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Per un Medio oriente libero da armi nucleari e da altre armi di distruzione di massa. La campagna parte da Napoli
Eirenefest Napoli 20-09-2025 Se siamo qui, oggi, è perché si è scelto di raccogliere le eredità e le proposte; se saremo qui, domani, sarà perché saremo capaci di fare memoria – informazione – futuro. Scriveva padre Alex Zanotelli, presentando un testo di Angelo Baracca (“Per la memoria, l’informazione e il futuro. Scritti per le prossime generazioni”): “Se l’umanità continuerà a camminare sulla strada che ha scelto, rischia di finire in un inverno nucleare oppure in un’estate infuocata. (…) Oggi la minaccia atomica torna a terrorizzare il mondo (…) Oggi rimangono 15.000 testate intatte nel mondo: una minaccia mortale per il futuro dell’umanità e del Pianeta. E i venti di guerra soffiano forti. (…) Baracca è l’autore di vari volumi importanti nel campo del nucleare: “A volte ritornano. L’Italia ritorna al nucleare” e soprattutto “SCRAM”, scritto insieme a Giorgio Ferrari”. Oggi siamo qui, a Napoli, terra su cui insistono le lotte e, nel contesto di questo Eirenefest, le persone, che quel grido di allarme accorato e competente (coerente) hanno lanciato. Continua padre Alex, ricordando Angelo: “Oltre a essere uno scrittore, è anche un impegnato attivista contro il nucleare. Infatti l’informazione deve portare all’azione per essere efficace. E non basta l’informazione individuale, ma deve essere collettiva”. Questo significa poter trasformare l’essere parte di, in termini di appartenenza, ad una dimensione di significato (entro e oltre l’essere religiosi, prima di tutto essendo orientati dentro un orizzonte spirituale, di ricerca del senso delle vite dell’essere donne e uomini in cammino per la costruzione di percorsi di Pace) nell’essere “parte di un grande movimento che, a gran voce, esiga che l’Italia aderisca al Trattato per l’abrogazione del nucleare (TPNA)”, quindi che, in una prospettiva di Utopia, “(l’Italia…) elimini dal proprio suolo tutto l’armamentario atomico”. Ad Angelo Baracca è stata dedicata una giornata, nel novembre 2023: eravamo a Firenze, padre Alex partecipava attraverso un suo contributo registrato ed inviato a noi, Giorgio aderiva ed era attivo sostenitore dentro la proposta di Medicina Democratica – Sez. Pietro Mirabelli, che umilmente contribuii a pro-muovere, nel luglio 2023; come scrivevo, a introduzione del testo – atti di quella giornata: “perché possano trasformarsi in proposte, perché il ricordo non sia pietra scolpita e tenuta a memoria nel tempo che cristallizza le immagini, bensì movimento collettivo che, nascendo dalla simpatia, dall’essere stati (ed ancora oggi essere) in cammino insieme, recupera le pietre e le lavora insieme”. “Uomo di scienza e di pace” e “amico e compagno di lotte”: Angelo così lo avevamo voluto ricordare, nel rappresentare due mondi e due anime: ambiti in cui il pensiero e le prassi si sono venuti contaminando e, restando nella fedeltà alla complessità della storia di Angelo, sceglievamo di tenerli insieme; Angelo negli ultimi (suoi) tempi, era attivo nell’impegno nell’appello, oggi sempre più attuale ed urgente, sempre più contingente: “fermare la guerra e imporre la pace”, consapevole di andare “verso l’apocalisse” e che l’eliminazione delle armi nucleari fosse “unico presupposto per evitarla”, “sull’orlo del precipizio”… Nel marzo 1999, scriveva: “Si pensi alla situazione della Palestina”: “una situazione di grave e sistematica violazione dei diritti individuali più elementari, oltre che di diritti collettivi, negati dalla perdurante politica israeliana di insediamento di “coloni”, e da un regime di segregazione etnica assimilabile all’apartheid” ed anche “una recrudescenza nella repressione della popolazione locale”, “un problema di esodi di massa e di “pulizia etnica” del territorio che va avanti da oltre quarant’anni”, “una serie continua e insistita di risoluzioni dell’Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. Nel luglio 2020, scriveva la denuncia del rischio nucleare, rischio che oggi teniamo insieme rispetto al rischio (od alla quasi certezza, oltre l’utopia che possa invertire il senso della storia contemporanea) dello sterminio di un popolo attraverso “pulizia etnica”, utilizzo di mezzi – armi di distruzione di massa che difficilmente possono essere legittimate nell’uso pensando alla deterrenza (nucleare e non): “il processo di disarmo si è arenato e addirittura invertito, perché tutti i paesi nucleari hanno intrapreso programmi plurimiliardari di “modernizzazione” del sistema degli armamenti nucleari (avviati dal Nobel per la Pace Barack Obama!)”