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MESOPOTAMIA: BEIRUT E ANP VOGLIONO DISARMARE LA RESISTENZA PALESTINESE NEI CAMPI PROFUGHI IN LIBANO
In questa puntata di Mesopotamia – Notizie dal Vicino Oriente, ci siamo concentrati sulle pressioni dell’Anp e del governo libanese per il disarmo della resistenza palestinese nei campi profughi in Libano. Il prossimo incontro tra il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, e i vertici del governo libanese, previsto per il 19 maggio, avrà come tema centrale la proposta di disarmare, anche con l’uso della forza, i gruppi della resistenza palestinese attivi nei campi profughi del Paese dei Cedri. La proposta trova il sostegno di attori regionali e internazionali, in primis Arabia Saudita e Stati Uniti, ma ha suscitato preoccupazione e opposizione in diverse aree del mondo arabo. L’iniziativa si inserisce in un contesto storico delicato per il Libano, segnato da un anno e mezzo di conflitto con Israele e dal ridimensionamento della forza militare del movimento sciitta Hezbollah. Gli appelli al disarmo delle fazioni palestinesi sono una questione di lunga data che ancora oggi divide un paese già frammentato su diversi temi, tra i quali proprio la relazione con i palestinesi, la loro lotta per l’autodeterminazione e, di conseguenza, la loro presenza massiccia in Libano, che dura sin dalla Nakba del 1948. Cosa significa, oggi, parlare di disarmo della resistenza palestinese in Libano? Quali potrebbero essere le conseguenze di una mossa simile? Ne abbiamo parlato con il giornalista palestinese Bassam Saleh e con Giovanni Sorbello, dell’associazione umanitaria e di solidarietà internazionale “Il Faro sul Mondo”, attiva in Libano dal 2012. Ascolta o scarica
LIBANO: NONOSTANTE LA (FINTA) TREGUA ISRAELE CONTINUA A BOMBARDARE. IL PUNTO DA BEIRUT CON IL GIORNALISTA PASQUALE PORCIELLO
Il Libano continua a vivere un periodo di grande incertezza, tra la crisi politica ed economica interna e la costante minaccia di aggressioni israeliane. Nonostante la tregua firmata tra Hezbollah e Israele il 27 novembre 2024, i bombardamenti israeliani non si sono mai fermati. “Parlare di tregua è improprio”, afferma ai microfoni di Radio Onda d’Urto il giornalista Pasquale Porcello. Israele, infatti, continua a bombardare il sud del paese e a occupare villaggi libanesi, utilizzandoli come avamposti militari. L’accordo di novembre 2024 è stato di fatto unilaterale e non ha mai fermato la guerra. Nel frattempo il Libano è nel pieno delle elezioni municipali con una crescente disillusione popolare e sull’orlo del collasso economico. L’inflazione, la svalutazione della moneta e il dramma dei risparmi congelati stanno devastando la classe media libanese, mentre il sistema bancario crolla sotto il peso della corruzione e della gestione clientelare. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’approfondimento con il giornalista Pasquale Porciello, in collegamento da Beirut. Ascolta o scarica