzo, data del primo presidio, le cose sono peggiorate. Lo hanno già fatto con il Decreto Legge 11.04.2025 nr. 48 scavalcando il Parlamento e questo dà l’idea di come intendano il potere. Il Parlamento il 10.04.2025 ha approvato alle Camere il DDL Foti, che ora passa al Senato, che modifica, riducendoli, i controlli della Corte dei Conti previsti dalla legge 20 del 1994. Vogliono spendere i soldi pubblici senza nessun controllo sul loro operato. Infine stanno rimettendo in corsa al Parlamento una legge per ridurre i termini di prescrizione per i reati che ovviamente riguardano la cosiddetta “casta dei politici” ed i “colletti bianchi”. Una giustizia che si muove sempre per “loro” e che non guarda mai alle esigenze dei cittadini che vorrebbero più attenzione ai temi della giustizia civile, essendo le persone comuni meno abituate a commettere reati contro la Pubblica Amministrazione o a farsi corrompere. Per opporci a questa deriva leggeremo pubblicamente gli articoli della Costituzione, oramai divenuta un documento “eversivo”. Ogni partecipante munito della Costituzione è invitato a leggere un articolo e a commentarlo brevemente. Il presidio è ovviamente aperto a tutti. Si chiede di evitare di portare bandiere, ma invece di dotarsi della Costituzione italiana, ed eventualmente di un cartello con un NO ad una norma di quelle che non si vuole vedere realizzare ed un SI’ a qualcosa di positivo che si vorrebbe vedere realizzato dal Parlamento e dal Governo. Sul premierato: https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/testi/57694_testi.htm; https://www.filodiritto.com/riforma-del-premierato-che-punto-siamo-e-cosa- cambiera-con-la-riforma-costituzionale; https://www.associazionedeicostituzionalisti.it/it/la-lettera/07-2024-la-riforma- costituzionale-della-forma-di-governo/i-rischi-del-premierato; Sul D.L. nr. 48 del 11.04.2025: https://www.sistemapenale.it/it/documenti/in-vigore- da-oggi-il-decreto-sicurezza-dl-11-aprile-2025-n-48-il-testo-in-gu; https://www.giurisprudenzapenale.com/2025/04/12/pubblicato-in-gazzetta-ufficiale- e-in-vigore-dal-12-aprile-2025-il-decreto-sicurezza-decreto-legge-11-aprile-2025-n- 48/. Sulle riforme della Corte dei Conti (danno erariale): https://dirittoeconti.it/la-riforma- della-corte-dei-conti-il-ddl-foti/; https://www.altalex.com/documents/news/2024/11/12/riforma-corte-conti-contrari- magistrati; https://www.corteconti.it/Download?id=35360c40-751d-49a0-8d80- 7ef0899d203f; https://www.ilsole24ore.com/art/corte-conti-salvacondotto-politici-e- condanne-limitate-30percento-danno-AGRuPcfD?refresh_ce=1#U53211145262aVe; https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/03/22/pdl-sulla-corte-dei-conti-si- estende-scudo-per-i-politici_2a74d503-2a16-40d6-8bbc-459eec2e136f.html Redazione Romagna