. Analizza il percorso promosso dalla campagna internazionale ICAN rispetto all’approvazione del TPAN, entrando nel merito di quanto, meglio e soprattutto con maggiore competenza e pertanto titolo a parlare rispetto a me, Giorgio Ferrari analizzerà, nelle evidenze di pericolosità di quelle “vere bombe a orologeria” rappresentate da reattori e testate nucleari e nella proposta politica specifica per la quale siamo qui. Se siamo qui, oggi, è perché riteniamo che il pensiero critico, quello insegnato dentro i luoghi dove si formano le persone, “le prossime generazioni”, ed anche nelle piazze dove si parla attraverso il megafono che amplifica riflessioni ed emozioni distopiche finalizzati a muovere le coscienze (anche attraverso quel rullo di tamburi e quel fare rumore, che, oggi, attraversa i luoghi dove si Urla per Gaza), sia ancora ancoraggio su cui anche questi Eirenefest basano le proposte di incontri – con-fronti, ancoraggio delle lotte alle basi che ne definiscono le ragioni; manifestare richiede alle persone partecipi di conoscere i perché, studiarli, confrontarli, dialogarli, se possibile anche metterli in crisi, mettersi in crisi: dobbiamo avere la Saggezza di tenere insieme e il Coraggio di mettere e mettersi in discussione. Oggi, ancora più di due anni fa, la convergenza è necessaria eppure è fondamentale mantenere i pensieri critici e orientati, non semplicemente messi accanto, ma finalizzati all’attuare proposte che non siano vuote di retorica ed orientati a plagiare le masse a-critiche e obbedienti. Scriveva Angelo Baracca nel suo testo, con il quale ho aperto queste mie brevi riflessioni (“Per la memoria, l’informazione e il futuro. Scritti per le prossime generazioni”), ricordando il proprio metodo di insegnamento, perché oggi siamo qui a fare memoria – informazione – futuro: “iniziavo i miei corsi dicendo: Le mie idee sono spesso diverse da quelle prevalenti (tanto più nel campo della scienza), io le enuncerò sempre nel modo più chiaro e senza reticenze, non intendo in alcun modo plagiarvi, ma sottoporvi a ragionare con la vostra testa: se, alla fine, arriverete a conclusioni opposte alle mie avrò comunque ottenuto il risultato, l’importante è che le idee siano vostre e non uno dei tanti stereotipi”. In un tempo come l’attuale, in cui non è facile trovare Vie, in uno spazio – tempo in cui spesso siamo stati sopraffatti da quell’impotenza derivante dal Che fare, perché la costruzione di percorsi di Pace (non di pacifismo) potesse essere sospinta verso anche solo una minima coscienza di cambiare uno scenario di Apocalisse (data dalle armi, nucleari e di distruzione di massa, particolarmente incidenti in questo), la richiesta di Giorgio Ferrari, al termine di Eirenefest (nazionale, a Roma) a giugno 2024, non poteva non essere accolta: la richiesta di mettere a disposizione conoscenza e scienza perché potesse esserci una spinta verso il governo italiano di un differente posizionamento. Oggi, nel tempo che ci separa da quel giugno 2024 (15 lunghi mesi) in una terra e per un popolo martoriato che sta subendo una pulizia etnica senza precedenti (o, se vogliamo rimettere memoria rispetto all’olocausto, anche se ogni paragone rischia – ed ha rischiato – di ridurre la portata dell’una piuttosto che dell’altra Storia, rischiando di creare una competizione tra drammi cui hanno concorso e stanno concorrendo responsabili diversi e simili perché le storie – purtroppo – si stanno in-consapevolmente ripetendo), siamo tutte e tutti coinvolti, corresponsabili, perché (sia pure giustificandoci attraverso l’impotenza – il non-potere) assistiamo e sentiamo di agire poco o di non agire. E se anche una piccola goccia possa alimentare un fiume di speranza, che sia realismo di utopie concrete, non è sovra- dimensionare la portata del messaggio di Giorgio assumerci la responsabilità di rispondere Sì a questa sua, specifica e motivata proposta, che è diventata collettiva, inizialmente con fatica eppure anche