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RADIO AFRICA: IN MALI CONTINUA LO SCONTRO TRA MILITARI E JIHADISTI, “RISCHIO COLLASSO ECONOMICO E SOCIALE”
Radio Africa: nuova puntata, giovedì 20 novembre, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. Questa puntata è interamente dedicata al Mali, dove la situazione generale è sempre più critica. Il Paese è governato da una giunta militare dal 2020, ma l’instabilità continua a crescere. I gruppi jihadisti, in particolare quelli legati ad al-Qaeda, hanno conquistato nuovo terreno e negli ultimi mesi hanno imposto un duro blocco ai rifornimenti diretti verso la capitale Bamako. La mancanza di carburante sta provocando blackout, chiusura delle attività produttive, scuole chiuse e un forte aumento dei prezzi, mettendo in difficoltà milioni di persone. In varie zone del Paese proseguono gli scontri tra l’esercito maliano — affiancato dalle forze russe — e diversi gruppi ribelli, mentre gli attacchi jihadisti contro basi militari e villaggi causano continuamente vittime. La popolazione civile si trova schiacciata tra la violenza dei gruppi armati e le dure repressioni governative. Le agenzie umanitarie parlano di un rischio reale di collasso economico e sociale, con un numero crescente di sfollati e comunità isolate dai combattimenti. Il Mali, insomma, vive una delle fasi più delicate degli ultimi anni: un Paese diviso, impoverito e minacciato da un conflitto che continua ad ampliarsi. La puntata di Radio Africa, su Radio Onda d’Urto, andata in onda giovedì 20 novembre alle ore 18.45 (in replica venerdì 21 novembre, alle ore 6.30) con le voci di Andrea Spinelli, cofondatore della testata giornalistica Slow News nonché firma del Manifesto e di Africa Rivista e di  Amara Nouhoum Keïta, giornalista e attivista, che ha lasciato il Mali alcuni mesi fa per rifugiarsi in Costa d’Avorio. Ascolta o scarica
Costa d’Avorio – Giornata mondiale della libertà di stampa: i giornalisti mettono in guardia dai pericoli dell’intelligenza artificiale
> Quest’anno, la 32a Giornata mondiale della libertà di stampa ha preso una > piega decisamente impegnata in Costa d’Avorio. Su iniziativa dell’Unione > Nazionale dei Giornalisti della Costa d’Avorio (UNJCI), sabato 3 maggio 2025 > si è tenuta una marcia pacifica dalle 8 del mattino davanti alla Maison de la > Télévision di Cocody (sobborgo della capitale Abidjan, n.d.t.), che ha riunito > giornalisti, studenti e professionisti della comunicazione per promuovere un > messaggio forte: difendere il giornalismo etico nell’era dell’intelligenza > artificiale. Con il tema “Informare in un mondo complesso: l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla libertà di stampa”, la manifestazione ha seguito un percorso simbolico – RTI, Boulevard de l’Université, Rue du Lycée Mermoz, Boulevard de France – prima di tornare al punto di partenza. Alla testa del corteo, magliette bianche blasonate con slogan, canti e slogan militanti hanno dato il tono: se da un lato l’intelligenza artificiale offre opportunità, dall’altro solleva crescenti preoccupazioni. “L’intelligenza artificiale non deve mai diventare uno strumento di censura o di manipolazione. Deve rimanere al servizio della verità”, ha insistito Ettien Koffi, vicepresidente dell’UNJCI. Patrick Boué, giornalista di Lemeridien.ci, ha fatto eco a questo appello: “Il pubblico deve sapere che dietro ogni articolo c’è ancora un essere umano che lotta per l’etica di fronte alla tecnologia”. Dal nord del Paese, il messaggio è altrettanto chiaro. “Questa marcia è un avvertimento ai giganti digitali: la stampa ivoriana non sarà imbavagliata”, ha dichiarato il corrispondente regionale Akoto Kouassi Georges. Si sono sentite anche voci giovani. Fatoumata Diabaté, studentessa di giornalismo, ha sottolineato l’importanza di preservare il giudizio umano: “L’intelligenza artificiale non deve sostituire il nostro spirito critico”. Un punto condiviso da Evelyne Deba, giornalista di NCI: “Stiamo diventando invisibili di fronte ai contenuti automatizzati. Ma la verità non può essere generata: deve essere indagata e scritta”. Al termine della marcia, Ettien Koffi ha esortato le giovani generazioni a rimanere vigili ma determinate: “L’intelligenza artificiale non deve spaventarci, ma costringerci ad adattarci. La libertà di stampa si conquista ogni giorno, di fronte a sfide vecchie e nuove. Questa mobilitazione si inserisce in un contesto preoccupante: secondo l’ultimo indice della libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere, la Costa d’Avorio è scesa di 11 posizioni, al 64° posto su 180 Paesi. Un monito che rafforza l’urgenza di difendere una stampa libera e responsabile, anche e soprattutto in un mondo tecnologicamente stravolto. Moussa Cama Traduzione dal francese di Thomas Schmid. Pressenza Côte d'Ivoire