Emanazione Statuto dell’Università di Pisa: la prima applicazione riguarda Gaza
APPROVATA UNA MOZIONE NELLA SEDUTA DEL SENATO ACCADEMICO DI VENERDÌ 11 LUGLIO
Nella seduta di venerdì 11 luglio, il Senato Accademico dell’Università di Pisa
ha approvato una mozione che – in coerente applicazione delle modifiche dello
Statuto – ribadisce la condanna della pulizia etnica in corso a Gaza nei
confronti della popolazione palestinese e si esprime sulle collaborazioni con il
governo israeliano e con enti pubblici o privati israeliani.
Qui di seguito riportiamo il testo integrale della mozione.
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Con l’emanazione del nuovo Statuto, l’Università di Pisa ha voluto introdurre un
esplicito richiamo alla pace come valore fondamentale, in un momento storico in
cui assistiamo al proliferare nel mondo di guerre che coinvolgono estesamente la
popolazione civile. Quando la vita umana è calpestata e vilipesa si realizza la
negazione dei principi che hanno fondato le comunità universitarie. Alla fiducia
nella ragione, nella scienza e nella cultura subentra una tenebra che segna la
dissoluzione di tutto quanto può definirsi umano.
La pace non si costruisce attraverso la violenza. Riconoscere il valore della
pace ci porta a un impegno concreto per contrastare il business degli armamenti,
impegnandoci a non intraprendere attività volte allo sviluppo o al
perfezionamento di armi da guerra. L’enfasi sulla necessità del riarmo espone al
rischio di investire in strumenti che inevitabilmente saranno prima o poi
utilizzati per spezzare vite, e appare particolarmente miope in un paese che
dedica all’istruzione e alla ricerca una quota del PIL nettamente inferiore alla
media europea.
I principi statutari rappresentano il fondamento di un processo che dovrà
condurre a una revisione di tutte le fonti normative dell’Ateneo. Fin da ora, è
necessario affermare con chiarezza che le collaborazioni accademiche e
scientifiche – didattiche e di ricerca – con governi, istituzioni universitarie,
enti pubblici o privati, dovranno essere pienamente conformi a tali principi. Si
ha oggi evidenza di gravi violazioni del diritto internazionale e di violenza
sistematica esercitata per volontà del Governo israeliano nei confronti della
popolazione civile di Gaza, con l’uso della fame e della gravissima precarietà
sanitaria come strumento di guerra, che configura oggettivamente una forma di
pulizia etnica. Per questo motivo, gli accordi già in essere ed eventuali nuove
proposte di collaborazione con il governo israeliano e con enti pubblici o
privati israeliani dovranno essere oggetto di attenta valutazione, alla luce dei
valori di pace, giustizia e responsabilità etica richiamati dallo Statuto.
Contestualmente, il Senato esprime sostegno alle colleghe e ai colleghi
israeliani che, con coraggio e determinazione, si oppongono alla guerra e alle
politiche dell’attuale Governo di Israele, e vicinanza a tutti coloro che sono
stati toccati dagli attacchi terroristici di Hamas.
Il Senato chiede altresì al nostro Governo di riconoscere lo Stato Palestinese e
di revocare il Memorandum tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo
dello Stato di Israele sulla cooperazione nel settore militare e della difesa.
Raccomanda al Consiglio di Amministrazione di confermare ed estendere i
finanziamenti destinati all’apertura di corridoi umanitari per studiosi e
studenti palestinesi e ad altre azioni rivolte a salvaguardare la cultura di
questo popolo da un tentativo di annientamento indegno di ogni società che
voglia definirsi civile.
Il Senato raccomanda, inoltre, al Consiglio di Amministrazione di interrompere
gli accordi quadro con le università Reichman ed Hebrew, in considerazione delle
valutazioni effettuate sulla base della documentazione istruttoria presentata in
occasione del Senato Accademico straordinario del 14 marzo 2024. Si riserva di
rivalutare in futuro gli altri progetti di collaborazione esistenti.
Esprime la propria solidarietà alla Relatrice speciale dele Nazioni Unite sui
territori palestinesi occupati dal 1967, Francesca Albanese, Alumna di questa
Università, che è stata recentemente attaccata con sanzioni personali dal
Governo degli Stati Uniti, per il lavoro d’indagine che compie nei confronti di
Israele e altri Stati nella violazione dei diritti in Palestina.
In risposta alle segnalazioni di Cambiare Rotta (organizzazione giovanile) in
merito a possibili infiltrazioni, il Senato ribadisce che l’Università di Pisa è
un luogo libero per l’espressione delle idee e delle opinioni, nel rispetto
delle istituzioni democratiche ma senza alcuna sudditanza verso il potere.
Considera la dialettica tra posizioni diverse un segno di ricchezza culturale e
spirituale e attribuisce massima importanza alla tutela del dissenso. Un
confronto che si eserciti nel rispetto del principio di legalità e nel segno
della nonviolenza fisica e verbale sarà sempre garantito e difeso da ogni forma
di interferenza esterna.