oggi con volontà che le informazioni messe a disposizione possano contribuire a spostare (o fermare) le lancette del Tempo (verso l’inverno nucleare o l’estate infuocata). Vi lascio con le parole di Samah Jabr, un messaggio di speranza, oggi forse di sola utopia: un sogno, frutto di un bisogno di ridare prospettiva al nostro continuo incessante persistente movimento dentro i movimenti di “Urla per Gaza”: “Abbracciando l’amore rivoluzionario dichiariamo che la lotta per porre fine all’occupazione della Palestina è una lotta ispirata dall’amore per l’umanità, non dall’odio – contrariamente a ciò che viene falsamente sostenuto dai nostri avversari. È una richiesta d’azione che incita le persone del mondo a unirsi non come osservatori passivi ma come partecipanti attivi nella lotta per la giustizia. (…) Sostenendo il popolo palestinese non solo contribuite alla nostra lotta, arricchite anche le vostre vite, entrando in connessione con un senso più profondo di scopo e umanità. L’amore rivoluzionario ci insegna che i nostri destini sono intrecciati, che la giustizia per uno è giustizia per tutti”. Emanuela Bavazzano   Eirenefest Napoli Eirenefest Napoli Eirenefest Napoli Cesare Dagliana
Riprendono con Napoli i Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto – Presidio Permanente di Pace, insieme a altre realtà – in particolare, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – e ad altre sedi napoletane (la libreria Dante & Descartes, lo studio Z.E.N.), ospita per la prima volta a Napoli (Città di Pace che si è dichiarata, anni fa, anche porto denuclearizzato) l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza (www.eirenefest.it) nato a Roma con le edizioni nazionali del 2022, 2023 e 2024 e oggi diffuso attraverso edizioni locali organizzate in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti per la pace, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto.   Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero), con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet (presidente della Multimage, ideatore di EireneFest). Nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace, con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio spazio a nuove uscite editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Gennaro Giudetti (operatore umanitario da quindici anni, adesso appena rientrato da Gaza) e Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e da armi di distruzione di massa in Medio Oriente, con la partecipazione di Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari, promotori della petizione “Medio Oriente senza armi nucleari” (http://Mediorientesenzarminucleari.org), e di Alex Zanotelli. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto da Valentina Ripa, docente presso l’Università di Salerno e membro del Comitato promotore nazionale di EireneFest. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), dove il Comitato Pace e Disarmo, con la partecipazione di padre Alex Zanotelli, Ermete Ferraro (M.I.R.), Angelica Romano (Un ponte per) e Claudio Pozzi (che sperimentò il carcere militare nel ’72 per la sua “renitenza alla leva” e ha raccontato la sua esperienza in un libro), sposterà il focus sull’obiezione alla leva militare, tema purtroppo attuale e urgente. Tra gli ospiti anche Annabella Coiro (Centro di Nonviolenza Attiva, comitato promotore nazionale EireneFest) e Cesare Moreno (fondatore e presidente dei Maestri di strada), in una tavola rotonda sul valore educativo della nonviolenza “come antidoto al virus del dominio”. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio Z.E.N.@arte e benessere all’interno del quale interverrà anche Aristide Donadio. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra libreria IoCiSto, Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania e numerose altre realtà locali, con il sostegno della rete nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventino semi di pace piantati nel tessuto della città. Redazione Napoli
