‘Basta complicità. Sanzioni subito’: il programma di GMTG per la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo PalestineseComunicato n° 251125 di Global Movement To Gaza | Delegazione Italiana
In occasione della Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo
Palestinese, il 29 novembre, il Global Movement to Gaza annuncia mobilitazioni e
manifestazioni pacifiche coordinate in almeno 13 città di tre continenti –
Europa, Africa e Americhe: Berlino, Parigi, Barcellona, Madrid, Oslo, Vienna,
Varsavia, Lussemburgo, Città del Capo, Washington DC, Città del Messico, San
Paolo,… Milano e Roma.
A Roma un duplice appuntamento:
* alle ore 10:30 presso l’Aula Magna di Giurisprudenza dell’Università Roma
Tre, dove ci sarà un evento che vedrà la partecipazione, tra gli altri, della
portavoce italiana GMTG e Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia, e della
relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati
Francesca Albanese, oltre ad altre personalità della società civile e della
cultura;
* alle ore 13:00 al Parco Schuster il concentramento per poi confluire a Piazza
di Porta San Paolo (Piramide) nella manifestazione nazionale di solidarietà
con il popolo palestinese.
Queste mobilitazioni mirano a denunciare e chiedere conto alle istituzioni
dell’UE e i governi nazionali, i cui legami politici, militari ed economici con
Israele contribuiscono a sostenere il genocidio in corso a Gaza, dove intere
famiglie sono state cancellate e le infrastrutture vitali sistematicamente
distrutte.
L’uso della forza letale prosegue sotto la copertura di un’etichetta
diplomatica: centinaia di persone sono state uccise e quasi un migliaio ferite
in violazioni documentate del cessate il fuoco da parte di Israele da quando il
cosiddetto “piano di pace” è formalmente entrato in vigore. Allo stesso tempo,
le consegne di aiuti restano ben al di sotto del necessario: solo un sesto di
quanto promesso entra a Gaza, lasciando ampie fasce della popolazione dipendenti
da distribuzioni sporadiche e costrette a vivere in una carenza cronica di cibo,
medicine, carburante e acqua potabile.
In questo contesto, la prosecuzione delle esportazioni di armi, il mantenimento
in vigore dell’Accordo di associazione UE–Israele e le fitte reti di commercio,
ricerca e cooperazione in materia di sicurezza, tanto nel settore pubblico
quanto in quello privato, forniscono un sostegno materiale a un regime costruito
su razzismo sistematico, danni massicci ai civili e impunità strutturale.
Il Global Movement to Gaza invita i cittadini a unirsi alle mobilitazioni del 29
novembre per consegnare un insieme conciso di richieste ai leader dell’UE e ai
governi nazionali:
* sospensione totale dell’Accordo di associazione UE–Israele;
* immediato embargo sulle armi e sulla cooperazione militare con Israele;
* sanzioni mirate contro i responsabili diretti e i complici di crimini di
guerra, inclusi crimini contro l’umanità, genocidio e pulizia etnica in
Palestina;
* sospensione della cooperazione istituzionale con le istituzioni israeliane
complici nei settori dell’accademia, dello sport e della cultura;
* riaffermazione del primato del diritto internazionale e della sua
applicazione universale, con le istituzioni dell’UE e gli Stati membri
chiamati a rispettare i propri obblighi giuridici, allineando tutti gli
accordi, i finanziamenti e le forme di cooperazione al diritto internazionale
umanitario e ai diritti umani, invece di proteggere le violazioni e premiare
l’impunità.
Poiché i canali esistenti non sono riusciti a garantire un soccorso sufficiente
e i governi hanno fallito nel rispettare il diritto internazionale, riaffermiamo
che missioni come la Global Sumud Flotilla – e simili iniziative della società
civile per rompere l’assedio e aprire corridoi umanitari permanenti – non sono
opzionali o meramente simboliche, ma necessarie.
Redazione Italia