“Gaza sta bruciando: scendi in piazza” Imponente mobilitazione a Napoli contro il genocidio in Palestina
In migliaia hanno sfilato da Piazza del Gesù a Piazza Municipio per chiedere la
rottura dei rapporti con Israele, sanzioni ed embargo totale. Una mobilitazione
pacifica e partecipata, in contemporanea con molte altre città italiane.
In piazza ieri, 16 settembre, in simultanea a Roma, Milano, Napoli e in numerose
altre città d’Italia, si sono svolte mobilitazioni a partire dalle ore 18.
Migliaia di persone sono scese in strada per chiedere al governo di interrompere
tutti i rapporti istituzionali, diplomatici ed economici con Israele e di
attuare sanzioni ed embargo totale.
«L’ONU ha riconosciuto che le azioni di Israele a Gaza costituiscono a tutti gli
effetti genocidio. Da ieri è iniziata l’operazione di terra: i carri armati sono
entrati a Gaza City per ridurre in polvere una città che già è un ammasso di
macerie. È cominciata la “soluzione finale”», denunciano gli organizzatori della
manifestazione di Napoli: l’UDAP – Unione Democratica Arabo Palestinese, la Rete
di tutte le Comunità Palestinesi e il Centro Culturale Handala Alì.
«Si sta compiendo sotto gli occhi del mondo un’operazione atroce di conquista
coloniale e di sterminio di un popolo. Non possono più bastare le generiche
dichiarazioni di contrarietà all’offensiva di terra: è il momento di fare
chiarezza nei confronti degli italiani. Da che parte sta il governo? Dalla parte
del diritto internazionale e della Costituzione, oppure dalla parte del
genocidio?» chiediamo con fermezza i referenti del Movimento Globale a Gaza
Campania.
«È il momento della mobilitazione totale». E Napoli ha risposto con una
partecipazione imponente.
«Napoli lo sa da che parte sta: Palestina libera!» è stato l’urlo potente che si
è alzato da Piazza del Gesù, una voce corale di solidarietà, di protesta ma
anche di speranza, pensando alla missione della Global Flotilla in queste ore.
Comunità palestinesi, Centro Culturale Handala Alì, Global Flotilla di Terra
Campania, sindacati, organizzazioni territoriali, ANPI, collettivi studenteschi,
centri sociali, attivisti, militanti e migliaia di cittadini comuni hanno invaso
la piazza. Una mobilitazione coordinata in vista della grande manifestazione del
4 ottobre a Roma e dello sciopero generale indetto dai sindacati di base USB e
CALP per il 22 settembre, che interesserà anche il blocco del porto di Napoli,
delle ferrovie, degli aeroporti e delle università, con presidi in tutte le
città italiane.
Sugli striscioni campeggiava la scritta: «Bloccheremo tutto».
Il corteo, numeroso ma assolutamente pacifico, è partito da Piazza del Gesù
sfilando lungo via Monteoliveto e via Medina fino a Piazza Municipio.
Una folla immensa, come da tempo non si vedeva, ha riempito le strade con
bandiere, cartelloni e slogan. Donne, uomini e bambini – tantissimi, tenuti per
mano dalle loro madri – hanno camminato insieme in un clima di forte emozione.
Alle 17.30 Piazza del Gesù era già gremita. Le bandiere della Palestina
sventolavano insieme ad altri simboli. L’atmosfera si è caricata di rabbia,
dolore ma anche di tanta speranza.
«Gaza resiste, la Palestina esiste!» è stato lo slogan più gridato.
Piazza del Gesù si è trasformata in un simbolo di resistenza. Sumud è la parola
che accompagna la missione umanitaria, e sumud – resistenza e resilienza – è
quella che il popolo palestinese continua a praticare.
«La resistenza resiste! Gli interessi economici e geopolitici non possono valere
più delle vite umane», ha gridato un ragazzo al megafono.
Il coro collettivo ha accompagnato l’intero percorso, con slogan scanditi in
italiano e in arabo. Lungo il tragitto altre persone si sono aggiunte, facendo
crescere ulteriormente il corteo: quando la testa è arrivata in Piazza
Municipio, la coda era ancora all’altezza della Questura.
Gli studenti dei collettivi universitari hanno ricordato di aver chiesto al
rettore della Federico II di sospendere ogni accordo accademico con le
università israeliane: «Purtroppo non c’è stata alcuna risposta, e vogliamo
dirlo qui con forza», ha dichiarato un’attivista.
In Piazza Municipio i manifestanti si sono seduti a terra e hanno proseguito il
presidio.
La mobilitazione non si ferma: «Fermare le armi non è reato».
A Napoli le iniziative continuano in preparazione dello sciopero generale di
lunedì 22 settembre.
– Oggi, 17 settembre: assemblea pubblica alle ore 18 al Parco Ventaglieri a
Montesanto.
– Giovedì 18 settembre: assemblea pubblica alle ore 17 al Centro Sociale “Carlo
Giuliani” in via Rossarol.
– Venerdì 19 settembre: manifestazione regionale indetta dalla CGIL alle ore
17.30 a Piazza del Gesù.
– Lunedì 22 settembre: sciopero generale.
Redazione Napoli