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Locandina Eirenefest Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto e il Presidio Permanente di Pace ospitano per la prima volta a Napoli l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, nato a Roma e oggi diffuso in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto. Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero) con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet. Sempre nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio a uscite nuove editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e le campagne civili per la pace in Medio Oriente, con la partecipazione di Alex Zanotelli, Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto dalla docente Valentina Ripa. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), con un focus sull’obiezione alla leva militare e sul valore educativo della nonviolenza come antidoto al dominio. Tra gli ospiti Annabella Coiro, Cesare Moreno e Aristide Donadio. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio ZEN @arte e benessere. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra la Libreria IoCiSto, il Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace e Disarmo e numerose realtà locali, con il sostegno del network nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventano semi di pace piantati nel tessuto della città. Info L’ingresso agli eventi è libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Libreria IoCiSto – via Cimarosa 20, Napoli. Redazione Napoli
Eirenefest a Bisceglie, 9 maggio 2025. Convegno sulla Palestina e presentazione libro Osservatorio
L’edizione locale biscegliese dell’Eirenefest, il Festival del libro per la pace e la nonviolenza, per il 2025 ha visto il coinvolgimento di numerose associazioni cittadine e nazionali, tra cui Amnesty International Bisceglie, ANPI sez. Michele D’Addato Bisceglie, Arci “Oltre i confini”, Caritas cittadina, Ass. Don Pierino Arcieri, Centro Studi per la Scuola Pubblica (CESP) provincia BA/BAT, Epass, Liceo “Da Vinci”, MEIC diocesano “Lazzati- Giannetto”, Mosaico di Pace, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Pax Christi Bisceglie, Zona Effe, Cobas Scuola Bari/BAT. Le iniziative per l’Eirenefest sono partite venerdì 9 maggio 2025 con un Convegno presso il Liceo “Leonardo da Vinci” Bisceglie rivolto alle classi V nell’ambito dell’educazione civica dal titolo “PER UNA PACE GIUSTA IN PALESTINA: DIRITTI, TERRA E UMANITÀ”. Il Convegno è stato introdotto e moderato da Michele Lucivero, docente Filosofia e Storia dello stesso Liceo “da Vinci” di Bisceglie e promotore dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, il quale ha mostrato brevemente la storia di un Paese prima occupato dai coloni inglesi, a seguito del mandato ottenuto dopo la Prima guerra mondiale, e poi dagli israeliani, che fondano uno Stato sotto la spinta del sionismo, una forma di nazionalismo nato in Europa. Così la storia della Palestina diventa la storia di una tragedia, di una catastrofe, Nakba, di un popolo senza Stato abbandonato dai fratelli arabi e dalla sorelle europee, da sempre presentatesi come paladine della democrazia e del principio di autodeterminazione dei popoli (di seguito le slide della presentazione). * * * * * * * * * * * * * * * * Il Convegno ha visto la partecipazione di Amira Abuamra, artista palestinese, Presidente del Laboratorio Palestina Cultura e Arte, che ha illustrato la situazione attuale a Gaza e in Cisgiordania, dove il massacro della popolazione palestinese è cominciato ben prima del 7 ottobre 2023. A seguire Jean Patrick Sablot, che si definisce ebreo errante, videomaker di origine francese, ha raccontato alle studentesse e agli studenti la dolorosa a ponderata decisione di avversare il sionismo, che tutt’oggi è la matrice dei problemi che affliggono la questione palestinese. Ha chiuso i lavori Mons. Giovanni Ricchiuti, Presidente Pax Christi Italia, che ha voluto soffermarsi sulla necessità di far tacere le armi per permettere a quei bambini e a quelle bambine palestinesi di sognare, così come possono sognare anche loro che vivono, non si sa ancora per quanto, visti i venti di militarizzazione dell’istruzione, in un contesto di pace. Interessante è stato l’intervento di Vito Boccia, docente di inglese del Liceo “da Vinci” di Bisceglie, che ha ricordato con delle testimonianze fotografiche l’incontro avvenuto negli anni ’90 tra una delegazione biscegliese, guidata dallo stesso Boccia e dall’ex sindaco di Bisceglie Franco Napoletano, con una delegazione palestinese guidata da Yasser Arafat. Lo scopo dell’incontro era l’avvio di una interessante rassegna teatrale con il Festival del Mediterraneo, che in passato portava a Bisceglie artisti palestinesi, siriani e di altri Stati del Mediterraneo, di cui poi è rimasta traccia nel gemellaggio con Khan Younis in Palestina e  Al Fuheis in Giordania e Tartous in Siria. Toccante, infine, è stata la proiezione del cortometraggio Shujayya, messo a disposizione da Nazra Short Film Festival, sulla Palestina del 2015, quando la popolazione era già sotto l’occupazione e i bombardamenti da parte dello Stato d’Israele. In serata, presso Sala don Pierino Arcieri dell’EPASS, si è svolta la seconda parte dell’Eirenefest di Bisceglie con la Tavola rotonda “LA GUERRA E NOI”, durante la quale Sergio Ruggeri e mons. Giovanni Ricchiuti hanno presentato il Rapporto Caritas Italiana su “Conflitti dimenticati”, mentre l’alunna Clarissa D’Ambrosio del Liceo “da Vinci” ha dialogato con Laura Marchetti sul volume dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università dal titolo Comprendere i conflitti. Educare alla pace. Clarissa D’Ambrosio si è soffermata sulla denuncia che Laura Marchetti lancia veementemente contro il patriarcato, inteso come struttura millenaria di dominio violento che lega potere politico, religioso e sociale. Il patriarcato non è solo il volto crudele di uomini al potere, ma un sistema simbolico che sacralizza la morte e le guerre, sia antiche sia moderne, da Achille a Netanyahu, sono il riflesso di una stessa ossessione patriarcale: quella del sacrificio del giovane, la sua morte per l’onore e il possesso. Eppure, esiste un altro sguardo della storia: quello delle donne, delle madri, delle maestre, che incarnano una resistenza silenziosa. La figura di Ecuba, madre disperata e consapevole del destino del figlio Ettore, diventa simbolo di questa resistenza. Quando decide di opporsi al sacrificio del figlio, il suo gesto estremo – mostrare i seni a Ettore e invocare pietà – ci rivela l’unica vera rivoluzione possibile: quella che si oppone alla morte con l’amore, un amore che rifiuta il sacrificio umano in nome dell’onore e del potere. La serata si è chiusa con la proiezione del docufilm Innocence di regista israeliano Guy Davidi sulla militarizzazione della società e della scuola israeliana e sui suoi rischi. Scarica qui il pdf della presentazione sulla Palestina. PalestinaDownload Pubblicato anche su www.eirenefest.it. Pubblicato anche su www.agorasofia.com.
Aperta in Valdarno la seconda edizione locale di Eirenefest
Al Parco Attrezzato Tiziano Terzani di Terranuova Bracciolini si è aperta la seconda edizione valdarnese di Eirenefest, festival del libro per la Pace e la Nonviolenza. Per tre giorni uno spazio espositivo di libri e delle attività dell’associazione circuito corto e il gruppo d’acquisto ostinatamente solidale GAOS di Incisa Valdarno che portano la loro esperienza e gli abiti in vendita a 1 euro come pratica per creare relazioni e contribuire alle promozione di buone pratiche. Martedì 10 giugno la prima presentazione ha visto protagonista un libro del territorio Ambra diario di un Paese, presentato dall’autore, Vitaliano Fantoni, detto Biffe, in compagnia di  Paola Mugnai, Assessora alla Cultura del Comune di Bucine, e del Professor Pietro Clemente, antropologo. La presentazione, partita dai disegni di Biffe e dalla sua ironica e sagace capacità narrativa ha spaziato sulle tematiche del recupero della cultura orale e contadina, spazzata via da una modernità disumanizzante, alla comprensione dell’importanza delle relazioni umane, dell’ironia, del senso di comunità. Un pubblico numeroso e attento ha fatto interventi,  domande e partecipato a questa atmosfera conviviale. Si replica oggi mercoledì 11 con due libri importanti: h. 18 Il Samuradipen, un giorno della Memoria per Rom e Sinti. Con Andrea Vitello e Olivier Turquet Anche i rom e i sinti hanno diritto al loro Giorno della Memoria. Questo libro riporta gli atti e gli approfondimenti per una legge di istituzione del Samuradipen. h. 21 Quanti e quali conflitti in corso: la guerra asimmetrica globale; con Alessandro De Pascale, redattore Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo L’atlante che permette a chiunque di avere il quadro aggiornato dei conflitti nel mondo, giunto alla sua tredicesima edizione. Uno strumento per capire e trasformare. Nel pomeriggio laboratorio per bambini e ragazzi (e coloro che si sentono tali) canti e balli per la pace con Olivier Turquet; a seguire Nasi rossi per la pace, clowneries con Paolo Mazzinghi. Redazione Toscana
Eirenefest – primo Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza – al Bioest di Trieste
Giovedì 5 giugno presso il caffè San Marco di Trieste è stata presentata la prima edizione di Eirenefest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza che avrà luogo fra il 7 e l’8 giugno grazie all’ospitalità di Bioest, Fiera dei prodotti naturali e dell’ecologia, da tanti anni in città ad ogni primavera con costante apprezzamento del pubblico. L’editore Asterios ha messo per l’occasione a disposizione il testo di Rosalie Bertell “Pianeta Terra, ultima arma di guerra”. Nel Parco triestino dell’ex Ospedale psichiatrico a San Giovanni, noto in tutto il mondo per la rivoluzionaria apertura dei manicomi intentata da Franco Basaglia, le Associazioni Bioest, Mondo senza Guerre e senza Violenza e Tavola Pace Friuli Venezia Giulia presentano dei libri a tema e organizzano tavole rotonde valorizzando le Esperienze di Pace vissute sulle nostre terre; da cui il titolo “Sconfini di pace”. Il programma prevede sabato 7 giugno alle 10 in Sala Villas la presenza di Chiara Bazzoli e Tiziana Volta del “Brescia-Nagasaki Kaki Tree Project for Europe”, col libro “C’è un albero in Giappone” edizioni Sonda e illustrazioni di Anton Gionata Ferrari. Dal 2012 un Kako di Nagasaki sopravvissuto all’atomica americana del 1945 cresce a San Giovanni presso lo studio che fu di Basaglia. Alle ore 11 presso il Roseto nel Parco l’ex deputato Verde Michele Boato, fondatore dell’Ecoistituto “Alexander Langer” di Mestre dialogherà con Alessandro Capuzzo, sui volumi dedicati alle lotte vincenti dell’ecopacifismo in Italia e nel Mondo, per la terra, l’acqua, l’aria, le foreste e i popoli nativi. Alle 12 nell’Area Pic Nic, presentazione del libro “Lo Yoga è Vegan” (Efis editore) di Stefano Momentè in dialogo con Marina Marass Sferza; cui chef Momentè farà seguire il laboratorio di cucina vegana. Alle 16 del pomeriggio in Sala Villas la Tavola rotonda “Sconfini di pace in Alpe Adria”, con: Valentina Otmačić, autrice di “Resisting Inter-Ethnic Violence: Community Approaches to Conflict Transformation in Croatia and Bosnia-Herzegovina”, sull’esperienza della Scuola di Pace in tempo di Guerra a Mrkopalj in Gorski Kotar (Croazia), accompagnata da Andrea Cvitan della Comunità Italiana di Fiume. Aurelio Juri (ex europarlamentare sloveno e sindaco a Capodistria) autore di un blog ove commenta le politiche di Pace del suo Paese, a partire dalla guerra del 1991 quando svolse il ruolo di mediatore tra la Difesa Territoriale Slovena e l’Armata Federale Jugoslava. Werner Wintersteiner, fondatore del Centro di Ricerca e Educazione alla Pace all’Università di Klagenfurt presenterà da video il libro “Più sicurezza senza armi”, affrontando l’attuale isteria europea per l’armamento, con un contro esempio risalente all’Austria degli anni ’60, il Piano Thirring. Alle 17.30, presso il Roseto, presentazione del libro “Il futuro raccontato dalla piante” di Barbara Mazzolai, Longanesi Editore e alle 19 davanti al Kako di Nagasaki, nella parte bassa del Parco di San Giovanni “Camminando s’apre il cammino”, musica e poesia con Angelo Maddalena di Autoriproduzioni Malanotte. Domenica 8 giugno, inizio alle 11 in Sala Basaglia con Valeria Poletti, ricercatrice storica e attivista che presenta “La guerra alle porte, la lunga frontiera dall’Ucraina all’Adriatico”, edizioni La Vela e si confronta con Alessandro Capuzzo e col pubblico sul nuovo ruolo di hub logistico militare, previsto per Trieste, il Porto ed il Golfo. Alle 12 nell’Area Pic Nic, l’incontro “Nutrizione macrobiotica, il cibo in armonia con le stagioni” con Fiorenzo Libero, che proseguirà con un laboratorio di cucina macrobiotica. Nel pomeriggio alle15 in Sala Villas, incontro “OGM, restano i vecchi problemi: sfatiamo i miti della propaganda”, con l’insegnante e attivista Bruna Trebbi a cura del Coordinamento no green pass e oltre. Alle 16.00 in Piazza della Chiesa sarà presentato il gioco “BZZZ”, creato per divulgare la conoscenza delle Api e dei loro Alveari. Per finire, il Comitato Promotore di Eirenefest (trieste@eirenefest.it, https://www.eirenefest.it/trieste/ ) rivolge un sentito ringraziamento alla responsabile del Bioest Tiziana Cimolino, per aver reso possibile la manifestazione. Redazione Friuli Venezia Giulia
La seconda edizione di Eirenefest in Valdarno presenta il suo programma
Dal 9 al 17 giugno si svolgerà in Valdarno la seconda edizione di Eirenefest, festival del libro per la Pace e la Nonviolenza. Quest’anno ben 16 sedi ospiteranno il festival in una rete di eventi sparsi su tutto il territorio nazionale e durante tutto l’anno. In Valdarno il festival toccherà San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini e Pergine Valdarno con una serie di presentazioni ed esposizioni di libri, laboratori e iniziative solidali. Il festival conta con un Comitato Promotore formato da professionisti del settore e con il patrocinio dei Comuni di Terranuova e San Giovanni. Tutte le attività sono gratuite e sostenute dal lavoro volontario. Eirenefest ha il contributo dell’8 per Mille della Chiesa Valdese. Il programma completo è consultabile su: > Valdarno 2025: il programma definitivo Redazione Toscana
Eirenefest al Bioest: primo festival cittadino del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Giovedì 5 giugno alle ore 11 presso il caffè San Marco di via Battisti presentata la prima edizione di Eirenefest, il Festival cittadino del Libro per la Pace e la Nonviolenza che avrà luogo fra il 7 e l’8 giugno grazie all’ospitalità del Bioest, la fiera dei prodotti naturali e dell’ecologia che si svolge da tanti anni a Trieste con costante apprezzamento di pubblico, cittadino e non solo. Nel Parco triestino dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni, conosciuto in tutto il mondo per la rivoluzione nonviolenta intrapresa da Franco Basaglia con l’apertura dei manicomi, Eirenefest intende valorizzare le esperienze di Pace vissute intorno ai nostri “Sconfini” attraverso la presentazione di libri e l’organizzazione di tavole rotonde, porgendo particolare attenzione verso l’area circostante di Alpe Adria. Lo sguardo si allargherà ai grandi temi dell’inquinamento bellico, che la casa editrice Asterios di casa al caffè San Marco ha valorizzato, pubblicando un testo fondamentale in argomento come “Pianeta Terra, ultima arma di guerra” della ricercatrice Rosalie Bertell. Verrà fatta conoscere inoltre la storia del Kako di Nagasaki, l’albero sopravvissuto all’attacco atomico americano del 1945 sulla città giapponese; un discendente del quale è piantato dal 2012 a San Giovanni di fronte allo studio che fu di Basaglia. L’esperienza di Eirenefest nasce dal comune sentire ispirato dalla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, passata per Trieste nel novembre scorso, ed ha preso piede in città grazie alle Associazioni Bioest, Mondo senza Guerre e senza Violenza e Tavola Pace FVG, nonchè alla cooperativa “La Collina”. Per contatti col Comitato Promotore: trieste@eirenefest.it > Redazione Friuli Venezia Giulia
Per la prima volta in Maremma l’Eirenefest
Per la prima volta in Maremma l’Eirenefest, il Festival del libro per la pace e la nonviolenza Dal 24 al 29 maggio, a Grosseto in via Varese 16 ogni giorno dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 sarà possibile, nell’ambito dell’Eirenefest, visitare 2 mostre, mentre il 25 e il 29 sarà la volta della presentazione di 2 libri alla presenza degli autori. Il programma prevede: 24 maggio ore 10 – Inaugurazione delle mostre “Kufia. Matite italiane per la Palestina” e “Qui resteremo”, aperte al pubblico fino al 29 dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. 25 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” con i curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. 29 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” con l’autrice Sara Reginella. La mostra dal titolo “Kufia. Matite italiane per la Palestina” è una raccolta di disegni di Vauro, Magnum, Guido Crepax, José Munoz, Lorenzo Mattotti, Filippo Scozzari, Milo Manara, Andrea Pazienza e altri artisti italiani sul tema delle vicende palestinesi. La mostra intitolata “Qui resteremo” è una raccolta di scatti fotografici di Abdul Akim Khaled, Abu Rayash, Issam Rimawi, Muhannad Abdulwahab, Mahmoud Illean, Mohamad Al Baba, Musa Al-Sher, Wala Hatem Sabri e altri fotografi palestinesi. La poesia come atto di resistenza, la forza delle parole come tentativo di salvezza: è questo il senso più profondo delle trentadue poesie di dieci autori palestinesi raccolte nel volume “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” che sarà presentato il 25 maggio alle 17.30 alla presenza dei curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Il libro è anche un’iniziativa concreta di solidarietà verso la popolazione palestinese. Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” (con la prefazione di Luciano Canfora) sarà presentato con l’autrice Sara Reginella il 29 maggio alle 17.30. Si tratta di un libro che analizza il “marketing” di ogni guerra, attraverso testimonianze sul campo, per permettere al lettore di capire i meccanismi all’origine della propaganda sui conflitti bellici. Analizzando la guerra in Ucraina, l’autrice – psicoterapeuta e reporter, che documenta il conflitto dalle sue origini, con quattro spedizioni nell’arco di otto anni – ne scandaglia i diversi piani della manipolazione e della propaganda, mettendo in luce i meccanismi nascosti di manipolazione mediatica connessi al “marketing” di ogni guerra. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento per la Pace di Grosseto, in collaborazione con il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) e con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e le università di Grosseto. OsservatorioNOMS il 26 Maggio 2025 Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Per la prima volta in Maremma l’Eirenefest, il Festival del libro per la pace e la nonviolenza
Dal 24 al 29 maggio, a Grosseto in via Varese 16 ogni giorno dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 sarà possibile, nell’ambito dell’Eirenefest, visitare 2 mostre, mentre il 25 e il 29 sarà la volta della presentazione di 2 libri alla presenza degli autori. Il programma prevede: 24 maggio ore 10 – Inaugurazione delle mostre “Kufia. Matite italiane per la Palestina” e “Qui resteremo”, aperte al pubblico fino al 29 dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. 25 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” con i curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. 29 maggio ore 17.30 – Presentazione del libro “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” con l’autrice Sara Reginella. La mostra dal titolo “Kufia. Matite italiane per la Palestina” è una raccolta di disegni di Vauro, Magnum, Guido Crepax, José Munoz, Lorenzo Mattotti, Filippo Scozzari, Milo Manara, Andrea Pazienza e altri artisti italiani sul tema delle vicende palestinesi. La mostra intitolata “Qui resteremo” è una raccolta di scatti fotografici di Abdul Akim Khaled, Abu Rayash, Issam Rimawi, Muhannad Abdulwahab, Mahmoud Illean, Mohamad Al Baba, Musa Al-Sher, Wala Hatem Sabri e altri fotografi palestinesi. La poesia come atto di resistenza, la forza delle parole come tentativo di salvezza: è questo il senso più profondo delle trentadue poesie di dieci autori palestinesi raccolte nel volume “Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza” che sarà presentato il 25 maggio alle 17.30 alla presenza dei curatori A. Bocchinfuso, M. Soldaini, L. Tosti. Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Il libro è anche un’iniziativa concreta di solidarietà verso la popolazione palestinese. Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. “Le guerre che ti vendono – Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrove” (con la prefazione di Luciano Canfora) sarà presentato con l’autrice Sara Reginella il 29 maggio alle 17.30. Si tratta di un libro che analizza il “marketing” di ogni guerra, attraverso testimonianze sul campo, per permettere al lettore di capire i meccanismi all’origine della propaganda sui conflitti bellici. Analizzando la guerra in Ucraina, l’autrice – psicoterapeuta e reporter, che documenta il conflitto dalle sue origini, con quattro spedizioni nell’arco di otto anni – ne scandaglia i diversi piani della manipolazione e della propaganda, mettendo in luce i meccanismi nascosti di manipolazione mediatica connessi al “marketing” di ogni guerra. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento per la Pace di Grosseto, in collaborazione con il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) e con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e le università di Grosseto.